KRAUTHEIMER, ROMA, PROFILO DI UNA CITTà 312-1308 PDF

Title KRAUTHEIMER, ROMA, PROFILO DI UNA CITTà 312-1308
Author francesca ambroselli
Course Storia Dell'Arte Bizantina
Institution Università degli Studi della Tuscia
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Riassunto libro completo...


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ROMA ---- PROFILO DI UNA CITTà 312-1308 KRAUTHEIMER Datazione Regno di Costantino – 306-337 d.c Editto di Nicomedia – Aprile 310 d.c = Libertà di culto dei cristiani e riedificazione chiese ( distrutte da Diocleziano) soprattutto in Occidente. Massenzio e Massimiliano a Roma rimasero contrari. Battaglia ponte Milvio – 312 dc = Costantino sconfigge e uccide Massenzio. Vessillo prima monogramma di Cristo (CHI RHO). Editto di Milano- 313 dc = Culto libero in tutto l’impero e di tutte le religioni (ES. Grecia, chiesa ortodossa). Occidente a capo Lictino, ancora ancora al paganesimo. Battaglia Gallipoli – 323 = Eliminazione di Lictino. Capo dell’impero diventa Costantino. Spostamento capitale- 330 = Nuova capitale Bisanzio, detta “nuova Roma” chiamata Costantinopoli in onore del suo fondatore. Cristianizzazione di Roma (Occidente) – 350 -400 ca. Meta IV- V secolo. Costruzione nuove chiese e riadattamento vecchi tituli. Nel IV secolo sia paganesimo che cristianesimo convivono (es. Santa Prassede). Sul finire del IV secolo e inizio del V, venne proibito culto degli dei, chiusi i templi che divennero proprietà demaniali. rimane paganesimo illuminato di retaggio classico nell’ideologia e nella memoria delle maggiori famiglie patrizie romane che si figura tramite templi, fori e edifici della Roma classica, anche se in pessimo stato. Papa Damaso – 336 d.c = Papa conciliatore. (costruzione s. Pietro dedicata da Costantino). 346 ca = Proibito culto 356 fino al 408 = Chiusi i templi oppure li destinavano ad un altro uso. Vennero preservati come monumenti pubblici di proprietà demaniale. Editto 392 dc = vieta culto pagano. Tutto 400 d.c = Riconciliare immagine di Roma classica e cristiana con la chiesa d’oriente. Nuova politica romana portata avanti dai capi politici della chiesa: - 401-417 – INNOCENZO I 422- 432 - CELESTINO I 432-440 – SISTO III 440- 461 – LEONE MAGNO 461-468 – ILARIO 468- 483 - SIMPLICIO 410- Invasione Goti (Alarico) = Sacco di Roma 400-500 d.c = Apice arte paleocristiana. (Santa Sabina)

A Roma dopo la partenza di Costantino si creò un vuoto di potere. La capitale spostata in oriente, Costantinopoli, ma Roma, che conservava ancora uffici e sottori dell’amministrazione imperiale continuava a sentirsi ancora la leggittima capitale dell’impero romano. Costantino non era riuscito a creare la capitale cristiana che si era preposto in quanto Roma rimaneva di identità religiosa incerta, dato il suo forte legame con l’antica Roma pagana imperiale e così questo ruolo venne affidato a Costantinopoli. Il trasferimento indubbiamente andò a scapito della comunità cristiana di Roma e fino a tutto il IV secolo Roma rimase pagana appoggiata dalle forti famiglie patrizie. Primi centri cristiani Al tempo delle persecuzioni i cristiani si riunivano in edifici privati, chiamati Domus Ecclesiae ( casa della comunità). Tituli antichi centri comunitari nascosti al tempo delle persecuzioni, molti dei quali furono sostituiti da grandi chiese costruite grazie a donazioni private di ricchi parrocchiani laici o ecclesiastici oppure dai vescovi di Roma.( es.410 Pammachio senatore laico stanziò fondi per la costruzione di Ss.

Giovanni e Paolo al Celio probabilmente su un vecchi titulus-Vestina rimasta vedova diete un lascito per la costruzione di S. Vitale- 336 Papa Marco fondò chiesa S. Marco incorporandovi la domus di famiglia altri esempi come Leopardus, presbitero, finanziò le decorazioni per le chiese di S. Pudenziana e S. Lorenza fuori le mura), Tutto questo prosegui fino alla metà del 400 quando le costruzioni delle nuove chiese romane furono prerogativa esclusiva del Papato. Dappertutto le chiese penetravano all’interno della città, nei sobborghi patrizi, nei grandi quartier e anche nell’area monumentale romana. (es. titulus di S. Lorenzo fondato da papa Damaso sorgeva sui teatri e circhi di Campo Massenzio e anche S. Anastasia eretta ai piedi del palatino, colle dei palazzi imperiali, sull’Aventino tra ricche domus sorse S. Sabina e al posto di una sontuosa domus sull’esquilino sorse S. Pietro in Vincoli. Dove vi erano le caserme dei gladiatori e vicino al Colosseo sorse S. Clemente Con la libertà di culto si costruirono edifici adatti per la celebrazione della liturgia pubblica adottando il modello Basilicale. Questo modello deriva dall’architettura romana imperiale. Le basiliche romane erano edifici pubblici dove si svolgevano funzioni politiche e amministrative. Il tempio classico non poteva servire come modello perché legato ad una religione aborrita e perché poco funzionale in quanto non prevedendo la funzione interna rituale, lo spazio risultava troppo piccolo per accogliere i fedeli. La basilica subisce comunque modificazioni estetiche e funzionale quali: 1- Percorrenza e svolgimento dello spazio longitudinale, navata centrale, affiancata da due minori dette navate laterali che terminavano con un’abside semicircolare. 1- Spostamento della parta d’ingresso sul lato corto e la localizzazione dell’altare (di spalle ai fedeli) sul lato opposto, spesso dotato di uno spazio absidale. L’entrata era preceduta da un atrio o un nartece 2- Presbiterio: spazio tra navata centrale e altare che viene disposta di una navata minore trasversale detta transetto, spesso recintato ed a uso esclusivo del clero. Il transetto rende la pianta dell’edificio simile ad una croce. 3- Copertura di soliti lignea a capriate. Decorazione interne: Le basiliche primitive: Le pitture presenti derivavano dalle pitture delle catacombe e apparvero solo alla fine del IV secolo, oppure cicli musivi. Le colonne (con basi e capitelli) furono ripresi dall’antico come materiali di riuso e quindi si presentano talvolta diversi per forma e materia, alti creati ex novo con forme classiche ridotte con semplicità e poca eleganza. Per tutto il 4 secolo, i nuovi edifici cristiani erano sorti al posto di vecchi tituli e domus ecclesie o al posto di insule ma erano maggiormente destinati a passare inosservati, in quanto poco riconoscibili e visibili. Nel V secolo invece si ha un’importante cambiamento nella costruzione di nuove basiliche. Ora proclamando il nuovo ruolo assunto dalla chiesa di Roma, tali costruzioni emergevano vistosamente sia per luogo che per struttura ed aspiravano a raggiungere rango di architettura pubblica al paro di quella monumentale romana. Importante anche dire che fino alla fine del IV secolo la chiesa non ebbe il monopolio assoluto dell’edilizia romana, ma si rimodernarono, restaurarono e ridecorarono molti edifici pubblici, fori, strade e acquedotti e perfino templi pagani. (Es. Foro romano nel 337-341 ricostruito Porticus deorum consentinum- Tempio di Vesta 394- Santa Maria in Cosmedin incorporava lo Statio Anonae (sede funzionario approvvigionamenti statali) ancora oggi visibili le arcate). Inoltre in tutto il 4 secolo continuano a sorgere molte domus e aule absidate, come quello di Giunio Basso, con decorazioni a tema pagano, a testimonianza della convivenza fra religione pagana e quella cristiana (testimoniata dai disegni di San Gallo). L’adesione spontanea e veloce avvenne prima in oriente che in occidente. Nella metà del IV secolo, Roma si stava Cristianizzando, il processo non era concluso, infatti molti uomini colti legati ad antiche famiglie romane, che occupavano cariche pubbliche amministrative o senatoriali, sentivano il conflitto creato dalla trionfale avanzata del cristianesimo e danno il via a quel fenomeno che si può dire “paganesimo illuminato” derivante da teorie filosofiche neoplatoniche e da culti mistici-esoterici orientali. Cercavano di conservare quel retaggio classico da cui deriva la propria cultura e il proprio linguaggio. Questa “resistenza” pagana alimentata anche da fattori politici come: -Conversione imperatore romano -Spostamento capitale - Ostilità contro cristiani che occupavano cariche amministrative

Artisticamente ciò porta a far rivivere nelle commissioni pagane la vera cultura classica propria dell’età Augustea, elegante e classicizzante in contrapposizione con quella cristiana che appariva invece, rozza e di origine plebea (es. Sarcofagi). Lotta per preservare nell’Urbe sacra la sua propria nota classica che richiamasse l’antica religione tramite l’arte. Per tutta la metà del IV secolo, papa Damaso, 366 , mirò a conciliare la chiesa romana dell’impero e la Roma pagana antica. È importante sottolineare che la chiesa romana fin dalla sua nascita fu da subito dominata da: chierici patrizi, senatus e capi laici di famiglie cristiane, ma con cultura di stampo classico. Anche il Papa era scelto tra questi ed era romano di nascita e di cultura. Negli ultimi del IV secolo, vi è meno astio, si vede di buon occhio il passato di Roma e il suo legame con il paganesimo in quanto la chiesa andava via via consolidando il suo potere ed i patrizi convertiti occupavano posti importanti nell’amministrazione conservando il proprio retaggio classico. L’arte ora accomuna nello stile pagani e cristiani! ( Es. Sarcofago di Giunio Basso il Giovane= Sarcofago classicista ma di un defunto cristiano e lo stesso Papa Damaso usa scrittura capitale dedicatoria derivante da quella augustea. Ne sono un esempio le epigrafi delle tome dei martiri e nelle decorazioni delle chiese). Questo è un esempio di una cerchia ristretta di patrizi, la linea generale era una arte più improntata verso uno stile tendenzialmente paleocristiano più rozzo e popolare. Un esempio di questa tendenza è S.Pudenziana che nel 390 da grande sale termale fu trasformata in chiesa. Il catino absidale non è solo dorato come quello di s. Giovanni in Laterano ma presenta una decorazione musica con vari personaggi: Cristo in trono con apostoli togati. Dietro Ss. Petro e Paolo che vengono incoronati da due figure femminili, rispettivamente la Chiesa degli Ebrei e quella dei Gentili (oriente e occidente). Lo sfondo richiama un’architettura imperiale e figure di evangelisti rappresentati Tetramorficamente. Questo catino simboleggia il connubio tra l’arte romana e quella classicista nel significato cristiano. Intende rievocare la tradizione dell’arte romana nel suo momento più classico e monumentale. Tra i colti patrizi e intellettuali convertiti al cristianesimo spiccano le figure di : Ambrogio, poi vescovo di Milano, Girolamo che preserva nella sua idea ancora un dubbioso conflitto tra cristiani e pagani. Infatti secondo Girolamo, il conflitto tra assorbimento del passato classico vivente nel nuovo cristianesimo, di cui anche il papa ne era emblema, avrebbe potuto portare ad un ricasco nel paganesimo. Tradusse la Bibbia in latino (Vulgata nel finire del IV sec) Agostino, vescovo e teologo paleocristiano. A partire dal pontificato di Damaso, la chiesa di Roma cerca di presentarsi romana di nascita e minimizzare le proprie origini orientali adottando ad esempio la lingua latina invece di quella greca, anche nei riti. Ai martiri che derivavano da una cultura greca invece, gli attribuivano attraverso il martirio, la piena cittadinanza romana. Le tombe dei martiri erano considerati come luogo di culto di grande valore e i martorizzati, soprattutto Pietro e Paolo divennero principi apostolici/eroi patroni dell’urbe specularmente a Romolo e Remo, come fondatori della Roma Cristiana e effigiati come garanzia della nuova Rinnovatio Urbis della nuova Roma. Questo termine esprime tutti i processi che si possono ricollegare nell’idea di rinascita di Roma già avuta nei tempi Augustei, come centro del mondo civile e ripreso poi nel qui come un impero romano rinnovato da Costantino nel nome di Cristo. L’impero di Costantino venne paragonato dallo stesso Agostino al regime di Pax Romana caratteristica dell’età Augustea. In questo contesto si inserisce la costruzione chiesastica più importante e grandiosa del tardo IV secolo a Roma: la basilica di S. Paolo fuori le mura su via Ostiense. Fino al 384 era solo un modesto edificio dove sorgeva la presunta tomba di S. Paolo ed ora nel momento della nuova costruzione, si pone in contrasto con chiesa dedicata da Costantino a S. Pietro. I committenti furono Valentiniano II, Teodosio, Arcadio, sovrani d’oriente. La costruzione fu terminata in otto anni circa (fonte Liber pontificalis. Il contrasto tra Pietro e Paolo era stridente. Pietro era considerato al tempo di Costantino, primo vescovo della Chiesa romana e suo fondatore primo santo di tutto l’Occidente. Nel finire del IV secolo si raggiungesse la parità tra le due figure dei santi perché tra gli apostoli, Pietro era quello che più incarnava l’ideale di uomo di fede, teologo e pensatore e per queste sue caratteristiche si allineava di più alla concezione della nuova chiesa cristiana, intelligencija cristiana, con a capo intellettuali cristiani. CHIESA S.PAOLO: 384 dc. Costuzione, dimensione e magnificenza poteva rivaleggiare con quella di S.Pietro 441 dc Primo incendio o terremoto. Rinnovata la docorazione. 1823 dc Incendio che distrusse quasi tutto e l’edificio odierno è solo una ricostruzione. Rimase invariata la pianta, le proporzioni e alcune parti dell’antica muratura. Sappiamo dell’aspetto originario prima del grande incendio grazie a disegni ed incisioni storiche ad oggi per noi diventate fonti: Costituita da una navata centrale molto alta con doppie navate laterali e 45 finestre

Atrio porticato Transetto absidato alto e profondo dove vi era sepolcro dell’apostolo Soffitto dorato a cassettone e l’arco trionfale aveva una decorazione musiva Le colonne già scelte con cura e scolpite, quelle delle navate laterali, in uno stile corinzio semplificato dopo l’incendio del 441 vennero sostituite nei restauri con splendidi fusti di marmo pavonazzetto dal colore violaceo con capitelli corinzi, le navate affrescate con scene bibliche e l’arco trionfale rivestito con un apparato musivo rappresentante i 24 Vegliardi dell’Apocalisse che offrono a Cristo le corone (presenti Ss. Cosma e Damiano). Sia nell’aspetto originario del IV secolo, sia dopo il restauro ricostruttivo del V, questa basilica è l’emblema della nuova tendenza classicista dell’architettura chiesastica romana : Coerenza stilistica Ricchezza decorazione e armonia delle proporzioni Scelta accurata dei materiali Perfette proporzioni degli edifici Simboleggia una sorta di rinascita classica nell’arte paleocristiana che trova il suo apice nel V secolo con S. Sabina sull’Aventino (425/432), che segue la stessa struttura di S. Paolo fuori le mura. La maggior parte della decorazione musiva è andata persa, rimane solo all’interno della facciata con una scritta in caratteri classici dedicatoria e la personificazione femminile della Chiesa d’Oriente e quella dei Gentili. Curioso è da notare come a Roma si giunge al culmine della nuova tendenza classicista nello stesso momento in cui la città è stata invasa dai Visigoti capeggiati da Alarico, nei primi decenni del 400, passato alla storia come il sacco di Roma. L’assenza degli imperatori sia d’Oriente che d’Occidente che non furono in grado di proteggere la città da saccheggiamenti, distruzioni (come quella degli Orti Sallustriani al Quirinale) e spoliazioni di vario genere, ebbe una sua ripercussione nelle dinamiche politiche. Si ebbe ben chiaro che l’Antica Roma era morta insieme con il paganesimo e non poteva andare via via scomparendo ma rinascere come una nuova citta all’insegna della cristianità, diventare una nuova Roma cristiana e riaffermare la sua presenza in Occidente ed elaborare la sua politica sia cristiana che romana. Fu questo il suggerimento del teologo Agostino: creare la “città di Dio” e fu fatta propria dai maggiori capi della chiesa da Innocenzo I, Bonifacio VII, Celestino I, Sisto III, e Leone Magno per tutta la meta del V secolo. La massima espressione di questa concezione politica-religiosa si ebbe con Carlo Magno. Quest’ultimo fece si che la potenza di Roma si rispecchiasse nella figura di S. Pietro, pietra creatrice di tutta la chiesa e il papa di Roma ne era il legittimo erede e difensore della Chiesa d’Occidente. Questo atteggiamento si rispecchia nell’architettura chiesastica del V secolo. Ne sono degli esempi: S. Maria Maggiore 420 ca e terminata da Sisto III. Oggi si presenta nel suo nuovo assetto barocco più moderno, ma al momento della edificazione seguiva uno stile classico con colonne ioniche sormontate da una trabeazione, tipica soluzione costruttiva romana, ma mai usata nelle chiese romane ad eccezione di Costantino per il Laterano, e una decorazione con stucchi, paraste anch’esse di derivazione classica e molti mosaici con scene Vecchio testamento ancora visibili, incorniciati in modo classico e classici nei particolari. La novità più grande è sicuramente l’elevazione della navata trabeata. La parete dell’arco trionfale era mosaicata con scene della vita di cristo. I mosaici rimangono tutt’ora una delle più importanti manifestazioni dell’arte paleocristiana rappresentati con una tecnica impressionista nel mosaico di tradizione tardo antica (es. mosaici piazza armerina). Per la tecnica d’esecuzione a Roma si usavano perlopiù tessere vitree dai colori contrastanti liberamente giustapposte per rendere l’idea della pittura. Tutta il programma musivo decorativo, ha uno scopo bene preciso, ovvero quello di plocamare la rinascita dell’antichità classica ma nel nuovo spirito cristiano con il PRIMO programma iconografico/ estetico di scene bibliche in scala MONUMENTALE sopravvissuto a Roma. A papa SISTO III si deve anche: Ristrutturazione interna del Battistero Lateranense di Costantino in pieno stile classico e realizzato con materiali di spoglio. Papa Ilario, successore di Leone Magno, sempre nello stesso spirito degli altri,trasformò un padiglione dell’area Lateranense,in una cappella dedicata a raccoglie un frammento della vera croce chiamata per l'appunto cappella della Croce. Demolito nel 1588 ma ben noto dai molti disegni e incisioni a noi arrivati. Per la grande quantità di testimonianze immaginiamo che la bellezza di quest’opera era tale da incidere fortemente i contemporanei che ne lasciarono memoria. Nei mosaici che la decoravano vi erano elementi tipici come angelo con tondo con la croce, l’agnello sacrificale, busto di cristo. Tutti elementi tipici che ricorreranno nei catini absidali mosaicati e nelle cupole dal VI sec nelle maggiori chiese di Roma e Ravenna.

Nel V sec. Eliminato paganesimo e restano monumenti a memoria dell’antico. Il nucleo principale rimangono i fori che rimangono emblema della cultura pagana, ancora adornati di statue classiche greche. Cassiodoro romano al servizio di Teodorico re dei Goti, durante l’assedio di quest’ultimi, riporta la testimonianza della Roma monumentale pagana. Lo stesso fa Procopio 30 anni dopo, descrivendo i fori adornati ancora da statue di derivazione greca (attribuite a Fidia e Lisippo) e proveniente dall’espoliazione greca ma anche opere antiche romane. Inoltre Procopio sottolinea il pregio dei romani a voler conservare le bellezze della città e l’ottima manifattura antica che ha permesso alle opere di resistere nel tempo anche se soggette per secoli all’incuria e all’abbandono conservativo. Restava dunque, anche se in pessimo stato di conservazione, l’immagine della prima Roma come grande metropoli pagana, attraverso i monumenti antichi ancora presenti e la memoria non era più pericolosa in quanto ormai nel V secolo Roma era del tutto cristiana. RICAPITOLO: Elementi di spoglio riadattati all’uso cristiano. -Arte paleocristiana nel V secolo : Rinascita forme della tarda classicità. L’inizio si può tracciare con gli “eleganti” sarcofagi classico dei patrizi cristiani e nelle basiliche di nuova edificazione (S. Paolo fuori le mura, S. Pudenziana, S. Sabina) Rinnovamento architettura sacra romana tramite le forme architettoniche di derivazione classica che raggiuge l’apice con Sisto III e Leone Magno (S. Maria Maggiore, Battistero Lateranense e Cappella S. Croce Periodo dei maggiori cicli musivi cristiani. Con Papa Simplicio sul finire del Vsecolo si ha l’edificazione di S .Stefano Rotondo al Celio. Ad oggi non si è salvata la decorazione interna presentava: Pianta centrale con navate anulare , colonnato ionico trabeato e cupola finestrata. Sui lati si aprivano 4 cappelle prvviste di giardini. Questo schema insolito deriva da un’architettura imperiale, per l’alternanza di spazi chiusi ed aperti e alti e bassi come si ritrovano nelle ville tardoantiche imperiali, ma anche di influsso orientale. La decorazione che doveva e...


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