La canzone nella cultura di massa (schema ultimo cap. Il Secolo dei media - Ortoleva) PDF

Title La canzone nella cultura di massa (schema ultimo cap. Il Secolo dei media - Ortoleva)
Author Mara Mat
Course Media: storia e teoria a
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 2
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Summary

Schema riassuntivo ultimo capitolo del libro Il secolo dei media....


Description

La can canzzone nel nella la cul cultu tu turra di mass massaa Tesi 1 – Onnipresente e proteiforme: -

La canzone è il prodotto più ubiq ubiquam uam uamen en ente te diffuso dell’industria culturale Tap Tappez pez pezzeri zeri zeriaa della vita sonora contemporanea Disp Dispon on onibili ibili ibilità tà in tu tutti tti i lluog uog uoghi hi e a ttutte utte le o ore re Onnivora, si nutre di tutte le forme, musicali e letterarie. Tutti pensiamo di sapere cosa sia una canzone e di saperla riconoscere.

Tesi 2 – Facile: -

Rico Riconos nos noscibil cibil cibile e, perché presenta una caratteristica costante. Am Amiche iche ichevole vole e acco accoglien glien gliente te te, user friendliness: per goderla non occorrono particolari competenze. Non ric richie hie hiede de u un’a n’a n’atten tten ttenzion zion zione ep prolu rolu rolung ng ngata ata ata, dura dai 2 ai 5 minuti. Non cerca l’eternità, qualche volta la trova. Appartiene al tem tempo po lliber iber ibero o, può essere legata ad alcuni cer cerimo imo imoniali niali scelti da chi li vive. La sua “facilità” non viene meno neanche quando la sua musica è difficile, neanche quando lo sono le parole.

Tesi 3 – Adattabile, portatile: -

Attraversa tutti i media perché è ad adatta atta attabile bile e po porta rta rtatile tile tile, grazie alla sua dur durata ata con conten ten tenuta uta e sstand tand tandard ard ardizz izz izzata ata e alla libertà che lascia agli esecutori e agli ascoltatori. Si presta all’asco asco ascolto lto con concen cen centrat trat trato o come a quello di distra stra stratto tto o al non asc ascolto olto olto: ci sono canzoni di cui ci accorgiamo solo quando sono terminate. Att Attrave rave raversa rsa dive diversi rsi amb ambien ien ienti ti e diventa strumento e pretesto per assentarsi da quello in cui ci si trova. Arriva da mezzi di riproduzione sonora regolabili per volume e per tono: adattare il suono all’ambiente. Evergreen: quanto più si avvicina all’eterno.

Tesi 4 – Paradigma di durata e unità di tempo: -

Il tempo dell’intr intr intratten atten attenim im imento ento (sala d’aspetto, centro commerciale, suonerie telefono) è scandito da canzoni. Radio passa canzoni di un tempo medio di due-tre minuti. Canzoni della durata di 10 minuti assumevano il sapore di un manifesto. 45 giri – cd – digitalizzazione, la canzone si è imposta nel linguaggio audiovisivo del vide videoclip oclip oclip.

Tesi 5 – Racconto in versi: - Non tutte le canzoni hanno le parole, ma se le hanno sono in versi e molto spesso anche in rima rima. - La canzone è la po poesia esia di chi non legge poesia, ra racco cco cconta nta qua quasi si ssemp emp empre re u una na stor storia ia ia, in prima persona. - La durata della canzone è unità di base del tempo sociale, il suo contenuto narrativo è unità di base del racconto. - Ogg Oggett ett etto o di con consum sum sumo oq quo uo uotidia tidia tidiano no no, a volte tappezzeria acustica. Ci parla di situ situazio azio azioni ni eemo mo motive tive che concentrano tutta la nostra attenzione nel momento in cui le viviamo (amori che nascono e che finiscono, felicità, disperazioni…). - Spesso lle e par parole ole si iimpri mpri mprimo mo mono no nella m memo emo emoria ria ria, anche a discapito di cose molto più importanti. Tesi 6 – Cartamoneta dei sentimenti: -

Somiglia alla fotografia, oggi è il cir circola cola colante nte dell dellaa cu cultu ltu ltura ra di m massa assa assa: passa da un medium all’altro, da un genere a un altro, portando con se il suo carico emotivo, fatto di racconti e ricordi di chi ascolta. Nasce scritta, applicazione delle regole del copy copyrig rig right ht ht. L’es L’esecu ecu ecutor tor tore e pr preval eval evale e su sull’a ll’a ll’autor utor utore e, tanto che molti decidono di cantare le proprie canzoni per conservarne il controllo.

Tesi 7 – Paradigma della popular culture: -

Ad Adattab attab attabilit ilit ilità, à, fa facilit cilit cilità, à, u umil mil miltà tà spesso cause del suo basso prestigio culturale. Distinzione tra musica “leggera” e “seria” Piac Piacevo evo evolezz lezz lezzaa come arma di inganno, faci facilità lità come fattore di stupefazione, pre prevedi vedi vedibili bili bilità tà come rinuncia ad ogni capacità di provocazione.

-

Es Essenza senza ste stessa ssa del della la ccultu ultu ultura ra d dii m mass ass assaa e b bers ers ersaglio aglio pe perr chi vo voglia glia dim dimost ost ostrarn rarn rarne e la pov povertà ertà e l’ass l’asservi ervi ervimen men mento. to.

Tesi 8 – Un filo di voce: - Non tutte le canzoni sono da cantare, quando lo sono, alle paro parole le e alla musica si aggiunge la voc voce e. Il videoclip ha introdotto anche l’im im imma ma magine gine gine. - La voce si appropria delle parole e della musica, ne fa diretta prosecuzione di una personalità, trasforma la soggettiva, propria del racconto in versi, in una dichiarazione individuale. - Lo svi svilupp lupp luppo od dell ell elle e tec tecnich nich niche ed dii aamplifi mplifi mplificaz caz cazion ion ione e ha reso potenti anche voci deboli, e gradevoli anche voci imperfette. - La voce migliore è quella inconfondibile considerata segno di aute autentic ntic nticità ità ità. (Bob Dylan, Battisti). - La canzone deve la sua potenza anche al fatto di no non n eesclud sclud scludere ere ne nessun ssun ssuno o dal gusto di ascoltarla, dalla convinzione di capirla, dal piacere di intonarla....


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