Gorizia, il muro che non c\'è più PDF

Title Gorizia, il muro che non c\'è più
Course Italiano
Institution Scuola Normale Superiore di Pisa
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"Dal muro di Gorizia del 1947 a Gorizia-Nova Gorica, capitali europee della cultura 2025": ripercorri la Storia dal 1947 a oggi attraverso i materiali forniti e scrivi un tuo testo che sia riassuntivo, argomentativo e in parte soggettivo su questo argomento. Una città - due nomi, un tetto e un confine: questa è la vita di Gorizia. Il 17 settembre del 1947, Gorizia tornò ufficialmente italiana. Si tracciò definitivamente il confine tra Italia e Jugoslavia. La Nuova Gorizia jugoslava fu una grande impresa di pionierismo socialista, ed erano proprio le brigate lavorative della gioventù provenienti da tutte le parte dell’ex-Jugoslavia che cominciarono a costruire la nuova città, un’impresa riuscita e considerata oggi il motore: la nuova città con tante opportunità e agevolazioni. La prima pietra per la costruzione fu posata nel 1948, il Palazzo municipale e un edificio a più piani (conosciuto come Grattacielo) erano i primi edifici della città. Successivamente, man mano, si svilupparono altre aree di abitazione, e il centro sociale di Nova Gorica. Nel 1950, separati da amici, conoscenti, familiari, le autorità jugoslave decidono, per un giorno, di permettere ai goriziani di ricongiungersi con il propri cari. Il muro di Gorizia rese la vita difficile ai cittadini, a poche centinaia di metri qualcuno aveva i genitori, il fratello, andava prima a scuola o al lavoro… non ci sarebbero stati problemi se le vite delle persone su entrambi i lati del confine non fossero strettamente intrecciate. Papa Pio XII definisce il 1950 come anno santo, “l’anno del gran ritorno”. Il muro di Gorizia resta però confine tra italiani e sloveni fino all'11 febbraio del 2004, quando la Slovenia entra a far parte dell’Unione Europea. Nonostante Gorizia e Nova Gorica, si ritrovano unite e libere dopo 57 anni, per Nova Gorica fu di nuovo difficile reinventarsi. Scompaiono le attività legate al confine e altre facilitazioni per la città che ha vissuto di economia di confine. Oggi le due città sono divise come ai vecchi tempi: il Coronavirus e la rotta balcanica hanno fatto tornare il muro a Gorizia. Ci sono aneddoti su questo fra la gente del posto: gli amici non possono prendere il caffè l’uno dall’altro o andare a fare la spesa dall’altra parte, senza la carta d’identità, semplicemente non possono circolare con la libertà a cui erano abituati. Nessuno ha intenzione di costruire un nuovo muro, sono soltanto, in primo luogo, da biasimare i politici che menzionano e creano queste barricate, e i muri infatti iniziano in modo del tutto invisibile, nella testa delle persone. Le restrizioni dovute alla pandemia sono giustificate e comprensibili, nessuno vuole che questo virus si diffonda ulteriormente, ma fa paura pensare a un muro come un qualcosa di permanente. Piazza Transalpina, una delle piazze più grandi della città giuliana, è di nuovo divisa come fu nel 1947. é vero che è bellissima l’idea che Gorizia e Nova Gorica saranno insieme capitale europea della cultura nel 2025, ed è proprio per questo che non si può pensare a un nuovo muro. La collaborazione tra le due città e i progetti sono il rifugio....


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