Intelligenza Spaziale PDF

Title Intelligenza Spaziale
Author Rosy Vissicchio
Course Geografia
Institution Università Telematica Pegaso
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Dispense...


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“LL’INTELLIGENZA SPAZIALE COME CO DIICE CO GNIT IVO PER LA G EOG RAFIA ”

PR ROF..S SA E MIL IA SARNO

Università telematica Pegaso

L’intelligenza spaziale come codice cognitivo per la geografia

Indice 1

INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3

2

IL CONCETTO DI INTELLIGENZA SPAZIALE --------------------------------------------------------------------- 4

3

INTELLIGENZA SPAZIALE TRA GEOGRAFIA E DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA ----------------- 7

4

L’INTELLIGENZA SPAZIALE NELLE INDICAZIONI MINISTERIALI -------------------------------------- 8

5

LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE SPAZIALI ----------------------------------------------------------- 9

6 LA COSTRUZIONE DI PERCORSI DIDATTICI PER LA SCUOLA DELL’ INFA NZIA E PER LA PRIMARIA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------14 6.1. 6.2.

I LANDMARKS -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------15 I PERCORSI --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------16

7 LA COSTRUZIONE DI PERCORSI DIDATTICI NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18 BIBLIOGRAFIA ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------21

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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L’intelligenza spaziale come codice cognitivo per la geografia

1 Introduzione In questa lezione esamineremo come l’intelligenza spaziale sia il codice cognitivo che favorisca l’apprendimento della geografia e come essa sia strettamente connessa alle competenze spaziali e al loro sviluppo. Pertanto, si mostrerà quali siano le competenze spaziali da sviluppare in ogni segmento formativo e tramite quali attività didattiche.

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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2 Il concetto di intelligenza spaziale L’apprendimento della geografia richiede lo sviluppo di uno specifico codice cognitivo così da favorire la formazione del background culturale e da rendere il sapere geografico spendibile dal punto di vista professionale. Il codice cognitivo specifico della geografia è l’intelligenza spaziale che è la complessa capacità di orientarsi nello spazio, utilizzarlo, ma anche concettualizzarlo e rappresentarlo. Come ha chiarito Gardner i cardini fondamentali dell’intelligenza spaziale sono le capacità di eseguire trasformazioni delle percezioni, organizzare le informazioni nella cartografia cognitiva, proporne opportune e nitide riproduzioni. L’intelligenza spaziale, delineata da Gardner sulla scia di Piaget, è oggi oggetto di approfonditi studi ed è considerata un amalgama di abilità necessarie alla sopravvivenza dell’uomo, pur non collegate ad uno specifico sapere, quanto poste in correlazione con l’ambito artistico o tecnologico. Non a caso c’è una crescente attenzione per l’intelligenza spaziale da parte di chi si occupa delle applicazioni tecnologiche alla progettazione territoriale, perché richiedono competenze specialistiche nel predisporre l’analisi e il trattamento delle immagini digitalizzate. Tuttavia, è opportuno riflettere sul fatto che le abilità, che concorrono a formare tale codice cognitivo, siano di fondamentale rilevanza per la geografia: orientamento, uso degli spazi, rielaborazione delle esperienze spaziali, rappresentazione. Inoltre, grazie alla percezione, intesa in modo attivo, l’intelligenza spaziale favorisce l’interazione con la dimensione spaziale e la successiva rielaborazione del cognitive mapping (ovvero il pensare per immagini) che si avvale delle esperienze visive. Infatti, con l’interazione, si rafforza la cartografia cognitiva 1 di ciascuno, opportuna tanto ad un esercizio sempre più dinamico nell’uso degli spazi, quanto alla rappresentazione grafica. L’intuizione di Gardner ha dato origine a diverse ricerche e sperimentazioni che hanno cercato di osservare l’intelligenza spaziale attraverso la risoluzione di problemi di geometria o nello sviluppo delle capacità di appropriazione dello spazio nel bambino, considerando così Gardner in continuità con Piaget. Altre ricerche hanno considerato l’intelligenza spaziale come una capacità trasversale utile alla vita quotidiana dell’uomo ma che non si caratterizza in modo specifico e distintivo come altre, ad esempio come quella linguistica o matematica. Queste ricerche hanno finito per non definire i 1

Per cartografia cognitiva si intende che ciascuno di noi tramite le proprie esperienze viene formandosi delle mappe mentali. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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collegamenti tra l’intelligenza spaziale e le competenze spaziali. In tal modo l’agire concreto sembra più il frutto di abilità operative che di competenze cognitive. Invece se si esamina con attenzione, come chiarisce Gardner, l’ intelligenza spaziale si nutre e si caratterizza della capacità di fruizione degli spazi ma anche dell’elaborazione cognitiva di immagini. Sembra dunque necessario ritornare alla dimensione originaria individuata da Gardner dell’intelligenza spaziale e focalizzare appieno il concetto di spazio. Lo spazio non è solo il contesto della vita umana, ma anche un organizzatore della conoscenza (C.Pontecorvo-M. Pontecorvo, 1986). Il processo continuo d’interrelazione non coinvolge l’uomo solo a livello materiale, per l’orientamento fisico, per l’utilizzazione delle risorse, per l’inserimento negli habitat, ma gli consente di sviluppare una serie di abilità utili alla concettualizzazione dello spazio. Le abilità d’orientamento riconducono quindi al pensiero spaziale, alla capacità di elaborare immagini. “Vediamo così una progressione regolare nell’ambito spaziale, dalla capacità del neonato di muoversi nello spazio, alla capacità del bambino piccolo di formarsi immagini statiche, alla capacità del bambino in età scolare di manipolare tali immagini statiche e, infine, alla capacità dell’adolescente di connettere relazioni spaziali a spiegazioni verbali.” (Gardner, 2000, p.200). Si stabilisce, in tal modo, un complesso processo tra l’oggetto e il soggetto: la relazione concreta, quotidiana, mentre rafforza le abilità fisiche, è anche stimolo alla conoscenza e potenzia l’intelligenza spaziale. Va superata, perciò, la concezione funzionalista dello spazio, per cogliere il rapporto interattivo spazio-soggetto. La rilettura del pensiero originario di Gardner chiarisce dunque che l’intelligenza spaziale sia la matrice cognitiva dell’agire umano nello spazio e ne sia anche fattore alimentatore. Questa relazione diventa evidente se si analizzano i due cardini dell’intelligenza spaziale: orientamento e rappresentazione. Il nodo orientamento /rappresentazione deve essere riletto alla luce delle indicazioni di Gardner per superare

la distinzione di Piaget tra

spazio “pratico” e spazio “rappresentativo” troppo netta e non corrispondente ai fatti; infatti agire nello spazio non è solo sempre e solo sensomotorio, né per converso le attività rappresentative possono essere solo un fatto concettuale. L’uomo si orienta nello spazio in relazione alle sue esperienze che però vengono concettualizzate grazie all’intelligenza spaziale; inoltre le rappresenta nella sua cartografia cognitiva tramite una continuativa interrelazione con l’ambiente. Quindi questa sinergia conferma la stretta relazione tra pensiero spaziale e uso degli spazi, tra intelligenza spaziale e competenze spaziali. Si può dunque affermare che l’intelligenza spaziale intesa come capacità complessiva si concretizza in una serie di competenze tra cui le principali sono: Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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orientamento e rappresentazione. Queste due competenze sono anche fondamentali per la geografia ecco perché l’intelligenza spaziale è da considerarsi il codice cognitivo basilare di questa disciplina e della formazione delle competenze spaziali.

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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3 Intelligenza spaziale tra geografia e didattica della geografia La geografia valorizza la relazione uomo-spazio e inoltre privilegia l’utilizzo di rappresentazioni (carte, mappe, foto, etc). I geografi da tempo hanno messo in evidenza la relazione uomo-spazio da diversi punto di vista, ad esempio tramite la geografia della percezione, e su queste basi si è sviluppato nella geografia un interesse per gli aspetti cognitivi che concorrono all’agire nello spazio. D’altra parte si è studiata la formazione della cartografia cognitiva, cioè di come immagazzinando immagini, riusciamo a costruirci delle mappe mentali che sono di supporto nei nostri spostamenti e hanno anche una funzione previsionale. La geografia è quindi la disciplina per eccellenza che si occupa della relazione uomo-spazio e può contribuire allo sviluppo di capacità spaziali. Tuttavia, è necessario un altro fattore per rendere concreto lo sviluppo: la didattica. In questo circuito l’apprendimento gioca un ruolo importante e non può essere inteso come l’abitudine a adattarsi all’ambiente. La relazione uomo-spazio si avvantaggia della mediazione didattica perché essa diventa filtro del processo di conoscenza, d’interiorizzazione, di rappresentazione e comunicazione proprio dello spazio. In modo specifico l’educazione geografica diventa il fattore chiave per programmare attività che considerino centrale la conoscenza della realtà circostante e

i linguaggi di

rappresentazione. Inoltre, la didattica può guidare lo sviluppo dell’intelligenza spaziale in relazione alla geografia. L’impostazione didattica deve però essere laboratoriale e attiva, capace di agire sulle competenze e nello stesso tempo deve essere sistematica e scientifica in modo che i risultati si possano verificare.

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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4 L’intelligenza spaziale nelle Indicazioni ministeriali Lo sviluppo delle competenze spaziali è appunto una tematica ben presente nelle Indicazioni ministeriali e in modo specifico in relazione alla disciplina geografica. Infatti, come recitano le Indicazioni per il curricolo del 2007 per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, gli allievi devono acquisire come “muoversi consapevolmente nello spazio circostante”, acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio alle proprie carte mentali” e “rappresentare “ ambienti e territori. Queste competenze poi devono essere ulteriormente rafforzate nella scuola secondaria di secondo grado dove gli studenti devono analizzare la mappa del mondo e utilizzare in modo mirato carte e mappe2. Come si può notare sono proposti i cardini dell’intelligenza spaziali tradotti in obiettivi per i docenti e competenze degli allievi. Nello stesso tempo, le Indicazioni invitano i docenti a realizzare una didattica per competenze, quindi una didattica che potenzi il saper fare negli allievi e che essa venga realizzata attraverso attività laboratoriali.

2

Per le Indicazioni ministeriali e la geografia si veda l’opuscolo specifico.

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5 La costruzione delle competenze spaziali Come si anticipava, l’intelligenza spaziale consente un primo riconoscimento della realtà circostante, mentre interventi didattici mirati e continuativi nel tempo garantiscono la lettura del sistema territoriale e il possesso di una pluralità di strumenti per rappresentarlo con sempre maggiore consapevolezza. Le attività didattiche svilupperanno così le competenze spaziali in linea con le indicazioni ministeriali 3, ma strutturandosi, per così dire, nel DNA degli studenti. Ma come costruire le competenze e come scandirle attraverso il curricolo verticale dalla scuola dell’Infanzia alla scuola secondaria di secondo grado? Cercheremo di indicare quali competenze spaziali debbano essere potenziate per ogni segmento formativo. Nella scuola dell’infanzia l’intelligenza spaziale riconduce a due competenze spaziali basilari: l’orientamento, inteso come interazione motoria, fruizione degli spazi, interrelazione con la trama territoriale, e la rappresentazione, considerata come esplicitazione della cartografia cognitiva. La mediazione didattica può potenziare queste due macrocompetenze, creando un circuito virtuoso tra orientamento e rappresentazione: l’allievo, partecipando ad esperienze spazioambientali, arricchisce la sua cartografia cognitiva e, per il tramite del disegno, è in grado di rappresentarla (fig. 1).

Fig. 1. La declinazione delle competenze spaziali nella scuola dell’Infanzia. 3

Per le Indicazioni ministeriali e la geografia si veda l’opuscolo specifico.

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Nella primaria, lavorando in continuità, gli allievi dovrebbero possedere alla fine del quinquennio due macro-competenze: l’ottica territoriale e la rappresentazione poli-prospettica. Per quanto riguarda la prima, il suo sviluppo consente agli allievi di conoscere il territorio nelle sue caratteristiche, analizzandone legami e interrelazioni, a cominciare dall’esperienza dell’area di appartenenza, fino ad acquisire in modo chiaro la carta mentale dell’Italia. Tale articolato esercizio richiede quindi lo sviluppo della seconda macro-competenza, che sintetizzi le capacità di rappresentazione attraverso descrizioni, disegni e mappe (fig. 2).

Fig. 2. La declinazione delle competenze spaziali nella scuola Primaria.

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Queste due competenze, ora indicate per la scuola Primaria, rappresentano i prerequisiti basilari per il passaggio alla secondaria, dove gli allievi dovrebbero acquisire la consapevolezza che la realtà deve essere interpretata in relazione a modelli culturali. Infatti, se nella scuola primaria i discenti devono riconoscere gli aspetti territoriali principali, questo processo deve essere impostato in modo sistemico nella scuola secondaria di primo grado. Sono così state individuate altre due competenze: l’analisi sistemica della relazione tra ambienti e società umane e l’utilizzo consapevole dei linguaggi geografici (fig. 3).

Fig. 3. La declinazione delle competenze spaziali nella scuola secondaria di primo grado

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Il paradigma sistemico interpreta il territorio analizzandone l’organizzazione, le evoluzioni, gli obiettivi e le interrelazioni. Le relazioni tra gli ambienti e le società umane sono considerate nella loro complessità e in un’ottica relativistica. Una lettura integrata degli ambienti e delle società umane potrà dare spessore alla formazione della carta mentale del mondo che gli studenti dovrebbero acquisire alla fine del percorso della scuola di base. L’approccio sistemico garantisce anche l’educazione alla complessità dei linguaggi, da considerarsi non solo nelle loro funzioni referenziali ma anche in quelle metaforiche e simboliche. Insomma, la capacità di utilizzare uno strumentario diversificato nella primaria si arricchisce della comprensione dei meccanismi sottesi al linguaggio delle carte e delle immagini nella secondaria di primo grado. Se gli allievi affrontano gli argomenti prescelti secondo questa impostazione, imparano ad interpretare le relazioni territoriali e ad affrontare percorsi formativi specifici nella scuola secondaria di secondo grado. Tuttavia, i processi di specializzazione si possono realizzare, dalla prima superiore in poi, a patto che effettivamente gli studenti sappiano analizzare le relazioni territoriali e maneggiare gli strumenti cartografici. Una didattica fondata sulle competenze richiede, quindi, un continuo monitoraggio del processo di apprendimento e sistematiche osservazioni nel passaggio nevralgico dalla secondaria di primo a quella di secondo grado. La recente riforma della secondaria superiore considera la geografia come un sapere che deve rafforzare le capacità di leggere in modo problematico i processi di territorializzazione e deve rafforzare le specificità dei curricoli prescelti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633)

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