Imotep e Hatshepsut - Appunti 5, 6 e 8 PDF

Title Imotep e Hatshepsut - Appunti 5, 6 e 8
Course Egittologia E Civiltà Copta
Institution Università telematica e-Campus
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Appunti su Imotep e Hatshepsut di Egittologia e civiltà copta...


Description

Imhòtep

Imhotep Architetto • Sua madre, Khreduonkh, era originaria della provincia di Mendes e suo padre, Kanofer, era un architetto. • Nel “Papiro di Torino” è anche descritto come il figlio di Ptah, dio principale di Menfi, in riconoscimento del suo ruolo di consigliere saggio.

Djoser: II Faraone della III dinastia, regna dal 2680 a. C. al 2660 a. C. , da cui si suole fare iniziare il Regno Antico. Spostò la capitale dall'Alto Egitto a Menfi e nei pressi della città fece costruire dall'architetto Imhopte un monumento funerario, la "piramide a scalini", primo edificio in pietra dell'Egitto.



Nel 1926, mentre si scavava ai piedi della piramide di Saqqara, fatta erigere dal re Djoser, si rinvenne il basamento di una statua, in cui erano incisi i nomi dello stesso Djoser e di Imhotep:



Cancelliere del Re del Basso Egitto



Viceré



Amministratore del Grande Palazzo



Signore Ereditario



Alto Sacerdote di Eliopoli



Costruttore, Scultore, Creatore dei vasi di pietra.

• Lo storico egiziano Manetone lo considera il primo in Egitto a costruire con la pietra e il primo a usare le colonne in pietra per il sostegno degli edifici; • Gli viene attribuita la costruzione della piramide di Djoser, il più antico monumento in pietra tagliata esistente al mondo.

- La piramide nasce da una mastaba quadrata, che copriva un pozzo erticale profondo 28 metri. - Successivamente venne ampliata dandole pianta rettangolare. - Con un ulteriore ampliamento vennero costruiti quattro gradoni e l’altezza raggiunse i 42 metri. - Imhotep intervenne con lo scopo di realizzare un monumento di spettacolare grandiosità, portando la piramide a 60 metri di altezza e facendola rivestire con lastre di calcare bianco.

Imhotep Medico In Egitto, Imhotep era conosciuto come un medico eccezionale e dalle straordinarie abilità curative. Fu una figura fondamentale per la medicina del tempo in quanto ritenuto autore di uno dei più antichi trattati medici ritrovati, noto come il papiro Edwin Smith, in cui sono raccolti e descritti ben 48 casi clinici: -27 traumi alla testa (casi 1-27) -6 traumi al collo (casi 28-33) -2 fratture alla clavicola (casi 34-35) -3 traumi alle braccia (casi 36-38) -8 traumi allo sterno e alle costole (casi 39-44) -1 tumore e 1 ascesso nel petto (casi 45-46) -1 trauma alla spalla (caso 47) -1 trauma alla colonna vertebrale (caso 48)

Imhotep Kher-heb Imhotep ricoprì inoltre l'importante compito di «Kheriheb her tep", ovvero "primo sacerdote lettore". Quest'ultimo aveva il compito di recitare le letture dal libro sacro e, siccome la religione egizia credeva che questi testi religiosi avessero poteri magici, era considerato un ponte tra il mondo divino e quello terreno. Poiché ricopriva tali ruoli, il Kheri-heb era considerato il mediatore privilegiato tra il faraone e le potenze ultraterrene

Imhotep Dio Fu uno dei pochi comuni a venire eletto divinità dopo la morte. • Il centro del suo culto era Menfi e agli albori era unicamente associato alla sua tomba, anche se, col passare del tempo, la sua venerazione si diffuse in tutto l'Egitto. • Per molti anni non fu classificato come una divinità in quanto inizialmente fu considerato un semidio a fronte dei successi della sua attività di medico. • Con la conquista persiana dell'Egitto nel 525 a.C. Imhotep fu elevato alla posizione di divinità, sostituendo Nefertem nella grande triade di Menfi.

Il doppio mistero Notiamo un parallelismo interessante tra la storia di Giuseppe e le tracce lasciateci da Imhotep sulla sua esistenza. Stranamente, il periodo storico in cui è vissuto Imhotep, corrisponde allo stesso periodo in cui è vissuto anche Giuseppe. E, seconda coincidenza, le prerogative di Imhotep, elencate sul basamento della statua, appartennero anche al Giuseppe biblico.

Hatshepsut

Organizzò nel 16° anno di regno, suo e di Thutmose III, la sua festa giubilare, malgrado gli anni di regno fossero decisamente minori dei prescritti 30 anni. Hatshepsut contò i circa 11 anni rimanenti del regno del padre e i circa 3 anni del regno di Thutmose II, considerandosi, dopo l’oracolo del dio Amon, virtualmente sovrano anche in presenza di altri sovrani. I circa 14 anni sommati ai 16 anni di reggenza e regno effettivo formarono i 30 anni, validi per giustificare la sua grande festa giubilare. Nell’occasione, Hatshepsut rinnovò la parte sacra del tempio di Amon a Karnak.

Hatshepsut rinnovò la parte sacra del tempio di Amon a Karnak facendo erigere due grandi obelischi, alti 28 metri e pesanti circa 374 tonnellate, all’interno della sala ipostila, attraverso due aperture praticate sul tetto. Completò i lavori a Karnak facendo edificare una cappella in granito rosso di Aswan, che consisteva di due cortili aperti ed aveva una lunghezza di circa 18 metri per 6 metri di larghezza.

• politica interna Ella era il cavo che alava il Basso Egitto, il palo al quale si ormeggiava l’Alto Egitto, il timone del Delta. Tali immagini, prese dal gergo marinaresco, ricordano l’espressione «la nave dello Stato», di cui Hatshepsut orientò effettivamente la rotta. Grazie ai suoi eccellenti ordini, le Due Terre vissero in pace.

• politica estera Il viaggio a Punt segna l’apogeo della sua politica. Il paese di Punt, la cui localizzazione esatta è ancora oggetto di controversie, fu visitato dagli egizi fin dall’Antico Regno. I due paesi sembra abbiano goduto di una buona intesa.

Per lungo tempo gli storici hanno assegnato a Hatshepsut il ruolo di matrigna cattiva del giovane Thutmose III. Le prove della sua presunta crudeltà sono state il trattamento postumo che la sovrana ha ricevuto quando il figliastro fece prendere d'assalto i suoi monumenti e cancellare il suo nome da tutto ciò che ne commemorava pubblicamente il ruolo di faraone. A Karnak l'immagine e il cartiglio di Hatshepsut, contenente la rappresentazione in simboli del suo nome, furono eliminati dalle pareti del santuario a colpi di scalpello, mentre le iscrizioni incise sugli obelischi da lei commissionati vennero coperte con la pietra (il che, senza volere, le ha mantenute in perfetto stato). A Deir el Bahari, il sito che accoglie la sua opera architettonica più spettacolare, le statue di Hatshepsut vennero distrutte e gettate in una fossa davanti al suo tempio funerario. Nel tempio di Deir el-Bahari le immagini della regina non furono toccate; ma dovunque Hatshepsut si fosse rappresentata come re, gli operai del figliastro lavorarono di scalpello per distruggerle. «Non si trattò di una decisione dettata dall'emotività, ma dalla convenienza politica», assicura Zbigniew Szafraski, direttore della missione archeologica polacca che lavora al tempio funerario di Hatshepsut dal 1961....


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