Gerusalemme Liberata Prima Parte - Trama PDF

Title Gerusalemme Liberata Prima Parte - Trama
Course Letteratura Italiana G
Institution Università degli Studi di Torino
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LA GERUSALEMME LIBERATA, TORQUATO TOASSO; CENNI ALL'OPERA E TRAMA FONDAMENTALE...


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GERUSALEMME LIBERATA (LEZIONI 5-6 OTTOBRE) Il suo primo avvicinamento al tema della storia della prima crociata, che sarà al centro del capolavoro della Gerusalemme Liberata, risale a quando aveva 15 anni e scrive ‘Libro Primo del Gierusalemme’. Questo primo approccio si rende interessante a partire dall’incipit: -

“l’armi pietose io canto e l’alta impresa di Gottifredo e di cristiani eroi”,

che precede quello della Gerusalemme: -

“Canto l'arme pietose e 'l capitano che 'l gran sepolcro liberò di Cristo”.

Questo primissimo avvicinamento al tema venne ignorato fino al ‘700; Tasso realizza un’opera di tipo cavalleresca per la prima volta in un romanzo in 12 canti intitolato ‘Rinaldo’. Tasso era inoltre un grande teorico e critico della letteratura, e si interessa di come un poema debba essere composto e scrive ‘Discorsi Dell’arte Poetica E In Particolare Del Poema Eroico’ nel quale ritroviamo delle indicazioni per la scrittura eroico-cavalleresca. Il suo più grande capolavoro, la Gerusalemme liberata, ha una elaborazione di una decina di anni, tra metà degli anni ’60 e degli anni ’70 del 400. -

Il primo titolo del poema epico è intitolato ‘Goffredo’.

Subito dopo la scrittura del poema inizia una revisione; Tasso mette insieme un vero e proprio comitato di lettura, a Roma, guidato da Scipione di Gonzaga - della famiglia signorile di Mantova. Questo comitato di lettura vede, insieme a Scipione, dei poeti tra i quali troviamo anche Sperone Speroni - di formazione teorica aristotelica ed autore di una delle tragedie più discusse del Cinquecento, intitolata Canace. Tasso partecipa animatamente a questa conversazione, nel corpus delle sue opere possiamo annoverare anche quelle intitolate ‘Le Lettere Poetiche’, perché sono un insieme di testi legati a questa revisione collettiva del suo testo, le quali contengono informazioni preziose sulla sua idea di poetica. Questa revisione romana arriva fino al 1566, poi si blocca, ma avrà delle ripercussioni importanti sulla costruzione dell’opera: ciò che noi leggiamo non tiene però conto di queste revisioni. Tasso nel corso di queste revisioni si era infatti deciso ad eliminare alcuni episodi della vicenda, come quello di Olindo e Sofronia, anche se noi lo leggiamo ancora – il quale doveva essere eventualmente sostituito da un racconto che riprendeva l’inizio della guerra, poiché la Liberata non inizia con l’inizio della crociata, ma siamo già alla fine della vicenda, negli scontri finali. In un ragionamento durante un dialogo della revisione romana, l’autore arriva a pensare di raccontare qualcosa specifico di questi antefatti, o di istituire un rapporto di parentela tra i personaggi di Erminia e di Solimano, o di eliminare la riconciliazione finale tra Rinaldo e Armida = uno dei personaggi più importanti e belli di tutta la Liberata, che però incontrava, soprattutto da parte di Silvio Antoniano disapprovazione; egli era infatti un revisore che rappresentava la parte più

legata alla curia romana e alle esigenze della chiesa e riveste il ruolo di censore degli aspetti più legati all’erotismo e alla magia, entrambe legati fortemente alla figura di Armida. Tasso si decide dunque a diminuire il ruolo di Armida, anche se noi leggiamo il poema com’era originalmente, dato che esso viene reso pubblico quando Tasso è recluso, dunque fuori da ogni possibilità di controllo. A noi sono giunte una serie di edizioni parziali – un altro rapporto dialettico sulla questione manoscritto/stampa; i testi di Tasso circolavano infatti sia in forma di manoscritto, come edizioni parziali (diversi strati disomogenei tra loro) pubblicate prima dell’avvento della stampa, sia come documenti stampati a partire dal 1581, quando ad opera di Angelo Ingenieri viene stampata la prima edizione, con il titolo di ‘Gerusalemme Liberata’. Ci sono poi varie altre edizioni intorno ai primi anni ’80, mentre inizia la discussione su un dialogo di ‘Camillo Pellegrino’, intitolato ‘Il Carrafa’ – importante per l’inizio di una discussione che istituisce il confronto tra l’opera di Tasso (Pellegrino è a favore di Tasso) e l’opera di Ariosto, l’Orlando Furioso. Innesca la replica da parte della fiorentina Accademia della Crusca, che ’85 scrive una difesa dell’Orlando Furioso, che però vede una importante accusa contro Tasso, principalmente sul piano della lingua, per cui vengono condannati i troppi latinismi e le forme considerate ‘impure’ rispetto alla chiarezza della lingua toscana. Tasso stesso risponde con una apologia, è un esempio dell’ormai affermata civiltà e tradizione letteraria che non vede più la presenza di singoli testi ma di un sistema implicito di connessioni tra questi testi che tende a discussioni polemiche e letterarie anche tra scrittori e intellettuali che costituiscono questo tessuto connettivo di discussioni collettive Il risultato dell’ulteriore revisione del punto di vista da parte di Tasso è la versione intitolata ‘Gerusalemme Conquistata’, che in parte tiene conto delle modifiche pensate durante la revisione romana. Alcuni personaggi cambiano nome e carattere, in generale diminuisce l’aspetto liricoamoroso, aumenta la distinzione tra i cristiani e i nemici della fede e viene esaltato il ruolo centrale di Goffredo. Anche il finale è coinvolto con una dilatazione degli ultimi versi. Il riferimento classico complessivo sembra passare da Virgilio, più importante di tutti i riferimenti, verso una direzione che vede come riferimento Omero – omerici sono anche i ‘nuovi canti’ della Liberata, 24. Ancora dopo la conquistata Tasso ragiona sulla sua riscrittura su un testo Chiamato ‘Giudizio Sopra La Gerusalemme Riformata’, diviso in due libri: -

in uno tratta la storia e l’allegoria, lettura del poema da parte di Tasso stesso in chiave allegorica.

GERUSALEMME LIBERATA: tratta della prima Crociata cristiana, 1096/1099  Tasso lavorò sulle fonti storiche; i cronisti della Crociata: -

Guglielmo di Tiro Guglielmo Monaco

Sono i principali testi storici da cui Tasso parte per l’elaborazione della sua vicenda; studi storici ripubblicati diverse volte. La Gerusalemme liberata: -

è un poema epico-eroico in ottave scritto nel periodo anteriore al 1575 La storia tratta la prima crociata 1096-1099 e l’impresa di conquista del Santo Sepolcro di Gerusalemme ad opera dei cristiani.

L'opera, che inizialmente prevedeva il titolo Goffredo, è frutto di un lungo lavoro di revisione da parte dell'autore e venne pubblicata in varie edizioni non autorizzate, nel corso della sua prigionia all'ospedale di Sant'Anna (il titolo con cui è noto il poema non è probabilmente d'autore).  La vicenda racconta l'ultimo anno di permanenza dei crociati in Terrasanta e l'assedio finale alla città di Gerusalemme, che si conclude con la conquista del Sepolcro ad opera di Goffredo di Buglione  Goffredo – fin dalle prime ottave del poema viene designato capitano delle forze cristiane;  In seguito alla sua liberazione da Sant'Anna, Tasso non riconobbe il poema quale era stato pubblicato e iniziò a riscriverlo da capo, stampandolo nel 1593 (due anni prima della morte) col titolo di Gerusalemme conquistata e realizzando un'opera profondamente diversa dal capolavoro, dalla trama rimaneggiata e con notevoli modifiche.  La Conquistata riscosse minori consensi rispetto alla Liberata ed è questo il motivo per cui oggi il primo poema viene considerato l'assoluto capolavoro di Tasso e della poesia dell'età della Controriforma. Un primo abbozzo del poema risale al 1559, col titolo ancora provvisorio di Gierusalemme e caratteri propri di un'opera giovanile, ben presto abbandonato dall'autore. Tasso tornò a lavorare al progetto di un poema epico dedicato alla prima Crociata dopo il 1565, e negli anni successivi l'opera prese la forma attuale che comprende venti canti in ottave -

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Il titolo di questa fase compositiva era probabilmente Goffredo, dal nome del protagonista Goffredo di Buglione capitano della Crociata, ma il poema non venne pubblicato dall'autore  insoddisfatto lo sottopose al giudizio critico di alcuni suoi amici letterati, tra cui Sperone Speroni e Scipione Gonzaga chiedendo loro un giudizio circa l'aderenza ai precet aristotelici e la mescolanza tra vero storico ed elementi fantastici.

Mentre Tasso era recluso a Sant'Anna il poema venne stampato da alcuni intellettuali suoi amici senza la sua autorizzazione e senza che lui potesse controllare in alcun modo l'edizione; alcune stampe erano solo parziali; -

nel 1581 Angelo Ingegneri pubblicò l'intero poema in venti canti col titolo Gerusalemme liberata, comune alle altre edizioni e non approvato dall'autore

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nessuna di queste edizioni ebbe il consenso del poeta, che già progettava un rifacimento del poema col titolo di Gerusalemme conquistata

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le moderne edizioni della Liberata si basano su stampe non autorizzate

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il successo della Liberata fu grandissimo già nel Cinquecento, nonostante le polemiche che in seguito suscitò tra gli intellettuali

i cavalieri protagonisti della Gerusalemme Liberata Rispetto ai cavalieri dei poemi precedenti – spesso erranti – nella Liberata assistiamo ad un passaggio: -

Cavalieri erranti  guerrieri di Cristo (crociati);

si tratta si un passaggio narrato dal libro stesso; “passaggio” = parola utilizzata per descrivere la crociata. Questo passaggio da cavalieri  guerrieri è presente in molti personaggi. Nell’insieme del poema questo passaggio è sicuro inizio  fine (rapporto inizio/fine):

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“Canto l'arme pietose e 'l capitano che 'l gran sepolcro liberò di Cristo”.

Arme pietose = armi/esercito pietose = pio, contrario di empio, votate alla guerra santa che combattono secondo la volontà divina

Il primo personaggio che entra in scena non viene nominato nella prima ottava – Goffredo di Buglione= personaggio pienamente storico, comandante realmente esistito della prima crociata  “capitano che il gran sepolcro liberò di Cristo”.

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Molto egli oprò co 'l senno e con la mano, molto soffrí nel glorioso acquisto; e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano s'armò d'Asia e di Libia il popol misto. Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi segni ridusse i suoi compagni erranti.

Contro la conquista che avverà, si muove invano l’inferno (azioni demoniache) e il “popol misto”  misto = il nemico non è unitario ma multiforme; uniforme cristiano VS multiforme pagano. Inizialmente i crociati sono uniformi unicamente in teoria, poiché in pratica la prima ottava finisce con uno dei più famosi enjambement della letteratura italiana. -

Uso di enjambement per rompere la simmetria dell’ottava  qui viene separato l’aggettivo dal sostantivo santi/segni dove si riuniscono i cavalieri che inizialmente erano “erranti”,

dove questo termine qui assume il significato morale di errore/vagare nello spazio che diviene anche uno sbaglio dal punto di vista morale. -

La tendenza di progresso e conclusione verso una unità viene annunciata fin dalla prima ottava, ma non è un dato scontato, anzi qualcosa che deve essere conquistato nell’insieme.

Rispetto ai testi precedenti – in particolar modo all’Orlando Furioso (grande opera vicina anche in termini temporali), la Liberata ha una architettura narrativa complessiva maggiormente rigorosa: 

Numero canti = 20 à ordine di grandezza classico (Eneide 12, Iliade 24)



Nella Conquistata Tasso arriverà a 24 canti

Come ordine di grandezza siamo molto lontani dai 46 del Furioso e dai 100 canti dell’ Amadigi, il poema del padre Bernardo. Questo numero di canti più circoscritto aiuta ad avere una organizzazione del poema maggiormente rigorosa. A differenza dell’Orlando Furioso – per cui abbiamo parlato di molte possibili trame principali, la Gerusalemme Liberata si può riassumere facilmente: Ridotta all’osso = non si inizia con la proclamazione della Crociata – dunque non Ab Ovo – Tasso inizia in Medias Res quando ci troviamo già al sesto anno di guerra; dopo diverse conquiste precedenti i Crociati eleggono come comandante principale Goffredo di Buglione; gli altri personaggi principali tra i crociati sono Rinaldo e Tancredi.



I crociati arrivano a Gerusalemme, difesa dal re Aladino e da Clorinda e Argante à fin dall’inizio si preannuncia un attacco nei confronti dei cristiani da parte del Re d’Egitto se questi non scenderanno a compromessi = INIZIO. 

I crociati arrivano a Gerusalemme e le forze del male si contrappongono alla conquista della città, riuscendo a rimandarne la conquista – in particolare allontanando dall’esercito Rinaldo tramite la maga Armida e infestando la foresta di Saron (vicino a Gerusalemme dove ci sono degli alberi à fondamentali x legname à costruire le armi d’assedio per poter conquistare la città.) In difesa di Gerusalemme arriva anche un grande personaggio – nemico feroce ma al contempo grandioso – ovvero Solimano. Questi ostacoli vengono infine superati; arriva l’esercito del Re d’Egitto à Battaglia à vittoria dei Cristiani à città conquistata à viene liberato il Sacro Sepolcro, come annunciato fin dalla prima ottava del proemio dall’autore stesso. TRAMA COMPLETA La Gerusalemme liberata racconta le vicende dell'ultimo anno della prima Crociata del 1096-1099, che portò all'assedio e alla conquista del Santo Sepolcro: all'inizio del poema l'arcangelo Gabriele si manifesta a Goffredo di Buglione comunicandogli la decisione divina di assegnare a lui il comando delle operazioni militari, cosa che il guerriero accetta diventando il "capitano" dell'impresa che alla fine risulterà vittoriosa.

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“Canto l'arme pietose e 'l capitano che 'l gran sepolcro liberò di Cristo”.

Le forze infernali tentano, senza successo, di ostacolare l'assedio spargendo discordie nel campo cristiano e distogliendo i Crociati dal loro dovere: -

con lusinghe di vario tipo (specialmente amorose)

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alla fine Goffredo saprà riportare i suoi "compagni erranti" sulla retta via e assicurare il buon esito della guerra con la vittoria finale

tutti questi elementi sono già presenti nell'ottava proemiale, che anticipa la conclusione dell'opera e i ruoli giocati dai personaggi del poema; Canto l'arme pietose e 'l capitano che 'l gran sepolcro liberò di Cristo. Molto egli oprò co 'l senno e con la mano, molto soffrí nel glorioso acquisto; e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano s'armò d'Asia e di Libia il popol misto. Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi segni ridusse i suoi compagni erranti. 2 O Musa, tu che di caduchi allori non circondi la fronte in Elicona, ma su nel cielo infra i beati cori hai di stelle immortali aurea corona, tu spira al petto mio celesti ardori, tu rischiara il mio canto, e tu perdona s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte d'altri diletti, che de' tuoi, le carte. 3 Sai che là corre il mondo ove piú versi di sue dolcezze il lusinghier Parnaso, e che 'l vero, condito in molli versi, i piú schivi allettando ha persuaso. Cosí a l'egro fanciul porgiamo aspersi di soavi licor gli orli del vaso: succhi amari ingannato intanto ei beve, e da l'inganno suo vita riceve. Rispetto al modello del poema cavalleresco la trama è più lineare e concentrata sul motivo centrale della guerra santa, senza la presenza di episodi secondari estranei al filone narrativo principale -

Questa semplificazione SI rispecchia anche nel minor numero di personaggi e nella relativa brevità dell'opera rispetto, ad esempio, all'Orlando furioso.

Tasso dedica una grande attenzione alla ricostruzione degli scontri militari e delle fasi del combattimento, in particolar modo ciò è visibile nella descrizione minuziosa dei duelli e delle macchine d'assedio, di cui l'autore dimostra una conoscenza alquanto documentata. RIASSUNTO BREVE GERUSALEMME LIBERATA CANTO PER CANTO 1. Proemio dell'opera e dedica ad Alfonso II d'Este  L'arcangelo Gabriele, inviato da Dio, comunica a Goffredo che sarà il capitano della Crociata. Vi è una rassegna dell'esercito cristiano, mentre a Gerusalemme re Aladino prepara la difesa della città. 2.

Il mago Ismeno, al servizio dei pagani, prepara inganni. Olindo e Sofronia si offrono come capri espiatori e vengono salvati dal rogo dall'intervento di Clorinda. Argante offre a Goffredo l'alleanza del re d'Egitto, ma il capitano cristiano rifiuta.

3.

L'esercito crociato giunge a Gerusalemme e inizia i primi scontri coi pagani. Erminia mostra dalle mura della città i capi cristiani. Breve scontro fra Tancredi e Clorinda. Argante uccide Dudone.

4.

Concilio dei demoni infernali. Il mago Idraote invia la maga Armida al campo dei cristiani, dove la fanciulla crea scompiglio col suo fascino tra i Crociati.

5.

I cristiani, ammaliati da Armida, si battono tra loro e Rinaldo uccide Gernando che l'ha provocato; rifiutandosi di sottoporsi al giudizio di Goffredo, lascia il campo. Alcuni guerrieri cristiani segue Armida, di cui sono innamorati. Al campo crociato mancano i viveri.

6.

Argante porge una sfida ai cristiani e si batte in duello con Tancredi, ma lo scontro è interrotto dal calar della notte. Erminia, innamorata di Tancredi, indossa le armi di Clorinda e si reca al campo cristiano per curare l'amato, ma viene scoperta e fugge, inseguita tra gli altri da Tancredi.

7.

Erminia viene ospitata dai pastori. Tancredi cade prigioniero di Armida e il suo posto come avversario di Argante è preso da Raimondo. I demoni trasformano il duello in battaglia, scatenando poi una tempesta che si abbatte sui Crociati.

8.

Il danese Carlo riferisce della morte di Sveno. Al campo cristiano giungono le armi insanguinate di Rinaldo, che viene creduto morto. La furia Aletto spinge Argillano a sobillare i guerrieri cristiani, accusando Goffredo di aver fatto uccidere Rinaldo, ma il capitano riesce a sopire la rivolta.

9.

Solimano, capo dei predoni arabi, assalta il campo cristiano e riceve l'aiuto di Clorinda e Argante. L'arcangelo Michele interviene e respinge i demoni all'inferno. Arrivano cinquanta cavalieri in aiuto dei Crociati e Solimano deve ritirarsi.

10. Solimano viene condotto dal mago Ismeno su un carro alato a Gerusalemme, dove incita re Aladino a continuare la lotta. I cinquanta cavalieri cristiani, tra i quali c'è anche Tancredi, raccontano di essere stati liberati da Rinaldo dal castello di Armida (dunque Rinaldo è vivo 11. Processione al monte Oliveto. I Crociati assaltano Gerusalemme, eroicamente difesa da Argante, Clorinda e Solimano. Goffredo è ferito, ma guarisce grazie all'intervento divino. I cristiani riparano una torre d'assedio rimasta bloccata. 12. Clorinda e Argante in una sortita notturna incendiano la torre dei cristiani. Duello tra Clorinda e Tancredi, che uccide l'amata. Disperato, Tancredi è consolato da Pietro l'eremita. 13. (INIZIO “SECONDA PARTE”) La selva di Saron viene incantata dal mago Ismeno e popolata di demoni, che vanificano i tentativi dei Crociati di entrarvi per far legna (fallisce anche Tancredi). Il caldo e la siccità prostrano i cristiani, ma alla fine giunge la pioggia grazie alle preghiere di Goffredo. 14. Goffredo invia Carlo e Ubaldo a liberare Rinaldo, prigioniero di Armida. Il mago di Ascalona, al servizio dei cristiani, spiega loro come potranno vincere gli incanti della maga. 15. La Fortuna guida Carlo e Ubaldo su un vascello prodigioso alle Isole Fortunate; durante il viaggio, varcando le colonne d'Ercole, profetizza l'impresa di Cristoforo Colombo. Arrivo alle Isole Fortunate. Carlo e Ubaldo affrontano le insidie di Armida. 16. Carlo e Ubaldo penetrano nel giardino di Armida raggiungono Rinaldo, soggiogato dalla maga e trasformato in amante. Il giovane rinsavisce e lascia le Isole Fortunate, mentre Armida medita vendetta. 17. !! Rassegna dell'esercito egiziano, cui Armida si unisce e chiede aiuto per vendicarsi...


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