Intro ALL\' Iconologia - iconografia è il ramo della storia dell’arte che si occupa dei soggetti e del PDF

Title Intro ALL\' Iconologia - iconografia è il ramo della storia dell’arte che si occupa dei soggetti e del
Author Sofia Nanni
Course Storia dell'arte moderna
Institution Università di Bologna
Pages 7
File Size 161.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 97
Total Views 134

Summary

iconografia è il ramo della storia dell’arte che si occupa dei soggetti e del loro significato...


Description

R. VAN STRATEN – INTRODUZIONE ALL’ICONOGRAFIA Iconografia studio dei temi dell’arte figurativa. PARTE PRIMA – TEORIA CHE COS’E’ L’ICONOGRAFIA? L’iconografia è quel settore della storia dell’arte che si occupa dei soggetti dell’arte figurativa e del loro significato profondo o contenuto. Studia la rappresentazione generale e i singoli particolari (soggetto è da intendere nella sua accezione più vasta). “Significato profondo o contenuto” si allude ai significati ulteriori di un’opera che presumibilmente l’artista vuole esprimere. Iconografia deriva dal greco immagine e scrivere descrizione dell’immagine. L’iconografo non si interessa nello specifico all’attribuzione o datazione, neanche se è bella o brutta o se si tratta di arte popolare o meno.  STABILIRE IL SOGGETTO, INDIVIDUARE/ILLUSTRARE I SIGNIFICATI PROFONDI CHE GLI ARTISTI HANNO RACCHIUSO NELLE LORO OPERE.  IDENTIFICARE LE FONTI DIRETTE E INDIRETTE DELL’ARTISTA, QUELLE DI CARATTERE LETTERARIO E DI NATURA VISIVA.  STUDIO DI DETERMINATI SOGGETTI, DELLA LORO EVOLUZIONE, MODALITA’ DI RAFFIGURAZIONE, SIGNIFICATO PROFONDO NEL CORSO DEI SECOLI. In un’opera d’arte figurativa, in linea teorica, è possibile distinguere 3 stadi della ricerca iconografica.  Mera elencazione di quello che si vede – DESCRIZIONE PREICONOGRAFICA  Soggetto: le cose osservate messe in relazione tra di loro – DESCRIZIONE ICONOGRAFICA  Significato profondo/contenuto secondo le intenzioni dell’artista – INTERPRETAZIONE ICONOGRAFICA  INTERPRETAZIONE ICONOLOGICA Il compito dell’iconologia è rispondere alla domanda: “per quale motivo è stata fatta l’opera?/Perché proprio in questo modo?” DESCRIZIONE PREICONOGRAFICA La pesatrice d’oro – Veermer Fornire elenco delle cose e della situazione. Bene tenere presente che il significato delle cose odierne può differire rispetto a quelle passate. Né è sempre chiaro l’intenzione dell’artista ventre rotondo, moda del ‘600 o gravidanza? Un’osservazione particolarmente accurata è di grande importanza in quanto costituisce la base della fase successiva bilancia della donna è vuota. Occorre prestare attenzione anche agli aspetti compositivi  testa della donna è al centro del quadro. I colori rivestono un significato simbolico particolare. DESCRIZIONE ICONOGRAFICA Stabilire il soggetto. È importante avere una conoscenza approfondita delle rappresentazioni e dei soggetti dell’arte, e sapere in che modo sono stati rappresentati nel corso dei secoli. Per la maggioranza dei soggetti esistono sicuramente numerosi esempi. Quando un soggetto ricorre con frequenza può nascere una tradizione dei modi di raffigurazione. Trittico G.U.– Luca diLeida Incisione G.U.– Adriaen Collaert

L’impianto delle due opere è sostanzialmente identico. La tradizione di questo soggetto permette di riconoscere anche quello del quadro sullo sfondo nel dipinto di Veermer se questo quadro nel quadro fosse stato l’unico dipinto sarebbe stato impossibile individuarlo. Identificare i temi: sacro, profano. Identificare personaggi e figure. Con questo passo è più facile riconoscere il soggetto. È indispensabile avere familiarità con le opere letterarie che hanno costituito le fonti dei soggetti: Bibbia utilizzata in modo diretto quando l’artista usa il testo come ispirazione e indiretto quando osserva la raffigurazione di un episodio realizzata da un altro artista, possono svolgere un ruolo più significativo le tradizioni iconografiche. Spesso gli artisti si sono serviti tanto della fonte letteraria quanto di quella iconografica. Nel corso dell’indagine iconografica bisogna individuare le opere d’arte che possono aver influenzato l’artista. Il modo migliore per rintracciare le fonti visive di un artista è consultare raccolte di riproduzioni ordinate per soggetti. INTERPRETAZIONE ICONOGRAFICA Capire l’interpretazione che l’artista ha voluto dare all’opera, cioè che contiene una certa idea che non viene individuata a prima vista. Oggi, capire un’opera del passato può essere difficile. I significati sono per lo più astratti. Identificazione delle personificazioni. È d’obbligo avere una profonda conoscenza dei significati secondari, o valori simbolici. Quadro di Vermeer il pesare le anime e l’oro. Spesso a rendere possibile una risposta è lo studio delle fonti visive e letterarie dell’artista. Molto utile esaminare le interpretazioni degli storici di altre opere dell’artista, o di opere simile, e degli artisti contemporanei attivi negli stessi luoghi (influenza). Indispensabile l’ESPERIENZA, acquisire dimestichezza con le diverse modalità di pensiero del pensiero metaforico del passato. Si deve pensare in modo logico e creativo, inglobare tutte le esperienze per arrivare all’interpretazione iconografica più probabile. Non è sempre facile e si possono fare errori. Esiste anche il rischio di una sovra-interpretazione. ICONOLOGIA Quel settore della storia della cultura che ha il compito di rintracciare le premesse culturali, sociali e storiche dei soggetti dell’arte e spiegare perché si è scelto tal soggetto dalla tal persona in un dato luogo e tempo e perché è stato raffigurato in tal maniera. Questo approccio guarda l’opera come documento del suo tempo. Guardare l’opera come documento riguardante l’artista. Sviluppi scientifici, sociali, religiosi, storici, filosofici. Più storico della cultura che dell’arte. Ma comunque poggia sullo studio iconografico, ciascuna disciplina deve essere ausilio dell’altra. È ancora un terreno abbastanza inesplorato anche se c’è sempre una sua interpretazione (a differenza di quella iconografica). Veermer – Pieter de Hoogh Nel secondo quadro la donna è intenta a pesare. Mentre l’opera di Veermer richiede un’interpretazione iconografica.  Relazione tra la donna e il GU. Si individua la caducità della vita umana/Vanitas (allegoria dei gioielli).  Donna raffigurazione della Giustizia, in senso terreno. Ipotesi non stabile La donna deve essere interpretata come personificazione della Giustizia Divina, significato moralizzante: “tu che guardi questo quadro non lasciarti distrarre dalle cose mondane ma pensa alla salvezza dell’anima che sarò pesata nel GU”. Vengono combinati con maestria i concetti di Vanitas e Giustizia Divina.

LO SCHEMA DI PANOFSKY L’articolazione delle 4 fasi, deriva dal classico schema in 3 fasi sviluppato da EP.  PRE-ICONOGRAPHICAL DESCRIPTION che coincide con la nostra prima fase  ICONOGRAPHICAL ANALYSIS simile anche questa  ICONOGRAPHICAL INTERPRETATION/ICONOLOGICAL ANALYSIS Non riserva grande attenzione ai significati intenzionali e non dell’opera. L’ICONOGRAFIA A VOLO D’UCCELLO Primo approccio iconografico individuabile negli scritti di Filostrato. Poi mancano quasi del tutto fino al XVI. Il primo vero iconografo sembra essere GP BELLORI – Vite de pittori, sculturi, architetti moderni (1672) nell’introduzione promette una particolare attenzione al contenuto delle opere. Dice che a segnalargli l’aspetto iconografico era stato Poussin. Poi l’interesse sale sempre più. All’inizio del ‘900 A WARBURG elabora un nuovo approccio, considera genesi e temi dell’opera in un contesto molto vasto. È il creatore di quella che i suoi allievi hanno definito iconologia, ovvero l’approccio iconologico. Panosky è stato un suo autorevole allievo e ha elaborato uno schema teorico per il metodo d’indagine iconografico/iconologico. Sistema ICONCLASS intende fornire l’iconografia di una solida base scientifica nella forma di una classificazione sistematica di tutte le rappresentazioni esistenti o possibili nell’arte figurativa. SEMIOLOGIA Dottrina dei segni. Può costituire per la storia dell’arte un metodo utile per l’analisi e l’interpretazione dell’opera d’arte. LA PERSONIFICAZIONE Esistono cose che non possono essere ritratte direttamente dalla realtà: abstracta. Gli artisti hanno sempre desiderato tradurre in immagini le cose astratte  simboli e personificazioni/figura allegorica figura umana o antropomorfa che rappresenta un concetto astratto. Per lo più figure femminili, vestite o nude, hanno quasi sempre degli attributi che possiedono significati particolari e raccontano qualcosa del carattere, qualità. Esistevano personificazioni greche tramandate attraverso opere letterarie. “L’ICONOLOGIA” DI CESARE RIPA Per molti pittori, sculturi del ‘600/’700 il libro è stato una “guida” a un universo di concetti astratti, da cui si apprendeva come andassero raffigurate queste entità. Opera di larghissimo successo, descrive in ordine alfabetico oltre 1250 personificazioni da lui note/immaginate (tra Abbondanza e Zelo), spiegandone l’aspetto e il significato. Frequentava gli ambienti intellettuali dell’epoca e d’era membro di Accademie. Cura ogni aspetto e singolo particolare. PERSONIFICAZIONI IN AZIONE: L’ALLEGORIA Raramente sono coinvolte in azioni, attività: in piedi o sedute, con vicino i loro attributi. Sono concepite anzitutto per l’utilizzo in un più ampio contesto, solitamente nell’allegoria: una rappresentazione in cui la personificazione è impiegata con una o più personificazioni/figure; e insieme possono essere coinvolte in un’azione. Una rappresentazione con una sola personificazione non è un allegoria, è una normale personificazione o rappresentazione simbolica.  ALLEGORIA PROPRIA: combinazioni di personificazioni, coinvolte in azioni. spesso viene rappresentato un evento astratto.

Importante è l’allegoria nota come TRIONFO: carro con una personificazione in trionfo attorniata da altre. Torna in auge con il rinascimento (Trionfi di Petrarca). Possono essere rappresentati anche personaggi storici.  ALLEGORIA IMPROPRIA: una o più personificazioni in combinazione con altre figure che non sono personificazioni: personaggi storici, santi, spesso interpretabili come personificazioni: Mosè – Antico Testamento. Un gruppo rilevante sono le allegorie di una persona o famiglia. Nelle allegorie possono essere presenti anche divinità classiche da interpretare come personificazioni: Minerva/Atena – Saggezza. Programma allegorico serie di dipinti/sculture con personificazioni tra loro collegate. L’allegoria è presente fin dall’antica Grecia ma nel ‘700 perse molto del suo spirito ma il vero declino si ebbe nell’800 periodo dominato dal Realismo. SIMBOLI, ATTRIBUTI E RAPPRESENTAZIONI SIMBOLICHE SIMBOLI oggetto (in senso lato), pianta, animale, segno al quale in un determinato contesto viene associato un significato (profondo). Lo scopo è far pensare l’osservatore dell’opera ad altro rispetto all’oggetto raffigurato, ciò implica che l’osservatore deve conoscere il significato dei simboli dell’artista. I valori simbolici che un tempo erano forse patrimonio collettivo oggi sono andati perduti. Un simbolo può avere diversi significati ma di solito si riferisce a qualcosa di astratto:  Tavolozza, pennelli Pittura  Teschio Caducità umana, memento mori Possono comunque rinviare a questioni concrete, a un evento o storia:  Teschio ai piedi della Croce Golgota, Storia della Vera Croce. Simboli che designano personaggi:  Aquila Giove  Pesce Cristo Il significato di un simbolo e la sua interpretazione dipende dal contesto, dal momento storico e dal luogo in cui è impiegato ma questo principio non è sempre valido e la loro interpretazione può creare dubbi. ATTRIBUTI Un tipo particolare di simbolo, sono gli oggetti, piante, animali delle personificazioni; accompagnano i personaggi. Consentono di identificare un personaggio e dicono qualcosa della figura.  Giglio nelle rappresentazioni dell’Annunciazione e rimanda alla purezza di Maria.  Amorino attributo di Venere  Tobia arcangelo Raffaele  ATTRIBUTI INDIVIDUALI: che fanno parte di un determinato personaggio o personificazione  ATTRIBUTI GENERALI: propri dei personaggi appartenenti a un dato gruppo. Non di rado, c’è una combinazione dei diversi gruppi di attributi per rendere più esplicita la figura. RAPPRESENTAZIONI SIMBOLICHE Rappresentazione non allegorica e non narrativa, nella quale uno o più simboli hanno il ruolo di protagonista Numerose nature morte provviste di un significato profondo, come quelle con il tema della Vanitas che ricorda la caducità dell’uomo. Il significato profondo è spesso incorporato nelle cose che fanno parte del quotidiano, e la cui presenza nella rappresentazione appare in certa misura ovvia.

Rilevante importanza per la ricerca iconografica, soprattutto per la pittura olandese del ‘600, un gruppo di rappresentazioni simboliche: emblemi. EMBLEMI Composto da tre elementi base: motto (lemma), immagine, testo (epigramma). Spesso motto e testo in latino. Considerato una forma di arte letteraria e figurativa al tempo stesso. La congiunzione di questi tre elementi è portatrice di un’idea astratta. Nella forma ideale tutti e tre i componenti concorrono nel dare corpo all’idea cardine dell’emblema. La tripartizione si è affermata nel XVI e la pittura ne divenne la base e al testo fu affidato il compito di svelatore del significato. Ci sono due fattori importanti per la loro evoluzione:  Geroglifici: nucleo principale da cui sono nati. “segni sacri”.  Divisa: combinazione di un motto e un simbolo che traduce l’impresa di un determinato personaggio. Tradizione del pensiero metaforico medievale ha determinato la predilezione per tutte le cose di natura allegorica o simbolica. Si distinguono vari tipi di emblemi: religiosi, politici, amore (pittura olandese), didascalico-moralizzanti. Le loro immagini hanno una grande varietà di soggetti. Per gli iconografi questi sono di estremo interesse. Negli ultimi decenni è emersa l’importanza degli emblemi come fonte letteraria per l’arte olandese del ‘600.

PARTE SECONDA – PRATICA FONTI LETTERARIE DELL’ARTISTA  Dal mondo reale: paesaggi, marine, nature morte, scene di genere  Dalla letteratura in senso lato: rappresentazioni narrative di racconti e storie - Temi religiosi - Episodi di storie della mitologia classica - Soggetti della letteratura profana, non classica È importante prestare attenzione alle fonti letterarie dell’artista. Per la maggior parte dei racconti esistono più fonti letterarie, diverse spesso solo nei dettagli. FONTI DEI SOGGETTI RELIGIOSI Bibbia Antico e Nuovo Testamento. Durante la Riforma le chiese protestanti riconobbero validi solo i libri dell’Antico. I libri che formano il Nuovo Testamento risalgono probabilmente al periodo compreso tra I e II. Nella sua forma attuale il NT venne approvato nel Sinodo di Roma del 382 e la sequenza definitiva venne stabilita da S. Agostino qualche anno dopo. La forma artistica principale dove trovarono espressione temi e soggetti della Bibbia furono le miniature dei manoscritti medievali. L’immagine si carica di significati profondi e il testo perde importanza.  Biblia Pauperum (XII): mostrata la vita di Cristo in forma tipologica. Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (1265) vasta raccolta di racconti in parte provenienti dal NT + vite di 155 Santi. Hanno il sapore di racconti popolari. Fonte di grande rilievo per gli artisti. Le prime raffigurazioni di soggetti biblici si trovarono nell’arte ebraica. Le immagini medievali nella loro semplicità racchiudono spesso significati simbolici e dogmi; scompaiono in buona parte durante il Rinascimento e Barocco. Fino all’800 nelle rappresentazioni narrative dell’arte occidentale dominano i temi religiosi. Dovuta alla vastità di soggetti, non ci sono prevalenze di determinati temi, forse la storia di Adamo e Eva. FONTI DEI SOGGETTI CLASSICI

Metamorfosi di Ovidio 250 racconti a cui si riconduce forse la metà delle opere a soggetto mitologico. Il filo conduttore sono le metamorfosi di uomini, animali, oggetti. Fonte d’ispirazione soprattutto nel ‘500/’600. Verranno definite come la “Bibbia dei pittori”. Iliade, Odissea di Omero assemblaggio di racconti prima di tradizione solo orale. Eneide di Virgilio Vite parallele di Plutarco confronto di personaggi greci e romani. Nel ‘600 il loro interesse comincia a dimunuire. FONTI DEI SOGGETTI DELLA LETTERATURA PROFANA NON CLASSICA Nelle arti figurative questi hanno un ruolo secondario, solo nell’800 si è delineata una propensione verso questi temi. Ciclo arturiano Divina Commedia Orlando Furioso Gerusalemme Liberata Il Pastor Fido di B. Guarini Granida di P.C. Hooft per l’arte olandese del ‘600.

MANUALI ICONOGRAFICI E RACCOLTE DI RIPRODUZIONI  Manuali di carattere generale  Manuali di iconografia cristiana  Manuali di iconografia profana  Raccolte di riproduzioni ICONCLASS: UN NUOVO INDIRIZZO NELL’ICONOGRAFIA la base ideale della ricerca iconografica è una buona documentazione organica e articolata, ordinata in modo sistematico per soggetti. Corpus di riproduzioni/foto di opere d’arte e una parte con un’ampia selezione di titoli di bibliografia di interesse iconografico. Sono pochi gli istituti di storia dell’arte con un’adeguata documentazione iconografica. Il problema principale è sempre stato la mancanza di un sistema valido e universale per la documentazione e la ricerca iconografica. Ben consapevole, Henri van de Wall (prof a Leida), elaborò uno strumento per la ricerca: un sistema iconografico molto articolato che consente di creare un accesso iconografico alle collezioni di stampe, dipinti, disegni; offre la possibilità di ordinare per soggetto riproduzioni, indicazioni bibliografiche e simili. ICONCLASS è stato pubblicato tra il 1972/85 in una serie di 17 volumi.  Indice alfabetico  Bibliografia Di per sé, è una struttura “vuota” di codici alfanumerici che rinviano a temi e soggetti dell’arte figurativa. 9 macrocategorie alle quali sono riconducibili tutti i soggetti dell’arte: 1. Religione 2. Natura 3. Essere umano 4. Società, civiltà, cultura 5. Idee e concetti astratti 6. Storia 7. Bibbia 8. Letteratura 9. Mitologia classica e storia antica Le notazioni sono costruite in modo sistematico.

Iconclass è un sistema di classificazione standard, progettato nei Paesi Bassi, per l’arte e l’iconografia. E’ uno strumento largamente utilizzato dagli iconografi, dai musei e dalle istituzioni d’arte di tutto il mondo per la descrizione ed il recupero di soggetti rappresentati nelle immagini (opere d’arte, illustrazioni di libri, riproduzioni, fotografie, etc.). Inoltre permette l’accesso standardizzato ai contenuti visivi in tal modo catalogati. Il sistema è molto diffuso in quanto dispone di un software a vasta base d’uso, requisito indispensabile nell’ottica dell’omogeneizzazione e disambiguazione delle procedure e dei termini adottati dalle varie istituzioni che lo utilizzano. Una delle caratteristiche basilari di Iconclass è rappresentata dalle modalità di annotazione manuale, che si contrappongono alle modalità di annotazione automatizzata, che permettono la descrizione del contenuto delle immagini. Risulta chiara l’importanza del ruolo degli iconografi in questo processo di analisi, data la necessità di dover conferire una descrizione sintetica, chiara e precisa del soggetto. Il contenuto di Iconclass è attualmente gestito dall’Istituto olandese per la storia dell’arte (RKD). Il browser online Iconclass è sviluppato dalla Fondazione Henri van de Waal....


Similar Free PDFs