Riassunto Walter Lippmann opinione Pubblica PDF

Title Riassunto Walter Lippmann opinione Pubblica
Author Salvatore Ioimo
Course Storia del pensiero politico
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto semplificato del libro ...


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L’OPINIONE PUBBLICA di W.Lippmann

1. L’esempio dell’isola in mezzo l’Oceano in cui vivevano francesi, inglesi e tedeschi spiega come sia indiretto il modo con cui vediamo l’ambiente. Sant’Abrogio del 389 difendeva il prigioniero della caverna platonica e un secolo dopo Cosma fa una Topografia Cristiana. Quest’ultima cosa influenzò l’agire e il pensare degli uomini; ad esempio Magellano, Amleto o lo scoppio di guerre. 2. I grandi uomini sono noti al pubblico tramite una personalità fittizi (Lincoln di Charnwood, Hamilton di Oliver. L’esempio più eclatante fu’ quello di Joffre. 3. I simboli dell’opinione pubblica sono soggetti a controlli e quindi modellati. Durante lo scoppio della guerra ci sono sempre una parte di sentimenti per consentire il conflitto, scelte ecc. I simboli giocano un ruolo importante nella vita di ogni individuo. Alcuni esempi sono: Jeoffre senza una carte geografica o la ragazza superstiziosa della Pennsylvania. Ciò dimostra come gli individui rispondono alla finzione come alla realtà e la guerra può dare esempi coma un fantomatico esercito russo che stava attraversando l’Inghilterra, Fattore comune; Inserimento di uno pseudo-ambiente tra individuo e ambiente ed opera nell’ambiente reale. Se lo stimolo dello pseudo-fatto dà per oggetto ose o altre persone la contraddizione si sviluppa subito. Per finzioni si intende la rappresentazione dell’ambiente fabbricata su misura dell’individuo che va dall’allucinazione fino all’uso cosciente di un modello schematico. Alternativamente alle finzioni vi sono l’imposizione diretta al flusso delle sensazioni anche se non siamo in grado di avere una conoscenza diretta e totale perciò siamo costretti ad adottare un modello più semplice. 4. Rapporto triangolare tra la scena dell’azione, la rappresentazione dell’uomo di questa scena e la reazione a tale rappresentazione. Movente interiore e comportamento esteriore. Esempio pratico 29 Settembre del 1919 comunicato che dei Marines erano stati schierati ma da un governo straniero alla fine si scoprì che erano in Italia e le Società delle Nazioni non c’entravano nulla. 5. La scienza politica deve spiegarsi perché due nazioni entrano conflitto nonostante entrambe affermano di agire per legittima difesa. Vivono nello stesso mondo ma pensano e sentono in mondi diversi. In qualche maniera questi organi politici danno ordini e per ognuna di queste decisioni si dà per definitiva una visione dei fatti. La struttura politica formale è inserita in un ambiente sociale con corporazioni grandi e piccole. Esempio del lampione e dei 4 uomini su come la società si fondi su una coincidenza e al posto di quest’ultimi porre aziende, associazioni, ambienti sociali, mestieri. 6. Differenze di conoscenze degli uomini riguardo il mondo. Lo pseudo-ambiente è un ibrido risultante tra natura umana e di condizioni ambientali. Il modo con cui il mondo viene immaginato determina il comportamento dell’uomo. La propaganda è lo sforzo di modificare l’immagine a cui reagiscono gli individui, di sostituzione di un modello sociale a un altro. La coscienza dell’affinità è credere che in mezzo alla moltitudine possiamo riconoscere come affini alcuni di loro. Chi detta l’interesse dell’uomo? Desiderio di sicurezza, prestigio detto anche autorealizzazione. Se il rapporto tra realtà e reazione fosse diretto e immediato non ci sarebbe l’indecisione o l’insuccesso. L’opinione pubblica ha che fare con la realtà indirette e le situazioni sono dette opinioni

7. Gli affari pubblici sono quegli aspetti del mondo esterno che hanno a che fare con il comportamento. Le immagini (se stessi, altri, rapporti) sono le loro opinioni pubbliche. Motivi per cui l’immagine interna fuorvia gli uomini nei loro rapporti con il mondo esterno. Fattori che limitano l’accesso ai fatti sono le censure, limitazioni, scarso tempo agli affari pubblici. Tesi di Lippmann è che la democrazia non ha mai affrontato il problema della non automatica corrispondenza delle immagini poi verrà un esame delle critiche sollevate. Un governo rappresentativo non può funzionare senza un’organizzazione indipendente di esperti. Il problema della stampa rimane confuso perché si pensa che quest’ultima a dar corpo a questa finzione e compensi ciò che non è presente nella teoria democratica. Pensiero sui giornali. Le opinioni pubbliche debbano essere organizzate per la stampa, compito di una scienza politica che chiarifichi i dati su cui si prenderanno decisioni.

1. Comunicato francese nel momento peggiore di Joffre e Stato maggiore, scelta dei verbi e aggettivi. Preparò tutto il mondo a una sconfitta ma non considerarla strana presentando solamente certi fatti preparando lo pseudo-ambiente. Combattimento fittizio fra tedeschi e francesi 2. Si puntò su una guerra per “logorio”. Si trasformò ben presto in propaganda con un alto numero di perdite nemiche (falso). Lo Stato Maggiore controlla i partecipanti dell’esercito. Il governo accresce il controllo con dogane e posti di blocco e a livello legale con editori, riunioni pubbliche. Ma c’è sempre il comunicato telematico del nemico che non può essere nascosto e quindi entra in gioco la censura diplomatica. 3. Senza una forma di censura la propaganda è impossibile perché vi deve essere una barriera tra il pubblico e l’avvenimento. La censura militare è la più semplice. In certe situazioni le persone accettano le regole di segretezza. Ad esempio quali marci possono passare nella dogana, il patrimonio, il prezzo di un terreno, gli stipendi. Buone o cattive che siano le ragioni per la segretezza ci sono. Il contatto e la possibilità 1. Oltre alla censura una massa di dati arriva molto lentamente alla massa. Si ricorda George Creel che fece si che il discorso di Wilson arrivasse a tutti in maniera profetica (300 MLN di persone), il più vasto sforzo mai fatto. Durante la guerra il governo tentò di creare una sola opinione pubblica spendendo denaro e occupando personale. I mezzi di trasporto e comunicazione influenzano sulla circolazione delle idee e il loro costo di mantenimento influisce. 2. Il reddito dell’individuo influenza potendo superare con il denaro ogni ostacolo della comunicazione. C’è da dire che vi è una parte benestante della popolazione che spende il loro tempo atteggiandosi causa di una mancanza di curiosità. L’ambiente sociale si compone di “la gente dice”. La posizione economica della prima generazione non si misura con il reddito ma sul tipo di lavoro che si fa. 3. L’ambiente sociale, quando si forma, assomiglia a un clan biologico; l’appartenenza è connessa all’amore, matrimonio e desideri. Trotter la definisce “istinto del gregge”. All’interno dell’ambiente sociale ci sono coloro che ti “accolgono”. I leader sociali sono sensibili e attenti e sapere cosa fanno gli altri ambienti. Esistono anche vie di comunicazione tra un ambiente e l’altro ma per una vasta popolazione bastano i film sull’ alta società (es. i neri e l’ “elemento straniero”). Alcuni ambienti diverranno “punti radianti di

convenzionalità”. Un ambiente sociale potente in Europa è Londa essendoci diplomatici e finanzieri. Vi sono zone dell’attività di governo non interessate come l’America. 4. Importante sapere il ruolo che gioca l’ambiente sociale nei nostri contatti spirituali col mondo. Il giudizio si forma su modelli che si formano dal passato, trasmessi o ereditati. Il giudizio morale sia tanto più comune del pensiero costruttivo. Ci interessiamo degli affari pubblici ma siamo immersi negli affari privati.

Il tempo e l’attenzione 1. Hotchkiss e Franken fecero un questionario per degli universitari newyorkesi osservando che il 70-75% dedicava giusto un quarto d’ora alla lettura di quotidiani. Pochi hanno una reale concezione del tempo infatti molte cifre non vanno prese alla lettera. 2. Difficile è anche valutare la distribuzione del tempo. Notizie generali (25%), editoriali (15%) ecc. Uno studio di Wilcox dimostrò che le letture degli uomini d’affari e degli studenti universitari corrispondono ancora oggi. La velocità, le parole e la chiarezza 1. Il mondo che vediamo ci viene rappresentato a parole o per telegrafo. Con quest’ultimo la notizia può essere trasmessa pe cablogramma. Gli operatori traducono, codificano e decodificano. 2. A volte bastano poche parole per rappresentare atti e pensieri e per tanto si può facilmente dubitare dell’autenticità soprattutto se il messaggio deve andare “lontano”. Anche se paradossalmente il linguaggio può non essere il miglior veicolo perché se ogni azione avesse un nome unico non ci sarebbero fraintendimenti. La scienza si è avvicinata a ciò ma come disse Jean Paul il linguaggio è un dizionario di metafore sbiadite. Il giornalista “Le parole di Lloyd George, ma capite e mal trasmesse”. C’è chi non sa per niente leggere o chi fraintende. Ad esempio la parola “Messico” suscita reazioni diverse da persona a persona in base a una miriade di fattori eppure la parola “straniero” è un termine legale così esatto. 3. La capacità di distinguere le analogie superficiali è lucidità di mente ma è relativa basti pensare alla differenza di lucidità di un adulto e un neonato. Uno dei motivi per cui si preferisce sempre passare agli interessi individuali che ai problemi generali. Secondo Ferenczi identifichiamo più un neonato (coscienza come un insieme di sensazioni) da un adulto e la mente primitiva rispetto a una matura. In un primo momento il bambino ottiene piangendo (periodo dell’onnipotenza incondizionata). Nella seconda fase indica ciò che vuole indicandolo. Poi impara a parlare. La qualità “decisiva” è quella di distinguere le percezioni grezze e le analogie vaghe. Esempio associazione acustica (pane-cane).

4. Differenza tra laboratorio e vita urbana. In laboratorio la vita è più tranquilla e non vi sono distrazioni. Il cittadino è sempre in mezzo alla confusione. La vita di quest’ultimo difetta di solitudine, silenzio e

scioltezza. Nella giornata chiunque deve crearsi una zona di silenzio. Ciò che danneggia più di tutti è la Routine. 5. Da aggiungere anche il disordine interno; la velocità e la qualità intellettuale è influenzata dai conflitti emotivi. L’opinione pubblica è in contatto con interessi di ogni sorta: ambizione, interesse economico, pregiudizio. Un messaggio generale può arrivare a ragazzi, sbandati, apatici. Un appello “ristretto” si rivolge a sensibilità insolite. 6. L’ambiente delle opinioni pubbliche: scarsa attenzione, povertà di linguaggi, distrazione. Gli stereotipi 1. Ognuno di noi vive in un luogo e ha una cerchia di pochi intimi e di tutti gli avvenimenti pubblici vediamo giusto una fase. D’altronde nemmeno il testimone oculare riporta ciò che ha realmente visto. La maggior parte dei fatti vengono costruito infatti ciò che vediamo dipende dal punto di vista in cui ci mettiamo e dalle abitudini. Esperimento a Gottica. Spiegazione: tutti hanno visto il loro stereotipo di zuffa. Forme stereotipate come nell’arte. 2. Il perché della Americanizzazione. Mutamento della mentalità e del modo di vedere. Una donna affermava che gli stereotipi sono così importanti che quando i suoi vengono contrastati non riesce nemmeno ad accettare la fraternità umana. Parata del 4 Luglio “Il Crogiuolo”. Un uomo ricorderà la figura stereotipata del paesaggio in un quadro che quella vista effettivamente. 3. Quando si è occupati è impossibile osservare le cose in maniera dettagliata. Tutte le classificazioni sono in funzione di fini che non sono nostri. Non essendoci tempo ci limitiamo a notare un tratto di un tipo conosciuto ed aggiungere gli stereotipi (es. quello è un agitatore quindi anche lui sarà fatto così.). Se nell’ambiente non ci fossero le uniformità di fatto ci sarebbe l’errore nell’abitudine umana di accettare sempre la previsione. Nella natura degli stereotipi ciò che conta è la credulità con cui li adoperiamo.

4. I tipi acquisiti attraverso l’invenzione vengono poi imposti alla realtà. Il cinema è un potente strumento di visualizzazione. Aumento della rappresentazione laica nel mondo occidentale. Le fotografie hanno sull’immaginazione la stessa autorità della stampa nel passato. 5. Quando si parla ad esempio di mente francese e mente bolscevica si deve saper separare le disposizioni istintive dagli stereotipi altrimenti, come si è visto, ci saranno discorsi sulle menti collettive, anime nazionali e psicologia delle razze. Si può fare una generalizzazione ma con umiltà sulle stesse categorie di educazione ed esperienza. Gli stereotipi come difesa 1. I sistemi di stereotipi possono essere il centro della nostra tradizione personale. Formarono un’immagine a cui le nostre abitudini, gusti e capacità si sono adattati. Un mondo possibile in cui ci siamo adattati. Quindi ogni attacco agli stereotipi diviene automaticamente un attacco al nostro universo, Nessuno schema di

stereotipi è naturale ma è la garanzia di noi stessi; la proiezione del mondo del nostro senso. Gli stereotipi sono carichi di sentimenti associati. 2. Esempio Aristotele e concetto di schiavitù. Un’assenza di segni distintivi tenderebbe a far scomparire l’istituzione. Aristotele capì che per giustificare la schiavitù doveva insegnare ai greci un modo di vedere i loro schiavi. Ciò è uno stereotipo. (Chi è robusto è schiavo per natura). Notiamo come Aristotele a eretto una barriera tra sé e i fatti. Lo stereotipo è come il portiere che a un ballo mascherato giudica se l’invitato può entrare o meno. Gli stimoli esterni richiamano una parte degli stereotipi. Se l’esperienza contraddice lo stereotipo: Se l’individuo diviene duttile sarà difficile la revisione di quest’ultimi. 3. Funzione degli stereotipi sui racconti tedeschi sui tiratori belgi. Forse qualche azione c’è stata ma fu’ soprattutto pane per la propaganda. Per un processo di associazione i preti belgi vennero odiati.

1. Il termine “ideale” fa subito pensare al bello e al buono, qualcosa da raggiungere. Il nostro mondo stereotipato è come lo vorremmo. Affronteremmo le cose con stereotipi casuali se non ci fosse per ogni generazione figure che li dispongono. Ciò che opera nella storia non è l’idea che è un genio a formularle ma le copie, contraffazioni, analogie. Ad esempio il Marxismo di Marx è anche tutto ciò che le varie fazioni credono. Bury scrive che l’idea del progresso fu soltanto un giocattolo speculativo e la prova è la rivoluzione meccanica. 2. Lo stereotipi di “progresso” e “perfezione” si componeva di invenzioni meccaniche. In America ha cambiato l’intero codice morale. Tutti gli americani vedono il mondo stereotipato. Tale concezione americana si è dimostrata efficace in situazioni economiche e psicologiche. Anche se tale modello è una maniera inadeguata di rappresentare il mondo. Concepire il progresso come “sviluppo” significa ignorare altri aspetti. La buona e cattiva influenza dello stereotipo si è visto nella guerra mondiale (costruzione infinita di navi, sottoscrizioni, eserciti). 3. Lo stereotipo oltre a censurare una volta che si “rompe” porta via con se anche il pensiero a lui collegato. Shaw prima della guerra si era schierato contro l’idea tradizionale che dando libertà la saggezza sarebbe arrivata. Punto in comune: in ogni sistema di stereotipi c’è un punto in cui cessa lo sforzo.

1. Certe immagini risponderanno a uno stimolo che però non è quello autentico. Nell’allucinazione possono invadere tutta la coscienza. Il cielo non è lo stesso per una coppia di innamorati e un astronomo. Per l’ignorante tutte le cose sembrano uguali per lo specialista no. Nelle opinioni pubbliche pochi sono gli esperti. Gli esperti lo sono in poche materie. A volte si vuole far entrare a forza negli stereotipi materie che non sono di competenza ed un esempio è la visione americana di Progresso e del Successo. Gli economisti rappresentarono il sistema sociale come un diagramma semplificato il quale comprendeva: Un capitalista, un imprenditore, degli operai, un proprietario terriero e un gruppo di consumatori. Tale definizione fu volgarizzata e si impose come mitologia economica. 2. Tale ritratto era irriconoscibile agli sconfitti e alle vittime. I capitani d’industria vedevano nei grandi monopoli i monumenti del successo; i concorrenti sconfitti vedevano quelli dell’insuccesso. I primi

magnificavano le economie e le virtù della grande industria, i secondi mettevano l’accento su sprechi e brutalità dei monopoli. Una parte vedeva il progresso e una parte il dispendio. Quando un sistema di stereotipi è ben stabilito si osservano i fatti che lo appoggiano o meno. Quindi con occhi di ammirazione o di invidia. Noi vediamo la vita riflessa oscuramente nello specchio di classe (Littell).

3. La nostra filosofia oltre a descrivere giudica il mondo. Gli stereotipi sono pieni di preferenze e simpatie. Un popolo senza pregiudizi è impensabile. La natura dei pregiudizi condizionerà la qualità dei pensieri e delle azioni. La moralità standardizzano e accentuano i pregiudizi. Infatti il codice morale è uno schema di comportamento applicato in occasioni tipiche. Ma intorno a ciò ci sono degli interpreti che deducono casì più specifici. Differenza nell’assunzione dei fatti a cu il codice viene applicato. Anziché confrontare gli ideali è utile riesaminare la visione dei fatti. “La concorrenza è l’anima del commercio” sintetizza teorie sui moventi economici e rapporti di lavoro. Alla base di ogni codice morale c’è un immagine della natura umana, in un universo, dopo una storia. Il codice deve concepire la psicologia umana, il mondo materiale e la tradizione. Ciò che un mito non contiene mai è il potere critico di separare la sua verità dai suoi errori. 4. Al centro di ogni codice morale c’è un complesso di stereotipi psicologia, sociologia e sulla storia. Un individuo adotta un certo codice e tende a mostrare il tipo di natura umana che il codice richiede. Il motivo per cui non bisogna generalizzare sulla natura umana (un padre amorevole può essere un duro padrone). Individui con le stesse convinzioni ma di religione possono entrare in conflitto, tutto dipende dall’interpretazione. 5. Come spiegare il motivo per cui reputo pericoloso colui che rifiuta la mia interpretazione dei fatti. L’avversario deve sempre venire spiegato anche se sempre evitato perché mina la nostra sicurezza. Anche se si accetta che vi sono due lati di una stessa questione rifiuta che ce ne siano di un fatto. Esempio linea di Boston. L’avversario si presenta come colui che dice: male, sii il mio bene. In politica raro che si risolve affermando che l’altro ha guardato la stessa realtà in maniera diversa perché romperebbe lo schema. Es. Fiume per gli italiani. Esempio di svuotare di contenuto un’opposizione. I personaggi pubblici sono presi di mira. Es. Se i ricchi sono troppo ricchi hanno rubato ecc. La scoperta degli stereotipi 1. I diplomatici hanno imparato ad usare un vasto repertorio di stereotipi. Perché? Alleanza precaria di potenze. In una di queste fazioni ci fu la rivendicazione di alcuni territori detti (La Grande Ruritania). Terre rivendicate per diversi principi. Nei trattati di fine guerra esempi così erano comuni. Questi principi censurano le obiezioni, mette in moto dell’individuo delle emozioni. Ma ci sono modi per provare se lo stereotipo è veritiero, nell’esempio della Ruritania l’uno annullava l’altro (Contraddizioni). 2. Incapacità di tener conto dello spazio. Primavera del ’18 si richiedeva la ricostituzione di un fronte orientale. Secondo la loro teoria il Giappone doveva reggere l’altra parte. Il problema? 5000 miglia tra la linea orientale e Vladivostok. In questo caso lo stereotipo era la guerra su due fronti. Le autorità americane affrontarono in maniera più realistica i nuovi fatti rispetto alla Francia. Quest’ultimi non avevano idea di com’era una guerra su continente e gli americani avevano una propria visione (stereotipata) dell’Occidente. I francesi al sorgere dei problemi di realtà geografica usavano la censura. Nel Marzo del ’18 si immaginò che un esercito tedesco (fittizio) stesse operando nella Siberia orientale. 3.

Un’immagine veritiera dello spazio non è facile e nella vita reale è una questione di mezzi di trasporto. Nel tracciare le frontiere l’incapacità di concepire la geografia ha fatto sorgere assurde complicazioni (Dividevano case, chiese). 4. Anche il tempo viene tirato in ballo, come colui che fa un testament...


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