Sacco di Roma 455 - Storia romana PDF

Title Sacco di Roma 455 - Storia romana
Author Diana Franciosi
Course Letteratura italiana e letterature europee
Institution Sapienza - Università di Roma
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Storia romana...


Description

IL SACCO DI ROMA 455 D.C. La recente morte dell'imperatore di occidente Valentiniano III, assassinato in una cospirazione, e la proclamazione di Petronio Massimo ( impero di Petronio Massimo ) al titolo romano imperiale provoca le ire del re dei vandali Genserico. Genserico, organizzata la flotta, salpa in direzione di Roma e, una volta ormeggiata nei pressi di Porto, si accampa. L’imperatore Petronio Massimo, valutato il pericolo, decide di scappare dalla città. Quando le truppe di Genserico arrivano in città, questa era sguarnita di difese. Il 2 Giugno del 455 i Vandali di Genserico entrano a Roma e saccheggiano la città. Papa Leone I Magno, che era riuscito a fermare Attila, nulla può nei confronti della furia dei Vandali. Lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius ci racconta che “la spoliazione di Roma potè essere condotta sistematicamente. Si saccheggia contemporaneamente in ogni angolo. Centinaia di carri stracolmi, uscivano da Porta Portuense (ora Porta Portese) per trasportare il frutto della rapina sulle navi, alla fonda, per tutta l’ampiezza del Tevere. I barbari si gettarono prima di tutto sul Palatino, sede dei Cesari, sulle cui stanze l’infelice Eudossia era tenuta ora prigioniera da Genserico, il capo dei Vandali e lo depredavano con tale bramosia che non vi rimase neppure un vaso di rame. Sul Campidoglio fu messo a sacco il tempio di Giove. Genserico non si limitò a far man bassa delle statue rimaste ma, fece scoperchiare anche metà del soffitto e caricare sulle navi le tegole in bronzo dorato” I Vandali saccheggiano la città per quattordici giorni e Papa Leone riesce solo ad ottenere da Genserico la clemenza nei confronti degli abitanti. La città venne sistematicamente spogliata, con metodo, delle sue ricchezze per ben tre settimane. I Vandali non fecero solo incetta di averi, ma anche di persone: molti membri dell’aristocrazia senatoria vennero fatti prigionieri, per poi chiedere un riscatto. Inoltre, molti artigiani vennero condotti, in schiavitù, a Cartagine. Il bottino più ricco, però, fu la presa in custodia di Eudossia, Eudocia e Placidia (rispettivamente moglie e figlie di Valentiniano III), che vennero condotte anch’esse a Cartagine, presso la corte di Genserico. Le figure più autorevole nella descrizione storiografica di questo evento furono:   

Procopio di Cesarea, storico bizantino, (Cesarea marittima, 490 circa o inizio V secolo Costantinopoli, 560 circa); Giovanni di Antiochia, storico bizantino, cronista; Prisco di Panion (Tracia, 420 circa – dopo il 471) è stato uno storico bizantino, di lingua greca, che visse durante il regno di Teodosio II (408-450), e scrisse una Storia, di notevole importanza e affidabilità....


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