IL Pensiero Controfattuale 10 PDF

Title IL Pensiero Controfattuale 10
Course Psicologia del Giudizio e della Decisione
Institution Università degli Studi di Padova
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Psicologia del giudizio, il pensiero controfattuale ...


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IL PENSIERO CONTROFATTUALE In campo giuridico, il ragionamento induttivo è coinvolto anche nella valutazione di: Causalità (quali eventi hanno provocato un certo risultato?) Anche in questo caso, le parti coinvolte dovranno utilizzare dei ragionamenti basati su falsificazioni per poter dibattere e far prevalere la propria tesi. Colpa (è l’imputato colpevole o no?) Anche per stabilire la colpa è necessario utilizzare delle induzioni e delle generalizzazioni che si baseranno su scienza, esperienza, e contraddittorio. Il tema della causalità e quello della colpa sono stati studiati dai ricercatori che si occupano di “controfattuali”. I controfattuali sono i ragionamenti con cui le persone considerano il modo in cui i fatti avrebbero potuto verificarsi. Tutti noi usiamo i controfattuali quando, per esempio, cerchiamo di “simulare” quello che sarebbe potuto succedere se avessimo agito in modo diverso in una certa situazione. Stabilire i fatti e i contraffatti costituisce un procedimento di pensiero normale per emettere un giudizio e può determinare degli effetti diversi sulla sentenza a seconda degli elementi su cui si costruisce il controfattuale. Riferimento all’art 40 cp: ““Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione o omissione. Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Il ricorso al ragionamento controfattuale è implicito nella definizione dettata dal codice penale per stabilire se la condotta di un imputato è stata all’origine di un evento criminoso e quindi per valutare la responsabilità dell’imputato. ESEMPIO 1: un caso di stupro Una donna si sta recando al lavoro con la propria auto. Lungo il tragitto l’auto ha un guasto che la costringe a fermarsi. Scende per controllare cosa è successo e con il cellulare tenta di contattare qualcuno che la possa aiutare. Nel frattempo si ferma un’auto dalla quale scende un individuo che le offre un passaggio fino alla prima officina. Una volta a bordo la signora diventa oggetto di attenzioni sempre più insistenti da parte di quell’individuo che dopo un pò accosta in un posto isolato e la costringe ad avere un rapporto sessuale. Dopo essere stata abbandonata per strada, la donna, soccorsa, viene accompagnata ad un posto di polizia dove espone denuncia. L’uomo viene individuato e processato. Nel corso del processo vengono ricostruiti i fatti, cioè ciò che effettivamente è accaduto, ma anche alternative più o meno verosimili e il ragionamento che si sviluppa potrebbe essere del tipo “se l’uomo non avesse frainteso il comportamento amichevole della donna…” “se la donna avesse ringraziato ma non avete conversato una volta salita a bordo dell’auto…” Il problema, quindi, è quali possono essere i contraffatti che vengono in mente, dato che non tutti sembrano avere la stessa probabilità.

Esempio 2 Il sig. Jones ha 47 anni ed è un affermato funzionario di banca con tre figli. Sua moglie è ammalata da diversi mesi e deve stare a casa. Un giorno il sig. Jones uscì dall’ufficio all’orario consueto. Qualche volta usciva prima per fare le compere per sua moglie, ma quel giorno non era necessario. Il tempo era eccezionalmente bello e così il sig. Jones non percorse con l’auto la solita strada. Disse ai suoi colleghi che avrebbe preso la strada panoramica, lungo il mare, per godersi la vista. L’incidente avvenne all’incrocio. Quando arrivò a metà della panoramica, all’incrocio principale, si accorse che il semaforo stava passando dal verde al giallo. Molto prudente alla guida, il sig. Jones frenò, anche se in realtà avrebbe potuto benissimo fare in tempo. Non riuscì però a fermarsi e passò l’incrocio quando ormai il semaforo era appena passato sul rosso. Nel momento in cui passava, arrivò un camioncino che travolse la sua macchina. Il sig. Jones morì sul colpo. Più tardi si seppe che il camioncino era guidato da un ragazzo che era sotto l’influenza della droga. Come capita usualmente in queste circostanze, nei giorni che seguirono l’incidente, i familiari di Jones e loro amici spesso pensavano e dicevano “Se solo… I partecipanti quando hanno letto lo scenario e dovevano rispondere alla domanda “se solo…” non modificavano mentalmente i valori di una variabile continua come il tempo (“se fosse uscito in anticipo anche quel giorno”). Intervenivano invece sul protagonista della storia. In particolare, le persone tendono sempre ad eliminare/ modificare il comportamento che sembra più eccezionale rispetto a come gli eventi avvengono abitualmente. Es.: Se solo non avesse scelto la strada panoramica. Quindi, molte persone per “evitare” l’incidente ristabiliscono il valore “normale” della variabile che descrive il comportamento del protagonista, quando torna a casa dall’ufficio. Mentalmente, sembra più “disponibile” uno scenario in cui l’esito sarebbe stato diverso se il protagonista si fosse comportato normalmente. LA CONTROLLABILITA’ DEGLI EVENTI In uno studio di Girotto, Legrenzi e Rizzo (1991) è stato presentato questo scenario Il sig. Bianchi uscì dal lavoro alla solita ora per tornare a casa, ma il suo percorso fu rallentato da una serie di intoppi (trovò un camion in manovra, un tronco d’albero sulla strada e un gregge che transitava lentamente) e dalla sua decisione di fermarsi al bar a bere una birra. Al suo arrivo a casa trovò la moglie in fin di vita per un attacco cardiaco. Tentò invano di rianimarla, ma lei morì”. Questo esperimento ha permesso di dimostrare che le persone tendono a modificare mentalmente gli eventi che sono sotto il controllo del protagonista. In particolare, vengono modificate le azioni connotate da intenzionalità. ESPERTI E CONTROFATTUALI ED EFFETTI

Ricerche condotte su un campione di giudici, con diversa expertise, hanno chiesto di risolvere un caso giudiziario. Si è osservato che i magistrati esperti, nel corso del processo, prendevano in considerazione più alternative riguardanti lo svolgimento dei fatti rispetto ai magistrati meno esperti. Questo farebbe pensare che gli esperti facciano ricorso al ragionamento controfattuale più di quanto non facciano i magistrati meno esperti. Bothwell e Duhon (1994) hanno proposto questo caso giudiziario: Il proprietario di un campo da golf era stato processato per la morte di un giocatore colpito da un fulmine mentre era sul campo. In tribunale, gli attori, beneficiari del deceduto, avevano chiesto un risarcimento di 1.2 milioni di dollari sostenendo che l’incidente non si sarebbe verificato se il campo da golf fosse stato dotato di un sistema d’allarme tanto efficiente da segnalare come comportarsi in caso di temporale. L’imputato sosteneva che il golfista era stato un irresponsabile non avendo cercato rifugio nella club house all’avvicinarsi del temporale. Ai partecipanti veniva chiesto di produrre pensieri controfattuali indicando anche l’entità del risarcimento ritenuta appropriata. Pochi partecipanti fornivano controfattuali coerenti con le norme che prescrivono le installazioni e i comportamenti per garantire la sicurezza, ad esempio: “se il campo da golf avesse avuto il sistema di allarme migliore, non si sarebbe verificato l’incidente”. Risarcimento medio: 956.000$. Più frequentemente venivano generati controfattuali basati sulla comparazione tra ciò che aveva fatto la vittima e i comportamenti che avrebbe avuto dovuto tenere, ad esempio: “se il golfista fosse stato più prudente e avesse cercato riparo nella club house, l’incidente non si sarebbe verificato”. Risarcimento medio: 17.000$. I partecipanti spostano il focus della responsabilità dall’imputato alla vittima. Inoltre, si focalizzano: di più su un comportamento preventivo mancato (il non aver cercato riparo nella club house). di meno su un antecedente fattuale negativo (l’assenza di un sistema di allarme nel campo da golf)....


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