Italiano Umberto Saba Goal testo parafrasi analisi e commento PDF

Title Italiano Umberto Saba Goal testo parafrasi analisi e commento
Course Letteratura Italiana
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ITALIANO: UMBERTO SABA E LA POESIA GOAL Vita e Opere Umberto Saba nasce a Trieste (allora parte dell'Impero Austro-Ungarico) il 9 marzo 1883, figlio di Ugo Edoardo Poli e di Felicita Rachele Cohen, entrambi ebrei. L’unione dei genitori di Saba dura pochissimo e, quando il poeta viene alla luce, il padre ha già abbandonato la famiglia. Tale situazione familiare segna profondamente la vita e la psiche di Saba, che viene affidato ancora piccolissimo a una balia, (Peppa Sabaz) la quale, avendo perso un figlio, riversa sul piccolo Umberto tutto il suo affetto che il bambino ricambia, tanto che sarà proprio in omaggio a tale figura sostitutiva materna che il poeta sceglierà lo pseudonimo di Saba. Con lei trascorre i suoi primi tre anni di vita e tale periodo lo ricorderà sempre come felice e sereno. Successivamente Saba viene riaffidato alle cure della madre che lo rivuole con sé, e che da quel momento impone al figlio un’educazione rigida e repressiva. Da questo episodio in particolare nascerà il componimento Il piccolo Berto. La mancanza del padre, la severità vittimistica della madre e la separazione dalla balia creano in Saba le basi di una profonda scissione interiore. All’età di vent’anni si manifesta apertamente la nevrosi che lo accompagnerà tutta la vita e che neppure la terapia psicoanalitica riuscirà a guarire in modo duraturo. Nel 1907 parte per il servizio militare destinato a Salerno e in questa esperienza compone i Versi Militari. Tornato a Trieste, nel 1909 sposa Carolina Woelfler (la Lina delle sue poesie) dalla quale avrà una figlia (Linuccia), e si mantiene grazie ad una piccola libreria antiquaria che aveva acquistato a Trieste. Nel 1911 pubblica la sua prima raccolta di versi, Poesie, a cui fa seguito nel 1912 la raccolta Coi miei occhi, successivamente reintitolata Trieste e una donna. Allo scoppio della Grande Guerra, Saba viene richiamato alle armi e, terminata la guerra ritorna a Trieste. Prendeva intanto corpo la prima redazione del Canzoniere, che vedrà la luce nel 1922 con il titolo Canzoniere (1900-1921), che raccoglieva tutta la sua produzione poetica, leggermente modificata in confronto alla bozza del 1919. Nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali da parte del regime fascista, Saba fu costretto ad emigrare con la famiglia in Francia, a Parigi. Ritornato in Italia alla fine del 1939, si rifugia prima a Roma, poi nuovamente a Trieste e infine si nasconde a Firenze, dove attende la Liberazione. Dopo la guerra si alternano a brevi momenti di serenità e di fiducia, frequenti crisi depressive che lo costringono a continui ricoveri in clinica. Nel 1955 stanco, malato, e sconvolto per le orribili condizioni di salute della moglie, Saba si fa ricoverare in una clinica di Gorizia dove muore il 25 agosto del 1957, lasciando incompiuto il romanzo d'ispirazione autobiografica Ernesto, alla cui stesura aveva dedicato i suoi ultimi anni, e che, pertanto, fu pubblicato postumo. Poetica La concezione che Saba ha della poesia è lontanissima sia da quella ottocentesca (poesia come verità) sia da quelle predominanti nel Novecento (poesia come espressione della crisi). Egli attribuisce invece alla poesia una funzione psicologica e sociale: aiutare l’uomo a ritrovare la propria identità e la propria integrità, ridandogli anche la possibilità di partecipare armoniosamente alla vita sociale. Saba attribuisce inoltre una funzione del tutto nuova anche alla figura del poeta: egli ha il dovere di essere onesto, e può esserlo realmente con il lettore solo cominciando da se stesso, cioè cercando nel fondo del proprio Io le verità più nascoste e intime. Per questo motivo Saba si riferisce sempre con la massima chiarezza agli oggetti del proprio discorso e predilige un carattere narrativo grazie al quale può arrivare direttamente al lettore e condurlo alla verità al fondo dei versi. Il poeta stesso chiede al lettore una collaborazione, costruendo la propria opera con grandissima attenzione alla disposizione strutturale e inserendo a volte testi “brutti” ma utili alla corretta comprensione di altri o dell’insieme dell’opera, creando legami e rimandi anche tra le varie poesie. GOAL Introduzione Questo componimento fa parte del terzo volume del Canzoniere, composto tra il 1933 e il 1954. Goal è una delle cinque poesie che sviluppano il tema del gioco del calcio e che Saba ha dedicato alle imprese della squadra di calcio cittadina, la "Triestina": Squadra paesana, Tre momenti, Tredicesima partita , Fanciulli allo

stadio e Goal. La poesia descrive il momento culminante della partita, quello che segue al momento cruciale del goal che determina il successo di una squadra e la sconfitta dell’altra. Nella prima strofa viene descritta l’emozione negativa della squadra e del portiere sconfitti, dopo aver subito un goal. Il tono è molto malinconico, poiché descrive l’amara realtà dei portieri quando subiscono un goal. Nella seconda strofa, invece, viene descritta l’incontenibile gioia della squadra che ha appena segnato il goal del vantaggio: i giocatori si stringono tutti insieme, mentre sugli spalti il pubblico è in delirio. Vengono in particolare sottolineati la solidarietà e la fratellanza che uniscono giocatori della stessa squadra e il pubblico che tifa nel momento clou della partita. Nella terza e ultima strofa viene descritta la realtà del portiere della squadra che ha segnato: lui è dall’altra parte del campo da solo, ma nonostante ciò anche lui è partecipe del sentimento positivo e dell’esultanza generale. TESTO

PARAFRASI

Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non veder l’amara luce. Il compagno in ginocchio che l’induce con parole e con mano, a rilevarsi, scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

Il portiere caduto nell’inutile tentativo di difendere la porta, rimane a terra sconfitto e nasconde la faccia a terra per la rabbia e l’umiliazione, quasi per non vedere la luce che illumina una scena per lui dolorosa. Un compagno in ginocchio al suo fianco lo incita, con parole e con gesti, a rialzarsi e scopre che i suoi occhi sono pieni di lacrime. Il pubblico, unito nell’esultanza, sembra che si riversi nel campo. I giocatori della squadra vincitrice si accalcano intorno all’autore del goal. Pochi momenti sono belli come questi, agli uomini che sono come consumati dalle passioni dell’odio e dell’amore. L’altro portiere è rimasto presso la rete inviolata. Ma la sua anima partecipa alla gioia dei compagni. Per la gioia fa una capriola, manda da lontano dei baci. Della festa, egli dice, anch’io ne faccio parte.

La folla - unita ebrezza - par trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli, a quanti l’odio consuma e l’amore, è dato, sotto il cielo, di vedere. Presso la rete inviolata il portiere - l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima, con la persona vi è rimasta sola. La sua gioia si fa una capriola, si fa baci che manda di lontano. Della festa - egli dice - anch’io son parte.

Analisi e Commento La poesia è composta da tre strofe di sei versi endecasillabi, il terzo e quarto verso di ognuna rimano sempre; inoltre l’ultimo verso di ogni strofa rima con il primo della successiva. A metà di ogni strofa vi sono rime baciate: luce-induce, fratelli-belli, sola-capriola, che contribuiscono a dare una grande efficacia descrittiva. In quanto a figure retoriche troviamo: “contro terra cela la faccia” enjambement (vv. 2-3), “amara luce” sinestesia (v. 3), “scopre pieni di lacrime i suoi occhi” iperbato (v. 6), “al suo collo si gettano i fratelli” anastrofe (v. 9), “l’odio consuma e l’amore, è dato” antitesi(vv. 11-12), “presso la rete inviolata il portiere - l’altro – è rimasto” anastrofe (vv. 13-14) e “della festa - egli dice - anch’io son parte” iperbato (v. 18). Saba è il primo scrittore della nostra letteratura a occuparsi di calcio: prima di lui vi erano cronache e narrazioni dei giornali sportivi, ma mai nessun poeta aveva pensato di assumerlo come materia di rappresentazione artistica. La scelta tematica è bene intonata alle scelte di poetica di Saba: egli intendeva fare della poesia una pratica quotidiana, voleva accostarsi alla vita della gente comune, anche nei suoi gesti rituali, come possono esserlo quelli dei tifosi di calcio. In Goal la suddivisione in tre strofe corrisponde esattamente alle tre immagini in cui si concentra l’attenzione del poeta, ciascuna dedicata alla rappresentazione di un sentimento: il dolore del portiere battuto; l’ebbrezza della folla, che partecipa alla gioia della squadra che ha segnato e la gioia solitaria dell’altro portiere. Tale struttura mette in luce il gusto

sabiano per l’antitesi: il dolore per la sconfitta e la gioia per la vittoria sono messi direttamente a confronto e si incarnano nelle figure dei due portieri. Il portiere della squadra che ha segnato, infatti, partecipa solo da lontano alla gioia dei suoi compagni, è nello stesso tempo escluso (a causa del suo ruolo, che gli impedisce di abbandonare la porta) e coinvolto (grazie al suo desiderio di partecipare al festeggiamento). Egli è quindi in una condizione simile a quella che Saba attribuisce a se stesso, innamorato della vita ma bisognoso di un cantuccio riparato e protetto. Il tono generale della poesia è piuttosto gioioso: le immagini liete prevalgono su quelle dolorose e le lacrime del primo portiere, essendo legate a un gioco, non manifestano un dolore esistenziale profondo, ma una delusione piuttosto superficiale....


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