Fotografia Walter Guadagnini riassunto del libro PDF

Title Fotografia Walter Guadagnini riassunto del libro
Author Alice Mirano
Course Fumetto e illustrazione
Institution Accademia di Belle Arti di Bologna
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Summary

Il testo contiene il riassunto in capitoli del libro....


Description

FOTOGRAFIA WALTER GUADAGNINI LA STORIA 1) LE ORIGINI 6 gennaio 1839 Daguerre scopre come fissare durevolmente le immagini in una camera oscura creando così il Dagherrotipo. Il primo termine per la fotografia era dagherrotipia. La camera oscura era già conosciuta del XI sec e usata per l’astronomia. In pratica un raggio entra nel foro di una stanza oscura che proietta capovolta l’immagine, esattamente come accade all’interno dell’occhio umano, ed era strumento utilizzato nel rinascimento per ottenere verosimiglianza pittorica. XIX sec si ricercava realismo per riprodurre la realtà così com’è e ciò accentuò lo spirito di ricerca scientifica. La fotografia nasce dall’incrocio di esigenza artistica e scoperta scientifica. Solo la scienza e la conoscenza della chimica potevano chiarire i procedimenti per il fissaggio dell’immagine. Non esiste un vero inventore della fotografia in quanto è frutto di una serie di esperimenti di più personaggi. Così come è straordinario il suo impatto nella società. 1826 Niépce è l’autore della prima immagine fotografica William Talbot crea nel 1835 il più antico negativo della storia, primo esempio della riproducibilità della fotografia. Daguerre perfeziona le tecniche di Niépce così come Bayard ma lui non ottenne mai riconoscimenti e realizzò “autoritratto in figura di annegato. La fotografia si diffuse per l’entusiasmo di una nuova possibilità che gli strumenti davano e dall’interesse a migliorare la tecnica. ( accorciare i tempi di posa, più realismo, riproduzione delle immagini e creare strumenti più maneggevoli ). Nascono fotografi e studi fotografici nelle nazioni più ricche. Studi famosi: Nadar, Mayer&pierson, Disdéri. Si intrecciano progresso tecnico e storia della fotografia. Il dagherrotipo è sostituito da un processo al collodio umido. Disdéri crea la “carte visite”ottendendo su una sola lastra più immagini incollate stampate su cartoncino abbattendo i costi . 1851 prima esposizione universale di Londra a Crystal Palace, prima mostra fotografica. La fotografia inizia ad avere un linguaggio specifico che può raggiungere la dignità dell’arte. Esperimenti di tecnica di Talbot, Hill e Adamson permettono di raggiungere sfumato e chiaroscuro. Il fatto che ci fosse distanza dall’imitazione alla realtà sdoganava la fotografia dall’idea di semplice copia. Esistevano sia fotografi professionali sia amatori come Cameron e Lewis Carrol, Rejlander e Robinson che ottennero effetti di sfumato, mistero e pittoricismo componendo più negativi per create un immagine. Fotografia come documento per architettura, guerra, astronomia, biologia, medicina. Vennero anche documentati i carcerati e i malati mentali. Lombroso decifrava le persone dai caratteri somatici. Per la diffusione delle immagini iniziò una ricca produzione editoriale. 2) LA MATURAZIONE

1895, due invenzioni: raggi X di Rontgen per la scienza e il cinematografo dei fratelli Lumière per l’arte, date dal perfezionamento delle ricerche della luce. 1871 scoperta dell’emulsione asciutta, ovvero negativi in gelatina. Ciò segna l’era moderna della fotografia, si fotografava anche solo per il gusto del ricordo. 1888 Eastman immette sul mercato la macchina fotografia portatile della Kodak. Il moto del corpo venne impressionato sulla lastra da personaggi come Muybridge e Marey. Che immortalarono il movimento sia in serie che su unico negativo. Queste foto divennero modello per i futuristi. A metà anni 80 uscirono le fotografie sui giornali, nasce la figura del fotoreporter, documentava gli aspetti della società contemporanea colta nella sua naturalezza. Noti documentaristi: Martin, Zillle e Riis, che fotografava la parte più degradata della città a intento moraleggiante ricercando il patetico. Usò il lampo al magnesio per illuminare luoghi scuri. La facilità d’uso della macchina fotografica permetteva di documentare il mondo in tutti i suoi aspetti. La fotografia non era considerata arte in quanto tutti potevano improvvisarsi fotografi. A fine ottocento nacque la fotografia artistica in circoli dedicati interamente alla fotografia instaurando criteri estetici: vi era fotografia accademica, imitatrice della pittura, e naturalistica che osserva la natura e la realtà che è modificata dall’interpretazione del fotografo. Emerson fotografava realisticamente ma stampando alterava l’effetto realistico. Lo spettatore doveva essere attirato dal modo in cui la fotografia era realizzata. Le stampe a gomma bicromata permettevano sfumato e colorazione simili all’acquerello. Le usarono personaggi come Demanchy e Steichen creando immagini che rappresentavano un mondo visto attraverso un velo in cui tutto aveva carattere simbolico. Siamo negli anni del simbolismo. Autori riuscirono a coniugare le istanze pittoriche col clima culturale mitteleuropeo Avvicinandosi ad artisti come Schiele o Klimt. Degas per esempio usava la fotografia ad un linguaggio parallelo alla pittura, in quanto essa contribuiva a modificare la visione del mondo e quindi quella della pittura. 3) LA STRAGIONE D’ORO Alfred Stieglitz fondò tra il 1902\03 la Photo-Secession, una società e la rivista Camera Work che restò attiva vino al 1917. Nacquero poi luoghi espositivi come il 291 in cui esposero anche Picasso e Matisse ed altre avanguardie europee. Stieglitz rappresenta una fotografia che vuole essere pari alle altre forme d’arte. Punti principali di questa nuova stagione della fotografia: -si passa da pittorialismo a fotografia diretta -

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La fotografia è mezzo di comunicazione privilegiato. Cresce una teoria per il suo linguaggio specifico. L’avvicinamento alle avanguardie storiche.

Anni 10 a New York: segnano il passaggio da pittorialismo a fotografia diretta. Stieglitz e Steichen mostrano come si necessiti di una fotografia che ritragga la realtà così come appare conferendo significato morale di verità ed onestà. Fotografia del Ponte di Stieglitz, creò anche “ Equivalents” nuvole interpretate come

equivalenti del proprio stato d’animo. Steichen arrivò ad una fotografia pura in particolare per pubblicità e moda dando grandi spunti a Vogue. La fotografia ha dimostrato di essere linguaggio autonomo. Paul Strand grande della fotografia diretta. Concepiva il mondo come un bagaglio di forme rappresentabili che non necessitavano di commento. Lezione imparata da Weston (mettendo in evidenza le corrispondenze tra i vari aspetti della realtà, trasformando i particolari dei corpi femminili in astrazione) e da Sheeler che fotografava edifici unendo architettura e sapienza compositiva. La fotografia deve insegnare a guardare la realtà con occhi diversi. In Germania solo le fotografia che sembrava fine a se stessa sfuggì la censura nazista. Tuttavia la fotografia che rappresentava il bello fine a se stesso ebbe grande successo nella moda e per riviste come Vogue o Vanuty Fair in cui spiccavano personalità come Steichen, che rappresentavano un mondo bello e credibile seppur falso. La fotografia diretta necessitava perfetto dominio della tecnica secondo Weston, e negli anni 30 nasce da giovani autori USA il gruppo “f.64”, prestavano attenzione alla tecnica che esalta il linguaggio fotografico. La fotografia diretta incise su quella sociale che voleva mostrare la realtà senza giudicarla, il fotografo è testimone della società. Sander in Germania creò 40mila ritratti di connazionali per testimoniare gli uomini del XXsec. Tale lavoro venne confiscato da regime Nazista. IN USA Hine documentò le condizioni lavorative degli operai. La fotografia diretta va pari passo col fotoreporter, liberava anche la fotografia dalle arti tradizionali. La stagione del reportage inizia nel 1925 quando la Leica immesse sul mercato una nuova macchina fotografica più semplice e maneggevole. Nasce il fotogiornalismo che ha patria in Germania. Con l’avvento del nazismo i giornali illustrati verranno usati per propaganda e il fotogiornalismo prenderà piede in USA quando nacque la rivista Life nel ’36, stesso anno in cui inizia la campagna fotografica sul territorio americano evidenziando le condizioni degli agricoltori dopo la crisi del ’29. Lavoro che fonde l’oggettività e ila modalità con cui l’autore percepisce il tema trattato. Evans diviene cantore dello stile di vita della pianura americana così come lo scorrere della vita quotidiana. Grandi fotografi di guerra: Robert Capa, Cartier- Breson che colgono il fulcro della battaglia. La fotografia durante la guerra ebbe anche funziona propagandistica.

4) FOTOGRAFIA E AVANGUARDIE La fotografia nell’ambito delle avanguardie era considerata strumento artistico in quanto ogni strumento espressivo poteva contribuire a rinnovare arte e società. Stieglitz afferma la fotografia diretta e Man Ray quella sperimentale. Man Ray, crea le radiografie, fotografie off camera. Nate dalla casualità e la trasformazione di quell’errore in un procedimento voluto creando immagini tridimensionali . Shad crea le shadografie, uguali alle radiografie ma bidimensionali.

La fotografia era un’arte giovane perfetta per gli artisti Dada che fecero uso del collage fotografico per creare immagini con accostamenti imprevisti o ribaltando il significato delle immagini sostituendo elementi. Il primo caso era più artistico, es. Max Ernst il secondo più politico e sociale. Italia, futurismo, esaltazione della modernità. Giacomo Balla crea dinamismo di un cane al guinzaglio, simile agli esperimenti di Muybridge e Marey. Bragaglia esponente della fotografia futurista ovvero del foto dinamismo. Evidenziava il movimento in un'unica immagine. Faceva muovere il soggetto riprendendolo in pose lunghe ottenendo la dinamicità. Coburn in UK era esponente del vorticismo ottenendo effetti caleidopscopici. In Russia nasce il costruttivismo dalla rielaborazione poetica del futurismo, durante la rivoluzione del 1917. Due tecniche: - fotomontaggio -ripresa non frontale Rodcenko massimo esponente, prima impegnato con altri linguaggi artistici tantochè influenzò il grande regista Sergej Ejzenstein. 1924 Breton manifesto del surrealismo. Esaltava inconscio e casualità cercando un nuovo significato nel quotidiano. La fotografia era mezzo efficace per far emergere gli aspetti fantastici della realtà. La fotografia surrealista non ha carattere definito. Maestri: Man Ray con le immagini solarizzate, disegna in negativo il profilo delle forme circondate da un alone di luce. Usata la tecnica del collage fotografico. Brassai fotografò Parigi di notte donandole un aspetto mai visto. Famose le sue serie di graffiti. Berenice Abbott, assistente di Ray, convinse Breton a pubblicare su “la devolution surrealiste” le foto di Atget, anche lui rappresentava Parigi notturna. Bellmer creò una bambola snodabile fotografandola in pose pressoché inquietanti e in più pose. Amato dagli artisti francesi. 1919, nasce con Walter Gropius il Bauhaus. La fotografia era materia di Laszlo Moholy- Nagy, creava fotogrammi off camera disegnando con la luce sulla carta sensibile. Lucia Moholy, sua moglie, creò interessanti fotografie della scuola interpretando l’architettura. Al Bauhaus studiarono anche Citroen e Florence Henri. Lei è il punto d’incontro tra foto dada, oggettiva e fotografia di moda. Kertész, fotografia di moda che sfrutta la poetica surrealista facendo sue le innovazioni della fotografia diretta.

5) NUOVE VISIONI Nel dopoguerra si assistette alla mitizzazione dei fotoreporter Bresson e Capa che con altri artisti crearono l’agenzia fotografica Magnum. Due autori neri: Carava, Kumalo.

Nascono musei dedicati alla fotografia come George Eastman House e anche il MOMA dedica spazi alla fotografia. Nascono i primi volumi e le riviste dedicate alla riflessione della cultura fotografica, come Aperture nel ’52. Anni ‘40 nasce la Kodacolor, la fotografia a colori, molti fotografi le erano avversi in quanto consideravano la fotografia arte senza tener conto che la foto è o meno arte in base alle scelte e alle intenzioni del fotografo. Anni ’50: - mostra al MOMA “The family of man” curata da Steichen con foto di autori di 68 nazioni. L’uomo fa parte di una grande famiglia e gli spetti positivi della vira prevalgono su quelli negativi. -Steinert cura in Germania la 2°ed di Subjektive fotografie, una mostra in cui gli autori dì rivendicavano l’autonomia della fotografia completamente in grado di trasformare e inventare la realtà. Quella rappresentata è una delle tante realtà possibili e la fotografia è una delle interpretazioni che gli si può dare.

Autori di fotografia personale: - Minor White: trasforma le immagini in apparizioni mistiche e visionarie. La tecnica non è fine a se stessa. Lui ha visione mistica, il fotografo va oltre le apparenze. -Aaron Siskind: era fotoreporter, fotografa particolari della quotidianità che incontra nel suo cammino creando immagini astratte che ricordano l’action painting. -Robert Frank: ’58 “gli americani”, volume che modifica il concetto di fotografia documentaria. Coglie momenti privi di senso usando tecnica elementare. L’esistenza è composta da momenti privi di senso. -William Klein: fotografie ricercate, ricche. Lavorò anche per la moda con Penn e Avedon rinnovando il linguaggio di Vogue. -Ed Van Der Elsken: l’indagine sociale si intreccia con la riflessione dell’identità dell’artista.

Anni ’60-‘70 Pop Art, uso di immagini o modi espressivi della cultura popolare. Corrente che contaminò l’arte e la fotografia facendole divenire una pratica comune con Warhol, Hockney, Lichtenstein, Hamilton. -Opere a 4 mani di Dine e Friedlander -Ruscha coglie i luoghi tipici del panorama americano contemporaneo con foto aninime che poi diventano grandi quadri. -Clark libro Tulsa, documentarizza la droga il sesso e la violenza senza compiacimento. -Arbus, interpreta la realtà come un incubo. Riflessione sul linguaggio:

Artisti che riflettono sulla normalità in chiave ironica del consimo statunitense come Owen, Michals che crea surrealtà mettendo a contatto fotografia, letteratura e cinema catturando lo scorrere del tempo. La coppia Becher documenta gli insediamenti abitativi ie industriali creando uno schedario. Nuova idea di sequenza o composizione di più foto. Importante è il lavoro di Dan Graham così come nasce la narrative art, i diari fotografici e il trasferimento della fotografia nei quadri unendo i due linguaggi. Franco fontana è il primo a concepire il colore un tramite veritiero per rappresentare la realtà. Così come ci si concentra sul ritratto, la moda e le nature morte o raccogliendo l’eredità dei fotoreporter del passato. Nascono i nuovi topografi che propongono una visione analitica del paesaggio come Evans e la sua fotografia onesta. Contesto odierno: due elementi di successo, uno la fotografia del panorama artistico contemporaneo, due il progresso della tecnica che incide sul linguaggio. Iniziano le aste e i mercati della fotografia e nascono musei e dipartimenti fotografici, la fotografia compare alla Biennale di Venezia. Nuovi procedimenti di stampa anche legati al computer che possono competere con dei formati creando spettacolarizzazione. Arriva la fotografia visionaria e si esplorano tematiche relative al corpo. Foto di corpi o violente o astratte alla ricerca di radici culturali e sessuali. Fontcuberta costruisce documentazioni di avvenimenti mai accaduti. Ruff elimina ogni distinzione di classe sociale nelle foto mentre altri autori privilegiano piazze artificiali o centri di potere economico. La fotografia diviene mezzo per confrontarsi con il mondo e riflettere su esso e guardarlo da angolazioni differenti.

6) FOTOGRAFIA ITALIANA DEL DOPOGUERRA

Separazione ideale: il partito comunista vedeva nel realismo il solo modello artistico in quanto comprensibile dalle masse, l’altra idea credeva che linguaggio artistico e rinnovamento della società dovessero restare uniti senza imposizione politica. Agenzia publifoto: realizza un servizio sula liberazione di Milano. Carrese ed altri personaggi di publifoto pongono le basi per il moderno fotogiornalismo mostrando immagini di celebrità o manufatti dell’industria. Il fotogiornalismo privo di pretese artistiche avrà culmine con i paparazzi intenti a immortalare la vita sentimentale notturna dei divi. Da tali immagini si è creato il mito della dolce vita. Fotoreportage, raggiunge il culmine tra gli anni ’50 e ’60. Autori come Gardin e Scianna o Donzelli contribuirono a cogliere i caratteri di un Italia in via di sviluppo. Le immagini di Fellini, Antonioni, Visconti e Rosi han rinnovato i linguaggio cinematografico, il cui cinema realista ha contribuito alla formazione dei migliori talenti fotografici. Es. “Luzzana un paese”. La fotografia di ricerca, nasce il gruppo fotografico “la bussola” che sostiene che in arte ilsogggetto no ha importanza, lo usano pretesto per dar vita a qualcosa di più suggestivo. Cavalli è il padre della tendenza ma

Giacomelli è il maggior esponente. Grande padronanza della tecnica B\N, trasforma i soggetti in apparizione astratte. Pittura informale: Migliori e Monti. Anni ’60: Mulas, la fotografia è interpretazione delle intenzioni dell’artista. Crea la sequenza “attese” della preparazione dei tagli di Fontana. Fotografia documentaria e sperimentale dovevano far parte dello stesso processo. In Italia Schifano usa le polaroid come taccuino visivo immortalando televisioni mentre Pistoletto incolla su specchi riproduzioni fotografiche a grandezza naturale. Chi guarda l’opera diventa parte dell’opera. Anni ’70: la fotografia si afferma a livello artistico. Franco Fontana è il primo usare il colore e capire il suo rapporto con le forme. Galleria “ Diaframma” e mostra “Combattimento per un immagine”. Opera concettuale di Vaccari per la Biennale di Venezia, mette in una stanza un photomatic, ogni persona che entrava della stanza si scattava una foto lasciando l’impronta del suo passaggio. La prova che la fotografia è un documento di memoria.

Fotografi come Basilisco, Ghirri rielaborano in chiave moderna la fotografia documentaria. Si mostrano i mutamenti del territorio Italiano, l’urbanizzazione e la perdita di identità dei luoghi così come si assiste alla documentazione fotografica delle opere d’arte e delle performances degli artisti performer. Per Ontani la fotografia invece è l’opera stessa. Anni ’90: si tenta di sintetizzare tutte le poetiche precedenti riflettendo sugli utilizzi del mezzo e sui luoghi fotografati e sulla loro identità o la perdita d’identità stessa. Fotografia dedicata anche al mondo della moda o al mondo pubblicitario come nel caso di Toscani.

TECNICHE E STRUMENTI

1) La macchina fotografica: è una scatola impermeabile a tenuta stagna che unisce obbiettivo e pellicola. Camera oscura: si fa penetrare la luce esterna in una scatola buia e l’immagine viene proiettata sulla parete interna al contrario. L’immagine è proiettata da uno specchio su un foglio di carta smerigliato ricalcando la realtà. La macchina è formata da : - obbiettivo: lente convessa più spessa al centro che fa convergere i raggi sulla pellicola nella messa a fuoco formando un’immagine nitida e rovesciata. E’ fondamentale il tipo di vetro usato. Sull’obbiettivo vi è la lunghezza focale, la distanza tra obbiettivo e piano focale, e l’apertura massima. - otturatore: dosa il tempo de’esposizione. Esiste centrale e a tendina

- diaframma: corona di lamelle metalliche che regola la quantità di luce che vogliamo far arrivare sulla pellicola. -mirino: sistema di lenti che permette di vedere la scena che stiamo inquadrando. C’è ottico o reflex ( suddiviso in mono o bioculare ). -messa a fuoco: altre 3 indicazioni sull’obbiettivo: la scala delle distanze in m\feet relativa alla messa a fuoco e la scala delle profondità di campo, relativa alla zona nitida dell’immagine, e la scala dei diaframmi. -pellicola: sottile superficie composta da più sostanze che trattengono la luce e la trasformano in immagine. Di 2 tipi: B\N, gli strati sono in gelatina di cristalli sensibili alla luce, da uno strato adesivo, uno plastico, il triacetato e un altro strato di gelatina. La sua sensibilità alla luce è in scala ASA da 50° a 1250°, il numerò più è alto più è buono. Importante è anche il formato. La pellicola a colori è formata da 3 emulsioni sovrapposte RGB ed esistono sia per luce naturale che artificiale. 2) L’EVOLUZIONE ...


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