I cigli PDF

Title I cigli
Course Sostenibilita' Delle Infrastrutture Viarie [2612]
Institution Politecnico di Bari
Pages 5
File Size 246.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 107
Total Views 127

Summary

Cigli stradali...


Description

I cigli esterni per le svolte a destra vengono di norma progettati con raggi piccoli, accettando velocità modeste onde contenere l’area dell’ intersezione. Piuttosto che curve ad un unico raggio si preferisce utilizzare un raccordo formato da tre archi di cerchio noto come curva tricentrica (il raccordo tra strada principale e secondaria si effettua con tre archi di cerchio). Questi tre archi di cerchio sono proporzionali fra di loro in funzione di determinati parametri. Si può notare che il raggio più piccolo è quello intermedio; quello maggiore è quello tangente al ciglio dell’asse principale; il raggio intermedio tra il più piccolo e il più grande è quello tangente al ciglio dell’asse secondario. La tricentrica normalmente consente l’inserimento di un’isola a goccia, ma non consente l’inserimento delle tre isole (isola a goccia e due isole triangolari) perché in questo caso bisognerebbe aumentare notevolmente gli ingombri. Normalmente gli accessi, specialmente quelli privati, non sono regolamentati e non prevedono l’inserimento di un’ isola centrale. Vengono realizzati così per consentire l’accesso e l’agevole svolta a destra e sinistra anche a mezzi pesanti. Il posizionamento degli accessi non è casuale. Se noi siamo su una strada extraurbana principale possiamo avere un distanziamento minimo pari a 300 m, in realtà in alcuni casi si può derogare a 100 m. Questa regola ci deve consentire una buona progettazione almeno per nuovi tronchi stradali e garantire questa minima distanza tra accessi successivi. ISOLE DI CANALIZZAZIONE Tali isole hanno la funzione di canalizzare il traffico, onde evitare che gli utenti, in prossimità di allargamenti dovuti alle corsie addizionali ed agli arrotondamenti per le svolte, abbiano la libertà di scelta delle traiettorie, compromettendo la sicurezza e la funzionalità della strada. Vantaggi dovuti all’inserimento delle isole di canalizzazione: -

Rendere chiare le manovre in prossimità delle intersezioni; Cercare di concentrare, dal punto di vista spaziale, i punti di conflitto in zone più ristrette e limitare la variabilità delle traiettorie e rendere più facilmente individuabile per gli utenti che si approcciano all’intersezione la situazione di pericolosità Riduzione dell’area pavimentata Riduzione e distanziamento dei punti di conflitto Controllo degli angoli delle traiettorie che si intersecano (possibilmente compresi tra 75° e 105°) Il controllo delle velocità Facilitazione dei pedoni in ambito urbano: è una zona che può essere chiamata zonasalva-pedoni, perché il pedone può effettuare l’attraversamento in due tempi. In ambito urbano, per aumentare anche l’attenzione del pedone che deve effettuare l’attraversamento spesso si realizzano isole salva pedoni di questa tipologia: FOTO tra le due careggiate vi è lo spartitraffico. È opportuno sfalsare gli attraversamenti pedonali dell’una e dell’altra carreg giata in maniera da impedire al pedone di proseguire in maniera diretta l’attraversamento e in maniera tale da attivare la sua attenzione nell’effettuare il secondo attraversamento. Per progettare in maniera ottimale questa situazione, bisogna prevedere dei marciapiedi con delle rampe per

Commentato [Sm1]: SUL DM 2006 C’E’ SCRITTO 1000.

-

consentire l’attraversamento a tutti. Le rampe possono essere di tipologia a barchetta, ovvero con una piazzolina normalmente di dimensioni minime di almeno 70 x 70 cm; per piazzolina si intende la zona che ha la stessa quota della strada. Le rampe devono avere una pendenza massima del 7 % (se la pendenza è del 7 %, in un metro mi devo alzare di 7 cm, quindi se l’altezza del marciapiede è di 14 cm ho bisogno di 2 m). Area per l’installazione di segnaletica verticale.

Dal punto di vista dei costi, il costo al mq per la realizzazione delle isole è minore rispetto al costruire la pavimentazione classica. Perché è vero che sono costruite con cordolo perimetralmente che ha un suo costo non poco rilevante, ma le isole possono essere riempite con materiale sciolto o poco definito perché non deve sopportare dei carichi. I contro invece sono gli ingombri, e quindi gli espropri. Le isole di canalizzazione possono essere classificate principalmente in base alla funzione e alla forma. La funzione può essere: -

divisionale, ovvero cercare di distinguere i due flussi di marcia; direzionali, ovvero direzionare il flusso verso la corretta direzione (immaginiamo all’isola triangolare in approccio ad una rotatoria); di rifugio o pedonali, cioè si i nterrompe l’isola e si i nserisce una zona alla stessa quota della strada riservato all’attraversamento ciclo pedonale. FOTO

Per quanto riguarda la forma, le isole possono essere: -

a goccia rettangolare allungata (lunghezza min. 6 m ; larghezza min. 1,20m) triangolare (lati del triangolo lunghi almeno 3,50 m)

Le isole sono delimitate da cordoli. A volte si utilizzano i cordoni, la funzione è la stessa ma di solito al cordone si associa la pietra, mentre i cordoli sono in cls precompresso (sono più economici). I cordoli si suddividono in: cordoli sormontabili e cordoli non sormontabili. A questo proposito, nel DM 2001 viene indicato cordolo sormontabile se ha un’altezza inferiore a 7 cm, questo perché viene preso come metro di paragone la ruota dell’auto ( e non per esempio la ruota della carrozzina del diversamente abile). Se noi invece vogliamo rendere accessibile anche alla carrozzina dobbiamo prevedere un’ altezza massima di 2 cm. I cordoli sormontabili si utilizzano in quelle situazioni in cui non siamo sicuri che tutti i mezzi possano transitare facendo qualsiasi manovra all’interno dell’intersezione senza salire sul cordolo; gli ingombri di un mezzo pesante sono maggiori rispetto a quelli di un autoveicolo. Ci sono dei software che ci consentono di implementare la geometria in CAD, scegliere il mezzo di trasporto e di fargli effettuare la manovra in planimetria per capire come avviene. È chiaro che se facciamo un cordolo sormontabile, in questa area non potrò inserire segnaletica.

ROTATORIE

Per zone altamente trafficate e per zone con livello di traffico molto elevati tali da approssimarsi alla capacità del tronco stradale è meglio un impianto semaforico rispetto ad una rotatoria. In questo caso infatti lasciare un tipo di intersezione che sia autoregolamentata non è la soluzione migliore. Per valori di traffico superiori ad una certa soglia, si associa all’intersezione tempi di attesa media troppo elevati anche in presenza di una rotatoria, e quindi anche maggiore inquinamento. È chiaro che situazioni di traffico elevato avvengono solitamente negli orari di punta, quindi bisogna affrontare anche un discorso di vita utile. Cioè quali sono gli orari di punta in cui la rotatoria darà effetti peggiori rispetto ad un intersezione semaforizzata? E quindi si vedono gli orari di punta in cui i livelli di traffico superano quella soglia. Per scegliere quella migliore dobbiamo mettere sulla bilancia le due ipotesi e vedere quella che ci conviene. Se gli orari di punta sono limitati nel tempo e avvengono stagionalmente io potrei anche scegliere di realizzare la rotatoria perché sono sicuro che per il 98% della sua vita utile mi darà effetti positivi. Se stiamo considerando un’ intersezione che normalmente in tutte le ore diurne è interessata da alti livelli di traffico conviene un impianto semaforico. L’impianto semaforico ha alti costi di manutenzione, ordinaria e straordinaria. Le rotatorie sono dei nodi in cui vengono eliminati i punti di conflitto perché tutti i flussi devono circuitare (la circuitazione è antioraria). Una rotatoria è formata da una carreggiata stradale circolare a senso unico su cui convergono un certo numero di bracci di entrata e nella quale tutta la circolazione segue la medesima direzione, in senso antiorario, attorno all’isola centrale. Inizialmente era in vigore la consueta precedenza a destra, ovvero chi entrava aveva la precedenza su chi usciva. In segui to tale sistema, all’aumentare del traffico, determino frequenti fenomeni di autosaturazione, fu così che negli anni ’80 si decise di dare priorità al flusso circolante sull’anello rispetto ai veicoli che giungevano dall’incrocio. Principali effetti positivi delle rotatorie:

-

facilitano le svolte a destra e a sinistra perché funzionano come strade a senso unico, quindi normalmente non esiste nessuna manovra di attraversamento del flusso; migliorano la gestione delle fluttuazioni di traffico e riducono i tempi di attesa fino ad alcuni livelli di flussi di traffico; aumenta il livello di sicurezza anche perché non si presenta difficoltà di interpretazione da parte dei guidatori; rappresentano un’efficace connessione a zone suburbane e poi urbane; infatti rappresentano una sorta di portale di accesso in zona urbana; consentono l’inversione di marcia; riducono l’inquinamento acustico e atmosferico perché non si formano code; sono facili da inserire in ambito urbano perché molte piazze già prefigurano lo schema a rotatoria.

Aspetti negativi:

-

-

-

non c’è spazio sufficiente per realizzare una rotatoria; sono sconsigliati in presenza di mezzi pubblici e mezzi pesanti se con diametro molto piccolo, per una questione di ingombri; incrementano i flussi pedonali. L’attraversamento pedonale deve essere posto ad una distanza dall’anello della rotatoria di almeno 5 m FOTO. Pedoni e automobilisti devono prestare maggiore attenzione perché dopo la rotatoria l’automobilista tende ad accelerare per poi trovarsi di fronte ad un attraversamento pedonale; capacità leggermente inferiore a quella di un incrocio canalizzato munito di regolazione semaforica alternata; isola centrale anche se attrezzata a verde praticamente inutilizzata (l’attraversamento dell’anello della rotatoria deve essere assolutamente vietato per i pedoni perché il flusso all’interno della rotatoria prevede la precedenza assoluta di chi vi circuita; non deve essere fruibile al pedone); adatti a terreni pianeggianti o con lieve pendenza; scelta progettuale irreversibile, per cui va impostata per un traffico futuro.

La normativa italiana prescrive tre tipologie di rotatorie: -

convenzionali, con diametro compreso tra 40 e 50 m; anello largo 6 m; compatte, con diametro compreso tra 25 e 40 m; anello largo 7 m; mini rotatorie, con diametro inferiore a 25 m e superiore a 14 m; anello largo 8 m. *

Le prime due tipologie hanno il cordolo dell’isola centr ale non sor montabile, mentre le mini rotatorie hanno cordolo sormontabile a addirittura tutta l’isola sormontabile, se con diametro molto piccolo. *L’anello aumenta al diminuire del diametro perché l’ingombro relativo ai mezzi pesanti principalmente aumenta man mano che il diametro della rotatoria diminuisce. La larghezza dell’anello è misurata da striscia e striscia bianca. La pendenza è pari a circa 2-2,5% verso l’esterno della rotatoria (le velocità non sono mai molto elevate quindi come pendenza va bene). L’acqua se si accumula al centro nel caso in cui la pendenza fosse al contrario bisognerebbe prevedere per ogni rotatoria un impianto di trattamento all’interno che costituisce un onere, oppure realizzare un impianto con delle caditoie stradali che porti attraverso una tubatura le acque all’esterno. Min 50:00 Si realizzano c on pendenza verso l’interno quando le rotatorie sono non convenzionali, quindi maggiori di 50 m di diametro, quindi sono rotatorie molto molto grandi. La normativa dice che è possibile realizzare rotatorie diverse dalle tre tipologie,, che si chiamano rotatorie non convenzionali, ma dobbiamo progettare i tronchi di scambio. I tronchi di scambio sono dei tronchi posizionati tra un innesto e un’uscita consecutivi che devono essere dimensionati con la teoria delle code e che consentono l’operazione di scambio tra due flussi veicolari. Se noi effettuiamo un calcolo per la lunghezza del tronco di scambio, anche se non siamo in presenza di flussi veicolari molto elevati e anche se volessimo dare un livello di servizio molto molto alto, ci viene che la lunghezza del tronco di scambio raramente sia inferiore ai 50 m. Tradotto in diametro della rotatoria questo vuol dire che la rotatoria non potrà avere un diametro inferiore a 80 m. Quindi per inserire il corretto tronco di scambio tra ingresso e uscite delle rotatorie devo avere rotatorie molto grandi. Per rotatorie tra 50 e 80 m, non è disponibile normativa in merito.

Commentato [Sm2]: Dalla registrazione non capisco niente!

L’anello per la rotatoria o la corona circolare è sempre a una corsia. È un errore inserire una striscia di mezzeria tratteggiata che potrebbe indicare il doppio flusso di marcia. Tuttavia è possibile realizzare degli innesti a due corsie, ovvero che il braccio di inserimento è costituito da due corsie. L’ uscita invece deve essere realizzata sempre e solo con una corsia di marcia. Deviazione o deflessione in corrispondenza della rotatoria La presenza dell’isola circolare aumenta la deflessione che compie l’utente stradale. La normativa italiana introduce quanto viene deflessa la traiettoria del veicolo che è l’angolo β. Se questo angolo β viene rispettato, consente di realizzare una rotatoria sicura. Bisogna evitare che i flussi entranti possano “tagliare” la traiettoria in maniera diretta e uscire dalla traiettoria perché non avrebbe più senso la rotatoria. La normativa dice che la regola del β è una raccomandazione, quindi non è prescrittiva per il progettista. La deflessione vale solo per le traiettorie che transino la rotatoria, quindi vale per A-B e per D-C, non per A-C per esempio. Costruzione dell’angolo β La raccomandazione è che l’angolo sia almeno pari a 45°. Consideriamo la striscia di segnaletica orizzontale che delimita il braccio di innesto. In AUTOCAD prendiamo questa polilinea e facciamo l’offset di 3,5 m, normalmente se abbiamo progettato bene la rotatoria questo offset coinciderà almeno nella parte finale con la striscia di segnaletica che delimita il traffico. Facciam o la stessa cosa anche con l’altra linea, e vedremo che per questa linea l’offset non coinciderà con la striscia di segnaletica della penisola triangolare. Questo perché mentre la larghezza del braccio di innesto è sempre pari a 2,5 m, nell’altro caso è di 4-4,5 m. dobbiamo mandare due rette, ciascuna deve essere tangente a una delle due curve che abbiamo traslato e al cordolo non sormontabile....


Similar Free PDFs