Gli ottoni PDF

Title Gli ottoni
Author Lucia Brusco
Course STORIA MEDIEVALE
Institution Università della Calabria
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Summary

approfondimaento sugli ottoni...


Description

Gli ottoni

In Italia, Ottone I intervenne per la prima volta nel 951, per porre fine alla condizione d'incertezza e di turbolenza di quel regno da oltre mezzo secolo oggetto di aspirazioni e di conflitti tra grandi signori feudali italici, tedeschi e borgognoni. Dal 945 al 950 vi aveva regnato Lotario, figlio di Ugo di Provenza, sotto l'infida tutela di Berengario II marchese d'Ivrea. Morto prematuramente Lotario, Berengario II s'era subito fatto coronare re (950), mentre prendeva corpo il sospetto che egli lo avesse fatto assassinare; si era associato al trono il figlio Adalberto e aveva relegato in un castello la vedova di Lotario, Adelaide di Borgogna, allo scopo di impedirle di passare a nuove nozze e di suscitargli contro qualche nuovo pretendente al trono. La preoccupazione di Berengario II era fondatissima, potenti aspiranti alla sua mano non mancavano; ma Adelaide si rivolse a Ottone I, interessato più di ogni altro alla vicenda, il quale venne in Italia, raggiunse facilmente Pavia, capitale del regno, prese senza elezione il titolo di re e sposò Adelaide (951). L'anno dopo Berengario II, che aveva debolmente resistito, fece atto di sottomissione a Ottone I e ricevette da lui ad Augusta il regno d'Italia come feudo, privato però delle marche di Verona, Trento e Aquileia, che furono annesse al ducato di Baviera, tenuto da Enrico, fratello di Ottone. Dopo la sua fugace venuta in Italia, Ottone I dovette affrontare in Germania le nuove ribellioni dei grandi feudatari

gelosi

dell'accresciuta

potenza

sua

e

del

fratello

Enrico.

La

fine

dell'insurrezione consentì a Ottone I di stroncare definitivamente gli Ungari con la predetta battaglia di Lechfeld (955). Intanto in Italia Berengario II lo tradiva, perseguitandone gli alleati e i fedeli e minacciando i domini del papa. Ottone I mandò dapprima contro di lui Liudolfo (che morì durante la spedizione, Successivamente, chiamato dallo stesso papa Giovanni XII, venne personalmente in Italia (961) e, senza scontrarsi né con Berengario II né con Adalberto, giunse a Roma, dove il papa lo incoronò imperatore

(2 febbraio

962); il 13 emanò il celebre privilegio

(privilegium Othonis), col quale riconosceva i domini della Chiesa, ma subordinava la legittimità dell'elezione del papa all'approvazione dell'imperatore.957). Allontanatosi l'imperatore per indurre alla resa Berengario II e Adalberto, Giovanni XII, insofferente della supremazia impostagli, intrigò con questi e cercò di sollevargli contro quella parte dei Romani che considerava il Papato come un proprio appannaggio e la tutela imperiale su di esso come un'usurpazione. Ma Ottone I, tornato a Roma, mentre Giovanni XII se ne allontanava, riunì un concilio, che lo fece deporre ed elesse un fedele

dell'imperatore, Leone

VIII (963).

Allorché

Giovanni

XII

e

il

suo

successore Benedetto V, eletto senza il consenso imperiale, osarono attentare a Leone VIII, Ottone I, assente da Roma, non esitò a sostenere con la forza il pontefice da lui voluto, come sostenne, alla sua scomparsa, un'altra sua creatura, Giovanni XIII (965972). La politica romana di Ottone I si inquadra in una più vasta politica imperiale, ispirata al modello di Carlo Magno: la sottomissione del Papato aveva il duplice fine di sottrarre il vertice della cristianità al gioco politico delle grandi famiglie romane, che se lo disputavano, e di restituirgli, sotto la tutela imperiale, quella posizione di prestigio universale che era il supporto indispensabile di un impero conquistatore e missionario. Alla medesima concezione si rifà l'istituzione ottoniana dei vescovi-conti che, creati dall'imperatore, assommavano il potere spirituale e quello temporale, espressioni dell'unità inscindibile dell'impero cristiano, realtà terrena ma sacra, le cui ultime finalità sono ultraterrene.

Ottone I Restauratore

del

potere

imperiale

in

Europa

dopo

la

dissoluzione

dell’Impero

carolingio, Ottone I fu il fondatore del Sacro Impero romano-germanico . Esercitò la sua supremazia anche in Italia e sul papato Incoronato re di Germania nel 936, Ottone dovette subito fare i conti con le ribellioni e le spinte autonomiste dei grandi signori tedeschi. Dopo la dissoluzione dell’Impero carolingio, infatti,

essi

avevano

goduto

di

sempre

maggiore

libertà

(a

causa

del Capitolare di Querzy) ed era necessario ridimensionarne i poteri. Per rafforzare il potere monarchico Ottone decise di scegliere i suoi più importanti feudatari non tra i membri delle famiglie aristocratiche del regno, come era stato fino ad allora, ma tra i vescovi tedeschi, che diventarono i suoi migliori e più fidati servitori, spesso chiamati vescovi-conti. Terre, contee, palazzi e privilegi furono concessi in dono alla Chiesa tedesca e ai vescovi, che acquistarono un ruolo politico molto importante nella

storia di questo paese. La Germania si popolò, così, di principati episcopali, ossia di territori più o meno ampi guidati da un vescovo (in latino episcopus). Nel 951 Ottone era intervenuto nella penisola contro il re d'Italia Berengario II, e dopo averlo sconfitto e reso suo vassallo conquistò la corona d’Italia a Pavia. Dieci anni più tardi Ottone scese di nuovo nella penisola chiamato da papa Giovanni XII che invocava il suo aiuto contro Berengario. Dopo aver nuovamente sconfitto quest’ultimo, nel 962 Ottone fu incoronato imperatore da Giovanni XII. Nasceva così il Sacro Impero romanogermanico e il destino dell’Italia si univa per secoli a quello della Germania. Dopo essere stato incoronato imperatore, Ottone intese ribadire la sua supremazia anche sul papa e sulla Chiesa di Roma: con il Privilegium Othonis fu stabilito che il papa non potesse venire eletto senza il consenso dell’imperatore. In cambio al papa fu riconosciuta l'autorità sulla città di Roma. Poco dopo Ottone depose Giovanni XII, che a suo dire aveva tramato contro di lui, per far eleggere Leone VIII. Al culmine della sua potenza Ottone si spinse più a sud con la speranza di imporsi anche in Italia meridionale, ma la sua espansione fu bloccata dai Bizantini in Puglia. Tornato in Germania, morì nel 973.

. Ottone II, Ottone III Ottone II Continuò la politica di suo padre, cercando di estendere il suo dominio sull’Italia meridionale, anche per ricuperare i possedimenti che gli aveva portato in dote la moglie Teofano, figlia dell’ Imperatore d’Oriente. Suo padre, prima di morire, lo fece incoronare imperatore a Roma nel 967. Nel luglio del 982 il suo esercito subì una grave sconfitta a Stilo di Calabria ad opera dei Saraceni e dopo pochi mesi Ottone II, mentre era a Roma, morì a 30 anni, probabilmente di malaria.

Ottone III Trasferì la sua sede a Roma, creandosi una corte in stile bizantino, dette ai suoi funzionari nomi greco-romani e nominò papa il suo maestro Gerberto, con il nome di Silvestro II, scontentando un po’ tutti, ma soprattutto l’aristocrazia tedesca, che si sentiva offesa da un imperatore germanico che risiedeva stabilmente in Italia. Non trovò molta comprensione neppure Roma, dove scoppiarono tumulti, per cui Ottone ed il papa Silvestro nel 1001 dovettero fuggire dalla città. Mentre si stava organizzando per debellare la rivolta, Ottone III moriva a 22 anni, probabilmente per vaiolo. Non lasciò eredi diretti e la corona passò a Enrico II duca di Baviera, ultimo discendente del ramo cadetto della dinastia sassone, che morì senza lasciare eredi diretti e mettendo fine alla dinastia dei sàssoni....


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