Il Design scandinavo - Appunti 1 PDF

Title Il Design scandinavo - Appunti 1
Author Matilde Partenzi
Course Storia del Design
Institution Università degli Studi di Firenze
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Summary

design scandinavo...


Description

Il Design scandinavo dalla fine degli anni 20’ Caratteristiche I paesi scandinavi si avvicinano alla modernità seguendo un percorso meno forzato e compulsivo degli altri stati europei Prolungando l’uso dello stile neoclassico ma con una progressiva tendenza ad una semplificazione razionalista. L’architettura e il design rientrano nel Movimento Moderno ma si differenziano da gli altri paesi europei per: 1.non aver assunto la macchina come unico mezzo di produzione 2.non aver imitato l’eccessiva industrializzazione propria dei razionalisti e Le Corbusier 3.mancata frattura fra artigianato e industria 4.volontà di non abbandonare e smentire la tradizione ma di continuarla (casomai migliorarla) Hanno assunto come fonte d’ispirazione la natura della quale grazie alla mano artigiana e alla macchina hanno scoperto morfologie e segreti. Gli oggetti e i mobili sono caratterizzati da linee curve e semplici per riprendere il movimento delle venature degli alberi e delle increspature dell’acqua, le lampade ideate per emanare fasci di luce calda e mai abbagliante. La forma e il tipo di oggetti vengono ricavati a seconda della morfologia e alle proprietà dei materiali utilizzati. La continuità della tradizione consisté nell’aver creato un legame tra i grandi orientamenti artistici-culturali e il più moderno funzionalismo organico e nell’aver mantenuto una continuità fra l’antica produzione popolare e quella più colta e moderna. Un altro fenomeno che riguarda il design scandinavo è la coesistenza di mobili singoli (prima creati da maestri artigiani) con elementi d’arredo di un intero insieme. A seguito dell’influsso dello Jugendstill, della Wiener Werkstatte e delle industrie tedesche i principali designers dovettero scegliere se seguire la loro linea per soddisfare domande singole e completare ambienti già arredati o se fornire arredamenti completi. 1. Klint, Mathsson, Mogensen, Juhn, wegner, jacobsen..(maestri infatti) optarono per i mobili singoli che, anche se ideati l’uno autonomamente da l’altro mostrarono grandi capacità di assonanza stilistica tanto da comporre ambienti che sembravano concepiti con arredamenti completi. 2. autori più anonimi optarono per cooperare e creare stanze completamente arredate. Il mobile singolo scandinavo però se non si accosta ad altri concepiti con uno spirito organico… stona e disarmonizza l’intero ambiente. I mobili e gli oggetti domestici scandinavi vengono sempre concepiti per/a partire da specifici ambienti architettonici, in risposta a precise esigenze di ambienti o committenti. Molti infatti non sono pensati per una serializzazione in quanto creati appositamente per... appositi ambienti. La produzione si dimostrò frutto di un “artigianato meccanizzato” e la vendita avveniva solo per prodotti che rispondevano a precisi criteri qualitativi e che riportavano marchi prestigiosi. Dopo la 2°Guerra Mondiale la Svezia divenne modello esemplare di socialismo moderato, lo standard di vita si alza e si cerca di rieducare e diffondere in tutta la popolazione i principi di un “abitare secondo i tempi”, Si crearono studi di architettura e uffici di consulenza per l’arredamento e si cercò sempre di più di far coesistere la qualità con un prezzo socialmente accessibile. Dal 1950 al 1970 il valore dei mobili esportati sale dai 3 milioni ai 725 milioni di corone.

Designer di transizione

Erik Gunnar Asplund -> ultimo architetto neoclassico e primo architetto moderno in Svezia. Inizia revisione delle tipologie d’arredo, non freddi tubi metallici ma caldo legno. Non prototipi avveniristici ma modelli classici resi essenziali mediante opera di sottrazione del futile. Kaare Klint -> Dal 1920 riscopre gli arredi tradizionali aggiornandone disegno e tecniche costruttive, “Modern Antic Style”.Combina metodi artigianali a studi di ergonomia combinando tradizione e razionalità scientifica. Pensa al Design come “cultura collettiva”, qualcosa da fare insieme (produzioni familiari). Viene considerato a metà tra la haute ebanisterie di Rhulmann e il modernismo di Le Corbusier e dei componenti del Bauhaus. Non dimostrò l’ambizione di apparire moderno per amore della modernità, incoraggiò gli allievi a studiare i mobili del passato (di tuuuutto il passato: del settecento inglese, degli shakers americani dell’europa) poiché per certi aspetti considerati più moderni delle attuali novità. Tradizione e Funzionalità dovevano essere i punti chiave per creare oggetti atemporali come le panche da chiesa, i sedili apribili per i ponti delle navi, le sedie trasportabili.. Poul Henningsen -> Anziché posizionare le nuove lampade sui lampadari una volta usati per le candele, studia le qualità dei materiali per governare i flussi luminosi ed evitare abbagli o fasci troppo diretti/intensi. Inventa schermi/parabole in vetro opaco o alluminio x creare “parabole di luce diffusa”. (1924-25 Lampade PH usate anche nella casa TUGENDHAT BRNO di Van der Rohe).

Alvar Aalto e la Artek Alvar Aalto 1898-1976 -> dopo 15 anni di professione sullo stile neoclassico sperimenta il tubolare famoso in Germania. Considerato troppo freddo passa al compensato e alle nuove tecniche sviluppate al nord sulla creazione di sci. Risolve il problema di giunture e flessibilità con la BETULLA. A differenza della curvatura a vapore di Thonet, applica una curvatura a freddo che sfrutta la naturale umidità della betulla che usata con inserti lamellari e adesivi in caseina poteva essere piegata fino a 90 gradi. Non fu mai un prolifico Designer, lavorò in funzione di qualità e durata e non di moda. Pochi mobili archetipi ma declinati in molteplici varianti. Nonostante la messa in produzione di molti suoi mobili con la Artek tenta comunque di limitarne la produzione per mantenere alto il valore estetico ed evitare le richieste superflue. Artek 1935-> Nel 1933 a Londra nei magazzini Fortnum&Mason, Morton Shand organizzò un’esposizione dei mobili di Aalto. Da mostra di idee risultò una campagna pubblicitaria d’effetto. Shand aprì una società commerciale dove importare e distribuire i mobili di Aalto prodotti nel laboratorio di Otto Korhonen. 1935 -> impossibilità di soddisfare gli ordini , così con l’incontro di Nils Hahl, Marie Ahlstrom e Harry Gullichsen nasce la ARTEK (arte + tecnica) che: produrrà oggetti, sperimenterà idee e diffonderà le tesi di Aalto sul rispetto dell’uomo e della natura.

Principali Mobili e Oggetti disegnati da Aalto e prodotti da Artek Poltrona per il sanatorio di Paimio 1931-> costituita da due anelli sagomati posti ai lati che fungono da struttura e bracciolo e da un foglio di compensato curvato e laccato che funge sia da seduta che da schienale. Poco dopo aggiunse 3 asole sullo schienale per migliorare l’elasticità del legno. Sgabello 60 1933 -> ideato per una biblioteca fu apprezzato per le 3 gambe che si concludevano a forma di L sotto al piano rotondo realizzato legno massello contenuto tra due fogli di compensato. Vaso Savoy 1936 -> In quell’anno la vetreria Ittala-Karnula indice un concorso per avere nuove idee da presentare all’Expo di Parigi del 37. Aalto propone il vaso Savoy con forme libere e organiche, simbolo della connessione tra pensiero e natura dell’architettura finlandese. Dopo aver osservato le crepe nei tronchi mutabili degli alberi, crea stampi in legno che avrebbero dato irregolarità e ondulazioni uniche ad ogni pezzo. I primi vasi furono realizzati soffiando il vetro tra alcuni bastoncini per far si che rigonfiasse solo in alcune zone Nel 65 gli stampi in legno furono sostituiti da altri in metallo. Bruno Mathsson -> dato che i mobili di Aalto non sono copiabili (perché forme uniche e infalsificabili) progetta sedute sempre in legno curvato ma più preziose e ricercate con numerose versioni di imbottiture e

rivestimenti. “Il riposo non è il semplice riposo del corpo ma un’attività di relax che per essere tale deve svolgersi su sedute altrettanto rilassanti”. Sedia Eva e Poltrona Pernilla 1934 -> compensato curvato e tessuto di canapa o pelle o pelliccia. Soprannominata grasshoper=cavalletta. Finn Juhl -> seguendo esperienze astratte e antropomorfe crea una linea di mobili “discontinui per elementi”. trasforma una normale poltrona imbottita in una costruzione in cui telaio in legno e superfici per sedere sono separati e contrapposti sul piano formale. Elias Svedberg -> Nel 1949 progetta la serie di mobili Priva formata da pezzi smontabili e ricomponibili dallo stesso compratore. Ciò apre la strada a nuovi sistemi di vendita....


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