Lessico e grammatica dell italiano di simona vietri PDF

Title Lessico e grammatica dell italiano di simona vietri
Author asdf sadsda
Course Filosofia della comunicazione 
Institution Università degli Studi di Salerno
Pages 35
File Size 746.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 63
Total Views 143

Summary

Download Lessico e grammatica dell italiano di simona vietri PDF


Description

Introduzione

Gross: Considera indissolubile la sintassi dal lessico. Per lui, la frase è l’unità minima a differenza di Chomsky-  sintagma. Negli anni 70 dopo aver abbandonato la teoria standard estesa di Chomsky, si dedica alla lessico grammatica , in maniera approfondita dal 79. Harris: Negli anni 40 arriva alla nozione di trasformazione e individua le strutture di frasi elementari composte da operatori e argomenti. Chomsky: il linguista descrive la competenza linguista di un parlante ascoltatore ideale ossia la langue . Le realizzazioni linguistiche ossia le parole non sono l’oggetto primario della linguistica. La competenza linguistica è descrivibile facendo ricorso a un modello matematico combinatorio che tenga conto del contesto e utilizza un sistema di riscrittura algebrico che ha una rappresentazione ad albero dove ai livelli più altri troviamo i simboli categoriali e ai livelli più bassi troviamo i concreti elementi lessicali. Egli afferma il primato della sintassi. Gross: Nel 68 iniziò a descrivere 3000 verbi con un database elettronico dal francese che reggono una completava e vide che nella maggior parte di questi vi erano più eccezioni che regole. Riuscì comunque a costruire una classificazione basa su una 50 di classi semplici. Se le eccezioni sono così numerose allora la competenza linguistica non è cosi innata come viene affermato nella teoria estesa di Chomsky ma una gran parte viene acquisita negli anni. Capitolo 1 Negli anni 60 nasce il lessico grammatica con Gross che voleva verificare l’applicabilità della GT di Chomsky. Gross critica le nozioni di SV, il concetto di Grammaticalità e l’adozione dello schema soggetto predicato.La creatività come la definì Von Humbolt è l’uso infinito di mezzi finiti. Chomsky si interessa della creatività come capacità di produrre frasi complesse a partire da frasi semplici grazie alla ricorsività. Esempi di ricorsività sono: Coordinazione: grazie all’uso della congiunzione e della virgola si può unire una frase semplice ad una frase complessa. Se coordiniamo due frasi con lo stesso soggetto, allora alla seconda occorrenza il soggetto viene omesso. Relativizzazione:Se l’oggetto di una frase è coreferente col soggetto dell’altra allora applichiamo la relativizzazione sostituendo il soggetto della seconda frase con il pronome relativo che. “maria ha visto un film-Il film era di Neri- maria ha visto un film che era di neri” Subordinazione circostanziale: Dalla frase principale dipende una frase subordinata che può essere finale temporale locativa..”Lucia lavora-Lucia studia Lucia lavora per studiare lucia lavora quando studia lucia lavora dove studia” Subordinazione complessiva: Con l’utilizzo della congiunzione che : “Gianni sa qualcosa Maria desidera partire Gianni sa che maria desidera partire” Espansione dei sintagmi mediante aggiunzione: all’interno di una frase ogni elemento nominale può essere espanso aggiungendo complementi a destra e sinistra ed è una preposizione a mettere in relazione i nomi. Si possono aggiungere anche frasi relative agli elementi nominali.”Quel ragazzo ha letto un romanzo. Il fratello di quel ragazzo ha letto un romanzo di una studentessa. Il fratello di quel ragazzo con gli occhi verdi ha letto un romanzo di una studentessa di Caserta. “ La GGT si occupa della frasi complesse mentre la LG delle frasi semplici. All’origine della creatività non abbiamo solo la ricorsività ma già a livello di frasi semplici abbiamo innumerevoli possibilità combinatorie. Gli elementi cardine della GGT sono le regole a riscrittura sintagmatica( F  SN SV) e le rappresentazioni ad albero

SV V (SN) (SP). Per verificare quali sono i sintagmi dobbiamo utilizzare determinati test formali o manipolazioni di frase che sono: Estrazione o frase scissa: permette di spostare, isolare e focalizzare determinati raggruppamenti di parole grazie alla formula “essere che ““è quel quadro di Picasso che angoscia Maria” Pronominalizzazione: Molte ragazze leggono il giornale molte ragazze lo leggono, loro lo leggono. Passivizzazione: Mette in gioco la permutazione del soggetto e dell’oggetto diretto Coordinazione: non è applicabile ai sintagmi di diverso tipo date frasi diverse. Maria mangia la mela Maria mangia la pizza Maria mangia al ristorante  Maria mangia la mela e la pizza:SI! – Maria mangia la mela e al ristorante:NO! Ininseribilità:Non si può inserire in un sintagma materiale lessicale di un altro sintagma.”Quell’architetto ha progettato alcuni musei  quell’architetto ha alcuni progettato musei!” Le trasformazioni come coordinazione, subordinazione e relativizzazione sono binarie mentre la passivizzazione la pronominalizzazione sono unarie.Gross critica l’ipotesi sintagmatica ossia non c’è nessuna trasformazione che può verificare i SV(non si può applicare l’estrazione). L’inserimento nei SV non da sempre risultati inaccettabili. Per Gross anche il SN da qualche problema ossia l’estrazione non può essere applicata a tutti i gruppi nominali. “maria non ha nessun difetto è nessun difetto che ha maria “. Gross utilizzerà quindi solo il simbolo N . La GGT ha introdotto la nozione . La frase Luca ha incontrato l’amica di Maria che viene dal Giappone sarà cosi analizzata:

La nozione fu introdotta per la prima volta da Harris che attribuiva alla N testa un ruolo centrale per formare un groppo nominale perché intorno alla N si articolano determinanti e modificatori. Per Chomsky la sintassi si rifa ai concetti di grammaticalità e agrammaticalità mentre la semantica ai concetti di accettabilità inaccettabilià. Gross utilizza solo accettabilità e inaccettabilità per riferirsi alle combinazioni di parole ammissibili o non ammissibili. Come afferma Harris, il fatto che alcune combinazioni sono più o meno plausibili dipende dalla verosimiglianza di occorrenza. Completive e Infinitive: Luca pensa che lui sia socievoleambigua Luca desidera essere socievole  non ambigua Nella prima frase la coreferenza è possibile nella seconda no. Le proprietà semantiche sintattiche sono lessico dipendenti. La GGT afferma che la passivizzazione si applica ogni volta che al verbo segue un oggetto diretto ma

ciò non è sempre vero. È il tipo di elemento a destra del verbo a determinarla. Se questa dipende anche dall’elemento nominale in posizione soggetto allora c’è relazione tra verbo e soggetto (non rappresentabile con alberi). Per Gross esistono delle dipendenze di natura non locale che devono essere prese in considerazione. Max abita la vallata NO La tribù abita la vallata SI ossia dipende dall’elemento nominale in posizione soggetto. Capitolo 2 Grammatica in operatori e argomenti di Harris Se il soggetto dipende dal verbo allora le frasi sono concatenazioni di elementi che si sviluppano intorno al verbo che è l’elemento che mette in relazione gli N alla sua dx e alla sua sx. Noi costruiamo gli enunciati in questo caso secondo una grammatica in operatori e argomenti che viene elaborata da HARRIS e ripresa da GROSS. Per Harris gli operatori sono quegli elementi intorno ai quali si sviluppa la frase e che mettono in relazione gli argomenti tra loro e si indicano con O. Gli argomenti vengono indicati con n. Per Harris l’operatore non è necessariamente solo un verbo in quanto anche le proposizioni possono essere operatori. Con o viene indicato argomento non elementare ossia come la completiva (che + verbo). Esempi per spiegare meglio la grammatica in operatori e argomenti. Le ragazze leggono il giornale: leggere è l’operatore della frase intorno alla quale si articolano gli argomenti. Quindi il verbo leggere regge due argomenti e avremo quindi Onn Paolo dorme: il verbo dormire regge un solo argomento quindi avremo On Maria va da Roma a Milano: il verbo andare regge tra argomenti ossia il soggetto che va dove andiamo e da dove partiamo quindi Onnn

ESEMPI CON ARGOMENTO NON ELEMENTARE Gianni dice che piove a Maria : Onon Che tu sia partita rallegra Maria: Oon L’operatore non necessariamente è un verbo, esempi: sottolineato: operatore elementare Carlo è un attore : On Caro è il marito di laura :Onn Pietro ha la certezza(di cosa? Ci vuole la completava) : Ono Maria è con mario: Onn Altri esempi: Essere carico di: Onn Essere nuda: On Essere certo di : ono Mangiare: Onn Mettere: Onnn

Andare:onnn Litigare:onn Dire: onon Sintetizzare: onn Guardare: onn Obbedire:onn Dubitare:onn Irrompere:Onn Capitolo 3

Il lessico grammatica Gross sostiene che il modello GGT non sia adeguato per descrivere la grammatica e in particolare critica la nozione di sintagma(rappresentazione ad albero) e sostiene che l’applicabilità delle trasformazioni è tutta da verificare e non è d’accordo sul fatto che la frase sia una struttura binaria. Ispirandosi ad Harris, Gross sostiene che la frase sia una concatenazione di elementi costruita in base a un operatore e ai suoi argomenti. A differenza di Harris che sostiene che le frasi semplici costituiscono il punto di arrivo, per Gross la descrizione delle frasi semplici costituisce il punto di partenza. Le frasi semplici o frasi elementari sono le unità minime dotate di significato nel senso che gli operatori contengono già al loro interno una struttura di frase. Il verbo abbattere inserito in diversi contesti cambia significato: Il macellaio ha abbattuto la vacca- Quella storia mi ha abbattuto. Le strutture di frase semplice contengono solo quegli elementi necessari e sufficienti affinché tali frasi siano accettabili. Se prendiamo le due frasi: Maria abita a Roma  Maria abita inaccettabile Rosa pranza a Roma  Rosa Pranza accettabile Per Pinker affinché un enunciato suoni grammaticale devono essere soddisfatte le richieste del verbo. Il verbo mettere ha bisogno di due complementi alla sua destra , un complemento diretto come l’auto e uno preposizionale come nel garage mentre il verbo inventare richiede a destra solo un complemento diretto. Il criterio di base per identificare la struttura di frase elementare è quindi l’applicazione della CANCELLAZIONE dei complementi, siano essi diretti o preposizionali. Se la cancellazione di un complemento produce inaccettabilità allora tale complemento è richiesto dal verbo. COMPLEMENTI DI VERBO: complementi richiesti o selezionati dal verbo COMPLEMENTI DI FRASE O CIRCOSTANZIALI O NON ESSENZIALI: non richiesti dal verbo ma aggiungono info COMPLEMENTI DI NOME: dipendono direttamente da un nome(Maria ha messo la macchina del fratello nel garage). Possiamo trovarci di fronte a dei casi in cui la cancellazione di complementi produce frasi ancora accettabili anche se intuitivamente prevediamo che qualche complemento sia essenziale. Prendiamo le due frasi: Maria stava mangiando la pizza al ristorante verso le 10

Maria studiava la matematica a casa sua verso le 10 Possiamo cancellare al ristorante e a casa sua e verso le 10 e abbiamo ancora frasi accettabili Maria mangia la pizza- Maria studia la matematica Se cancelliamo anche i rispettivi complementi oggetto otteniamo: Maria mangia- Maria studia Secondo la nostra intuizione di parlanti non è vero che i verbi mangiare e studiare non selezionano o reggono alla loro destra nessun complemento. Bisogna quindi effettuare un’ulteriore verifica e applichiamo il test di Harris. Harris afferma che i complementi circostanziali sono riduzioni a partire da una frase mentre non lo sono i complementi essenziali. Bisogna introdurre per il test Ciò AVVIENE e otteniamo: Maria mangia la pizza e ciò avviene al ristorante- Maria studia la matematica e ciò avviene a casa. Se è applicabile una parafrasi del tipo e ciò avviene allora quel complemento è un complemento di frase o circostanziale. La cancellazione e il test harrisiano della RIDUZIONE confermano la nostra intuizione ossia che i complementi preposizionali in questo caso sono complementi di frase. Ora applichiamo il testo di Harris per i complementi oggetto. Ricordiamo che il test della Cancellazione non conferma che la nostra intuizione che la pizza e la matematica siano complementi essenziali in quanto cancellabili. Ma se applichiamo la parafrasi succede. “maria mangia e ciò avviene la pizza- maria studia e ciò avviene la matematica” Produciamo due frasi inaccettabili quindi i complementi oggetto sono complementi di verbo. I verbi mangiare e studiare hanno una struttura: N0 V N1 e accettano una sotto struttura di frase del tipo N0 V mentre il verbo mettere ha una struttura N0VN1PrepN2 e non accetta nessun tipo di sottostruttura. Verbo guardare: No V N1 seleziona un complimento diretto. Per verificare il tipo di complemento di verbo dobbiamo applicare alcuni test formali come la pronominalizzazione , l’interrogativa e la passivizzazione. Luca guarda Maria  Pronom: luca la guarda Interrogativa: chi guarda Luca? Passivi: Maria è guarda da luca Tutte e tre confermano che il verbo guardare regge un complemento diretto. Verbo obbedire: No V aN1 seleziona un complemento introdotto dalla preposizione a Luca obbedisce a maria  Pron: Luca le obbedisce Interr: a chi obbedisce luca? Passivi: maria è obbedita da luca(corretto perché è obbedire è uno dei casi in cui un verbo intransitivo accetta un trasformazione considerata regolare in GGT per i verbi transitivi) Verbo dubitare: N0 V di N1 richiede un complemento introdotto dalla preposizione di Luca dubita di Maria  Pronom: Luca ne dubita Interr: di chi dubita luca? Passiv: maria è dubitata da luca (non corretta) Verbo irrompere: N0 V Loc N1 accetta un complemento introdotto da una preposizione locativa come in ma anche a su Luca irrompe nel teatro  Pronom: Luca ci vi irrompe Inter : Dove irrompe Luca? Passiv: Il teatro è irrotto da Luca (non corretta)

Gli operatori come ben sappiamo non devono essere per forza dei verbi : Maria è identica a Luca – Eva ha nostalgia di Parigi – Luca fa uno scherzo a Maria Le frasi sotto oltre ad avere una relazione morfo fonologica hanno un significato equivalente. 1) Maria smaniava di tornare a casa 2) Maria era smanisosa di tornare a casa 3) Maria aveva la smania di tornare a casa Harris dice che una frase come 2 è il risultato di una trasformazione di aggettivalizzazione mentre 3 è il risultato di una trasformazione di nominalizzazione. Affinché ci sia una correlazione di trasformazioni tra frasi è necessaria una equivalenza parafrastica ossia che le frasi mantengono lo stesso significato ( Luca desidera Maria , Maria desidera Luca - non hanno lo stesso significato ma mantengono il criterio di invarianza morfemica) e che non vengono introdotti nuovi morfemi lessicali secondo il principio di invarianza morfemica  (Maria smaniava /desiderava di tornare a casa : due diversi morfemi lessicali). Le frasi 7) luca fa uno scherzo a maria 8) Luca scherza con Maria 9) Luca è scherzoso con Maria la relazione di parafrasi vi è solo tra 8 e 9. Gross distingue le frasi in cui gli operatori sono verbi ordinai transitivi o intransitivi come “Tuonava – Maria passeggiava – Carmela fondò l’associazione”. Avere, essere e fare sono verbi supporto del nome o dell’aggettivo che segue. L’elemento centrale attorno a cui ruota la frase non è né il verbo essere né avere Né fare ma l’intera combinazione sottolineata negli esempi: Maria ha sete Marco fa l’idraulico Marco era smanioso di tornare a casa La grammatica in operatori e argomenti di Harris è alla base della nozione grossiana di frase elementare a verbo supporto. L’ausilio, il supporto di cui tali elementi lessicali hanno bisogno consiste di tutte quelle informazioni di natura morfo grammaticale come il modo e il tempo, la persona e il numero.I verbi essere fare e avere possono considerarsi ausiliari di nomi , aggettivi e cosi via. Non confondiamo però i verbi di supporto con gli ausiliari di verbo: Maria ha dormito Paolo è andato in discoteca Fare non può essere ausiliare di verbo. Questi tre verbi si comportano come verbi ordinari nelle frasi: Il mio amico ha una Ferrari Quegli artigiani fanno i cestini Dio è La relazione di coreferenza tra l’argomento in posizione soggetto e l’operatore nominale o aggettivale è una proprietà di tutte le frasi a verbo supporto. Gli indicatori sintagmatici della GGT cioè gli alberi non riescono a rappresentare in maniera adeguata le frasi a verbo supporto in quanto non è il verbo a selezionare gli argomenti o complementi (cosa presupposta dagli alberi) e esiste una relazione di dipendenza tra il soggetto e l’operatore che gli alberi non mettono in luce. Se prendiamo le due frasi Maria sorride a Luca Maria fa un sorriso a Luca

Solo la prima riuscirà a essere realizzata in quanto si dimostrerà che il verbo contiene due argomenti mentre nella frase a verbo supposto sembrerà che vi siano tre argomenti quando in realtà dovrebbero essercene due. Dimostrazione:

Maria sorride a Luca

Maria fa un sorriso a Luca

Il primo a portare avanti un’analisi trasformazionale fu Harris che grazie proprio alla descrizione trasformazionale mirava a individuare le frasi nucleari una lingua. Le frasi sono in rapporto trasformazionale se esiste tra loro equivalenza parafrastica e grazie alla cancellazione e riduzione è possibile spiegare in modo semplice le trasformazioni di nominalizzazione e aggettivalizzazione. Nel modello GGT , Chomsky rielabora la descrizione trasformazionale di Harris: le trasformazioni intervengono nel passaggio dalla struttura-p (o struttura profonda) alla struttura-s (struttura superficiale). Harris non ipotizza affatto l’esistenza di una struttura-p cioè di una struttura astratta perché è interessato a una descrizione trasformazionale che non è di natura derivazionale ma correlazionale. Abbiamo visto che il verbo abitare richiede un determinato tipo di soggetto per produrre una frase accettabile nella sua forma transitiva. Abbiamo analizzato come si distribuiscono gli elementi lessicali all’interno di un contesto di frase e come le frasi stesse reagiscono a tale distribuzione di elementi accettando o meno alcune trasformazioni o assegnando significati diversi alle farsi stesse. L’analisi trasformazionale deve andare di pari passo con un’attenta analisi distribuzionale per evitare false generalizzazioni per individuare usi lessicali diversi e per mettere in luce comportamenti regolari e irregolari. Per Harris ciascun elemento si trova in certe posizioni in rapporto con certi elementi. Il verbo mangiare selezione alla sua destra cioè in posizione oggetto diretto un elemento nominale che appartiene alla classi di tutto ciò che è commestibile. Come dice Harris L’uomo crede che quando parla combina elementi qualsiasi in funzione del senso che desidera esprimere mentre in realtà non fa altro che scegliere alcuni membri all’interno delle classi che compaiono regolarmente insieme. I verbi mangiare , ascoltare e guardare non selezionano la stessa classe di elementi quindi tra loro non c’è equivalenza distribuzionale. Nel caso dei verbi ascoltare e mangiare abbiamo addirittura una distribuzione complementare ossia la classe di elementi selezionata da mangiare produce inaccettabilità in un contesto di frase con il verbo ascoltare e viceversa. Possiamo invece dire che per quel che riguarda la posizione soggetto i tre verbi presi in esame hanno la stessa selezione o gli stessi co-occorrenti o ancora la stessa distribuzione. Tuttavia potremmo dire che frasi come Maria mangia il cd può essere vera solo se il cd è di cioccolata. Ma allora se in fin dei conti tutto è possibile tutto è interpretabile come si fa a dire quale è la distribuzione di un determinato elemento lessicale? A tale proposito Harris parla del vincolo di verosimiglianza , meccanismo in base al quale l’accettabilità di una frase si muove all’interno di una gradualità tra co-occorrenti più o meno verosimili o probabili. Con un operatore l’insieme delle parole che hanno frequenza più alta della media formano la selezione. A partire dai primi anni Ottanta, Maurice Gross mette in evidenzia la presenza nelle lingue di frasi idiomatiche o modi di dire a cui possiamo assegnare significati figurati o metaforici : Marco ha preso il torno per le corna – Maria ha tagliato la corda

Queste frasi sono state sempre considerate delle anomalie. Abbiamo assunto che frasi come quelle di prima abbiano un significato metaforico figurato, ma tali combinazioni di parole possono essere interpretabili anche in modo letterale . Queste frasi sono ambigue: è il contesto lingui...


Similar Free PDFs