Habermas- Storia e Critica dell\' Opinione Pubblica PDF

Title Habermas- Storia e Critica dell\' Opinione Pubblica
Author Riccardo Cappelli
Course Sociologia dei processi culturali e comunicativi
Institution Università di Bologna
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HABERMAS: STORIA E CRITICA DELL’OPINIONE PUBBLICA Il titolo originale dell’opera è STRUKTURWANDEL DER OEFFENTLICKEIT, dove structur sta per struttura, ossia tutto ciò che è complesso e ordinato insieme, tutto ciò che è finalizzato ad un punto preciso, è organizzato secondo uno schema rigido, qualcosa di conchiuso e definito. Ad esempio noi non siamo una struttura, l’università sì. Wandel sta per mutamento, movimento. Pertanto structurwandel sta per il movimento della struttura, il movimento strutturale della oeffentlickeit. Oeffentlic è un aggettivo che significa pubblico, ma diviene sostantivo aggiungendo keit, per cui indica la pubblicità, l’opinione pubblica. Questo testo tenta allora di ricostruire i mutamenti nella struttura del termine , i mutamenti strutturali del termine. Un esempio è una successione di fotografie, il fatto di percepire in un momento continuo una stessa cosa nelle sue mutazioni, nelle sue evoluzioni. Un mutamento strutturale è un mutamento forte, profondo, è una modificazione sostanziale che muta una cosa, la rende radicalmente diversa rispetto alla precedente. Per questo parliamo di mutamenti, modificazioni strutturali, non lievi. Habermas analizza i mutamenti strutturali del principio di pubblicità, intesa quest’ultima non nel senso che intendiamo oggi, ma come opinione pubblica, cioè la sede all’interno della quale si sviluppa il principio di pubblicità, cioè l’uso pubblico della ragione, il dibattito razionale, l’uso della ragione da parte di tutti gli individui. L’opinione pubblica consiste nel fatto che un pubblico si appropria di un’opinione, costruita, appresa o acquisita. Diviene un’opinione più che soggettiva. E’ un concetto sroricamente determinato, formato e modificato. Si è modificato in un modo tale da risultare radicalmente opposto rispetto a quanto studieremo. Habermas cerca di ricostruire in sede storica, lessicale, politica, in ogni suo aspetto, la nascita, la formazione e le modifiche del concetto di opinione pubblica. ORIGINE DELLA SFERA PUBBLICA BORGHESE L’opinione pubblica nasce come sfera pubblica rappresentativa. Il concetto di pubblico sta ad indicare la totalità degli individui, non riguarda il soggetto, il soggettivo ed il privato, ma la maggioranza delle persone. L’opinione pubblica rimanda all’unicità di una sommatoria di individui: da oggi in poi la chiameremo sfera, ossia un organismo in sé conchiuso. Fa inoltre riferimento all’extraindividualità, per questo la definiamo pubblica. L’opinione pubblica rimanda allora a : 1 una sommatoria di individui, indeterminata 2 concetto di opinione, intesa come intendimento, conoscenza; è la risposta alla domanda -cosa pensi di…? – Il presupposto per avere un’opinione pubblica è poter ragionare liberamente, potersi esprimere attraverso un Linguaggio dunque implica: 1 libertà di pensiero 2 libertà di espressione 3 diritto di conoscenza, istruzione. In mancanza di società civile non può perciò esistere opinione pubblica. Non esiste opinione pubblica in società pre-società civile, per esempio nella società medioevale. Non possiamo far riferimento al concetto di opinione pubblica se parliamo di società pre-società civile. E’ necessario quindi cambiare il concetto di opinione pubblica: acquisiamo il concetto di sfera pubblica. Tale concetto mantiene la sommatoria indiscriminata di individui (pubblica), cui aggiungiamo sfera, cioè un certo raggruppamento definito, certo, chiaro. Definiamo allora sfera pubblica un agglomerato conchiuso, un gruppo omogeneo, definito, con determinate proprietà comuni che lo caratterizzano. Dobbiamo studiare la storia del concetto di opinione pubblica. Nel medioevo si incontra per la prima volta il concetto di pubblico, ma non l’opinione pubblica. Nel medioevo non esiste quindi il concetto di opinione pubblica: manca infatti la libertà di pensiero, quella di espressione, di opinione e di istruzione. Ci imbattiamo quindi nel concetto di pubblico, come coacerbo, sommatoria di individui. Sfera pubblica è invece un termine introdotto da Habermas, poiché quando nella nostra storia inizia il concetto di pubblico,noi non lo ritroviamo come opinione pubblica. Lo ritroviamo invece in modo rappresentativo. La sfera pubblica rappresentativa è la prima manifestazioine del concetto di pubblico. Anche nella società greca e romana esisteva il concetto di pubblico: Roma “Senatus Populusque Romanus”. SPQR è l’insegna pubblica, per cui si pone a livello lessicale il concetto di pubblico, però non viene sviluppato. Nel medioevo riprende il concetto di pubblico con le insegne pubbliche: anelli, stendardi feudali, sono tutte cose pubbliche perché chiunque le osserva, ne riconosce il significato. Il concetto di pubblico nasce nel momento in cui si riconosce una struttura. Si presenta nella storia in relazione a certe manifestazioni: sigilli, insegne, stemmi. Il concetto di pubblico si manifesta nel circoscritto; appena nasce ilconcetto di pubblico, si ritrova nel privato, nella figura del sovrano, che detiene il potere assoluto. Il concetto di pubblico nella nostra società nasce con il sovrano: è pubblico tutto ciò che riguarda il sovrano ( manifestazione pubblica: risveglio, andare al letto del re, pranzo). Il pubblico nasce nell’Europa medioevale con caratteristiche che trovano la loro collocazione nel concetto di privato del sovrano. Habermas : sfera pubblica rappresentativa. Ne risulta un paradosso: il pubblico è strettamente connesso con il privato, il sovrano. Il concetto di pubblico è rappresentativo. Perché? Perché rappresenta una condizione, una

storia: la sfera pubblica rappresentativa è pubblica perché rappresenta in pubblico ( totalmente) il privato, è la rappresentazione del sovrano. Pag. 17 sfera pubblica rappresentativa: prima manifestazione del concetto di pubblico nella storia europea: fa riferimento al sovrano. Ogni aspetto esteriore, sia esso un sigillo, un anello, uno stemma, è un indice distintivo di status, manifestazioni private del sovrano. L’elemento che caratterizza e realizza la sfera pubblica rappresentativa è un indice, una prova di distinzione di status. L’indice distintivo di status dato dal sigillo imperiale non fa riferimento ad un carattere sociale. Il sociale è nel fatto che tutti sanno ciò che vuol dire: questo significa pubblicità, elemento pubblico. La sfera pubblica rappresentativa fa riferimento alla costrizione per cui non si può evadere dal conoscere i significati di queste manifestazioni del potere, che divengono pubbliche, indice di status. Lo status è acquisito quindi tramite manifestazioni esteriori: qui l’indice di distinzione di status sta a significare che si sa da dove provengono le insegne. La qualità per avere insegne è quella di essere un sovrano, gestire il potere. Pag. 18 dispiegarsi: il modificarsi del concetto. La sfera pubblica rappresentativa fa riferimento ad alcune categorie epifenomeniche: abito, lessico, acconciatura che diventano manifestazioni pubbliche, ci legalizzano,ci fanno sentire vicino al re. La sfera pubblica rappresentativa nasce con il concetto di pubblico in due accezioni diverse: 1 il potere rappresenta se stesso, tutti sono concordi in questa rappresentazione, tutti sanno che cosa è l’insegna del sovrano. 2 la sfera pubblica rappresentativa è la rappresentatività della sfera pubblica e del potere, assunta e manifestata dal sovrano. IL CARATTERE BORGHESE Il termine borghese, borghesia, fa riferimento ad un ampio fenomeno storico, attraverso il quale si è sviluppata la borghesia. Il borghese era l’abitante del borgo, ossia ciò che veniva costruito sotto il castello, al di là delle mura. Colui che risiede nel borgo possiede alcune qualità: non è un nobile ed esercita un mestiere per vivere tra i più umili. Il borghese trae le sue origini da questo contesto. Per una classe di concause la nobiltà si allontana dall’esercizio di arti, lettere, mestieri, la sfera pubblica rappresentativa si allontana dalla società, la nobiltà rimane liberamente sorvolante, distaccata. Allo stesso tempo alcuni sviluppano una nuova figura sociale: la borghesia, che per sopravvivere deve fare i conti con la realtà. Assistiamo allo sviluppo della necessità di alcuni professionisti (costruzioni, falegnameria, solida base delle professioni ). Nel momento in cui la nobiltà si rinchiude a Versailles, l’abitante del borgo inizia a vedere la necessità di ampliare la propria prospettiva economica, dando nel contempo molta importanza alla moneta, ossia al mezzo attraverso il quale si può acquistare e rivendere, cioè commerciare. Per definire il concetto di borghese è necessario inquadrare tre situazioni: 1 la nobiltà si estranea dalla società 2 sviluppo di mestiere e professione 3 la moneta diventa fondamentale. Il borghese in una prima fase storica esercita un mestiere, per questo si arricchisce, accumula ricchezza, diventa un fenomeno storicamente rilevante, è un soggetto storico portatore di interessi precipui e particolari. Tuttavia deve ancora svilupparsi l’autodefinizione, non si è acquisito come soggetto storico, sociale, politico. CONCETTO DI ACCUMULAZIONE, CAPITALISMO. La ricchezza è cosa diversa dal capitalismo. Weber si pone il problema di dove sbagli il marxismo, affermando il primato della struttura economica. Cosa definisce il capitalista? Se lo si chiede al marxista, risponderà la struttura economica, l’economia. Weber dimostra che la sovrastruttura determina la struttura: nota che il capitalismo si è sviluppato in alcune zone dell’Europa, non nei paesi cattolici, ma nei paesi protestanti. Nel primato della sovrastruttura il mondo delle idee è determinante nella formazione del capitalismo. Il capitalista non è la persona ricca, che possiede; il capitale non è possesso, si legittima in quanto strettamente connesso alla professione: strumento per l’esercizio di una professione. La religione protestante afferma che non ci sono garanzie per l’aldilà, ma la condotta umana è fondamentale. La povertà dei primi capitalisti è derivata dalla religione protestante: tutto serve per poter acquisire meriti, i soldi vengono reinvestiti nell’attività professionale. Nasce l’accumulazione, in occidente, per realizzare un’aspettativa religiosa che è quella di poter guadagnare la vita extraterrena. L’unica maniera è quella di non sprecare denaro e risorse, essere attento nella propria esistenza. La ricchezza deve essere reinvestita nell’attività. Habermas afferma: “Nella casa borghese anche la sala della festa è destinata all’abitazione,mentre nel castello perfino lo spazio abitativo è destinato alla festa”. Dopo Versailles anche la camera da letto diventa un punto focale nella pianta del palazzo. Anche un gesto intimo viene elevato a gesto di pubblica significanza. Nel castello tutto è rappresentativo, pubblico (tutti sanno cosa significa, è aggettivo, non ancora sostantivo). Nel castello è centrale il salone, la camera da letto, la sala da pranzo, tutto è pubblico. Man mano che si sviluppa la sfera pubblica borghese, la socializzazione diventa fondamentale, l’individuo è importante quando mantiene relazioni, da qui deriverà la centralità del salone. La rappresentatività sta a significare la centralità della visione, del rappresentante. Nel salone borghese sta a significare moda, centralità dell’uomo. All’opposto c’è la fase

intimistica, in cui l’intimità è salvaguardata, chiudendo all’intruso. Il carattere borghese riprende la centralità del salone, non delle feste. Il carattere borghese non ha gli stessi toni fastosi del carattere nobile, manca l’elemento festivo che è strettamente legato alla rappresentatività del sovranoche si mostra, unico punto positivo, alle feste per la nascita dell’erede, in occasione di guerre o di funzioni esemplari. Nel carattere borghese non abbiamo la rappresentatività. Il salone borghese sostituisce il caffè, in cui si usa pubblicamente la ragione. Devono esserci tuttavia delle premesse, bisogna essere informati, bisogna voler conoscere, bisogna saper leggere e contare, non tanto per se stessi, quanto per i figli ( il problema dell’ereditarietà non coinvolge, perché l’ereditarietà del potere veniva direttamente da Dio ). La sfera pubblica borghese è vicina alla sfera pubblica rappresentativa esclusivamente per ciò che riguarda la “riscrittura” della rappresentatività in termini di interazione. Un’ interazione non neutra, ma di emancipazione, di crescita culturale, per questo ha un carattere rivoluzionario. I due motori che hanno consentito alla sfera pubblica borghese di sostituire secoli di gestione nobiliare del potere sono: 1 la cultura ( sfera pubblica letteraria ) 2 l’intimità ( sfera intima ). Se volessimo cogliere elementi di raffronto tra carattere pubblico e carattere borrghese, già ne abbiamo uno: l’intimità. Il pubblico nella S.P.R. rimanda ad insegne di un individuo, riconosciuto proprio grazie ad esse, che permettono di risalire ad attributi anche personali. Nel carattere borghese nasce un humus culturale di cui il borghese deve approfittare: feste, caffè, piazza, concerti. Prima del XVIII secolo il potere assolutistico conosce dei momenti di trionfo. Il potere è organizzato in senso vorticistico e assicura una struttura di servizio: lo Stato. Nel momento in cui la borghesia si contrappone allo Stato come privato si verifica una esclusione dallo statale. Privato sta a significare che non appartiene al sovrano. Il privato si contrappone alla rappresentatività della sfera pubblica rappresentativa. La rappresentatività nasce con l’impero, quando il sovrano ha il problema di esercitare in maniera estesa il potere, di farsi riconoscere. Affinchè ilpotere sia rappresentativo, serve che tutti lo riconoscano: ecco perché nasce l’aggettivo pubblico. Pubblico si riferisce allo Stato che si oggettiva rispetto alla persona del sovrano. Non c’è passaggio intermedio tra potere assolutistico e potere borghese, quindi la sfera pubblica rappresentativa passa alla borghesia, anche se ci saranno diversi anni in cui da una parte vi è la sfera pubblica rappresentativa, dall’altra quella borghese che comincia ad emergere. Pag. 28 “Fino ad allora…” Nasce un nuovo modo di comunicazione, nasce con la sfera pubblica determinata in senso pubblicistico. L’ambito di comunicazione della sfera pubblica rappresentativa era a fini militari. Nella sfera pubblica determinata in senso pubblicistico, dobbiamo risalire al significato del termine pubblico. Con lo sviluppo del commercio, si avverte la necessità di comunicazione, di informazioni strettamente connessse all’ambito del mercantilismo. I primi “fogli di notizia”, giornali che riportano solamente notizie di mercato, sono l’oggettivazione della sfera pubblica determinata in senso pubblicistico. Pag. 29 “protocapitalismo”. E’ la prima fase del capitalismo, basata sullo scambio di merci e di notizie, che Condurranno alla costituzione del capitalismo. Non si verificherà nessuna frattura tra questa generazione, ancora fortemente asservita al sovrano, ed il sovrano stesso: questa situazione permetterà però ad alcuni borghesi di diventare ricchi e potenti. Ora la sfera pubblica rappresentativa non viene messa in discussione, sviluppa le modalità e le tecniche di comunicazione, richiede l’apertura di un nuovo mestiere: il mercante. Il commercio si fonda dunque su due presupposti: traffico di merci e di notizie. In questa fase si svilupperà una sfera pubblica determinata in senso pubblicistico. I borghesi iniziano a riconoscersi all’interno della sfera pubblica rappresentativa, iniziano a determinarsi, a prendere coscienza, perché deputati dal sovrano ad essere adatti alla circolazione delle merci e delle notizie. Nel passaggio dalla sfera pubblica rappresentativa a quella borghese si può disegnare una sfera pubblica determinata in senso pubblicistico, caratterizzata dal protocapitalismo e dalla circolazione delle notizie. SFERA DEL POTERE PUBBLICO Nella sfera pubblica rappresentativa conta l’essere, la persona, l’enfatizzazione del privato, la sua esaltazione: L’autorità è esercitata in modo diretto. Nella sfera del potere pubblico il dato principale è “esercitare”: l’autorità è mediata, delegata, il sovrano deve ordinare il suo Stato, non può farlo visivamente mostrandosi, deve delegare ad altri la sua autorità, deve costituire lo Stato, ossia un apparato burocratico. Si crea un’ autorità mediata, l’apparato statale, delegato dal sovrano ad esercitare la sua stessa autorità. Si crea una situazione nella quale esiste uno Stato che esercita il potere, non si parla più di sfera pubblica rappresentativa, cioè il potere che si manifesta in quanto tale, incute timore, ma il potere organizza, attraverso il concetto di autorità mediata, un’amministrazione che esercita il potere stesso. S.P.R. essere, mostrare il potere S.P.P. esercitare il potere. La sfera del potere pubblico ha l’incarico da parte del sovrano, di esercitare, gestire il potere e realizzare le sue direttive, deve reificare la sfera pubblica rappresentativa. La sfera del potere pubblico reifica la sfera pubblica rappresentativa: il potere che prima si mostrava, diviene poi un potere che esercita il potere. Fondamentale è un’amministrazione stabile: la sfera pubblica rappresentativa si crea un apparato irremovibile

qualcosa di determinato quanto il potere, strutturale, ancorato, che discende direttamente dal sovrano. Esercizio del potere mediato. La sfera pubblica rappresentativa si consolida in sfera del potere pubblico. Nasce il concetto di esercizio del potere, che non è più quello che si mostra. Nel dominio della sfera pubblica rappresentativa, il sovrano presente è il potere visuale, è un esercizio ad personam. Nel passaggio dalla sfera pubblica rappresentativa alla sfera del potere pubblico, si crea una controparte, il pubblico, del poter pubblico. Ritroviamo allora l’aggettivo pubblico in diversi casi: 1 sfera pubblica rappresentativa 2 sfera del potere pubblico 3 controparte del potere pubblico. Pag. 30 questa fase di transizione è gestita dai borghesi, figure sociali non definite,ma che vanno emergendo. La sfera pubblica rappresentativa rafforzata sviluppa una fase: il mercantilismo che comporta la formazione dei mercanti. Essi sono una regressione della nobiltà e un avanzamento dei borghesi perché sono direttamente deputati dal sovrano. I mercanti sono un nuovo ceto sociale, circoscritto, caratterizzato da attributi chiari. La sfera pubblica rappresentativa si media con questo ceto nascente. Pag. 30 “La riduzione della sfera pubblica rappresentativa…” La sfera pubblica rappresentativa sovrana, mostra l’immagine di sé ad altri e queste immagini, in quanto riconosciute da tutti, sono pubbliche. Essa non si rappresenta ad un pubblico,ma rappresenta se stessa come ente, fatto, cosa pubblica. Subisce un processo di ridimensionamento quando si incontra con un altro ceto. La sfera pubblica rappresentativa si estranea dalla concretezza, dalla quotidianità, fino ad arrivare a fare i conti con lo Stato ed il mercato. E’ necessario che qualcuno amministri questa entità: deve porsi in confronto con i non nobili. Causa della riduzione della sfera pubblica rappresentativa è perciò: 1 la sfera pubblica rappresentativa si estranea dalla conduzione della cosa pubblica 2 queste attività vengono delegate: si sviluppa un ceto forte che ha l’autorità proveniente da una nuova ricchezza. Ne consegue una perdita d’autorità della S.P.R. e lo sviluppo dell’autorità di ceto. Il pubblico dell’amministrazione stabile, è caratterizzato dalla strutturazione del potere da parte del sovrano. L’amministrazione mette in pratica le direttive del sovrano: questo esercizio diviene pubblico esso stesso, gli atti e le azioni dell’amministrazione sono pubblici perchè delegati dall’autorità e diretti alla controparte. L’amministrazione si comporta con significanza pubblica data dall’autorità del sovrano e dal fatto di rivolgersi ad un pubblico. Pubblico = apparato dello Stato, statuale. Pubblico come controparte = colui che riceve atti d’autorità. Attività pubblica= emanazione d’autorità pubblica, struttura centrale dell’organizzazione del potere. Pag. 32 “Come pendant all’autorità…” L’amministrazione, esercitando il potere, crea una sorta di collante tra gli individui. Prima esisteva il sovrano e i sudditi, ora in quanto esercitiamo potere pubblico, diretto ad un pubblico che lo riceve, è come se i sudditi venissero presentati fra loro: creiamo fra i sudditi un punto di convergenza, si ritrovano uguali, continuamente soggetti al...


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