Storia del Canada- Riassunto della prima parte PDF

Title Storia del Canada- Riassunto della prima parte
Author Matteo Porazzi
Course Storia della Gran Bretagna e del Commonwealth
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 17
File Size 365.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 86
Total Views 134

Summary

Riassunto della prima parte del libro di Storia del Canada, relativa alle popolazioni primordiali del continente americano e i primi approcci con i colonizzatori europei. Sino alla creazione della Confederazione Canadese....


Description

DALLE AMERICHE DA OVEST E DA EST (20000 AC-1632) La culla dell’uomo è sicuramente stata l’Africa, ma nel corso dei tempi questi uomini si sono espansi prima in Eurasia e poi tramite l’odierno Stretto di Bering, a causa di un abbassamento delle acque, si sono espansi pure nell’attuale continente americano. Questa migrazione durò sino a quando il ponte naturale dello Stretto non si riempì nuovamente d’acqua. L’andamento delle nuove realtà naturali americane, diedero vita ad una società eterogenea. Sebbene in Europa la centralità dell’agricoltura aveva reso marginali attività come la caccia e la pesca, qui in America ritornano in auge, come ritornano in auge anche le culture legate al ciclo della terra. Ma la mancanza di animali domestici come bovini ed equini, non permise l’evoluzione di tecniche agricole, come era invece avvenuto in Europa. Nel loro movimento migratorio, oltre a differenziarsi nelle tecniche di sussistenza, gli americani si differenziarono in maniera sostanziale con le loro lingue. Vi era una varietà molto ampia e 11 di queste sono rimaste nel territorio canadese per molto tempo. Si direbbe, che a cause del terreno, vi siano state delle popolazioni nordiche che si siano insediate in queste zone montuose. Oltre a queste vi erano anche popolazioni derivanti dal sud. La storia degli americani prima del contatto sembrerebbe quindi una storia di adattamenti. Ma è anche vero che questi adattamenti portarono ad una diversificazione culturale. Ma, ben prima dell’arrivo degli europei, gli americani intrattenevano già rapporti di tipo commerciale e bellico. Gli americani combattevano per questioni di prestigio, vendetta o rapina, o anche per il controllo del territorio. Come segno di diplomazia, vi era lo scambio dei doni, come in altre culture. Questi scambi venivano fatti da persone con panorami culturali differenti e venivano fatti esclusivamente per soddisfare le necessità. Quando arrivarono gli europei, si innestarono in questi scambi senza immediatamente rivoluzionarne il significato. I primi americani che entrarono in contatto con europei furono gli Inuit della Groenlandia, i quali non accettarono la presenza di norvegesi nella loro zona. Quindi glielo impedirono, avviando degli scontri. Ma non ci è dato sapere se in questo scambio tra Inuit e norvegesi ci sia stata una epidemia. Ci è dato invece sapere che nei rapporti tra europei e indiani d’america del 1492 ebbe delle conseguenze catastrofiche sui secondi. In quanto dotati di basse difese immunitarie, le malattie europee risultarono mortali. Nonostante gli europei fossero violenti e pericolosi nei confronti degli indiani, questi ultimi vedevano le loro invasioni in maniera positiva, in quanto portatori di nuove tecnologie e nuovi utensili. Piano piano la popolazione andava a diminuire e gli indiani iniziarono una serie di tecniche volte a limitare i danni (es: frequentare le istituzioni religiose fondate dagli europei), così che nel 1650 il numero degli europei era quantitativamente maggiore rispetto a quello degli indiani. Il primo Paese a interessarsi al Nuovo Mondo fu la Spagna, che si indirizzò prima nel sud America, poi si mosse fino a Terranova, cercando di colonizzare il tutto. Queste colonizzazioni avevano come unico scopo l’esplotazione delle ricchezze americani. Ma agli spagnoli, le zone dalla Florina sino a Terranova non offrivano particolare interesse. Così per i francesi e gli inglesi, il Nuovo Mondo era ancora conquistabile. Ma, siccome erano particolarmente interessati all’Asia e non disponevano di grandi convenienze, nel XVI secolo ne l’Inghilterra, ne la Francia lanciò missioni di colonizzazione importanti.

Addirittura prima dell’arrivo di Colombo in America, gli inglesi e i francesi conobbero la pesca di merluzzi e balene nelle zone artiche di Nova Scotia e del Labrador. Queste attività di pesca erano esterne alla colonizzazione, ma permettevano ai navigatori di conoscere il mare di queste zone. Questi primi contatti tra i pescatori europei e gli indiani avvennero con degli scambi di pesce con pellicce di animali pregiati che venivano prodotte nel Nuovo Mondo. Mentre proseguivano queste attività di pesca e poi successivamente anche di tratta delle pellicce, avvennero alcune spedizioni. Gli inglesi con gli esploratori Coboto (padre e figlio), esplorarono la zona al fine di cercare un passaggio diretto per l’Asia, ma non ebbero molto acchito. I francesi con Cartier e con Roberval, ebbero maggiore effetto, in quanto stabilirono delle norme giuridiche comportamentali in Nord America e diedero i primi stimoli per avviare un processo di colonizzazione. Ma queste spedizioni erano tutte fallimentari, in quanto gli esploratori francesi non erano in grado di affrontare il freddo glaciale della zona canadese. Nel 1608 venne fondato il primo insediamento permanente francese in Canada grazie a Champlain, nell’attuale Quebec. Grazie al fiume di San Lorenzo, esso era un punto strategico per il commercio e proponeva delle buone difese in ambito militare. Al fine di conquistarla, i francesi si allearono con le popolazioni native locali e combatterono con altre forze native nemiche per difendere la zona. Col tempo questa colonia iniziò a popolarsi e ad ottenere risalto, ma fu un processo lento e distrutto nel 1629 a causa delle piraterie inglesi, le quali sequestrarono le pellicce da loro possedute, imprigionarono e deportarono gli abitanti e conquistarono i commerci francesi. Si può dire quindi che il processo di creazione della Nuova Francia fu fallimentare, considerata la mancata agricoltura che non permetteva agli abitanti di vivere, le colonie sussistevano in pochi abitanti. Con il ritorno di Champlain in Quebec, ripresero le trattative con i coloni, le quali si imposero con l’aiuto dei missionari. E a partire dal 1632, l’effetto francese nel Nuovo Mondo si fece più preponderante. Da questo punto in poi la colonia di Nuova Francia fu una colonia prettamente cattolica, nella quale la chiesa si reggeva sulle stesse regole francesi. In un primo momento però, queste conversioni non ebbero molto successo, perché l’obiettivo era quello di incoraggiare gli indiani circostanti a vivere presso i villaggi di Nuova Francia, a mandare i loro figli a scuola lì e impratichirli della religione. Ma non furono molte le conversioni ottenute. I gesuiti ebbero invece maggiore successo in quest’ambito, entrando nel 1634 a Huronia. A differenza degli altri indiani i quali erano nomadi, gli Huron erano sedentari, per cui le missioni avrebbero goduto di una tranquillità che invece mancava con gli altri popoli indiani. I gesuiti impararono le lingue indiane, cercarono di comprendere gli usi locali e riuscirono a guadagnarsi il rispetto di molti indiani per la tenacia con la quale avevano appreso a sopravvivere in un ambiente così estraneo. Ma nel contempo impartivano dei principi cattolici agli Huron e spiegavano come adattarli alle loro abitudini di vita. Il loro metodo era molto più intransigente rispetto a quello dei cappuccini o di altri gruppi religiosi. Il sogno dei gesuiti venne però stroncato sul nascere, in quanto Huronia venne assalita dagli Iroquois e nel 1650 i gesuiti rientrarono a Quebec assieme ai pochi Huron rimasti. Convertire o tentare di convertire non era però compito facile, i maggiori ostacoli erano la lingua, i costumi sessuali e quelli alimentari. Ben presto si accorsero che le lingue indiane erano particolarmente sviluppate e complesse, al contrario di quanto si era sempre pensato e quindi i missionari raggiunsero

giusto alcuni rudimenti delle lingue che apprendevano. Per quanto riguarda l’ambito sessuale gli indiani comprendevano la castità dei sacerdoti, in quanto anche i loro sciamani praticavano raramente questa cosa, ma non comprendevano il rifiuto da parte della Chiesa del divorzio e della poligamia. La questione del cibo riguardava per lo più la preparazione, in quanto nelle loro pietanze tipiche utilizzavano prodotti non puliti e le postazioni di cucina con i vari utensili non erano puliti e non vi era un’igiene tra loro. E i gesuiti non erano abituati a tutto ciò, perché al contrario di altri missionari loro provenivano dall’aristocrazia francese. I gesuiti si convinsero che il battesimo andasse somministrato solo dopo una profonda istruzione religiosa. In Huronia battezzavano solo in punto di morte quegli indiani che non ritenevano ancora formati. Fino al 1650 i battesimi aumentavano sempre di più, in quanto tra epidemie e Iroquois il terrore di morire era alto. Molti studiosi hanno appurato che però queste conversioni fossero fasulle, e che mentivano in quanto gli indiani non fossero totalmente consci di ciò che stava succedendo. La vera difficoltà però stava nel fatto che i missionari chiedevano agli indiani di abbandonare numerosi loro culti e tradizioni, andando così però ad essere accusati di tradimento e di parteggiamento col nemico da parte di familiari e altri abitanti. I francesi come abbiamo detto, decimarono la popolazione degli indiani con i vari microbi portati dal loro Paese d’origine, ma misero anche contro i convertiti con i tradizionalisti. Decimata dalle epidemie e scontrosa su un piano culturale, Huronia fu ulteriormente attaccata dagli Iroquois. Il contatto europeo avrebbe portato gli indiani a una dipendenza dai loro manufatti in cambio dei quali davano le pellicce. Questo scambio divenne un rapporto capitalista tra europei e indiani, in quanto lo scopo finale era quello di arricchirsi. Più pellicce prodotte, più animali vennero uccisi e la disputa sul lago Ontario era tra gli Huron e gli Iroquois. Vi sono però altre alternative tra gli storici, in quanto non si ha a fuoco il preciso motivo di queste guerre. In questo periodo vennero da parte dei missionari francesi istituite una serie di locazioni in cui poter far affluire una maggiore conversione, tra cui vari collegi maschili e femminili di ordine religioso. Tra questi ricordiamo lo sviluppo del villaggio di Montreal, villaggio creato non per espandere la comunità francese, ma bensì per motivi esclusivamente religiosi. Le uniche iniziative di popolamento portate in atto dalla Chiesa erano quelle di trasporto di servi a contratto dalla Francia, per essere impiegate in questi edifici, in cambio di una retribuzione e di un posto dove stare. In un primo momento Nuova Francia era amministrata dalla Compagnie des Cent-Associes, la quale però non riuscì a portare a termine le sue campagne di popolamento, quindi venne rilevata da una serie di famiglie prominenti Canadesi, le quali cambiarono il nome in Communautè des Habitants. Col 1650, anno della distruzione di Huron, si aprì una nuova era di stabilità e sviluppo. Si aprirono nuove opportunità nel mondo del lavoro, che prevedeva non solo l’incremento della tratta, ma anche lo spostamento di indiani abili che si diffusero e permisero l’importazione di determinati oggetti in Europa. Queste attività di tratta erano inizialmente illegali, poi la corona francese le legalizzò. Dal 1650 nuove opportunità di lavoro avvennero anche nel settore dell’agricoltura. A seguito della guerra gli indiani non erano più autosufficienti e dovevano provvedere al proprio sostentamento attraverso i

raccolti degli europei. Dopo la guerra, un maggior numero di immigrati francesi restò nella zona e la richiesta di terre da coltivare aumentò. Nel corso del XVII secolo numerose persone lasciarono il Regno Unito per migrare nelle province del continente americano. Per lo più erano servi a contratto, la cui condizione era simile a quella dei servi a contratto francesi. Con il processo di urbanizzazione, era venuto a meno il ruolo dei contadini e a seconda del periodo venivano indirizzati in una provincia piuttosto che un’altra, in base alle condizioni di lavoro richieste. Oltre ad essere più popolose, le province inglesi rispetto alle colonie francesi, avevano vastità geografiche maggiori, in base al clima e alla conformazione territoriale. Queste migrazioni erano stagionali, in base al periodo di convenienza in cui dovevano essere spediti i contadini o altri servienti. Le migrazioni francesi si sviluppavano per lo più in Nuova Francia, in quanto proiettavano reali possibilità di lavoro per le colonie, il Canada ebbe però in un primo momento problemi di immagine, date le foreste densissime e gli inverni lunghi. Sarà poi nel corso del 1660 che verranno applicate delle direttive al fine di rendere più abitabile la zona. Sotto la corona di Luigi XIV, avvennero delle opere di mercantilismo che resero Nuova Francia redditizia, vennero per cui finanziate una serie di importazione volte ad arricchire la Francia. Queste opere avvennero su 4 livelli: -Riorganizzazione di attività economiche: essendo la pesca la maggiore fonte redditizia, stabilì una colonia a Plaisance, zona temperata dedita alla pesca. Vennero attuate anche delle misure sullo sfruttamento del legame e delle risorse minerarie del Paese, che tuttavia furono fallimentari. Venne riorganizzata l’attività della tratta delle pellicce, prodotto che non era utile alla sussistenza delle popolazioni, ma era stato il prodotto che aveva attirato maggiore capitale e persone e aveva contribuito allo sviluppo della colonia. Però fino ad ora era affidata a delle compagnie provate, che non l’avevano fatta fruttare come si doveva. Così dal 1654 venne ripresa la tratta e implementata con l’utilizzo di servi a contratto. Vennero così poste una serie di condizioni tra indiani e francesi volte a sviluppare la tratta delle pellicce. Al fine di rendere il tutto legale, venne stipulata una limitazione secondo il quale andasse acquisita una licenza per poter praticare questa attività. Ma tutto ciò implicò la situazione e vi fu una sovrapproduzione di pellicce che ne rallentò la legalità. -Incremento di immigrazione: il maggior numero di migranti era quello di servi a contratto e di donne senza famiglia, ma nessuna delle due categorie di persone rappresentò un favorevole approdo che incrementò l’immigrazione francese. -Creazione di uno stabile quadro istituzionale: vennero esportate e create delle istituzioni sul modello francese e venne posto il governo centrale del sovrano (a differenza di prima che il potere era nelle mani di compagnie commerciali). La carica più importante era quella del governatore generale, che si occupava dei rapporti diplomatici con gli indiani. -Difesa della colonia dai nemici: inglesi e provinciali americani non risultavano dei nemici, ma una minaccia era sicuramente l’Acadia, quello stato posto tra le due fazioni. Per tempo è stata dimenticata dai francesi e ciò ha avvantaggiato le sue relazioni con l’Inghilterra. Per cui i francesi si interessarono agli iroquois, i quali vivevano in condizioni devastate. Dopo aver distrutto Huron nel 1650, avevano portato avanti scorribande in altri stati francesi. Queste battaglie civili tra indiani si risolsero con una serie di

spedizioni francesi che portarono gli iroquois a firmare un contratto di pace. Vennero quindi mandati una serie di soldati che rafforzarono il corpus militare della zona. Gli iroquois non erano solo un avversario francese, ma anche delle zone a se stanti indiane, quindi vi furono una serie di alleanze volte a combattere contro di loro. Nel 1700 gli Iroquois si rivolsero al governatore generale della Nuova Francia, chiedendo una pace generale. Così venne stipulata la Pace di Montreal (1701), che involveva gli iroquois, le coalizioni dell’Ovest e i franco-canadesi. Grazie a questa Pace di Montreal, si inagurò una nuova era nelle relazioni tra indiani e tra indiani ed europei. Con questo trattato, gli indiani si riconoscevano parte di un sistema di alleanze franco-canadesi. I veri perdenti di questo conflitto furono le autorità britanniche, le quali videro il proprio principio gradualmente ridimensionato rispetto a quello di Nuova Francia Fino ad allora le attività diplomatiche si erano svolte secondo il metodo indiano, anche quelle che coinvolgevano gli europei. Essendo le loro cerimonie di diplomazia molto spirituali (es: fumare insieme la pipa), non si aveva una perfetta concezione che tali trattati potessero durare per lungo tempo. Gli indiani del Nord America portavano avanti delle guerriglie nella loro zona. Piccole guerre combattute prevalentemente con armi tradizionali, rispetto ad armi da fuoco, in quanto più facili da riparare. Guerre che terminavano quando il nemico fuggiva, e i festeggiamenti avvenivano con la mozzatura delle teste. Questo modo di fare era però molto primitivo per gli europei e, siccome non erano disposti a imparare arti di guerra più nobili, gli inglesi e francesi non avevano possibilità di mandare avanti guerre studiate per conquistare nuovi territori usano gli indiani. L’Acadia appariva come una terra poco ospitale, in quanto vi erano pochi insediamenti europei, la costa cominciava ad europeizzarsi con l’arrivo a Quebec, capitale di Nuova Francia. Circa il 20% degli abitanti di Nuova Francia viveva in un agglomerato urbano, in quanto le città erano poche e distanti tra loro. L’elite canadese era rappresentata da due ceti, quello nobiliare e quello clericale, nei quali vi facevano parte i più grandi ordini militari e religiosi. Alcuni di questi nobili non disponevano delle signorie tali da rientrare in ordini molto alti e quindi erano gerarchicamente inferiori. Vi erano poi gli uomini d’affari, ovvero agenti di mercato metropolitani con interessi di colonia e si trattava di commercianti e impresari. E il loro grado di partecipazione alla gestione della colonia era legato al loro livello di ricchezza. Al quarto ordine facevano parte gli habitants, ovvero coloro che provenivano dalla campagna, ma anche lavoratori giornalieri e domestici (come negozianti e piccoli artigiani). In questa categoria vi erano anche i servi a contratto, i quali provenivano dalla Francia e sostavano a lavorare in un regime di semischiavitù per un periodo. Anche se nella schiavitù non viena alcuna distinzione di etnia, la maggior parte degli schiavi era di origine africana. Gli schiavi venivano acquistati per motivi di prestigio e venivano impiegati sia nell’agricoltura, che nelle miniere e nella tratta. Questa divisione formale portata avanti dal generale Murray, non era differente da quella francese dello stesso periodo, e neppure da quella britannica. A seguito della Pace di Montreal, Nuova Francia ebbe oltre ad un aumento della popolazione, una autonomia maggiore ed era passata dall’essere una piccola isola francese oltremare, in una colonia autosufficiente. La Corona francese concesse delle signorie e feudi di Nuova Francia a dei vassalli, che iniziarono così a ricoprire il ruolo di signori, in cambio dovevano rispettare dei diritti e dei doveri. Oltre che al pagamento

di una tassa equivalente ad un quinto del valore della signoria, i doveri del signore concernevano nel riconoscimento dell’autorità sovrana (la figura del signore era inoltre subordinata a quella del funzionario della corona), nella partecipazione della difesa del regno (i signori facevano a gara ad arruolarsi in qualità di ufficiali nelle truppe regolari della colonia) e nella messa a frutto della terra della signoria(su ogni piazzamento di terra i signori avevano a disposizione una serie di diritti, quali ad esempio la possibilità di ricorrere al tribunale e amministrare le questioni di giustizia della propria signoria). I signori dovevano far fronte a due problematiche. La prima era il mettere sotto uso europeo le colture canadesi, per renderle lavorabili andava effettuato un disboscamento iniziale piuttosto massiccio. La seconda era la scarsa popolazione, che portava avanti una produzione poco redditizia. Per cui le grandi fonti di reddito non derivavano solo dalla signoria disponibile, ma dai loro molteplici ruoli. In primis dalle attività commerciali, poi anche all’accesso ai fondi che la corona investiva per la colonia, dall’accessione alle alte cariche della burocrazia (che godevano di un rapporto diretto con la corona) e infine dall’ottenimento di una commissione per se o per i propri figli quale ufficiale delle truppe. Tuttavia vi erano delle novità nel regime canadese rispetto a quello inglese. I rapporti di forza tra funzionari della corona e i signori si spostarono in favore dei primi grazie all’attribuzione di importanza ad antichi doveri verso la corona ormai desueti in Francia. Inoltre, negando il principio di individualità della terra, si imp...


Similar Free PDFs