Architettura romana edifici di culto prima parte PDF

Title Architettura romana edifici di culto prima parte
Course Storia dell'architettura antica e medievale
Institution Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
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appunti preparazione esame...


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12) EDIFICI DI CULTO TEMPIO DI GIOVE CAPITOLINO: Il gigantesco tempio di Giove fu eretto come simbolo della forza dei Tarquini e della nascente potenza di Roma. Fu fatto costruire sul Campidoglio, il colle più alto, con dimensioni mai raggiunte in Italia e mai superate, nemmeno in seguito, dai templi romani: 53 x 62 m, con una platea di 15.000 mq. La pianta mostra caratteri di grande originalità poiché fonde gli elementi del tempio greco ed etrusco, dando origine a un nuovo tipo di tempio. Può essere definito come un tempio etrusco circondato su tre lati da un colonnato, alla maniera del periptero greco. È diviso in due parti sostanzialmente di pari dimensioni (come tempio etrusco): un vestibolo con due file di quattro colonne e una cella divisa in tre parti per accogliere la Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva. Come il tempio greco è circondato da un colonnato esastilo, che però è privo del lato posteriore, sostituito da un muro chiuso poiché non erano previsti riti con passaggio attorno al tempio. È chiamato da Vitruvio “periptero sine postico”. TEMPLI DI LARGO ARGENTINA: Sono tra i templi più antichi di Roma e sorgono su diversi livelli di calpestio. Nati indipendenti furono raggruppati a costituire un unico santuario, grazie alla pavimentazione comune in tufo, rifatta in travertino in età imperiale. Tempio C (IV-III sec. a.C.): forse dedicato a Feronia, dea delle acque, è forse il più antico. È periptero sine postico, quindi direttamente derivato dal tempio di Giove Capitolino, ma a cella unica. L’ampia distanza tra le colonne attesta una originaria trabeazione lignea, poi diventata lapidea. Aveva un alto podio, parzialmente occultato dalla pavimentazione domizianea. Tempio A (post 241 a. C): mostra due fasi costruttive. Fu costruito per celebrare la vittoria sui Cartaginesi, era in origine sine postico; nel II sec fu trasformato in periptero a causa dei nuovi influssi greci. Mantiene però i materiali costruttivi tradizionali (tufo e travertino), no elementi marmorei. Tempio D (179 a. C circa): ha una cella unica molto ampia preceduta da un pronao, composto da un circuito di 10 colonne libero all’interno. È fedele al tipo etrusco-italiano, pur nella sua semplicità. Tempio B (100 a.C. circa): dedicato alla Fortuna, è il più recente, e mostra una diversa tipologia con influssi ellenistici. Realizzato in due fasi, era in origine una tholos alla greca, con un colonnato periptero. Successivamente fu realizzata una tramezzatura tra colonne, trasformandolo in pseudoperiptero. L’origine italica è attestata dall’alto podio e dalla scalinata ad oriente. I templi repubblicani furono costruiti nel V sec a.C. Si trattava di due templi gemelli, separati da uno stretto spazio vuoto, posti su un unico podio, alto 5 m, a protezione delle piene del Tevere. Nel XV sec su di essi fu costruita la chiesa di S. Omobono, oggi visibile solo il tempio di Fortuna. TEMPIO DI PORTUNUS O DELLA FORTUNA VIRILE (seconda metà del II SEC a.C.) È il primo esempio di pseudoperiptero, unisce temi greci e temi romani e l’ordine architettonico ha solo funzione decorativa. È un tempio ionico tetrastilo che rimanda al modello del tempio di Athena Nike (tetrastilo quello greco, 4x7 colonne quello romano). Lo ionico è di tipo ellenistico, nelle basi e nella trabeazione (fregio+dentelli). Usa la stessa soluzione greca per il capitello ad angolo. A differenza dei templi greci però sorge su un alto podio anziché su un crepidoma, fronte con ampio pronao quindi più importante del retro e le colonne non hanno più funzione strutturale ma solamente decorativa. Esso mostra una caratteristica tipica dell’età repubblicana ovvero la copresenza di materiali: travertino per il basamento, podio e pronao e semicolonne in tufo. TEMPIO DI ERCOLE OLEARIO (VESTA) In origine doveva avere una trabeazione conforme al corinzio sottostante ed essere coperta da una calotta, distrutta assieme alla trabeazione durante il Medioevo, quando il tempio fu trasformato in chiesa. Fu fatto costruire subito dopo la conquista

definitiva della Grecia nel 146 a.C. Risente quindi degli influssi ellenistici, forse anche per la presenza di maestranze greche. E’ una tholos di tipo ellenistico, con una peristasi di 20 colonne corinzie scanalate e proporzionate. Ha crepidoma di 5 gradini, anziché i 3 greci, forse come avvicinamento all’idea romana del podio. Il muro della cella simula una muratura isodoma di tipo greco, ma in realtà si tratta di un rivestimento con lastre di marmo....


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