La prospettiva in Leon Battista Alberti PDF

Title La prospettiva in Leon Battista Alberti
Course Storia dell'arte moderna I
Institution Università degli Studi di Trento
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Summary

Riassunto Saggio professoressa Lucia Longa sulla Prospettiva lineare centrica...


Description

La prospettiva in Leon Battista Alberti LONGO

l trattato è organizzato in tre "libri": Il primo libro tratta della riduzione bidimensionale della realtà tridimensionale e contiene una delle prime trattazioni dirette al pubblico della prospettiva[4] lineare geometrica, messa a punto verso il 1416, da Filippo Brunelleschi, che venne ampiamente accreditato della scoperta, arrivando a dedicargli l'intera opera nella traduzione del 1436. La tecnica brunelleschiana consisteva essenzialmente nel dividere il campo visivo entro un reticolo, con il contenuto dei singoli campi che veniva poi opportunamente proiettato sul dipinto tramite una costruzione geometrica. Ciò necessitava la determinazione di un punto di vista ottimale dello spettatore e solo se si osservava il dipinto dalla distanza prevista si otteneva una visione perfezionata. Alberti rese il metodo più flessibile, pensando la rappresentazione pittorica come una sezione della piramide ottica, e il punto di osservazione collegato al punto di fuga collocato sulla linea dell'orizzonte. Al punto di fuga convergono tutte le linee perpendicolari al piano del dipinto. Nel secondo libro tratta di “circonscrizione, composizione, e ricevere di lumi”. la Circumscriptio consisteva nel tracciamento del contorno dei corpi; la Compositio, elemento centrale nella trattazione albertiana, era il tracciamento delle linee che uniscono i contorni dei corpi, cioè la composizione della scena pittorica; la Receptio luminum, prende in considerazione i colori e la luce. Il terzo libro del trattato conteniene considerazioni generali sulla professione dell'artista ed è uno dei momenti in cui si prefigura una nuova immagine dell'artista, inteso come intellettuale a tutti gli effetti. WIKI

Al libro dell’arte di Cennini si affianca il De Pictura di Leon Battista Alberti. 1435 Dedicato a Giovanni Gonzaga in latino 1436 Dedicato all’amico Brunelleschi in volgare Si tratta della rappresentazione teorica rinascimentale dei principi della geometria prospettica e della narrativa pittorica. Codificazione degli artisti del primo 400 Masaccio, Brunelleschi, Donatello. 1. Libro mathematico, dedicato alla costruzione prospettica per la rappresentazione reale della natura. 2. Alla pittura e ai sui procedimenti mentali 3. Alla cultura di cui deve essere dotato un artista

1. Tecnica mentale Per l’Alberti in pittura ciò che conta è la tecnica mentale, la pittura come scienza ed atto intellettivo dell’artista considerato come un altro IDDIO in grado di scrutare e ricreare la realtà materiale. 2. Storia figurata Pittura come storia figurata che inquadra gli eventi in successione nello spazio e nel tempo fa sembrare i morti dopo molti secoli essere quasi vivi. 3. Rapporti di colore iin n rapporto alla distanza e luce

Rapporti di colore che variano a seconda della distanza e della luce 4. Bagaglio cultural culturale e dell’artefice.

Cos’è la prospetti prospettiva va per LBA? La prospettiva è quel procedimento riduttivo, fondato sulla geometria euclidea, indispensabile per rappresentare su un piano a due dimensioni, la realtà naturale, rielaborata ed esteriorizzata dal pittore, secondo la nuova concezione rinascimentale. Grazie alla prospettiva, il pittore riesce a guardare attraverso una finestra aperta che permette di comunicare con il mondo e separa il soggetto dall’oggetto. Egli utilizza i principi prospettico-ottici non come matematico ma come pittore. Punti, linee e superfici sono entità matematiche: 1. La linea è fatta di punti 2. La superficie è fatta di linee 3. La superficie dei corpi appare modificata all’occhio dell’osservatore che invece è fatta anche dalla luce e dalla distanza dell’osservatore. Ma una cosa riportata in superficie com come e si diversifica dal reale? Secondo l’Alberti questo appartiene “ad la forza del vedere” ovvero è una qualità del soggetto e non dell’oggetto, mediata dall’intelletto e dalla cultura. I colori SEMPRE nel primo trattato: Anche il rapporto tra colore e distanza e colore e luce è connesso alla costruzione prospettica. I colori sono 4. ROSSO (fuoco) – CILESTRINO (Cielo) - VERDE (acqua)- BIGIO CENERE (terra) gli altri si formano per mescola e tenendo conto della luce. Dalla luce all’ombra i colori cambiano considerevolmente. BIANCO E NERO alteratori delle tinte fondamentali. La visione avviene attraverso i “raggi visivi” che partono dall’occhio alla superficie dei corpi riportando la forma degli oggetti. Ci sono quelli “E xstrinsici” quelli perimetrali che descrivono i contorni dell’oggetto e “mediani” quelli interni che toccano il dorso della superficie. I raggi costituiscono una piramide visiva, il cui vertice è l’occhio e la base sono le superfici delle cose vedute. La piram piramide ide visiva contiene più piram piramidi idi e quindi più superfici che costituiscono un volume. Spetta al pittore rappresentare su una superficie piana, l’oggetto tridimensionale. L’Alberti ricorre all’immagine di un lastra di vetro trasparente che interseca l’immagine visiva e costituisce la tavola pittorica. La pittura dunque corrisponde all’intersezione della piramide visiva che avviene ad una certa distanza dall’occhio, fissato il centro e organizzata la luce. Non viene fornita indicazione su distanza dell’occhio, dal piano di intersezione. Poi si esamina il rapporto proporzionale delle superfici equidistanti. Alberti esamina la sua maniera di dipingere, ovvero la tecnica del “velo”. Un quadrangolo reticolato a fili paralleli posto tra l’occhio e l’oggetto a intersecare la piramide visiva al pari di una finestra aperta sul mondo. Anche nel secondo libro del trattato quando parla del disegno riporta la questione importante del velo, sottilissimo e raro, che consente la riduzione planimetrica di corpi tridimensionali riproducendo la scena in maniera proporzionale al vero.

Il T Trrattato Albertiano sull’esperienza visiva e la geometrizzazione pittorica vede la prospettiva come uno strumento linguistico in gr grado ado di rappresent rappresentare are la realtà attr attraverso averso la similitudine. ESEMPI L’impiego della prospettiva lineare centrica è evidente nella Tav avola ola di Urbino e Berlino Berlino, La città ideale, (fine 400 artista Italia centrale). Indagine ai raggi X ha svelato griglia prospettica di preparazione, contorno palazzo, linee a carboncino strutture palazzo, piccoli fori indicano uso compasso o corda: costruzione allegorica della costruzione prospettica codificata dall’Alberti. I palazzi recedono verso il fondo e variano in dimensione altezza, colore nel rispetto di calcoli prospettici e di uno studio approfondito della luce. Sembra di percepire la purezza dell’aria in un giorno di sole. Nella tavola di Berlino mancano le tracce del disegno preparatorio. Pavimentazione schema semplice, il soffitto a lacunari a punta di diamante. Non eguaglia la tavola di Urbino in compostezza spaziale e varietà cromatica. Altro esempio: storie di San Cristoforo Cristoforo,, Cappella Ovetari Ovetari, chiesa degli eremitani del Mantegna: uno studio rigoroso dei rapporti di proporzione lega lega i personaggi e gli oggetti, le architetture e lo spazio. Due episodi 1. Martirio del santo 2. trasporto del suo corpo lungo le vie della città. Scena inserite nel palazzo del re di Licia. Lo schema della pavimentazione ritorna nel pergolato rafforzando l’unicità del sito. Importanza del doppio quadro con scorci arditi perché la composizione ideata per essere vista da sinistra. La colonna al centro infatti sembra dividere a metà la scena per far in modo che lo spettatore segua la temporalità dei fatti quasi che il corpo di San Cristoforo esca dalla cappella. Altri esempi, Ghiberti nel battister battistero o di Firenze o Masaccio con la Trinità nella chiesa di Santa Maria Novella a Firen Firenze. ze. SECONDO LIBRO - NARCISO Dove si afferma il valore creativo della pittura, la sua forza divina e si giudica l’artista come un altro Iddio che conosce i segreti della natura ed è in grado di creare, Alberti inserisce il paragone con NARCISO. (tav tav tavola ola lignea del Maestro del giudizio di Pa Paride, ride, Narciso che rimir rimira a se stesso in uno specchio di acqua, cassapanca fiorentin fiorentina a ), Alberti associa l’essenza della pittura, l’atto intellettuale e spirituale del dipingere a Narciso Narciso,, per cui l’opera d’arte diventa lo spirito dell’artista. L’artista rimira la natura, si specchia in essa e scopre quella bellezza che in parte è sua. Il distacco dell’artista dall’uomo si risolve nel potenziamento dell’artista, conquistando il proprio io e l’opera d’arte ovvero lo splendido fiore in cui si trasformò Narciso condannato da Eco a struggersi d’amore per la propria immagine riflessa nell’acqua. L’Alberti ha letto OVIDIO e PLINIO. NORDHOFF sostiene che si è ispirato alle EIKONES di Filostrato del III dc, diffuse in Italia nel 400: La fonte dipinge Narciso, e il dipinto ritrae la fonte e tutto il destino di Narciso....


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