Riassunti Intelligenza Emotiva PDF

Title Riassunti Intelligenza Emotiva
Author Alberto Tamagnini
Course Intelligenza Emotiva Nella Gestione e Sviluppo Delle Risorse Umane
Institution Università degli Studi Internazionali di Roma
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Summary

Il documento comprende i riassunti di 3 libri, che rappresentano la bibliografia obbligatoria del corso in questione:
- Intelligenza emotiva, Goleman
- Teorie del Sé, Dweck
- Cinque chiavi per il futuro, Gardner...


Description

INTELLIGENZA EMO EMOTIV TIV TIVA A DANIEL GOLEMAN – LLA AVORARE CON INTELLIGENZA EMO EMOTIV TIV TIVA A Capitolo 1 – Un nuov nuovo o approccio Il mondo del lavoro sta cambiando: oggi non si è più giudicati soltanto sulla base di quanto si è intelligenti e preparati, ma conta molto anche il proprio modo di comportarsi verso sé stessi e verso gli altri. Questo nuovo metodo di misurare l’eccellenza dà per scontato il possesso di capacità intellettuali e di conoscenze tecniche, che rappresentano elementi ormai imprescindibili per rivestire un ruolo importante in qualsiasi azienda, e si focalizza su qualità personali come l’iniziativa, l’empatia, la capacità di adattamento o di persuasione (soft skills) . In un’epoca che non offre ormai alcuna garanzia di lavoro sicuro, le abilità che contano maggiormente sono quelle capacità esportabili da un contesto all’altro e che permettono all’individuo di adattarsi a diversi ambienti lavorativi. In altre parole, ciò che oggi conta davvero è un modo diverso di essere intelligenti. Numerosi studi hanno rivelato grosse carenze nel modo in cui le aziende formano il proprio personali relativamente alle soft skills , pertanto è bene sfatare immediatamente alcuni miti: -

Intelligenza emotiva ≠ Gentilezza incondizionata Intelligenza emotiva ≠ Sfogare i propri sentimenti incontrollatamente, significa domarli ed esprimerli in modo appropriato ed efficace Uomini e donne sono uguali in termini di Int. Emotiva (hanno carenze in alcune abilità da entrambe le parti) L’intelligenza emotiva, a differenza del QI, si può sviluppare per tutta la vita

Tuttavia, sempre più aziende si sono rese conto di questo problema e hanno cominciato a ritenere che lo sviluppo delle competenze emotive sia una componente vitale per la gestione di qualsiasi organizzazione. Per questo, l’I.E. sta progressivamente diventando una premessa fondamentale del training di qualsiasi dirigente. Ma perché proprio adesso? Nel nuovo clima aziendale, in cui ogni lavoro è essenziale per raggiungere il risultato finale, la dimensione umana è diventata quanto mai importante. Se prima potevano nascondere temperamenti irascibili o timidi, ormai anche le figure di medio livello sono tenute a controllare le proprie emozioni e a lavorare in team. La crisi del QI Negli ultimi decenni, è entrata in atto una tendenza secondo cui, stando ai punteggi del QI, i bambini diventano sempre più abili intellettualmente. Tuttavia, all’aumentare del QI, è stata registrata una conseguente diminuzione del livello di intelligenza emotiva. Difatti, i giovani di oggi crescono in media più soli, depressi, indisciplinati ed inclini alla collera. I segni più evidenti di questo declino sono rappresentati dalla crescente diffusione di problemi come l’assenza di prospettive e di speranza, l’uso di droghe, il crimine, ecc.

Questa situazione, ha portato un numero crescente di datori di lavoro a lamentarsi della mancanza di abilità sociali nei dipendenti (sia nuovi che anziani). Difatti, In alcune inchieste su ciò che i datori di lavoro ricercavano nei nuovi assunti è stato dimostrato che le capacità tecniche specifiche sono risultate meno importanti della fondamentale capacità di imparare sul lavoro (+ comunicazione e capacità interpersonali) che, non a caso, fa capo proprio all’intelligenza emotiva.

CAPIT CAPITOLO OLO 2 – Le capacità per eccellere Il primo a notare l’importanza dell’intelligenza emotiva per raggiungere il successo fu McClelland. Egli sosteneva che i parametri tradizionali (voti, certificati, ecc.) non fossero in grado né di prevedere la qualità delle prestazioni di un individuo sul lavoro né il suo successo nella vita. Quest’idea inaugurò un approccio del tutto nuovo alla misurazione dell’eccellenza secondo cui una “competenza” è un aspetto personale o un insieme di abitudini che conduce a prestazioni lavorative e professionali più efficaci. Si tratta quindi di un’abilità che aggiunge un evidente valore economico all’impegno che l‘individuo mette nel proprio lavoro. Questa tesi ha contribuito a creare un approccio alla valutazione dell’eccellenza basato su una profonda comprensione delle qualità umane che permettono all’individuo di emergere. I tre ambiti dell’eccellenza -

QI QI È stato dimostrato che il QI di per sé rende conto soltanto di una parte limitata delle reali prestazioni di un individuo (massimo il 25%). Tuttavia, in ambito scolastico e universitario, esso è spesso ritenuto indicativo delle probabilità di successo di un individuo nella sua vita. In realtà, paradossalmente, quanto più alte sono le barriere di intelligenza imposte da un determinato settore, tanto più diventa importante il valore dell’intelligenza emotiva. Difatti, in campi fortemente specializzati, dove la selezione professionale si concentra quasi esclusivamente su abilità intellettuali, l’intelligenza emotiva conta molto di più del QI nel determinare chi emergerà come leader.

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Expertise (Intelligenza pratica) La nostra competenza è determinata anche dalle capacità pratiche e tecniche di cui siamo padroni. È proprio l’expertise a darci la competenza per svolgere un determinato lavoro. È stato dimostrato che anche questo ambito dell’intelligenza conta al massimo il 25% nel determinare il valore della propria prestazione. Come il QI, l’expertise è soltanto un requisito soglia poiché, anche all’interno di campi molto tecnici, l’eccellenza non si distingue per le abilità tecniche, ma dal modo in cui il lavoro viene eseguito.

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QE (Intelligenza emotiva) Le capacità che fanno capo all’intelligenza emotiva funzionano in sinergia con quelle cognitive. Quanto più il lavoro è complesso, tanto più conta l’intelligenza emotiva, se non altro perché una carenza in queste abilità potrebbe ostacolare l’uso dell’expertise tecnico e delle doti intellettuali. Difatti, quando sfuggono al controllo, le emozioni possono rendere stupidi individui intelligenti. Le attitudini di cui si ha bisogno per eccellere cominciano dall’intelletto, ma occorre anche competenza emotiva per tirare fuori al massimo il proprio potenziale. (50%)

Le competenze emotive Nelle competenze, il grande spartiacque si trova fra cognizione ed emozione. Alcune competenze sono esclusivamente cognitive, ma la maggior parte combinano pensiero e sentimento e possono essere definite competenze emotive. Questo coordinamento di pensiero e sentimento è reso possibile da un fascio di neuroni che collega il lobo prefrontale con l’amigdala, una profonda area cerebrale che controlla i centri dell’emozione. (Eventuali danni a questo collegamento potrebbero rendere emotivamente incompetente chi li subisce senza andare ad intaccare le sue abilità intellettuali. Si evidenzia dunque una netta divisione del cervello umano.) Le competenze emotive possono essere classificate in gruppi, ciascuno dei quali si fonda su un particolare elemento dell’intelligenza emotiva. Queste capacità dell’intelligenza emotiva sono: -

Indipendenti Indipendenti Ognuna di esse dà un contributo esclusivo alla prestazione Interdipendenti Interdipendenti Ciascuna di esse, in una certa misura, interagisce con le altre Gerar Gerarchiche chiche chiche Queste competenze si fondano le une sulle altre Necessarie, ma non sufficienti sufficienti Il possesso di un’abilità dell’intelligenza emotiva non garantisce lo sviluppo delle conseguenze associate. Bisogna fare esercizio. Generiche Generiche Sono applicabili a qualsiasi professione. Tuttavia, professioni diverse fanno maggiore uso di competenze diverse.

COMPETENZE PERSONALI Determinano il modo in cui controlliamo noi stessi

COMPETENZE SOCIALI Determinano il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri

Conoscenza dei propri stati interiori: Consapevolezza di sé

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Padronanza di sé

Motivaz Motivazione ione

Consapevolezza emotiv emotiva a Autov Autovalutazione alutazione accur accurata ata (forze e limiti) Fiducia in sé stessi

Capacità di dominare i propri stati e impulsi interiori: - Autocontrollo - Fidatezza (onestà) - Coscienziosità (responsabilità) - Adattabilità - Innov Innovazione azione Tendenze emotive che guidano verso il raggiungimento di obiettivi: - Spinta alla realizzazione - Impegno - Iniziativ Iniziativa a - Ottimismo

Empatia

Abilità sociali

Consapevolezza dei sentimenti altrui: - Comprensione degli altri - Assistenza (anticipazione sentimenti) - Promozione sviluppo altrui - Sfrutta Sfruttamento mento diversità - Consapevolezza politica (correnti e rapporti di potere)

Abilità di indurre risposte desiderabili negli altri: - Influenza - Comunicazione - Leadership (ispirare/guidare gruppi) - Catalizzare il cambiamento (iniziare/dirigere il cambiamento) - Gestione del conflitto - Costruzione di legami - Collabor Collaborazione azione e coopera cooperazione zione - Lavor Lavoro o in team

Ogni azienda e ogni settore ha la propria ecologia emotiva, di conseguenza le competenze di maggior valore cambiano da caso a caso. Ad ogni modo, occorre ricordare che, nel nuovo mondo del lavoro caratterizzato dall’enfasi sulla flessibilità, questo insieme di competenze emotive sta diventando sempre più importante per eccellere in ogni tipo di mansione.

La competenza emotiva è fondamentale ai fini della leadership, che consiste nell’ottenere che gli altri svolgano il proprio lavoro più efficacemente. Nei leader, infatti, l’inettitudine a

livello di rapporti interpersonali abbassa la prestazione del gruppo. Tuttavia, anche nel caso in posizioni di livello medio-basso, queste competenze giocano un ruolo fondamentale nel determinare le prestazioni eccellenti. Come già accennato, le competenze emotive si presentano a gruppi. Per dare una prestazione superiore l’individuo deve dominare tutto un insieme di competenze, non solo una o due. Gli individui eccellenti, infatti, non possiedono solo un talento, ma numerosi punti di forza che gli permettono di essere competenti in ciascuna delle 5 aree dell’intelligenza emotiva. Proprio come le competenze emotive comportano un chiaro valore aggiunto, una carenza in quelle stesse competenze implica prestazioni scadenti. Alcuni studi hanno dimostrato che i caratteri più comunemente riscontrati negli individui che avevano mancato i propri obiettivi erano: -

Rigidità Incapacità di adattarsi ai cambiamenti o di reagire ai feedback Scarse capacità relazionali Atteggiamento eccessivamente critico, insensibile o troppo esigente

Questi aspetti del comportamento possono dimostrarsi handicap fatali anche per individui brillanti e con un solito expertise tecnico. Il principio di Peter ha dimostrato che, di fronte alla promozione, un elevato QI ed expertise tecnico può avere un effetto negativo sulle prestazioni di individui apparentemente promettenti fino al punto di farle diventare incompetenti. Questo accade quando questi individui ritrovano in posizioni in cui la maggior parte dei loro compiti riguarda la gestione delle risorse umane, e non le loro capacità tecniche. L’errore sta dunque nel dare per scontato che se uno è in possesso di un particolare expertise, ciò significa necessariamente che ha attitudine per la leadership.

CAPIT CAPITOLO OLO 3 – La consapevol consapevolezza ezza di sé

Molto spesso, la vita pone di fronte a decisioni oscure. Quando si tratta di prendere decisioni come queste, le sensazioni viscerali danno informazioni decisive che non vanno trascurate. L’idea che esista una razionalità libera dal sentimento è infatti un’illusione di chi ignora gli impercettibili stati d’animo che seguono ogni individuo durante tutta la giornata. La capacità di leggere queste tendenze interiori affonda le sue radici nell’evoluzione, impressioni e sentimenti nascono molto più in profondità rispetto ai pensieri, in quanto sono funzione dei centri emotivi del cervello e, in particolare, dell’amigdala. Il cervello, dunque, immagazzina i diversi aspetti di un’esperienza classificandoli in aree diverse: le emozioni vengono codificate nell’amigdala, i ricordi razionali nella corteccia cerebrale. Quando si ha una preferenza apparentemente immotivata, si tratta di un messaggio dell’amigdala che si propaga attraverso le vie nervose dirette ai visceri, provocando una cosiddetta “reazione somatica” (sensazione viscerale/cinestetica) determinata dalle proprie esperienze pregresse. La capacità di interpretare questi segnali può essere allenata e migliorata attraverso la “saggezza” (esperienza). La capacità di percepire i messaggi provenienti dal nostro archivio interiore di memorie emotive è il nocciolo della consapevolezza di sé, una capacità fondamentale dell’intelligenza emotiva formata da: - Consapevolezza emotiva - Valutazione di sé - Fiducia in sé stessi La consapevolezza emotiv emotiva a - Conoscenza delle proprie emozioni - Conoscenza del legame tra sentimenti e azioni/pensieri - Conoscenza dell’influenza dei sentimenti sulla propria prestazione - Consapevolezza dei propri valori e obiettivi La consapevolezza emotiva nasce dalla capacità di sintonizzarsi sul flusso di sentimenti costantemente presente in ciascuno di noi e dal riconoscimento di come queste emozioni diano forma a ciò che pensiamo e facciamo. Esiste un flusso di sentimenti di fondo che scorre parallelamente a quello dei nostri pensieri. Le emozioni hanno obiettivi e ritmi propri, ma le nostre vite precipitose non lasciano loro alcuno spazio. Tuttavia, le persone incapaci di conoscere i propri sentimenti sono tremendamente svantaggiate: la “sordità emotiva” può portare ad ignorare i messaggi provenienti dal proprio corpo che avvertono che qualcosa non va. Un’altra implicazione, inoltre, potrebbe essere la confusione emotiva (gamma di emozioni...


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