Title | Giosuè Carducci |
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Author | Renata Schirò |
Course | Letteratura Italiana quinto anno |
Institution | Liceo (Italia) |
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GIOSUÈ CARDUCCI BIOGRAFIA ● nasce nel 1835 di famiglia borghese a Valdicastello ⟹ famiglia fortemente patriottica, ideali francesi di Rivoluzione (accesa posizione democratica e repubblicana) ● infanzia in Maremma, tra Bolgheri e Castagneto, in mezzo alla natura selvaggia ⟹ mitizzazione dei luoghi dell’infanzia ● si laurea in Lettere alla Scuola Normale di Pisa ● delusione nei confronti della moderata Destra Storica (dal 1861 al 1876) ⟹ critica allo stato monarchico incoerente con gli ideali risorgimentali, alla Chiesa (Inno a satana, 1863) . Si avvicina allo spirito del Positivismo, in nome della ragione, della scienza e del progresso ● ottiene la cattedra di letteratura italiana a Bologna, conduce la sua vita all’insegna dello studio e della ricerca si avvicina alla monarchia ⟹ nel 1878 dedica un'ode alla regina Margherita nel 1890 accetta l'incarico di senatore della monarchia, appoggia il governo nazionalistico e coloniale di Crispi ottiene il premio Nobel per la Poesia nel 1906 PRODUZIONE GIOVANILE Le prime due raccolte, Juvenilia e Levia gravia sono composti tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70, e costituiscono un momento di esercizio letterario del cosiddetto “scudiero dei classici”, poiché riproduce, per linguaggio e per temi, lo stile di Dante, Petrarca,... . L’attaccamento ai classici è dovuto all’intransigenza e al rigore degli “Amici pedanti” (Chiarini, Gargani, Targioni Tozzetti) ⟹ polemica nei confronti del romanticismo sentimentale e manzoniana, letterature popolari che nulla hanno a che vedere con la lirica classica Nelle due raccolte successive, Epodi e Giambi (tra il ‘67 e il ‘79), Carducci riprende invece il metro e il tono degli autori di satire e invettive come Archiloco (scrive dei versi contro Licambe, il quale non gli aveva concesso in sposa la figlia Neobule. I versi sono talmente aspri e offensivi che il vecchio padre si suicida) e Orazio . I versi di Carducci sono indirizzati all’“Italietta” indegna e corrotta che non si lascia trasportare dagli ideali del Risorgimento e del patriottismo ma al contrario è guidata dalla monarchia Sabauda. Il linguaggio aulico e ricercato è abbandonato in nome di una semplicità pura e lineare tipica del parlato. Inno a Satana (1863) esprime il clima battagliero del Carducci scapigliato, per forma e contenuto ● ● ●
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Alternanza di quinari sdruccioli e piani; schema delle rime ABCB Carducci afferma di aver composto la poesia in una notte sola, ruppe dal cuore. Sicuramente i toni sono critici e polemici, conformi alla grande delusione che Carducci ricevette nei confronti della monarchia sabauda. In seguito affermerà di aver composto una “chitarronata” dovuta alla giovane età Forme classiche, sintassi latineggiante, come il riferimento ad Orazio per il vino che l a fuggevole vita ristora. Inoltre il mondo classico rappresenta due fondamentali tematiche del pensiero del giovane Carducci: il culto della bellezza e del godimento e la libertà politica. Satana è, secondo i reazionari, il vero volto della macchina, e in generale della modernità . Carducci capovolge la visione comune con un elogio al demonio, alle gioie terrene, tra cui il vino, le donne (lampo tremulo di un occhio nero), le bellezze artistiche e naturali (⟹ sfoggio erudito delle conoscenze dei classici) e il progresso La locomotiva , tematica frequente nella lirica del tempo (Praga, Verga, Pirandello,...) rappresenta il progresso tecnologico, la corsa sfrenata della mente umana. Essa è un bello e orribile mostro che percorre ogni angolo della terra come un turbine travolgente (⟹ materialismo positivistico + vittoria progresso su oscurantismo) Polemica anticristiana: Carducci afferma nella chiusa che Satana ha vinto il Geova dei sacerdoti, il quanto il dogmatismo è stato soppiantato da figure come Savonarola e Lutero
LE R IME NUOVE (1887) La raccolta comprende versi composti dal 1861 al 1887 e ogni poema è legato all'altro per tematica e per forma metrica e linguistica. Lo spunto riflessivo principale delle Rime nuove è la storia intesa come momento di riflessione interiore in quanto portatrice di valori tradizionali ignoti all'uomo moderno. Talvolta invece il tono si fa più intimo e Carducci tenta di rievocare l'aspetto esotico e idillico del classicismo (fuga immaginaria nell'Ellade). L'utilizzo della rima è di impianto medievale mentre il metro è tipicamente classico (paratassi). 1
Il comune rustico (1885) P. 157-158 ●
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Lirica classicheggiante ricca di latinismi nella costruzione (o che… o che, non… ma) e nel lessico (ville, congreghe, l'opaca ampia frescura, il console), che conferiscono solennità; il periodare è lento e ridondante, la proposizione principale è sempre posposta Quadretto del paese carnico, descrizione dei campi smeraldini ricoperti di una ricca e variegata vegetazione (faggi, abeti, castagni) Recupero romantico nella rivalutazione del Medioevo (LINK: Abbazia nel querceto di Friedrich): dell’epoca medievale bisogna tener conto la rustica virtù, ovvero l'importanza della collettività dei piccoli comuni di campagna, e non le paure di morti e le congreghe di diavoli goffi con bizzarre streghe. La scena proposta è un momento di esortazione a sguainare le spade e ad alzare le aste per la libertà. La sacralità dell'episodio è evidenziata dal momento dell'incontro, subito dopo la messa, e dalla breve caratterizzazione dei pochi uomini eletti: i guerrieri sono biondi, feriti dal sole di mezzogiorno e pianti dalle mogli piangenti sotto i veli. Essi combattono al nome di Cristo e Maria ⟹ forte consenso, il coro il popolo urlava S ì
Pianto antico (1871) P. 160 ● ●
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Scritta in memoria del figlio Dante, morto l'anno precedente. I versi costituiscono un ripiego idillico di un uomo sorpreso dalla morte di due cari (il figlio e successivamente il fratello) La poesia si sviluppa nel contrasto tra luce come indice di vita e ombra che simboleggia la morte. Il gioco semantico spezza a metà le quattro quartine, in quanto le prime due rappresentano la primavera verdeggiante e colorata (verde melograno da’ bei vermigli fior), nonché ristorata dalla tiepida luce di giugno, mentre le ultime due ritraggono un freddo autunno caratterizzato dalla terra negra; la luce solare vien meno e la vita del poeta diventa inutile. La pargoletta mano del bambino accende di vitalità le prime due strofe , sebbene l’orto solingo rappresenti già una premonizione di morte. Carducci si paragona ad una pianta percossa e inaridita (sterile perché senza i suoi fiori), e quindi inutile . Come la stagione autunnale è infertile e fredda, così il poeta non vede più la vita che si rinnova.
LE O DI BARBARE ( 1877) La particolare innovazione che Carducci apporta in questa raccolta è la sperimentazione di versi latini applicati alla letteratura italiana (attraverso il sistema accentuativo, ripreso poi da d'Annunzio). La tematica non si discosta di molto da quella delle Rime: il desiderio di evasione è una costante dell’opera carducciana, rivolto in questo caso alla bellezza antica. Nella piazza di San Petronio (1877) P. 172 ● ●
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Metro: distico elegiaco Opposizione fra presente e passato: come ricorrente nella lirica carducciana, a partire da un paesaggio reale il poeta sviluppa un mondo passato immaginato. Lo squallore presente è caratterizzato da un freddo inverno illuminato debolmente da un sole pallido, mentre il passato è colorato del rosso tramonto di fine primavera. Esotismo romantico: il passato è un paradiso perduto, ove le donne gentili danzavano in piazza e co’ i re vinti i consoli tornavano. Il lessico aulico marca maggiormente la malinconia e la nostalgia per il passato, unica fonte di bellezza.
Nevicata (1881) P. 179 ●
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Componimento che chiude la raccolta. Vi è un'evoluzione tematica, una sensibilità più forte nei confronti di temi profondi e personali quali la morte e la fugacità del tempo. Lo stato d’animo è coronato da un paesaggio innevato, ovattato e dal cielo plumbeo (cinereo). Lentezza formale e semantica, commiato alla vita secondo la tradizione letteraria. Certezza del riposo eterno in un mondo di affetti dopo una vita angosciosa e sostanzialmente triste ⟹ neve bianca e cielo grigio, mancanza di core nella sua vita. Sensazione uditiva ovattata dalle neve (silenzio = mondo dei morti) in contrasto con la fruttivendola che canta trasportando un carro cigolante (simbolo di vitalità; NB. ipallage ); le ore gemono roche, come sospir d’un mondo lungi dal dì; gli uccelli raminghi picchiano il vetro in cerca di cibo. Gli uccelli ricordano le anime dei cari di Carducci e richiamano proprio alla morte che si avvicina. La chiusa rappresenta una rassegnazione alla morte (ne l'ombra riposerò). 2...