Ippocrate - Spunto autore a piacere Prof. Pesci PDF

Title Ippocrate - Spunto autore a piacere Prof. Pesci
Author dalila ciafro
Course Storia della pedagogia
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 2
File Size 117.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 3
Total Views 123

Summary

Spunto autore a piacere Prof. Pesci...


Description

IPPOCRATE Ippocrate di Coo è stato un medico, geografo e aforista greco antico, considerato il padre della medicina, che stabilì come professione. Due dei suoi meriti sono l’introduzione del metodo di studio sistematico della medicina clinica e la descrizione delle pratiche per i medici attraverso il “Corpus Hippocraticum” e altre opere. Proveniva da una famiglia aristocratica con interessi medici e il padre, che affermava di essere discendente di Asclepio, lo iniziò all’arte medica. Ippocrate viaggiò moltissimo fino ad arrivare in Egitto, all’epoca ritenuto il paese più all’avanguardia nella cultura scientifica, e in Libia dove fu iniziato alla conoscenza degli antichi segreti dei sacerdoti. Uno dei motivi della sua fama all’epoca fu il suo contributo per debellare la peste di Atene (429 a.C.) e la fondazione di una scuola medica.

MEDICINA Uno dei fondamenti della medicina ippocratica è il principio di “Νόσων φύσεις ἰητροί” chiamato in seguito da Galeno “Vis medicatrix naturae” o “forza curatrice naturale” che considera il corpo umano come animato da una forza vitale che tende a riequilibrare le disarmonie portatrici di malattie e con questa concezione, malattia e salute dipendono da circostanze interne alla persona e non da agenti esterni o divini. Ippocrate fu il primo a studiare anatomia e patologia sfruttando la dissezione dei cadaveri. Diede anche importante considerazione al dialogo medico-paziente e ai sintomi, annotandoli nelle cartelle cliniche. "Se ti udrà un medico di schiavi, ti rimprovererà: "Ma così tu rendi medico il tuo paziente!" proprio così dovrà dirti, se sei un bravo medico" Ippocrate Ippocrate sostenne la “Teoria umorale”, secondo cui il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori: sangue, bile gialla (umore collerico), bile nera (melanconico) e linfa (flemmatico) che in equilibrio tra di loro condurrebbero alla salute. Questa coazione sinergica tra biologia ed esperienza è essenziale per lo sviluppo poiché gli individui agiscono per trarre vantaggio dalle opportunità, come creatori attivi del proprio ambiente.

CORPUS HIPPOCRATICUS L’opera è una mescolanza di elementi arcaici e innovativi confluiti in questa raccolta di più di 70 opere. Solitamente la descrizione dei sintomi e la conseguente terapia ricalca il modello dei testi mesopotamici ed Egizi dove “ad una condizione X corrisponde un rimedio Y” come nelle sentenze divinatorie, mentre nel caso degli scritti ippocratici l’analogia è solo nella forma poiché l’autore contesta questa modalità di associare la divinazione alle origini dei malesseri. Purtroppo l’origine non omogenea degli scritti racchiusi nel Corpus Hippocraticus rende difficile esprimere un fermo giudizio sulle sue caratteristiche letterarie poiché la raccolta presenta sia pagine con tono polemico nei confronti delle credenze tradizionali (nella “Malattia sacra” e nel “Manuale delle predizioni”) e al tempo stesso pagine di arida classificazione. Un altro gruppo di scritti appartenenti al C.H. si rivolge invece ad un pubblico colto, anche se non specialista, interessato a discussioni sulla natura dell’uomo e le sue malattie. La figura del medico antico appare come girovaga che giunge in luoghi nuovi per mettere a disposizione i suoi servizi e si trova dunque in forte competizione con i suoi rivali per dimostrare la superiorità delle sue conoscenze e dei suoi risultati.

“Corpus Hippocraticum”: composto da ἵππος (hippos, «cavallo») e κράτος (kratos, «potere», «forza»), il nome rivela un'origine esoterica, in quanto attributo di colui che ha il potere di dominare l'animalità, simboleggiata dal cavallo.

Inoltre, i frequenti insuccessi dei medici antichi li espongono agli attacchi anche da parte di chi esegue pratiche magiche alternative alla medicina, il che spinge i medici ad interrogarsi sui caratteri etici e metodologici della propria disciplina e sui suoi limiti. Un importante obiettivo polemico è dato dalle branche fondate su presupposti filosofici che negano la possibilità di una medicina come terapia dei mali fisici dato che la rigida concezione dell’unità dell’essere lo esclude dall’impossibilità di provare dolore e questo introduce la teoria degli umori. Percorso da una vena polemica è anche lo scritto “Medicina antica”, dove è criticata la visione delle dottrine generali sul cosmo e sulla natura dell’uomo mentre si pone attenzione alla variabilità dei casi individuali, portando conseguenze alle molteplicità e diversità delle situazioni naturali e culturali che ha attraversato la cultura del V secolo a.C., questo illustra come il medico deve porre attenzione con le diagnosi a non cedere all’illusione filosofica di una terapia adatta a tutte le patologie. Del resto la scoperta stessa della medicina dimostra che solo procedendo per distinzioni sempre più articolate la medicina può intervenire con una maggiore efficacia. Molto importanti sono l’anamnesi, ovvero il dialogo con il paziente riguardo il malore e l’evoluzione che esso avrà nel futuro, e la dieta. Quest’ultimo aspetto è chiarito nello scritto “Delle arie, acque e luoghi” che tratta dell’importanza di questi tre elementi nella formulazione di una dieta e della diagnosi di malattia (dato che esse sono veicolate quasi sempre attraverso l’aria) e di quanto questi elementi condizionino in modo imprescindibile la costituzione umana.

GIURAMENTO DI IPPOCRATE Al tempo non esisteva una legislazione a metter vincolo alla ricerca medica ma d’altro canto questo spostava la riflessione sul dovere morale del medico. Ippocrate sosteneva che il medico dovesse condurre una vita regolare e riservata oltre che essere una persona di valori morali. Questi concetti sono espressi nel suo Giuramento, ancora oggi in uso. Il giuramento originale è rivolto a tutti i medici e comincia con un’invocazione alle diverse divinità legate alla medicina, nonostante Ippocrate abbia il merito di essere stato il primo a separare medicina e religione, ed esprime il bisogno di trasmettere gli insegnamenti scritti e orali ai propri figli, ai figli del proprio maestro e agli allievi prestanti giuramento. In questa visione, la conoscenza medica rimane come patrimonio di un gruppo chiuso di specialisti, legato spesso da rapporti familiari, con il compito di trasmettere tale sapere alle generazioni future.

EPILESSIA, PRIMO SEGNO DI ROTTURA CON IL PASSATO La prima rottura con la concezione di malattia come inviata dagli dei è lo studio dell’epilessia. Ippocrate fu il primo a rifiutare il carattere sacro della malattia e, nel suo trattato “De morbo sacro” attua la laicizzazione di questa malattia. Si è pensato che questa malattia fosse di origine divina per l’incapacità dell’uomo nel comprenderla ma soprattutto per l’incapacità dei medici di individuarne le cause. Un altro importante contributo è lo studio delle basi fisiologiche del disturbo individuando, come sede di tutte le malattie con manifestazione violenta, il cervello. Giunse a tale conclusione grazie a degli studi su capi di bestiame affetti da tale patologia di cui descrive anche le caratteristiche principali e le manifestazioni dell’attacco epilettico quali: soffocamento, movimenti convulsivi del corpo, occhi fissi e digrignamento dei denti e fuoriuscita di bava dalla bocca.

“Anamnesi” deriva dal greco ἀ νά-μνησις, "ricordo"....


Similar Free PDFs