Petronio - Riassunto dettagliato autore PDF

Title Petronio - Riassunto dettagliato autore
Author Lucia Lomurno
Course Letteratura Latina 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Riassunto dettagliato autore...


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PETRONIO LA VITA Delle vicende biografiche dell’autore non possediamo alcuna notizia diretta. Solo Tacito negli Annales parla di Gaio Petronio, proconsole in Bitinia e console nel periodo neroniano. L’autore definisce Petronio “albiter elegantiae” poiché aveva una personalità estremamente raffinata e conduceva una vita dedita i piaceri presso la corte imperiale. Tacito racconta in modo esemplare la scena della sua morte: Petronio si recide le vene, se le lega a suo piacere e poi se le fa aprire di nuovo. Contemporaneamente si intrattiene con i suoi amici rifiutando argomentazioni filosofiche sull’immortalità dell’anima, volendo udire solamente canti piacevoli e versi facili (molti critici ritengono che sia una parodia della morte di Seneca). Prima di morire Petronio rende pubblico il suo testamento “i codicilli” dove racconto le turbi abitudini sessuali di Nerone. Alcuni critici ritengono che i codicilli siano solo un capitolo del suo romanzo “Il Satyricon”. IL SATYRICON Petronio è autore del Satyricon, l’unico esempio latino del genere romanzesco, insieme alle Metamorfosi di Apuleio. La tradizione manoscritta riporta vari titoli dell’opera ma il più quotato è Satyricon che è il genitivo plurale dell’aggettivo greco satyrikòs e che quindi bisogna sottintendere libri, come nel caso virgiliano del titolo Georgiche. La critica ritiene che non ci sia coerenza nel racconto: questo difetto si giustifica sia perché l’opera ha un puro fine di intrattenimento, sia perché ci è giunta in modo frammentario. Scuola di retorica: I frammenti dell’opera a noi giunti si aprono con una discussione sulle cause della decadenza dell’eloquenza fra Encolpio, protagonista e narratore dell’opera, e il retore Agamennone. Per Encolpio la colpa è dei maestri delle scuole di declamazione che fanno esercitare i propri alunni su temi astratti, per Agamennone, invece, è dei genitori che desiderano per i figli una frettolosa istruzione. Graeca urbs: Encolpio, per sfuggire all’ira del dio Priàpo da lui gravemente offeso, giunge in una città dell’Italia meridionale, probabilmente Pozzuoli in compagnia di Ascilto, un giovane senza scrupoli e Gìtone che ama entrambi causando per questo furiose liti fra Ascilto ed Encolpio. Inseguito i tre divengono prigionieri della maga Quartilla che li costringe a delle sevizie sessuali. Cena di Trimalchione: Fuggono dalla maga e Agamennone li invita alla cena di Trimalchione, un ex schiavo divenuto ricco che rappresenta il parvenù moderno. Nella sua casa labirintica Trimalchione ostenta la sua ricchezza esibendo un’enorme

quantità di cibo e fra ogni portata fa anche esibizioni letterarie per mostrare la sua superiorità anche in quello. Così anche questo posto diviene una trappola per i tre giovani che cercano di fuggire in una locanda. Iniziano nuovamente i litigi fra Encolpio e Ascilto, Gitone sceglie Ascilto ed Encolpio rimane solo e disperato. La pinacoteca: Encolpio rimasto solo si reca in una pinacoteca per lenire il suo dolore. Qui incontra Eumolpo, un vecchio poetastro che recita i due brani più importanti del Satyricon: uno sulla caduta di Troia e l’altro sul Bellum Civile dove si pone in chiara polemica con Lucano, in nome di un ritorno all’epos virgiliano. Queste parti in versi sono, di fatto, interventi dell’autore che interrompe la narrazione dei fatti per commentarli con ironia. La nave: Il testo è molto lacunoso. I tre giovani fanno pace, vengono sorpresi da una tempesta e si salvano. Giungono a Crotone e scoprono da un pastore che la città è piena di cacciatori d’eredità. Così Eumolpo finge di essere un ricco vecchio ed Encolpio e Gitone fingono di essere i suoi schiavi e così riescono ad avere i favori degli abitanti del posto che sperano di ricevere l’eredità. Encolpio viene definito Poliéno (termine attribuito nei poemi omerici ad Ulisse), vien sempre perseguitato dal dio Priàpo e non riesce a manifestare la sua virilità a Circe, una donna del posto con il quale ha intrapreso una relazione. La tempesta: L’opera di si conclude con la guarigione di Encolpio e la grottesca lettura del testamento di Eumolpo che lascia tutte le sue ricchezze agli abitanti di Crotone purchè essi mangino il suo cadavere. Crotone è ricordata come la culla del pitagorismo che vieta di mangiare carne, ma i crotoniani non si fanno scrupoli ed acconsentono pur di entrare in possesso delle ricchezze. GENERE LETTERARIO Il Satyricon può essere considerato un pastiche letterario poiché ha caratteristiche di vari generi letterari. Alcuni critici ritengono che debba essere considerato un romanzo greco, secondo altri ha differenze tali da non poter essere ricondotto a questo genere. Coloro che sostengono la prima tesi sottolineano che, per via dell’elevato numero di novelle presenti nel Satyricon, quest’ultimo ha certamente un rapporto privilegiato con la perduta fabula Milesia, caratterizzata da molte situazioni ridicole e piccanti. In epoca classica, infatti, la novella non si inserisce nel romanzo in modo autonomo, ma ne è un elemento costitutivo e ha una funzione didattica. Coloro che sostengono la seconda tesi ritengono che il Satyricon abbia delle analogie con la satira menippea, coltivata nel secolo precedente da Varrone. Elemento tipico

della satira menippea, infatti, è, in primo luogo, la presenza del prosimetro (mescolanza prosa e versi) e, in secondo luogo, l’intervento dell’autore nel testo che serve non solo a spiegare il suo punto di vista, ma che è necessario per far progredire l’azione. Alcuni critici ritengono addirittura che il titolo del romanzo sia una creazione posteriore di chi volle sottolineare un rapporto privilegiato con la satira menippea. RAPPORTO FRA SATYRICON E ROMANZI GRECI. Alcuni dei recenti ritrovamenti papiracei, hanno mostrato che il prosimetro era adottato anche nel romanzo greco, e che per questo si può individuare un una linea di continuità fra i romanzi greci e quello di Petronio. Analogie: trama simile, una coppia di giovani innamorati che devono affrontare varie periperizie per vivere il loro amore. Motivi simili come il viaggio, la tempesta, il naufragio,il salvataggio miracoloso e la continua separazione dei due innamorati. Differenze: Nel Satyricon si narra un amore pederastico, nei romanzi greci amore fra uomo e donna. Nel primo la maggior parte delle scene comiche è legata alla sfera sessuale, nei romanzi greci son presenti solo amori casti. Infine, nel Satyricon vi è un maggior contatto con la vita quotidiana. MOTIVI PRINCIPALI Labirinto. Ogni luogo diviene un labirinto per i personaggi: la casa di Trimalchione, la Graeca urbs, la nave. Il lungo vagare di Encolpio rappresenta la ricerca di verità, in un mondo in cui è difficile distinguere il vero dalla parvenza del vero. Per raggiungere la verità l’uomo deve intraprendere un cammino ricco di ostacoli. TRIMALCHIONE Oltre all’amore per le ostentazioni, prova una continua angoscia per l’inesorabile trascorrere dell’esistenza tanto che si fa costruire una macchina del tempo con un trombettiere che deve continuamente aggiornarlo sui giorni di vita che gli restano. Trimalchione è uno schiavo affrancato dal suo padrone e, alla morte di quest’ultimo privo di eredi eredita non solo tutte le sue fortune ma anche il nome. L’astuzia del protagonista consiste nel fatto che egli non si accontenterà della proprietà terriera ereditata, ma si dedica al commercio per arricchirsi ancor di più. L’elemento caratterizzante di Trimalchione è l’ambiguità che si legge nei cibi a sorpresa che presenta, nel modo di comportarsi nei confronti dei commensali, passando nell’immediato dalla lusinga all’insulto, dal lamento funebre all’invito a godere delle gioie della vita. L’ambiguità di Trimalchione si esplica anche a livello semantico con arditi giochi di parole. Egli durante la cena cita Ulisse e si indentifica in lui poiché

vede la sua stessa ambiguità e vanta la sua polytropià che per Encolpio è un’ideale irraggiungibile. PETRONIO FRA OMERO E VIRGILIO Utilizza come modelli sia Omero che Virgilio. L’imitatio, però, implica sempre il rovesciamento della fonte assunta come modello. Varie citazioni virgiliane all’interno del testo, riprese con ironia. Encolpio=Enea. Riprende l’epos omerico dandone una lettura degradata: Encolpio=Ulisse. Priapo=Poseidone. DEGRADAZIONE DELL’EROE Encolpio vien definito Ulisse imperfetto perchè rappresenta la degradazione dell’eroe non solo nelle situazioni, ma soprattutto perché non possiede la dote peculiare di Ulisse: la polytropìa (la multiformità, la capacità di adattarsi alle situazioni). Encolpio, a differenza di Ulisse, è incapace di riflettere, sceglie sempre in modo avventato e pecca di ingenuità. Tuttavia ciò che Encolpio perde dal punto di vista eroico, lo recupera, sia pur negativamente, dal punto di vista della sua humanitas. Questo processo di umanizzazione è evidente già nel modo diverso di narrare: nell’Odissea è Omero a narrare; nel Satyricon c’è una piena identificazione fra narratore e protagonista. LO STILE Realismo stilistico: tutti i personaggi parlano a seconda del loro rango o sociale o mestiere. Agamennone si esprime da vero maestro di eloquenza, Trimalchione e i convitati come incolti. La ricchezza di quest’opera è racchiusa proprio nel linguaggio utilizzato, poiché Petronio riporta sia sermo familiaris, il sermo plebeius e lo stile solenne, e questo ci cosente di conoscere meglio le espressioni utilizzate sia dal ceto emergente che dagli strati bassi della società. Inoltre, i discorsi dei liberti durante la cena testimoniano il loro modo di vedere la realtà che li circonda e quindi anche le loro ideologie. REALISMO PETRONIANO La grandiosità del Satyricon è racchiusa nel suo realismo. Nel romanzo, infatti, emergono chiaramente i problemi economico-sociali dell’epoca neroniana come il sovraffollamento delle città (Graeca urbs), la crisi dell’agricoltura, l’emergere di ceti sociali nuovi, la corruzione (crapuloni, sacerdotesse corrotte, letterari squattrinati, donne di facili costumi, cacciatori d’erità…) . Il filologo tedesco Auerbach, in un capitolo del “Mimesis”, ha individuato in Petronio non solo delle novità, ma anche limiti al suo realismo: il non aver messo in luce le

forze sociali che stanno alla base dei rapporti presenti nel testo, l’aver dato importanza più all’individuo che alla società, la mancanza di elementi storici ben precisi. In realtà, seppur senza riferimenti precisi all’imperatore e al periodo, non mancano le coordinate temporali all’interno dell’opera. CHI E’ DAVVERO PETRONIO? Rivoluzionario: Il suo continuo ricorso al meccanismo dell’inversione potrebbe far pensare che sia uno scrittore anticonformista rispetto al panorama letterario della sua epoca. Il significato delle inversioni ha il fine di far comprendere al lettore determinati guasti; l’autore è portavoce di una morale aristocratica, che cerca rifugio nel buon tempo antico. Il tipo di inversione più utilizzato è quello dei modi di comportamento (la matrona di Efeso che tradisce il ricordo del marito) e quello delle regole del vivere sociale degli abitanti di Crotone (sono disposti a mangiare la carne pur essendo pitagorici). Moralista: Alcuni critici ritengono che sia un moralista, in realtà non assume mai atteggiamenti tali, ma si serve dell’ironia e della parodia per far comprendere il suo punto di vista. Aristocratico: Nel Satyricon Petronio presenta il ceto dei liberti che sempre più sostituiva gli aristocratici nel possesso di ricchezze, e Trimalchione neb è l’exemplum principale. Tuttavia i liberti, per l’autore fanno parte di un mondo destinato a perire, poiché Trimalchione non solo non può avere eredi, ma è come se fosse già morto a causa della macchina del tempo che si è fatto costruire per conoscere quanti giorni di vita gli restano. L’unico momento in cui il ceto dei liberti può rimpiazzare totalmente l’aristocrazia è nella finzione del funerale di Trimalchione, in quanto è l’unico momento in cui egli può fingersi d’essere un cittadino al pari degli aristocratici....


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