La lingua italiana e i mass media - Capitolo 2 PDF

Title La lingua italiana e i mass media - Capitolo 2
Course Italiano per la comunicazione
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 10
File Size 254.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 39
Total Views 121

Summary

La lingua italiana e i mass media - Capitolo 2
Riassunto dettagliato del capitolo...


Description

2.La lingua della radio – Atzori Il parlato radiofonico è un insieme di linguaggi e appartiene alla categoria del “trasmesso”, termine introdotto nel 1982 dal linguista Francesco Sabatini per rendere più riconoscibile la specificità della comunicazione parlata dei media fonico-visivi rispetto alle due forme “storiche” di comunicazione, scritta e parlata. Il trasmesso si colloca come una modalità di comunicazione ibrida, intermedia fra lo scritto e il parlato, determinata in maniera specifica dal mezzo tecnico di trasmissione (oggi vi facciamo rientrare non solo la comunicazione orale dei media fonico-visivi ma anche le manifestazioni scritte trasmesse per via telematica e telefonica): in questo caso si tratta dei mezzi di comunicazione a distanza, in cui la comunicazione non ha come condizione la compresenza degli interlocutori in una situazione spazio-temporale reale, né quella della stabilità visiva del messaggio linguistico. Domenico Fiormonte ha proposto anche il termine ‘diatecnia’, parametro relativo alla variazione ed evoluzione del mezzo tecnologico (concepibile come sottodimensione della diamesia). I nuovi media rendono disponibili molti strumenti di interazione telematica e telefonica che offrono possibilità ancora diverse di commistione fra scritto e parlato e che si sono naturalmente integrati con la radio. La radio si dimostra il mezzo che più di altri è in grado di superare l'unidirezionalità del rapporto con l'utente, integrandosi in altri dispositivi e sfruttando le potenzialità offerte dallo sviluppo multimediale e multipiattaforma. 2.2 Novant’anni di radio in Italia Le trasmissioni radiofoniche hanno inizio in Italia nel 1924, con la fondazione dell'URI (Unione radiofonica italiana), la prima società privata concessionaria della radiodiffusione italiana. Dopo il passaggio all'EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) nel 1928, l'anno successivo nasce il Giornale parlato e a Milano si forma la prima redazione radiofonica; nel 1930 si conia il termine "giornale radio". Le notizie sono fornite esclusivamente dall’agenzia giornalistica di regime, Agenzia Stefani. Tra il 1931 e il 1934 ha rilevanza anche linguistica l’introduzione della cronaca in diretta di cerimonie pubbliche ed eventi sportivi (1935 vediamo l’editoriale quotidiano Cronache del regime). Gli abbonati crescono rapidamente fino a raggiungere il milione nel 1938: la radio diventa un mezzo di comunicazione di massa, diffuso in tutti i luoghi pubblici. In particolare, con l’entrata in guerra nel 1940, la radio è utilizzata sempre più come strumento politico e propagandistico, con effetti evidenti anche sulla lingua: l'onnipresente retorica di regime, la difesa dell'italianità del lessico e della pronuncia. Non appena l'Italia ritorna alla pace, all'EIAR subentra la RAI (Radio audizioni Italia), fondata nel 1944. Nel 1954 iniziano le trasmissioni televisive e Radio audizioni Italia diventa RAI-Radiotelevisione italiana. La televisione appare subito come prioritaria e assorbe molte risorse destinate prima alla radio. Con l'avvento del telegiornale, il carattere di voce ufficiale del governo passa dalla radio alla TV e il radiogiornale viene marginalizzato in orario mattutino.

La R.AI decide di caratterizzare i tre Programmi per genere: il primo si specializza nell’informazione, il secondo punta su prosa, musica e varietà, e il terzo canale ammorbidisce l'impostazione culturale. Gli anni Cinquanta sono l'epoca d'oro dei radiodrammi e dei documentari radiofonici. Il parlato radiofonico è rivolto al modello scritto ed è in gran parte programmato, con frasi brevi e lineari, semplificazione delle strutture, chiarezza dei collegamenti; la pronuncia è standardizzata. Gli anni del boom economico vedono la diffusione delle radioline portatili e delle autoradio; si inaugurano programmi musicali per i giovani: Bandiera gialla, Per voi giovani e Hit parade. Nell’offerta informativa vengono aggiunti GR rapidi e frequenti, in formula di aggiornamento flash. Tra le novità della fine degli anni Sessanta citiamo due programmi che rappresentano un nuovo modo di far la radio: Chiamate Roma 3131 (1969) introduce la diretta telefonica con gli ascoltatori e Alto gradimento (1970) apre alle chiacchiere leggere e all'umorismo demenziale. È l'avvento della “neoradio”: si comincia precocemente a imporre una programmazione “di flusso”, fatta di strisce e appuntamenti quotidiani anziché settimanali e di lunghi programmicontenitore aperti agli interventi degli ascoltatori, un processo che la neotelevisione conoscerà solo dalla fine degli anni Settanta. La lingua radiofonica ne viene scossa: il telefono mette in onda il parlato degli ascoltatori, i palinsesti si fanno meno ingessati, accanto al "parlato-scritto" si fa strada il "parlato-parlato", che intende realizzare la spontaneità di un discorso non programmato. La riforma della RAI, varata nel 1975, attribuisce il controllo sull'azienda al Parlamento, sottraendolo al governo. Per quanto riguarda la radio, dà il via al pluralismo delle reti e alla nascita di tre testate radiogiornalistiche indipendenti, GR1, GR2 e GR3. Con la riforma, gli speaker professionisti vengono sostituiti dai giornalisti nella conduzione dei giornali radio. Il fatto più eclatante è la fine del monopolio della radio pubblica, fin qui incontrastato: con la sentenza della Corte costituzionale n.202 del 1976 tale monopolio viene limitato alle trasmissioni nazionali, consentendo ai privati l'esercizio di radio e televisioni via etere non eccedenti l'ambito locale. Le radio private crescono e si sviluppano: tra le prime, Radio Milano lnternational (oggi R101), Radio trasmissioni Lombarde (RTL 102.5), Radio Studio 105 (Radio 105). Le maggiori radio private allestiscono una redazione giornalistica e adottano il formato americano music & news, che scandisce il clock orario con un notiziario flash. A partire dagli anni Novanta si assiste alla concentrazione dei soggetti radiofonici in gruppi editoriali.

Si intensificano i rapporti fra i maggiori editori della carta stampata e la radiofonia privata nazionale. Dalla metà degli anni Novanta un'innovazione fondamentale è l'integrazione della radio con la Rete, che permette un potenziamento del mezzo tradizionale attraverso l'apertura dei siti Internet delle radio, la nascita di web radio sia come canali autonomi sia come secondi marchi specializzati per genere musicale, la possibilità di ascoltare online i programmi radiofonici in streaming (1995) durante la messa in onda o in differita. Negli anni Duemila si moltiplicano le piattaforme tecnologiche per la fruizione dei contenuti radiofonici: la radio è ascoltabile tramite lettore MP3, telefono cellulare, smartphone, TV digitale, oltre che al computer. Negli ultimi anni però il mezzo sta perdendo ascolti nella fascia giovanile: il paradosso radiofonico sta nell'essere un mezzo digitalizzato crossmediale e contemporaneamente un mezzo tradizionale, semplice, immediato ed economico, perfetto anche per un pubblico non informatizzato e sempre più anziano. 2.3 Quadro della radiofonia italiana La legge Mammì nel 1990 definisce le diverse tipologie di radio: - Radio commerciali, fondate sugli introiti pubblicitari, e radio comunitarie senza scopo di lucro e con particolari istanze culturali, politiche e religiose; -

Radio nazionali, radio locali, consorzi di emittenti locali di proprietà diverse che trasmettono in contemporanea programmi per 6 ore giornaliere.

Oggi operano nel mercato radiofonico italiano: - 3 reti radiofoniche pubbliche principali (Radio1, Radio2, Radio3); - 15 emittenti radiofoniche private nazionali (Radio 105, RMC-Radio Monte Carlo, Virgin Radio, Radio Capital, Radio Deejay, M2O, R101, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio 24, RTL 102.5, RDS, Radio Maria, Radio Radicale, Radio Padania); - circa 1.100 emittenti radiofoniche private locali. L’indagine rileva che la radio è molto seguita: nel 2014 gli ascoltatori nel giorno medio sono stati il 66% della popolazione, pari a oltre 34 milioni di persone. La radio è il mezzo di informazione preferito fuori casa e in mobilità. È ascoltata attraverso una pluralità di device, primo fra tutti l'autoradio (dal 67% degli ascoltatori); cresce l'ascolto tramite cellulare e internet, mentre diminuisce tramite il tradizionale apparecchio radio, la TV e il lettore MP3. L'ascolto perdura nella giornata e scema nelle ore serali. Gli ascoltatori in valore assoluto sono più numerosi nella popolazione attiva (40% tra i 35 e 54 anni), risalgono oltre i 65 anni (17%), mentre sono ai minimi tra gli adolescenti (5%). Al vertice spicca RTL 102.5 con 6,7 milioni di ascoltatori al giorno; intorno ai 4,5 milioni si collocano nell’ordine, Radio Deejay, RDS, Radio Italia, Radio 105. La radio pubblica in generale peggiora i propri risultati.

2.4 Le radio nazionali RADIO RAI La concessionaria pubblica comprende dieci canali radiofonici, trasmessi attraverso diverse tecnologie. Le tre reti radiofoniche principali (Radio1, Radi02 e Radio3), un canale riservato alle dirette parlamentari e alle news istituzionali (GR Parlamento), un canale di servizio che trasmette in isofrequenza sulla rete autostradale (Isoradio) si ricevono in FM, in digitale e via web. Altri canali di pubblica utilità sono FD4 e FD5 (filodiffusione di musica leggera e di musica classica), accessibili anche in digitale e in rete. - Radio1 si caratterizza come rete all news con una programmazione dedicata per il 90% all'informazione: 5 giornali radio tradizionali da 20-25 minuti ciascuno, notiziari di 5 minuti ogni ora, per un tot di 25 edizioni giornaliere. I contenitori di informazione costituiscono l’ossatura del palinsesto, a cui si aggiungono programmi di approfondimento e rubriche di servizio. Radiao1 trasmette inoltre quotidianamente 2 notiziari sportivi e allo sport dedica ampio spazio nella programmazione del fine settimana. Una rilevante ristrutturazione del palinsesto nel 2014 ha portato al rafforzamento dell'informazione e dello sport, all'inserimento di programmi musicali e alla cancellazione di programmi culturali. - Radio2 si rivolge a un pubblico giovane e giovane-adulto tramite una serie di programmi di conduzione comica e di musica leggera. I giornali radio sono 5 e più brevi (10 minuti), i notiziari durano 5 minuti, per un totale di 11 appuntamenti. Sono caratterizzati da un linguaggio più semplice rispetto agli altri notiziari della testata e da un ritmo più veloce. - Radio3 è il canale dedicato alla cultura nelle sue diverse forme: musica soprattutto classica (sinfonica, da camera e lirica), letteratura, arte, scienza, cinema e teatro. Offre 3 giornali radio di 15 minuti e 4 notiziari di 5 minuti nel corso della giornata, caratterizzati da una particolare attenzione all'approfondimento. Radio RAI, anche grazie all'unica testata radiogiornalistica GRR, mostra una linea strategica complessiva e un'attenzione verso una lingua di tipo medio, lineare e piuttosto omogeneo che ne fanno ancora un modello linguistico. RADIO MUSIC &NEWS Alcune reti affiancano musica, intrattenimento e notizie, facendo dell’informazione un elemento forte e decisivo della loro identità. La programmazione è organizzata per fasce orarie affidate più conduttori che le identificano. All' interno di queste fasce è riconoscibile un clock orario, con un notiziario di alcuni minuti a ogni ora e rubriche fisse di sport, meteo e traffico. - RTL 102.5 è l’emittente più ascoltata: è una radio multipiattaforma, votata all’interattività e alla vicinanza con i suoi ascoltatori; adotta il formato generalista contemporary hit radio, basato sulla rotazione dei successi musicali del momento. Ha una propria redazione giornalistica dal 1991, con una rete di corrispondenti dall'Italia e dall'estero. Offre 24 notiziari spot di 3 minuti ogni ora con 3 edizioni principali più lunghe; al notiziario seguono le informazioni sul traffico (in collaborazione con Autostrade per l'Italia).

- Radio Capital dispone di una redazione giornalistica diretta da Vittorio Zucconi e di sinergie con il quotidiano "la Repubblica". Trasmette 16 notiziati spot di 3 minuti all'ora esatta e programmi di informazione mattutini e preserali. Il resto della programmazione è organizzato per contenitori musicali, con prevalente orientamento verso la musica degli anni Settanta-Ottanta-Novanta (classics & news). - RMC condivide la redazione giornalistica con le altre emittenti del gruppo Finelco (Radio 105 e Virgin Radio) e ha diminuito rispetto al passato lo spazio dedicato all'approfondimento dell'informazione, limitato al primo mattino. Offre 15 edizioni del notiziario spot di 3 minuti poco prima dell'ora esatta. - RDS è la contemporary hit radio più vicina al modello "di flusso": lascia più spazio alla musica rispetto al parlato e ha un preciso dock orario, con 19 notiziari spot della durata massima di 3 minuti poco prima dell'ora esatta, le informazioni sul traffico al 20° minuto e le notizie sportive al 40° minuto. - R101 si rivolge a un pubblico adulto, anche nelle scelte musicali (adult contemporary). Trasmette notiziari spot più brevi (1 minuto), in collaborazione con TGCOM24. RADIO MUSICALI Le altre radio offrono una programmazione basata essenzialmente sulla musica e sull’intrattenimento leggero, in un flusso continuo di musica e parlato. Le diverse radio si distinguono per il formato scelto, che risulta dalla combinazione di tutte le componenti del suono della stazione, finalizzato ad attirare un tipo particolare di pubblico. In generale mostrano una presenza dell’informazione decisamente accessoria e limitata a pochi flash giornalieri. - Radio Italia solomusicaitaliana trasmette programmaticamente "solo musica italiana" e negli ultimi anni ha incrementato l’intrattenimento parlato. - Radio Deejay realizza in Italia il formato musicale urban (dance internazionale contaminata con i generi della musica nera) e alterna intrattenimento parlato a programmi musicali; - Radio 105 privilegia la conduzione d'intrattenimento e il varietà comico rispetto alla musica. - Virgin Radio e M2O sono emittenti prettamente musicali: la prima diffonde musica rock italiana e internazionale, la seconda generi giovanili come dance, house e techno. - Radio Kiss Kiss, emittente generalista nelle scelte di musica e intrattenimento, è negli ultimi anni alla ricerca di un'identità precisa; offre alcuni flash informativi di un minuto realizzati da TGCOM24.

RADIO D’INFORMAZIONE Riuniamo sotto questa etichetta le radio di parola (talk radio), che si dedicano all’informazione, ma anche al parlato di contenuto non giornalistico con rubriche di servizio, dibattiti, interventi del pubblico, e le radio d’informazione (alla news) che si occupano prevalentemente di informazione con giornali radio, approfondimenti e rubriche giornalistiche. - Radio24 è un’emittente news &talk con un palinsesto di programmi parlati multitematici. Il linguaggio dell’emittente è in genere serio ma amichevole e comprensibile, con un rapido ritmo complessivo. - Radio Radicale, organo di partito della Lista Pannella, ha un palinsesto interamente parlato, gestito da una redazione giornalistica. Svolge anche il servizio di trasmissione delle dirette parlamentari e dei processi più importanti. I contenuti e i linguaggi adottati sono spesso molto tecnici; gli ascoltatori sono limitati. RADIO CONFESSIONALI - Radio vaticana: trasmette alcuni notiziari; il resto del palinsesto è costituito da trasmissioni di culto, rubriche e programmi musicali; i conduttori per lo più leggono un testo accuratamente scritto. - Radio Maria: emittente di culto con notevoli ascolti; tramette preghiere, catechesi, programmi di cultura religiosa e di servizio (anche rassegna stampa e giornale radio).

2.5 Generi radiofonici I programmi si definiscono attraverso le scelte di contenuto (info/intrattenimento culturale, leggero e musicale/servizio) e di formato (durata, rapporto tra elementi costitutivi, tipo di conduzione, rapporto con l’ascoltatore) che vi sottostanno. I generi nascono, alle origini della radio, come trasposizione di modelli "alti": la radio pubblica rappresenta, in una prima fase, un canale di spostamento di contenuti che rende praticabili luoghi altrimenti non accessibili al grande pubblico (teatro, rivista, concerto). In un secondo momento sviluppa una cultura di servizio, con un'offerta informativa capillare e la copertura degli eventi istituzionali e della cronaca internazionale. Il linguaggio radiofonico si articola come adattamento di altri linguaggi (letterario, teatrale, politico, ecc.), con attenzione alle caratteristiche peculiari del mezzo e con intenti pedagogici. Anche la suddivisione in tre canali a partire dal 1951 rispecchia la differenziazione per generi: informazione, intrattenimento, cultura. Il genere ampiamente dominante è l’intrattenimento musicale. Per l'evoluzione della radio di palinsesto ha rivestito gran e importanza, dalla fine degli anni Sessanta, l'introduzione del telefono, che ha permesso una massiccia partecipazione degli ascoltatori. Il programma-contenitore diventa una tipologia prevalente, per la diversa interazione con gli ascoltatori che il telefono consente, le modalità di ascolto più casuali e frammentarie, l’effetto della concorrenza con gli altri media e con le radio commerciali. Oggi si ha un'ibridazione fra i generi (o metageneri) informazione/intrattenimento parlato e musicale/divulgazione culturale, al punto che diventa difficile attribuire una sola etichetta a un programma radiofonico.

2.6 Programmi L’informazione è tradizionalmente la cifra distintiva della radio pubblica Radio RAI, ma dagli anni ’90 anche le radio private si attrezzano per offrire appuntamenti informativi. -

Notiziari à L'offerta è piuttosto variegata: i giornali radio lunghi (15-30 minuti); i notiziari spot (1-3 minuti) sono l'offerta quasi esclusiva delle radio musicali. Le radio informative danno più spazio, con diverse declinazioni, al dibattito politico e all'economia, le radio musicali alle informazioni di servizio e allo sport.

-

Contenitori d’informazione à Nelle radio che hanno una redazione giornalistica strutturata si diffonde il contenitore di approfondimento dell'informazione, in genere collocato nelle ore del mattino. È un programma in cui si affrontano i temi del giorno; comprende uno o più notiziari, la rassegna stampa, la presenza di ospiti come esperti, interviste, rubriche fisse, interventi del pubblico tramite telefonate, SMS, e-mail e contributi dai social network.

-

Talk show di attualità à Il dibattito tra conduttore e ospiti in studio è da sempre congeniale al mezzo radiofonico. Programmaticamente si apre agli interventi degli ascoltatori al telefono. In molti talk show è fondamentale la personalità del conduttore.

-

Programmi di approfondimento à I programmi di approfondimento affrontano temi diversi e rispecchiano la personalità delle emittenti che li ospitano. Approfondimenti dedicati all’economia, alla politica, alle notizie d’attualità, alla giustizia e cronaca d’attualità, allo sport, ecc.

-

Rubriche tematiche à Hanno un formato più breve e sintetico rispetto ai programmi di approfondimento e per questo risultano adatte a ogni tipo di programmazione. Sono dedicate a temi diversi e variamente organizzate: comprendono musica e interventi di esperti in studio.

-

Reportage à Il reportage è il racconto in prima persona e l’approfondimento di una notizia o di un fenomeno sociale, spesso con intento di denuncia. È arricchito da interviste di testimoni, voci, musiche e suoni raccolti sul campo. Ha spazi marginali nella radio contemporanea.

-

Intervista e inchiesta à Il giornalismo radiofonico dà il meglio di sé nel continuo e tempestivo aggiornamento, ma oggi difficilmente è investigativo.

-

Musica e intrattenimento à L’intrattenimento musicale e quello leggero sono gli ingredienti prevalenti nella gran parte della programmazione radiofonica. Il parlato è una commistione d’informazione light e umorismo, e le notizie spesso entrano nei programmi di intrattenimento come spunto di discussione o di comicità.

-

Contenitore d’intrattenimento à È la tipologia di programma più diffusa, ...


Similar Free PDFs