Il pensiero PDF

Title Il pensiero
Author aurora piantanida
Course Psicologia generale
Institution Università di Pisa
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Summary

la psicologia cognitiva si concentra sul pensiero, spiegazione del fenomeno in ambito psicologico e le varie teorie che si sono succedute, i vari modi e metodi di pensare e ragionare e come si forma il pensiero ...


Description

Il pensiero Il pensiero è formato da Idee e concetti, Il pensiero è una funzione. Il pensiero è l’attività mentale che ci consente di elaborare le informazioni provenienti dal mondo esterno, metterle in relazione tra loro e con le conoscenze che già possediamo, al fine di risolvere problemi, formare concetti, formulare ragionamenti e prendere decisioni Questo processo cognitivo complesso è strettamente connesso con altre attività cognitive come motivazione, emozione, percezione, memoria, apprendimento, intelligenza e linguaggio. Pensare nel linguaggio quotidiano  Sto pensando a cosa farei se vincessi alla lotteria → immaginare, fantasticare.  Sto pensando a cosa ho fatto ieri. → cercare di ricordare.  Pensavo di andare a pranzo con Marco ma ho avuto un imprevisto. → avere l'intenzione di…  Pensa a ciò che fai. → stare attento.  Sto pensando a come fare per venire da te domani.→ ragionare, riflettere, ponderare Ca Cate te tegorizzazione gorizzazione e i concetti  Categorizzazione  processo di selezione ed organizzazione dei dati esperienziali che l’individuo compie per gestirne la variabilità.  Concetti  categorie di oggetti, eventi o persone con caratteristiche comuni tra loro, qualcosa che si crea per semplificare la percezione, categorie di oggetti, eventi o persone con caratteristiche comuni tra loro. È una rappresentazione mentale che raggruppa e categorizza caratteri comuni di un oggetto, un evento o altri stimoli. Essi servono a: I. Semplificano il flusso percettivo; II. Svolgono una funzione inferenziale; III. Orientano il nostro comportamento.

Formazione dei concetti Nella formazione dei concetti intervengono due processi psichici:  ASTRAZIONE: ricerca degli aspetti che due o più oggetti, idee e situazioni hanno in comune ; ciò richiede la selezione di un particolare con l’esclusione degli altri. Le modalità che vengono scelte per l’appartenenza alla stessa categoria possono essere: formali, funzionali, affettive e relazionali.  GENERALIZZAZIONE: tende a mettere insieme oggetti simili, creando un prototipo con le caratteristiche essenziali per quel concetto. La formazione di concetti deriva dall’esperienza, favorendo inizialmente i concetti concret, che si applicano ad elementi di cui si può avere esperienza sensoriale; successivamente, si formano concetti astratti che richiedono l’elaborazione di materiale interno.

 Warrington & McCarthy, 1983 Furono ispirati da una condizione patologica definita in seguito deficit categoria-specifico, dove in seguito ad una lesione cerebrale, i pazienti erano in grado di riconoscere cibi e persone ma non gli oggetti creati dall’uomo; quando interrogati non sapevano rispondere sul significato degli stessi.

Come si crea un concetto

1. 1° TEORIA “TEORIA DELLE CONDIZIONI NECESSARIE E SUFFICIENTI” Il concetto può essere descritto da un insieme di tratti definitori, ovvero le Caratteristche Necessarie e Sufficient (CNS). Questa teoria è la prima che ha cercato di capire come si forma un concetto, ha scoperto il modo in cui si categorizza in maniera più efficace un evento  Tratti definitori = inventario limitato di termini primitivi, che si combinano tra loro attraverso operatori di congiunzione (e), disgiunzione (o) e negazione (non), dando luogo a concetti diversi. Esempio: -Uomo: animato e umano e maschio e adulto -Donna: animato e umano e non maschio e adulto -Bambino: animato e umano e maschio e non adulto -Bambina: animato e umano e non maschio e non adulto Se un concetto è scomponibile in elementi caratterizzanti necessari e sufficienti, allora:  Nessun tratto può essere eliminato (criterio di necessità);  Nessun tratto può essere aggiunto (criterio di sufficienza);

 

Non esiste una relazione gerarchica fra i tratti; La definizione di concetto è nettamente delimitata.

2. 2° TEORIA “SOMIGLIANZA DI FAMIGLIA” fenomeno per cui i membri della stessa categoria presentano caratteristiche tipiche che però possono anche non essere possedute da ogni membro della categoria stessa.

3. 3° TEORIA “PROTOTIPO” Il prototipo è un esemplare di una categoria che presenta il numero maggiore di caratteristiche proprie di quella categoria e il numero minore di caratteristiche di membri di altre classi. il prototipo + esemplare formano il concetto Esempio di una struttura gerarchica su tre livelli: -Livello superordinato (classe)  I membri condividono solo pochi attributi -Livello di base (basic) I membri condividono il maggior numero di attributi del prototipo -Livello subordinato  I membri condividono le caratteristiche del livello di base, ma se ne differenziano per alcuni attributi più specifici; Livello superordinat e

Animale

Livello di base

Uccello

Livello subordinato

Rondine,Pappagall o

Il prototipo cambia in base all’ambiente dove avviene lo sviluppo. Ad esempio per un nordamericano il prototipo della categoria “uccello” sarebbe simile ad un animale piccolo, con le ali, che vola e migra. Per un abitante dell’Antartide invece potrebbe assomigliare ad un pinguino; animale piccolo, che nuota e ha le pinne.  Le persone compiono ATTRIBUZIONI di categoria in base ad un confronto interno tra “quello che vedono” e il “prototipo” della categoria che già possiedono.  Ma l’attribuzione dipende anche dalla valutazione immediata del “nuovo oggetto” con altri esemplari della categoria già visti in passato, quindi in base alla somiglianza con dei ‘buoni esempi’. Formati del pensiero: pensare parole e pensare immagini Il pensiero può assumere forme diverse di rappresentazione: 

1. Pensiero proposizionale l’insieme delle conoscenze relative ai fatti Al suo interno vengono distinte: Conoscenza episodica  sono esplicitate le coordinate spazio-temporali (EVENTI) Conoscenza semantica non sono considerate le coordinate spazio-temporali (SIGNIFICATO)

2. Immagini mentali Sono rappresentazioni all’interno della mente in cui l’oggetto o l’evento viene riprodotto. Non solo rappresentazioni visive, in quanto tutte le attività sensoriali producono immagini mentali corrispondenti (se si pensa ad un viso o il rivivere un odore o un sapore).

1. Pensiero narrativo Ogni giorno facciamo ricorso a questo tipo di pensiero per ricostruire eventi avvenuti nel passato.

2. Pensiero controfattuale L'abilità di immaginare quel che sarebbe accaduto, invece di quello che effettivamente è successo. L’ipotesi che si crea ri-creando nella propria mente una situazione può essere MIGLIORATIVA ( Upword) oppure PEGGIORATIVA (Downword)

3. Pensiero fantastico l pensiero fantastico può essere di breve durata come per esempio sognare ad occhi aperti oppure può diventare un vero e proprio stile di vita. Il fantasticare porta alla creazione di immagini o idee che non possiedono una realtà esterna. Si possono distinguere due tipi di pensiero fantastico: il pensiero fantastico di breve durata e il pensiero fantastico come stile di vita deliberato o fuori controllo Il ragionamento

Forma di pensiero che permette di porre in relazione conoscenze e fare inferenze. Inferire è quindi trarre una conclusione. Inferire X significa concludere che X è vero. Vi sono due tipi di inferenze: deduttiva e induttiva, da cui si generano i due tipi di ragionamento.

i modelli mentali il ragionamento corretto è basato sulla rappresentazione mentale di situazioni ipotetiche in cui le premesse di un problema sono vere. Rappresentazioni più “concrete” riflettono il modo in cui noi comprendiamo una situazione Esistono due modalità mentali con cui la mente funziona, il sistema 1 (non razionale, analogico associativo, non lineare, implicito, automatico) e sistema 2 (razionale, logico, basato su regole, lineare, esplicito, faticoso) 

Problem solving: È un processo cognitivo messo in atto da un organismo o anche da una intelligenza artificiale per trasformare la situazione iniziale al fine di raggiungere un obiettivo. Ostacoli del problem solving: -Fissità funzionale: Consiste nel rimanere ancorati alla funzione abituale degli oggetti senza riconcettualizzarli. Questo ostacolo è stato sperimentato dallo psicologo Karl Dunker nel “problema della candela”. -Bias di conferma: Si tratta della tendenza a focalizzare la propria attenzione sulle informazioni che convalidino le proprie ipotesi, senza tenere conto di opinioni o dati alternativi. -Informazioni inutili: consiste nel divergere dal problema e porre la propria attenzione su altri argomenti, sentiti come importanti per arrivare alla soluzione, ma che in realtà rallentano il processo.

I vari modi di risolv risolvere ere i problemi



Pensare per analogia L’operazione mentale più “economica” consiste nel cercare nell’esperienza passata degli elementi che possano essere trasferiti al presente. Il ragionamento per analogia è un tipo di transfer, in quanto consiste nell’applicare conoscenze relative a una situazione nota a una non nota, attraverso un processo che permette di individuare una serie di corrispondenze tra la prima e la seconda.



Ragionamento induttivo Avviene quando da vari casi particolari ricaviamo una conclusione generale. Una semplice forma di indizione è quella della “formazione di un “concetto”. Un concetto è infatti un’entità che riassume tutti gli elementi che condividono certe proprietà.



Ragionamento deduttivo Quando si possiede un principio generale, si può compiere il percorso inverso dell’induzione: la deduzione. Consiste nel ricavare conclusioni particolari da affermazioni generali. La principale forma di deduzione è il “ragionamento condizionale”, che si attiva quando occorre stabilire se un enunciato generale è applicabile ad un caso particolare. Un’altra forma di deduzione è data dal “sillogismo categoriale”, struttura logica in cui, date due premesse che enunciano due rapporti nei quali ricorre il medesimo termine, si trae una conclusione in cui non compare il termine medio



Ragionamento probabilistico Stima la probabilità di ottenere determinati risultati: Generalmente si utilizzano principi logici e leggi statisticheè



Procedimento euristico un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida

all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza . Il pensiero creativo Il pensiero può essere:  Convergente: Viene attivato quando la risposta al problema è una e una soltanto. Per la risoluzione di questi problemi vengono usati i metodi euristici.  Divergente: Si tratta di un tipo di intelligenza più creativa. Il pensiero divergente va al di là della situazione iniziale e produce qualcosa di nuovo Il pensiero divergente possiede:

-

-

Fluidità: riuscire a produrre molte idee diverse indipendentemente dalla loro utilità nel contesto Flessibilità: capacità di passare da una successione semantica a un'altra, che differiscono tra loro, ad esempio trovare più usi per lo stesso oggetto. Un individuo con un’intelligenza divergente andrà oltre il ruolo prefissato di un oggetto e darà risposte creative Originalità: trovare idee insolite e originali Elaborazione: abilità di portare a compimento un procedimento partito da un’idea all’inizio considerata insolita

- Valutazione: scegliere quale sia la strada migliore da percorrere avendo davanti tutti le varie idee prodotte Ci sono delle strategie di pensiero diverse per ognuno di noi. Per un problema si attua delle strategie e di solito si usa sempre la solita. Si chiamano ragionamenti creativi.  Brainstorming: È un metodo ideato da Alex Osborn per sviluppare la creatività nelle organizzazioni aziendali, forse la tecnica creativa più conosciuta. Consiste in una discussione di gruppo assistita da una coordinatore, consiste in 4 fasi: - Definizione del problema - Raccolta delle informazioni essenziali - Produzione di varie idee: le prime che vengono in mente, che possono essere funzionali o meno - Valutazione delle varie idee, in base alla loro effettiva funzionalità  Concassage: traducibile come “tecnica della frantumazione”, consiste nel riformulare il problema al fine di trovare nuove idee per risolverlo. Viene anche detto “gioco del se...”, perchè si lascia ampio spazio alle modificazioni più assurde.  6 cappelli per pensare: Metodo inventato dallo scrittore Edward de Bono (1933), si basa sulla percezione (Gestalt: ogni persona percepisce uno stimolo in modo diverso). Consiste nell'indossare, metaforicamente parlando, sei cappelli distinti, che rappresentano sei diversi approcci al problema. Così facendo il soggetto può analizzare il problema sotto vari punti di vista e limitare il proprio pregiudizio sull'argomento. -Cappello bianco: Fatti e dati oggettivi -Cappello nero: Rischi e aspetti negativi -Cappello giallo: Opportunità -Cappello blu: Controllo -Cappello verde: creatività -Cappello rosso: emozioni e sensazioni Pe Pensiero nsiero e compor comportamento tamento Siamo ciò che pensiamo? nel momento in cui arriva una brutta notizia questa impatta sul tono dell’umore. Più il tono dell’umore è alto meno la brutta notizia avrà ripercussioni. Il pensiero influenza la nostra fisiologia I self talk sono l’insieme dei pensieri automatici che attraversano continuamente la nostra mente nell’arco di una giornata. Questi pensieri si esprimono sotto forma di affermazioni, giudizi e commenti su di noi o su gli altri e sugli eventi che ci accadono quando nasce un pensiero negativo accade: 1. immagine: non esiste la non immagine, impossibile pensare di non pensare ad un’immagine che viene trasmessa, è un’immagine vivida anche se mai accaduta. (es: morte) 2. dialogo: può essere interno o esterno (dialogo negativo) 3. sensazione e emozione (paura/tristezza) 4. comportamento (comportamento negativo, pianto) Per togliere un comportamento negativo bisogna intervenire rimuovendo l’immagine negativa dalla mente. Questo meccanismo accade perché creo un’immagine vivida dell’accaduto. Per cambiare l’immagine bisogna partire dal cambiare la sensazione che quell’immagine trasmette. Come eliminare i pensieri negatvi? -Cosa non funziona: scacciare i pensieri (“smettila di pesare”: rinforzo del pensiero negativo) tecniche di autoconvinzione (“sono il migliore”: dissonanza cognitiva)  Posso usare la distrazione, ma deve cogliere veramente il mio interesse altrimenti è inutile.  Togliersi dalla profezia che si autoavvera (pensiero negativo comportamento negativo) ma spesso è molto difficile

Per togliere il pensiero negativo è la tecnica della disindentificazione dei pensieri: capacità di osservazione distaccata dei pensieri. Per favorire questa qualità ci si può paragonare agli attori di un teatro che guardano un’opera senza prenderne parte. In questo modo si attiva un livello superiore di consapevolezza (non identificarsi in un tipo di situazione, es: quello che boccerà all’esame) Come fare? Attraverso la meditazione Strumento per allenare la nostra mente a una maggiore presenza focalizzata sul qui e ora. Meditare è allenare qualcosa che è nella mente e quindi disidentificarmi da determinati pensieri. Il pensiero creativo La creatività aiuta a cambiare conformazione al nostro pensiero e ad aiutarci a trovare le soluzioni a dei problemi Come aumentare la creatvità? Basta sono anche immaginare di creare situazioni diverse. Non avere la parte creative si ha solo un'unica possibilità di pensiero, questo determina che non riusciamo a risolvere determinati problemi. Paura di non riuscire e restare nelle situazioni che riesco a gestire e controllare....


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