Gabriele d\'Annunzio pdf prima parte PDF

Title Gabriele d\'Annunzio pdf prima parte
Course Italiano
Institution Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Ettore Majorana
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riassunto vita e opere del grande poeta gabriele d'annunzio. riassunto opere e poesie. spero vi sia utile quanto sia stato utile nello studio a me...


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Gabriele d’Annunzio nasce a Pescara da una famiglia benestante. Dopo il diploma si trasferisce a Roma. Scriverà sui giornali per mantenersi. Frequenta poco l’università perché preferisce il bel mondo la cosiddetta ‘’high life’’ e non si laureerà mai. In un soggiorno a Francavilla al Mare nasce il primo romanzo dannunziano, Il piacere, pubblicato da Traves, il più importante editore italiano. Alla fine del 1894 si trasferisce a Napoli dove inizia la sua storia d’amore con Maria Gravina e in un viaggio a Venezia incontra la celebre attrice Eleonora Duse. Voleva ricreare il mito di se stesso e ci riuscì. La sua ultima dimora Il Vittoriale è arredata come un museo autocelebrativo.

Arruolamento e le imprese militari Nel maggio del 1915 pronunciò un discorso in favore dell’entrata in guerra dell’Italia. Quando la guerra scoppia, si arruola volontario e partecipa a varie imprese militari. In un incidente aereo rimane ferito. Le conseguenze non sembrano gravi ma dopo un mese gli viene diagnosticata la perdita dell’occhio destro. Vivrà per un mese immobile e al buio a Venezia. Guarito torna al fronte e parteciperà a due imprese militari che gli valgono una fama enorme: la prima è la cosiddetta ‘’beffa di Buccari’’ dove i MAS lanciano alcuni missili contro le navi nemiche La seconda è il volo su Vienna. Egli ritiene che per l’Italia, l’esito della guerra sia una vittoria mutilata perché il trattato di pace assegna l’Istria e la Dalmazia alla Jugoslavia. Così d’Annunzio il 12 settembre del 1919 occupa la città di Fiume e se ne proclama Duce. Tiene la città fin quando il governo italiano manda le truppe per evacuare la città. Le vittime degli scontri erano una ventina e questo evento viene chiamato ‘’Natale di sangue’’ Dopo il delitto Matteotti rinuncerà ad ogni opposizione al regime. D’Annunzio accetterà gli onori che Mussolini gli concede e dopo l’annessione di Fiume, riceve dal re, il titolo di principe di Montenevoso.

Il piacere Il piacere è il primo romanzo di Gabriele D’Annunzio pubblicato dall’editore Traves. Il protagonista è Andrea Sperelli, un dandy aristocratica che si stabilisce a Roma dopo aver viaggiato molto. Il suo primo amore sarà Elena Muti, giovane vedova corrotta e sensuale. La loro storia termina quando lei scompare misteriosamente. TRAMA Andrea Sperelli si dedica al piacere e al sesso, seducendo una donna dietro l’altra. Non riesce a dimenticare Elena . Dopo un duello nel quale rimane ferito, Sperelli trascorre la convalescenza nella villa al mare della cucina e quindi incontra Maria Ferres, la moglie di un ambasciatore. Ne è attratto e inizia a corteggiarla. Elena torna a Roma ma è spostata con un nobile inglese. Sperelli ora è diviso tra il nuovo e il vecchio amore. Il marito di Maria è costretto a lasciare la città perché è stato scoperto a barare al gioco. Sperelli nel suo ultimo incontro con Maria si lascia sfuggire il nome di Elena. Maria fugge mentre Andrea cerca di

trattenerla. Nell’ultimo capitolo Andrea si aggira nel palazzo di Maria, i cui beni sono messi all’incanto (inetto) Il romanzo è diviso in quattro libri: Nel primo libro Andrea attende a casa Elena Muti, ricomparsa a Roma dopo due anni. Il colloquio tra i due in cui Andrea cerca di riallacciare il rapporto. Qui inizia un lungo flashback in cui vengono raccontati l’inizio della storia d’amore, la conclusione e il duello Nel secondo nel quale fa ancora parte il flashback comprende la convalescenza e la relazione con Maria Ferres nella villa della cugina. Nel terzo Sperelli torna a Roma dove incontra Elena e da qui in poi la fabula e l’intreccio coincidono.

Andrea Sperelli è l’alterego di Gabriele D’Annunzio ed è realizzato con parecchi tratti autobiografici: rappresenta ciò che D’Annunzio voleva essere, un esteta ossessionato dalle donne e ammaliato dalle cose belle. Tuttavia nell’introduzione del romanzo lui si mostra molto autocritico nei confronti del suo personaggio e del suo stile di vita anche se D’Annunzio ammirava il suo personaggio. E’ un seduttore e Dante li poneva nelle malebolgie. Non è ben chiaro se D’Annunzio voleva evitare la censura e le critiche moralistiche che potevano nuocere al libro. In una famosa parte del romanzo Andrea Sperelli è infastidito perché la sua carrozza è bloccata per una manifestazione di protesta contro la strage di Dogali e vi è la frase “per quattrocento bruti, morti brutalmente’’, frase che Benedetto Croce criticò molto.

I romanzi di D’Annunzio sono privi di dinamismo: abbondano descrizioni e scene statiche. Le scene dinamiche danno con fatica il senso di movimento. Lo stile del Piacere è omogeneo e lo stile è coerente con il livello culturale del protagonista e dell’ambiente rappresentato. Il lessico è colto e raffinato.

Tutto impregnato d’arte Il piacere inizia con Andrea Sperelli che aspetta l’arrivo dell’amante, Elena Muti. Andrea vorrebbe riprendere la relazione con la donna ma ormai è sposata. Il capitolo si apre con una condanna alla democrazia che D’Annunzio paragona a un diluvio distruttivo. Sperelli non è interessato alla politica anzi la disprezza. La democrazia va intesa come un aumento della classe media formata da commercianti, industriali… tutti nuovi arricchiti ossessionati dal denaro e rivi di gusto. Gli Sperelli invece sono sempre stati devoti all’arte. La passione per la bellezza è una delle caratteristiche più importanti per Andrea, una passione nata durante i viaggi con il padre. Il motto di Andrea è quello di provare ogni cosa per non avere rimpianti. La vita secondo il padre di Andrea Sperelli va progettata e realizzata come se fosse un’opera d’arte, cioè un oggetto degno di ammirazione per la sua perfezione estetica. Secondo il padre l’autoinganno attraverso il ragionamento, è in grado di moltiplicare la gioia. Andrea infatti sa che per vivere bene bisogna nascondere la verità. Egli ama Roma, tanto è vero che troviamo una descrizione della Roma barocca e non la Roma imperiale.

Nell’introduzione del romanzo D’Annunzio critica il suo personaggio preannunciandone la catastrofe fin dall’inizio del romanzo.

La filosofia del piacere d’Annunzio e Nietzsche D’Annunzio viene a conoscenza dei primi testi tradotti di Nietzsche. Nel filosofo ritrova sviluppate in modo originale, alcune idee e teorie che lui già conosceva e che aveva elaborato nelle sue opere. Tutti e due traggono ispirazione dalla cultura francese e inglese del secondo Ottocento. L’uomo che va oltre la propria storia e la propria umanità sarà un oltreuomo ovvero un creatore di nuovi valori. Secondo Nietzsche, l’oltreuomo è caratterizzato da un’inesauribile volontà di creazione ed è soprattutto questo che Nietzsche intende quando parla di volontà di potenza. Questo tipo di uomo si distanzia da quello di D’Annunzio poiché al contrario, l’oltreuomo di D’Annunzio,è un uomo che guarda la bellezza del passato, la bellezza della Roma barocca invece che al futuro e si differenzia dalla massa per la sua capacità di godimento estetico e per la sua raffinatezza. D’Annunzio poeta Esordisce giovanissimo alla poesia lirica. La sua produzione letteraria copre un arco di quarant’anni. La poesia dannunziana assume aspetti molto diversi ed è possibile comunque rintracciare alcune caratteristiche comuni come un lessico colto, la sensualità e cioè una particolare attenzione per i cinque sensi e una visione vitale e euforica dell’esistenza. Alcyone Alcyone è il terzo libro delle Laudi e contiene alcune delle poesie più celebri di D’Annunzio. Esamina il tema dell’estate. Il centro della scena è occupato dalla natura vista come un personaggio: le piante, il mare, gli astri e i fenomeni atmosferici. E’ la raccolta dove è più visibile l’identificazione con la natura (panismo dannunziano) La sera fiesolana In una sera limpida di quasi estate, dopo un temporale, D’Annunzio ed Eleonora Duse osservano la campagna di Fiesole vicino a Firenze. E’ composta da tre strofe da 14 vv La presenza della donna è appena accennata. Anche il poeta è quasi assente dalla scena, capiamo che c’è perché è lui che parla. Oltre ai due amanti vi è una terza persona che raccoglie le foglie del gelso. La vera protagonista è la natura. Nelle prime due strofe è presente vi è una similitudine. Nella terza strofa viene introdotta la frase ‘’io ti dirò’’ e possiamo dire che è una poesia interlocutoria. La poesia di fatto è un annuncio di quanto dirà all’amata ma che alla fine non dirà. Si crea un senso di attesa che resta nel lettore anche una volta finito il componimento. La poesia ha due caratteristiche ben evidenti. La prima, che contraddistingue l’intera raccolta Alcyone, è il carattere antropomorfo della natura. Vale a dire che la natura è trattata come un corpo umano.

La seconda caratteristica è il cosiddetto spirito francescano. L’uomo è in profonda sintonia con la natura. La sera viene lodata per la sua morte. D’Annunzio aveva l’abitudine di annotare sui taccuini cioè che lo colpiva durante i suoi viaggi. Per la sera fiesolana trae spunto da quanto aveva scritto durante i suoi viaggi in Umbria, patria di San Francesco. La differenza tra i due è che San Francesco scrive per Dio mentre D’Annunzio per la natura.

Notturno Il 16 gennaio, al ritorno da una missione militare viene colpito dall’artiglieria austriaca e viene ferito al volto e perderà l’occhio destro. Trascorre la convalescenza a Venezia dove lo assiste la ‘’Sirenetta’’, Renata, la figlia del poeta. D’Annunzio per scrivere la sua opera si fece preparare lunghe liste di carta su cui poteva scrivere una sola riga. Il notturno viene scritto riga per riga su più di 100 mila cartigli. Il notturno è secondo la definizione di D’Annunzio un commentario delle tenebre. Le tenebre richiamano la condizione in cui viene scritto il libro: la provvisoria cecità. E’ un commentario dove D’Annunzio racconta con uno stile semplice e diretto le vicende legate alla sua malattia....


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