Riassunto gli italiani e l europa opinione pubblica elite politiche e media autori p bellucci e n conti PDF

Title Riassunto gli italiani e l europa opinione pubblica elite politiche e media autori p bellucci e n conti
Course scienza politica
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Riassunto del libro di scienza politica...


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riassunto - Gli Italiani e l'Europa. Opinione pubblica, elite politiche e media. Autori P. Bellucci e N. Conti, Scienza Politica Unive rsità telem atica UNITELMA Sa pienza 23 pa g.

P. Bellucci e N. Conti (a cura di), Gli Italiani e l'Europa. Opinione pubblica, elite politiche e media, Roma, Carocci, 2012.

INDICE 1. Introduzione: europeismo, euroscetticismo di Paolo Bellucci e Nicolò Conti Il ciclo dell‟europeismo/La cittadinanza europea/Uno sguardo d‟insieme/ Le linee del cambiamento 2. L’Unione Europea e le sfide della cittadinanza sovranazionale di Maurizio Cotta e Pierangelo Isernia Il concetto politico di cittadinanza nella sua declinazione nazionale/Dalla cittadinanza nazionale a quella europea: complementarità o competizione?/Il sistema europeo di cittadinanza e i suoi sviluppi 3. L’Europa secondo i partiti: vincolo, scelta o opportunità? di Nicolò Conti e Vincenzo Memoli Introduzione/Le posizioni dei partiti nella congiuntura critica del 1994/Tra continuità e cambiamento: le posizioni dei partiti nel 1999/Un quadro ormai maturo: le posizioni dei partiti nel 2004/Il quadro attuale: le posizioni dei partiti nel 2009/Conclusioni/Appendice 4. Classe politica e integrazione europea: segnali di crisi? di Elisabetta De Giorgi e Luca Verzichelli Introduzione/Gli atteggiamenti delle élite italiane verso l‟Europa/Le isti tuzioni europee/Il governo dell‟Europa/Le minacce all‟integrazione europea/Costi e benefici dell‟integrazione/Verso una spiegazione degli atteggiamenti dei politici italiani sull‟attuale UE/Quale euroscetticismo tra destra e sinistra?/Ancora una classe dirigente europeista? I dubbi e le sfide 5. Il trattato di Lisbona nel Parlamento italiano, oltre il permissive consensus di Sabrina Cavatorto Introduzione: parlamenti nazionali e integrazione europea/Salienza della issue, attivazione rispetto alla cittadinanza e aspettative dei parlamenti UE/L‟iter legislativo in Italia: Lisbona a confronto con il trattato Costituzionale/La tematizzazione politica/Dimensioni del sostegno e della critica, e orientamenti dei gruppi/Conclusioni: una breccia nel consenso tra governance e politiche 6. Quanta e quale Europa nei media di Paul Bayley e John Morley Introduzione/Metodo/Dati quantitativi: quanta "Europa" nei media?/Dati qualitativi: quale Europa nei media?/Conclusioni 7. Cosa pensano i cittadini dell’Europa? di Paolo Bellucci e Fabio Serricchio Gli italiani e l‟Europa, ovvero la fine dell‟anomalia: dall‟entusiasmo allo scetticismo/La struttura degli at teggia menti nei confronti dell‟Europa/Fattori determinanti dell‟orientamento pro/anti Europa dei Cittadini/Le fonti dell‟europeismo in Italia: analisi bivariate delle scorciatoie cognitive politiche e identitarie/Le determinanti dell‟europeismo/Conclusioni

Europeismo, Euroscetticismo Il rapporto tra il sistema politico italiano e l’Unione Europa può essere riassunto in tre fasi. La fase fondativa, vissuta tra gli anni ‟50-‟60, nella quale i partiti e l’opinione pubblica erano divisi tra centristi, favorevoli all’Europa e la frangia social-comunista (in parte la destra),contraria. Questo disaccordo, era la cartina al tornasole della contrapposizione ideologica, capitalismo comunismo e del dibattito sulla politica estera italiana. L‟opinione pubblica era poco interessata all‟Europeismo, i partiti dettavano le posizioni, mentre le preferenze individuali, nella maggior parte dei casi, erano legate all ‟appartenenza politica. Nella fase dello sviluppo del consenso che va dagli anni ‟70 e sino al Trattato di Maastricht , si assiste all‟aumento della vocazione Europeista tra le elitè politiche ma soprattutto nell’opinione pubblica. Le istituzioni europee vengono rappresentate come il mezzo per la modernizzazione del sistema politico italiano e per il rafforzamento dell’economia nazionale. La fas e dell ’Eu ropeism o disi n cantat o coincide con l‟avvio del l‟Integrazione politica cominciata con l‟alleanza monetaria e poi consolidata con il Trattato di Lisbona. In questa fase, l‟opinione pubblica comincia ad avvertire l’Ue come una minaccia per la propria quotidianità, (pensiamo ad es. ai vincoli economici per gli Stati) e mostra la propria contrarietà mediante l‟astensionismo elettorale. Tra i partiti, invece, si assiste ad un inversione di tendenza rispetto alle posizioni assunte durante la fase fondativa: la sinistra, aperta al concetto di Cosmopolitismo, ha inteso l ‟Europa come strumento per regolamentare il capitalismo, la destra invece, nazionalista e conservatrice, concorde ad un mercato libero, ha cominciato a biasimare l’Europa per via della sua azione regolativa del mercato nonché invasiva della sovranità nazionale. Per ultimo, è nato un dibattito intorno all‟Europa come causa o strumento atto a governare la globalizzazione. Lo scopo del testo è di dimostrare se l‟Europeismo disincantato sia divenuto una realtà, grazie ad un analisi incentrata sul concetto di cittadinanza europea rapportata alle posizione dei partiti, delle elité politiche, dei media e dell‟opinione pubblica. Atteso che il parametro per valutare l‟approvazione delle politiche e delle Istituzioni Europee non può essere rappresentato solo dal consenso/dissenso all‟Europeismo, bisogna ricercare il grado di legittimità ossia il grado con cui le elité socio-politico-economiche e l’opinione pubblica avvertono la comune adesione ad una polity europea e ritengono legittime le Istituzioni europee. L‟indagine effettuata dal Centro di Ricerca sul cambiamento Politico dell‟UniSi nel periodo 2005-10, prende il nome di INTUNE Integrated and United? A Quest for Citinsenship in a Ever Closer Europe e ha inteso fotografare lo sviluppo del concetto di cittadinanza europea , e la sua definizione. A tale scopo, il concetto di cittadinanza europea è stato scomposto in tre dimensioni: L‟identità europea o sentimento affettivo di attaccamento all’Europa La funzione di Rappresentanza politica assunta dalle Istituzioni Europee The scope of governance o competenza comunitaria nel settore delle politiche Le conclusioni rivelano un crescente Euroscetticismo nell’opinione pubblica, una divergenza tra partiti ed elitè politiche, mentre le elité socio-economiche e i media sono più ottimisti. Le posizioni politiche che oggi possiamo riscontrare in Italia, sono le seguenti: L‟Europeismo incondizionato o assoluto è sposato nelle tre dimensioni descritte, dai partiti di centro/sinistra, tra cui primeggia il PD, dai mass media e da una piccola frangia dell’opinione pubblica. Questo gruppo, seppur limitato, è quello che sostiene l‟Ue in Italia ed è disposto, sia a cedere parte della sovranità nazionale sia a sopportare i costi derivanti dall‟integrazione pur di giungere al rafforzamento dell‟economia nazionale, al miglioramento di politiche pubbliche e ad una capacità decisionale sovranazionale. L‟Europeismo moderato è sposato dai partiti di centro/destra e dalle elitè economiche. Questo gruppo sottolinea i costi derivanti dalla perdita di sovranità nazionale e da un mercato europeo che vede l‟Italia sempre più svantaggiata. A tal proposito gli europeisti moderati Pag 2

mirano ad una riforma degli organi sovranazionali allo scopo di difendere i propri interessi e quelli nazionali. L‟Europeismo disincantato oggi, prevale in Italia, ed è abbracciato dalla maggioranza dei partiti, dalle elité economiche e dall‟opinione pubblica. L‟Euroscetticismo infine, non investe tutte e tre le dimensioni descritte, poiché alcuni partiti euroscettici seppu r criticando aspramente politiche e istituzioni sovranazionali, sostengono alcuni aspetti dell‟integrazione e auspicano uno sviluppo futuro non in linea con quello programmato. Nel tempo, i partiti che hanno espresso l‟euroscetticismo sono stati RC, la Lega e oggi M5S. Tuttavia, queste formazioni hanno mutato la loro posizione, in quanto RC è rimasta critica sino a metà anni ‟90. La Lega invece, inizialmente eu ropeista è divenuta euroscettica perché a dire dei suoi leader, l‟Ue non hanno ben supportato il federalismo. Inoltre, il partito del Carroccio ha via via usato il tema Europa a proprio piacimento, individuando nell‟Ue lo strumento per combattere la concorrenza economica intern azionale e difendere la cristianità dalla crescente immigrazione. Almeno il 30% dell‟opinione pubblica abbraccia la posizione euroscettica, superando di gran lunga la percentuale presente nei partiti, nei mass media e nelle elité socio-economiche. Ad oggi questa posizione ha trovato poca accettazione nel si stema partitico anche perché i partiti, avendo avuto responsabilità di governo hanno ridimensionato la loro posizione, nel futuro però, si pensa che alcuni partiti (M5S) potrebbero sfruttare quest a porzione di opinione pubblica al fine di canalizzarne il malcontento e ottenere consenso.

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L’Unione Europea e le sfide della cittadinanza sovranazionale Il riconoscimento della cittadinanza europea sancito con i Trattati di Maastricht ed Amsterdam, trova le sue origini in alcune decisioni della CGE e nell‟elezione, a suffragio diretto, del Parlamento Europeo (1979). Il riconoscimento è avvenuto mediante la formula della cittadinanza derivata poiché l‟Ue riconosce la cittadinanza ai soli cittadini degli Stati membri (art.9 Trattato Ue), confermando, da una parte che la cittadinanza nazionale ha priorità temporale e procedurale, dall‟altra, sancendo che l’Unione è una costruzione politica di primo rango. Dunque, il concetto di cittadinanza europ ea discende dalla cittadinanza nazionale, intesa come esplicazione del rapporto tra individuo e città che si sviluppa lungo tre dimensioni: quella orizzontale, quella verticale e quella dell’Output. L‟Orizzontale concerne la dicotomia cittadino/straniero. Il cittadino infatti, è membro di una comunità politica, lo straniero invece, non vanta tutti i titoli posseduti dai cittadini, tanto da poter essere espulso. Pertanto, rileva il rapporto cittadino/comunità politica. I contorni della comunità oltre ad essere fissati giuridicamente (anagrafe e documenti), sono determinati dall’identità collettiva costruita mediante riferimenti socio-politico-culturali comuni ai membri. Alla dimensione orizzontale è ricondotto anche il patriottismo ovvero quel sentimento di orgoglio per la comunità di appartenenza, che sino alla seconda guerra mondiale poteva essere ascritto al sacrificio del cittadino mandato al fronte, oggi, al sacrificio e alla solidarietà verso le classi più deboli. La dimensione verticale, riguarda la dicotomia suddito/cittadino poiché se nel passato il suddito vantava nessuno o pochi diritti, oggi il cittadino è titolare di diritti e poteri a cominciare dal diritto di Voto in base al quale, i membri di una comunità politica scelgono i propri governanti. Il diritto di Voto è la massima espressione della Democrazia Rappresentativa che trova le sue principali declinazioni nei concetti di Rappresentanza e di Accountability. La dim en sion e dell ’Ou tpu t interessa la cittadinanza sociale dalla quale derivano una serie di diritti socio-economici che attribuiti al cittadino danno la possibilità di giungere ad un certo livello di benessere socio-culturale-economico, prescindendo dallo status. I diritti sociali hanno fatto nascere l‟idea del Welfare State, il cui scopo è intervenire economicamente nella comunità al fine di sostentare le classi povere. Le politiche sociali cominciano a fiorire nel „800 con la nascita dell‟Istruzione pubblica, poi seguita dalle politiche lavoristiche, previdenziali e sanitarie. Ad ogni modo, la cittadinanza non interessa soltanto i diritti dei membri di una comunità, ma anche i dove ri, gli obblighi e adempimenti. In generale, possiamo affermare che il concetto di cittadinanza è cresciuto nel corso del tempo sebbene, dopo la Seconda Guerra mondiale non è più stato strettamente collegato all a comunità statale ma esteso a livello transnazionale e sovranazionale, e tale sviluppo è stato perfettamente ricalcato nelle politiche europee. Atteso ciò bisogna ricercare i contenuti della cittadinanza europea, le differenze/similitudini di questi contenuti con quelli della cittadinanza nazionale , i rapporti tra i due tipi di cittadinanza e le dinamiche che interessano la cittadinanza europea. La cittadinanza europea si è sviluppata come derivazione della cittadinanza nazionale e in quanto tale subisce gli sviluppi nazionali, oggi però, presenta elementi diretti dettati dagli sviluppi istituzionali e dalla policy dell’Ue. La cittadinanza europea è interessata dalle seguenti dimensioni: Riguardo la dimensione orizzontale, atteso che i cittadini europei sono tali in quanto cittadini degli Stati membri, tutti i soggetti possono spostarsi liberamente all‟interno degli Stati Europei pretendendo ugualmente una tutela individuale. L‟identità europea può essere intesa come la somma delle diverse identità col lettive presenti negli Stati membri , e infatti l‟art. 3 del Trattato Ue garantisce la pluralità delle culture e delle lingue nazionali rinunciando ad ogni progetto di assimilazione e omogeneizzazione. Con riferimento alle radici culturali europee, queste sono ancora oggi molto deboli, verità ne è che il fatto che i cittadini europei si Pag 4

ritengono prima cittadini dei propri stati, tuttavia rispetto agli USA risultano saldi il principio sociale e quello pacifista. Sebbene da più parti emergano pressioni per un intervento deciso delle Istituzioni Europee, afferiscono alla dimensione orizzontale anche i temi delle frontiere e dell‟immigrazione, strutturati secondo il modello derivato: poiché i confini fisici dell‟Europa coincidono con quelli degli Stati, mentre l‟immigrazione è materia di controllo nazionale. In definitiva, possiamo dire che nonostante l a cittadinanza afferisca ancora agli Stati nazionali, l’Ue esercita un controllo sull’identità collettive e conseguenti radici culturali, pensiamo all‟ingresso della Turchia in Europa più volte rimandato, proprio per il timore, che parte della popolazione islamica turca vada ad alterare l‟identità europea. Tra le sfide future, riguardo la dimensione orizzontale, l‟Ue deve proporsi di giungere ad un identità col lettiva non segmentata. Riguardo la dimensione verticale dopo una fase in cui il modello di cittadinanza adottato è stato indiretto e derivato, oggi si sta sviluppando un modello diretto. A fronte di una CE, espressione dei governi membri ma costituita da componenti ad hoc, le nascenti Istituzioni ossia il Consiglio dei ministri, il Consiglio Europeo e il Parlamento sono nati come fotografia degli organi nazionali. I primi sono composti da ministri e capi del governo in carica, il Parlamento invece, era inizialmente costituito da parlamentari nazionali. Oggi, con l’elezione dei parlamentari mediante il suffragio diretto (1979) e la nascita dei poteri di codecisione rigua rdo alcune materie legislative, il livello di rappresentanza dei cittadini europei è diventato diretto. A questo elemento si aggiunge l‟adozione del principio maggioritario, riguardo le decisioni adottate dal Consiglio, principio che sancisce l ‟Ue non come entità politica derivata ma autonoma. La causa principale di questo modello di cittadinanza è dettata dal sistema partitico nazionale che continua ad avere ca pacità decisionale ri guardo i ca ndidati e governa le campagne elettorali. Ciò nonostante, negli ultimi anni, si è assist ito allo sviluppo di una politica sovranazionale e una maggiore capacità programmatica dei gruppi parlamentari europei. Tra le sfide future che interessano la dimensione verticale, le Istituzioni Europee devono tramutare il diritto di Rappresentanza dei cittadini e il dovere di Accountable degli organi, da concetti di principio (artt.2-7-9/11 Trattato Ue) a realtà, rafforzando il ruolo del PE e facendo sì che cittadini, partiti e uomini politici utilizzino il canale elettorale europeo come Rappresentanza degli interessi europei. La dimensione della cittadinanza sociale è quella che sembra accusare il maggior deficit poiché rispetto agli Stati membri che dedicano il 45% della spesa pubblica ai servizi e prestazioni, l‟Ue ne destina solo l‟1%. La causa di tale fenomeno risiede nel fatto che i diritti sociali sono garantiti dagli Stati membri, i quali non intendono cederli poiché consentono di ottenere il consenso popolare. Ne deriva che l’Ue ha sviluppato forme di scope of gove rnance della polity sovranazionale differenti (modello negativo), a partire dagli strumenti di regolazione dei servizi e delle prestazioni. In specie, l‟Ue regola la mobilità delle persone, delle merci e dei capitali con relativa tutela di questo diritto. Da poi, il cittadino può accedere ad un mercato europeo con regolamentazione della concorrenza tra imprese. Sono significativi anche i finanziamenti europei destinati alle regioni meno sviluppate e ai quali i cittadini accedono indirettamente. La fusione della CDFUE nel Trattato Ue (con il Trattato di Lisbona) ha sancito un ulteriore passo verso lo sviluppo della cittadinanza europea. Infine, si è assist ito ad un ampliamento delle responsabilità di policy dell’Ue come l’attività di coordinamento dei welfare nazionali e un programma di Stato sociale comune (ambiente, lavoro). Atteso che la cittadinanza si è sviluppata come relazione dinamica tra élite politiche e tra élite e masse, le Istituzioni Europee hanno il compito futuro di riallacciare il rapporto tra élite europee e popolazioni sia in termini di domanda/risposta, sia in termini di Rappresentanza e Acc ountability, assicurando che l‟interesse europeo includa po sitivamente anche gli interessi nazionali. Pag 5

Rispetto al passato infatti, quando le élite nazionali hanno promosso la cittadinanza autonomamente senza molte sollecitazioni da parte della popolazione, oggi emerge un dissenso, tanto che secondo Hooghe, Marks si è passati dal permissive consensus al constraining dissensus, che se non frenato può incrinare fortemente la politica europea. Il permissive consensus è la delega della cittadinanza alle élite di tutte le questioni europee. L’Europa secondo i partiti: vincolo, scelta o opportunità? I partiti svolgono la funzione di ce rniera tra la cittadinanza e la classe politica , costituendo de facto il canale che rappresenta, organizza e indirizza il sostegno nei confronti dell’Ue. Da una parte infatti, vantano un elettorato di base che esprimendo la propria preferenza durante le elezioni legittima, sia il programma sia i ca ndidati che lo sosterranno, dall‟altra, scegliendo i candidati rappresentano il canale di reclutamento delle élite politiche. Il sistema politico eredita dalla Prima Repubblica un diffuso Europeismo, il quale mal si concilia con gli at teggiamenti posti in essere dai partiti, sia a livello d‟iniziative intraprese nelle istituzioni sovranazionali sia di attivazione del dettato comunitario. La DC ad es. attuò per anni una politica europea incarnata dai suoi leader, discontinua e slegata da una programmazione. A sostegno di quanto detto, giova ricordare come durante i momenti cardine del processo d‟integrazione, la lealtà alla mission europea sia stata portata da tecnocrati che hanno deciso di adottare il sistema di vincoli finanziari dettati dall‟Ue. Dal loro canto, i partiti della Seconda Repubblica hanno accettato questa condizione allo scopo di sfruttare i benefici derivanti dall‟integrazione, specie quella monetaria. Nel ‟94, dopo l’avvento della Seconda Repubblica, olt re alle elezioni nazionali si tennero anche le europee e in quell‟occasione, i nuovi partiti, attraverso i loro programmi, detti euromanifesti, illustrarono la loro politica Europea e la collocazione ideologica rispetto ai partiti transnazionali. Mediante l‟analisi di questi programmi è stato possi bile rilevare le posizioni partitiche rispetto all‟identità, alla rappresentanza e allo scope of governance. La codificazione degli euromanifesti ha avuto lo scopo di individuare: le tematiche europee, i modelli alternativi di sviluppo dell’integrazione e il recepimento a live llo nazionale delle politiche europee. Gli indicatori usati per la ricerca sono stati: Indice di Rappresentanza che raggruppa temi di membership, azione del governo nazionale nell’Ue e sistema di Voto nell’Ue Indice delle Politiche che raggruppa la politica estera, di difesa, sociale, di giustizia etc. Indice d’Identità Nazionale che raggruppa i temi dell’identità e cultura nazionale Indice d’Identità Subnazionale che raggr...


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