Lavori IN Corso SU Ordinazione PDF

Title Lavori IN Corso SU Ordinazione
Author Martina Mascaro
Course Economia
Institution Sapienza - Università di Roma
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LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (OIC 23): RICAVI E COSTI DI COMMESSA. I CRITERI DI VALUTAZIONE. I lavori in corso su ordinazione rappresentano una tipologia particolare di rimanenze che trova nella prassi contabile e nel codice civile una propria autonoma disciplina. Un lavoro in corso su ordinazione (o commessa) si tratta di opere, complessi di opere, forniture di beni e servizi, eseguite su ordinazione del committente in base a contratti di durata generalmente ultrannuale, non ancora concluse alla fine dell’esercizio. Il principio contabile nazionale OIC 23 definisce le regole contabili relative alla rilevazione, valutazione e rappresentazione in bilancio dei lavori in corso su ordinazione: esso fornisce, quindi, indicazioni circa le modalità di ripartizione dei ricavi e dei costi nel corso degli esercizi di durata delle commesse a lungo termine. Non si rilevano sostanziali differenze nelle due definizioni dei lavori in corso su ordinazione, tuttavia, l’OIC 23 fa riferimento sia a commesse di durata ultrannuale (commesse a lungo termine) , sia a commesse di durata infrannuale (commesse a breve termine), mentre lo IAS 11 non contiene tale distinzione. La differenza è rilevante in quanto influenza i criteri di valutazione previsti dai due documenti: l’OIC 23 prevede diversi criteri di valutazione (metodo della commessa completata e metodo della percentuale di completamento), a seconda del tipo di commessa (a breve o lungo termine), mentre lo IAS 11 prevede come unico criterio di valutazione il metodo della percentuale di completamento. Nell’applicare il metodo della percentuale di completamento, l’impresa appaltatrice deve stimare l’ammontare totale dei ricavi e costi della commessa . Tale ammontare deve essere ripartito nei differenti esercizi di durata del contratto sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. Secondo quanto previsto dallo IAS 11, i ricavi di commessa comprendono due componenti:  

una sicura, data dai ricavi concordati nel contratto; una eventuale, data da una variante, ossia una richiesta del committente che modifica l’oggetto del lavoro di commessa, da una revisione dei prezzi o dal pagamento di incentivi all’appaltatore

I ricavi di commessa devono essere valutati sulla base del fair value della remunerazione spettante e sono influenzati da eventi futuri. E’ necessario pertanto rivedere le stime da una esercizio al successivo nel momento in cui tali eventi si verificano. Ad esempio:  un appaltatore e committente possono concordare di modificare i prezzi pattuiti inizialmente facendo aumentare o diminuire i ricavi di commessa;

 clausole di revisione dei prezzi possono modificare i ricavi stabiliti in una commessa stipulata a prezzo pretederminato;  le penalità corrisposte per ritardi causati dall’appaltatore nel completamento della commessa possono diminuire i ricavi di commessa;  la produzione di un numero maggiore di unità può portare ad un aumento dei ricavi se la commessa prevede un prezzo predeterminato per unità di prodotto. I costi di commessa includono:  i costi direttamente riferibili alla commessa (costi diretti);  i costi riferibili all’intera attività produttiva e ripartiti, per imputazione, sulle singole commesse (costi indiretti);  ogni altro costo addebitabile al committente sulla base delle clausole contrattuali (es. costi generali di amministrazione e i costi di sviluppo); Non vi sono differenza sostanziali tra lo ias 11 e l oic 23 nelle tipologie di ricavi e costi che possono rientrare tra i ricavi e i costi di commessa, tuttavia, per quanto riguarda i ricavi, il principio contabile nazionale, a differenza dello ias 11, opera la distinzione tra varianti formalizzate, che costituiscono modiche del lavoro contrattualmente pattuite e danno luogo a ricavi certi, e varianti non formalizzate, ovvero corrispettivi aggiuntivi per maggiori lavori eseguiti per cause imputabili al committente, che devono essere rilevati come ricavi di commessa nel momento in cui risultino ragionevolmente certi. Lo ias 11, prevede la rilevazione in bilancio dei ricavi di commessa se risulta probabile la loro realizzazione. Quanto ai costi, l’unica differenza tra i due documenti riguarda l’inclusione prevista dallo ias 11 di una terza categoria di costi addebitati al committente sulla base di clausole contrattuali. CLASSIFICAZIONE E CONTENUTO DELLE VOCI ART. 2424 CC STATO PATRIMONIALE   



Rimanenze nella voce CI “lavori in corso su ordinazione”; Materiali in attesa di impiego voce CI1 “materie prime, sussidiarie e di consumo” e come tali valorizzate; B del passivo “Fondi per rischi e oneri” sono rilevati alla voce B4 “altri”; gli accantonamenti per i costi da sostenersi dopo la chiusura della commessa, nonché quelli relativi al fondo per perdite probabili su commessa; “Anticipi e acconti” Voce D6

CONTO ECONOMICO 

I corrispettivi acquisiti a titolo definitivo sono rilevati alla voce A1 “ ricavi delle vendite e delle prestazioni” della classe “valore della produzione”, mentre il valore della produzione

 

eseguita nell’esercizio è rilevato alla voce A3 “variazione dei lavori in corso su ordinazione” della stessa classe; I costi di commessa VOCE B “costi della produzione” del conto economico, classificati per natura come previsto dall’articolo 2425 del codice civile; Materiali in attesa di impiego voce B11 “Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci”

In base al codice civile essi possono essere valutati: 1. METODO DELLA COMMESSA COMPLETATA: le rimanenze vengono valutate al minore tra il costo di produzione e il valore di presumibile realizzo, mentre l’imputazione dell’utile avviene tutta insieme nell’esercizio in cui l’opera viene completata; 2. METODO DELLA PERCENTUALE DI COMPLETAMENTO: le rimanenze comprendono la frazione di corrispettivi ragionevolmente maturata, cosicché l’utile viene ripartito negli anni in base allo s.a.l.; è il metodo suggerito dal principio contabile n.23 per una corretta rappresentazione in bilancio, ed è l’unico metodo ammesso dallo IAS 11; infatti la maturazione del corrispettivo, proporzionalmente alla frazione di lavoro eseguito, e l’esistenza di un diritto su base contrattuale al conseguimento del corrispettivo in questione, consentono di considerare realizzato il corrispondente ricavo, e di superare perciò la valutazione ai costi di produzione senza però violare il principio di realizzazione. Il criterio soddisfa il principio della competenza economica in quanto consente la rilevazione dei costi, dei ricavi e del risultato di commessa negli esercizi in cui i lavori sono eseguiti, aderisce inoltre al principio di prudenza in quanto si riferisce a ricavi maturati derivanti da un contratto posto in essere ed infine risponde al criterio della ragionevole certezza. L’OIC 23 prevede per le commesse ultrannuali, l’applicazione del metodo della percentuale di completamento nei casi in cui sussistono le condizioni di seguito riportate e l’applicazione del metodo della commessa completata nei casi in cui tali condizioni non sussistano:   



Esistenza di un contratto vincolante tra le parti che ne definisca chiaramente le obbligazioni e, in particolare, il diritto al corrispettivo per l’appaltatore; Il diritto al corrispettivo per l’appaltatore matura con ragionevole certezza via via che i lavori sono eseguiti; Non sono presenti situazioni di incertezza relative a condizioni contrattuali o fattori esterni di entità tale da rendere dubbia la capacità dei contraenti a far fronte alle proprie obbligazioni; Il risultato della commessa può essere attendibilmente misurato.

Per la valutazione sulla base dei corrispettivi maturati i criteri più utilizzati, e indicati nel principio contabile 23, sono:

A. METODO DEL COSTO SOSTENUTO (COST TO COST): i costi sostenuti a fine esercizio vengono rapportati ai costi totali stimati, la percentuale che ne risulta viene poi applicata ai ricavi totali pattuiti; B. METODO DELLE ORE LAVORATE: si considera il rapporto tra le ore effettive di lavoro e quelli totali previste; C. METODO DELLE UNITA’ CONSEGNATE: occorre rapportare le unità effettivamente consegnate alle unità programmate; D. METODO DELLE MISURAZIONI FISICHE: vale per quelle commesse i cui contratti prevedono un prezzo pattuito in base ad una determinata misura del progredire dei lavori; anche qui si determinerà la percentuale di s.a.l. come rapporto tra quantità prodotte rilevate rispetto alle quantità totali pattuite. ESEMPIO (METODO DELLA PERCENTUALE DI COMPLETAMENTO) -

RICAVI DI COMMESSA: 100.000 COSTI DI COMMESSA: 90.000 STATO DI AVANZAMENTO LAVORI ANNO 1: 40% TEMPO DI ESECUZIONE: 2 ANNI

Gli anticipi ricevuti dal committente vanno rilevate tra le passività nello stato patrimoniale dell’appaltatore come debiti per anticipi ricevuti mentre le fatturazioni a stato di avanzamento dei lavori vanno imputate a conto economico come ricavi. Tuttavia, gli anticipi e la fatturazione non necessariamente riflettono il lavoro svolto dall’appaltatore, quindi a fine esercizio possono verificarsi due casi: -

Il valore dei lavori su ordinazione risulta superiore alla fatturazione: la differenza va rilevata tra le attività come rimanenze di lavori in corso; Il valore dei lavori su ordinazione è inferiore alla fatturazione: la differenza va rilevata tra le passività come debiti verso committenti.

Il valore dei lavori su ordinazione è pari al totale dei costi sostenuti, più gli utili realizzati meno le eventuali perdite subite. In assenza di perdite, tale valore corrisponde ai ricavi di commessa. Le disposizioni civilistiche prevedono la classificazione dei lavori su ordinazione nello stato patrimoniale, alla voce attivo circolante, tra le rimanenze – lavori in corso su ordinazione e nel conto economico alla voce valore della produzione – variazioni dei lavori in corso su ordinazione....


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