Letteratura Italiana Contemporanea 2 - Poeti italiani del Novecento PDF

Title Letteratura Italiana Contemporanea 2 - Poeti italiani del Novecento
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Catania
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Riassunto di letteratura...


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LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA La letteratura italiana  non è da considerarsi una disciplina che riguardi esclusivamente la penisola italiana. Essa è una materia permeabile, influenzata da canoni europei. Quando si parla di letteratura  non ci si riferisce solo allo studio dei testi, ma anche il significato. La denominazione “italiana” si riferisce quasi esclusivamente all’uso della lingua italiana Concetto di contemporaneità è un periodo che ideologicamente va dalla rivoluzione francese ai giorni nostri. I POETI DEL 900 FORTINI E “I POETI DEL NOVECENTO” Questo volume è stato realizzato dal critico e poeta Franco Fortini  con lo scopo di denunciare la carenza d’informazione e selezione culturale del nostro paese. Si sofferma su poeti non convenzionali come Gianfranco Contini e Giacomo De Benedetti, Non a caso il titolo si riferisce ai “poeti” e non, più in generale, alla “poesia” del 900. Fortini  ha dato un importante contributo di tipo sociologico, avvicinandosi molto a quella del sociologo Adorno. Fu anche un traduttore e lavorò per un'industria e l'anno in cui scrisse questo saggio insegnava a scuola. Le figure che lui approfondisce nel testo sono suoi coetanei, suoi amici ma anche suoi nemici. Due suoi amici stretti sono stati Pasolini e Sereni, nonostante l'amicizia nei loro confronti, egli decide di porli su due piani differenti. Fortini era tendente alla storicizzazione della nozione di poesia  questa concezione è applicabile anche in poeti emarginati e minoritari, quali Dino Campana e Piero Jahier, e più noti come Montale. I temi presenti nella poetica di Montale quali l’aridità, l’atonia e il senso claustrofobico possono essere interpretati come manifestazione della condizione storica del ceto a cui l’autore apparteneva Da questo punto di vista un filo apparentemente invisibile unisce il Montale di Ossi di Seppia con il Montale di Satura e le raccolte successive, tutto centrato sul rifiuto della società di massa. A Fortini è stato rimproverato a Fortini l’aver trascurato i crepuscolari Il crepuscolarismo è una corrente letteraria sviluppatasi in Italia all'inizio del XX secolo. Movimento letterario caratterizzato dal rimpianto per i valori tradizionali persi e da una perenne insoddisfazione I punti salienti della “scuola” crepuscolare potevano essere utili per almeno due motivi:  Per la stretta convivenza di “modi” crepuscolari e “futuristi” 

Per comprendere lo stile dei vociani

Si definiscono scrittori vociani  scrittori di prosa ma anche di poesia che durante il primo 900 dimostrarono il desiderio di provare una nuova sperimentazione di linguaggio che superasse la tradizione dell'800.  La maggior parte di questi scrittori proveniva dall'esperienza della rivista La Voce è stata una rivista italiana di cultura e politica, nonostante la breve vita, è considerata una delle più importanti riviste culturali del 900 Fortini procedette verso una rapida liquidazione del futurismo letterario, per due motivi:  Il “testo” futurista non funziona quasi mai; 

Una motivazione di tipo sociologico

L’attenzione dedita ai vociani da parte di Fortini ne riprende alcuni dei loro tratti salienti, con:  Boine, Sbarbaro, Montale e Campana.  Attenzionò particolarmente anche Poemi lirici di Bacchelli



Nonostante Fortini nel primo capitolo parli di “età espressionista”, in realtà egli ingloba una tradizione di poeti Contini e Sanguineti  che appartengono più precisamente alla poesia vociana

LA POESIA DEL 900: L’ETA’ ESPRESSIONISTA PREMESSE ALLA POESIA DEL NOSTRO SECOLO Alcuni critici situano l’inizio dell’età contemporanea in Pasolini, altri tra Gozzano e i futuristi e Ungaretti La discordanza di queste ipotesisono tutte accomunate dalla credenza secondo cui tra la fine del secolo e quello della Prima Guerra mondiale si manifestò, nella poesia italiano, un cambiamento radicale circa le sue forme e i suoi temi, privilegiandone alcuni piuttosto che altri. Gianfranco Contini  resosi conto di tale contraddizione, decise di proporre una sua interpretazione sulla nostra letteratura contemporanea su due linee parallele:  Una che considera le opere come funzioni di un linguaggio 

L’altra coglie le differenze fra gli autori, anche sul piano psicologico.

Così come il passare degli anni, anche la ricerca dei contemporanei si evolve.  è piuttosto Il periodo che concerne la Prima Guerra mondiale (1911 – 1916) conflittuale, e ne sono testimonianza anche opere di fondamentale importanza quali: i “Frammenti lirici” di Rebora, i “Canti Orfici” di Campana, “Pianissimo” di Sbarbaro, “Il porto sepolto” di Ungaretti Anche “Ossi di seppia” di Montale sarà particolarmente condizionata da questo clima, nonostante egli si sentisse moralmente e intellettualmente lontano; Durante il ventennio fascista  la poesia si articola in elogia, idillio, epigramma; essa sembra quasi essere una sorta di premonizione di una catastrofe. Un vero cambiamento avverrà verso gli anni 50 in cui il linguaggio, la poesia e la cultura saranno influenzati dal capitalismo. Solo negli anni 60  il popolo italiano sembra distanziarsi del tutto da ciò che era stato negli anni precedenti. La poesia di questi ultimi anni  assunse le forme di quella che fu definita “la nuova avanguardia”, combinata con la tradizione del nostro secolo compiendo una profonda mutazione. Fortini decise di approfondire i poeti del Novecento nel seguente modo:  1 capitolo si approfondiscono i primi decenni del 900, toccando le opere di: Scrittori vocianiscrittori di prosa ma anche di poesia che durante il primo 900 dimostrarono il desiderio di provare una nuova sperimentazione di linguaggio che superasse la tradizione dell’800. Il Futurismo nasce all'inizio del 900, in un periodo di notevole fase evolutiva dove tutto il mondo dell'arte e della cultura era stimolato da numerosi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione. I futuristi non volevano più rapport con il passato e volevano concentrasi sul presente  2 capitolo è dedito a Saba  3 capitolo  ha per oggetto l’”espressionismo italiano” e ermetismo. Espressionismo è il termine con il quale si usa definire la propensione di un artista a esaltare, esasperandolo, il lato emotivo della realtà rispetto a quello percepibile oggettivamente. Questo orientamento artistico si diffuse nei primi anni del 900 e aveva come centro d'irradiazione la Germania. Ermetismo  si intende non un vero e proprio movimento letterario del 900. Con il termine ermetismo si sottolinea una poesia dal carattere chiuso (ermetico) e volutamente complesso  4 capitolo  dedicata a Montale e alla poesia dell’”esistenzialismo storico” L'esistenzialismo  è una corrente di pensiero che si è espressa in vari ambiti culturali e sociali umani, affermando il valore intrinseco dell'esistenza umana individuale e collettiva

ALTRI ESPERIMENTI LIRICI: Giovanni Boine, Piero Jahier, Camillo Sbarbaro, Riccardo Bacchelli GIOVANNI BOINE  fu una delle personalità più importanti del gruppo “vociano”.  Fu un saggista di riflessioni religiose e filosofiche 

Presentava una certa tendenza verso l’integrità e la violenza intellettuale



Boine  è considerabile l’unico che abbia in sé qualcosa dell’angosciosa densità di Nietzsche.

PIERO JAHIER  sarà in parte ispirato da Boine  Riguardo la sua biografia  i tratti salienti della sua vita sono l’educazione protestante, il suicidio del padre, le difficoltà materiali di lavoro e di vita 

È stato considerato come un punto di riferimento morale e di solidità stilistica



Jahier  mostra una tendenza poetica biblica e profetica (poesia pag. 17O inenarrabile sosta dell’anima!)



Subì anche l’influenza del futurismo.



La sua poetica  è caratterizzata da un indomabile disordine (poesia pag. 18 -19Mi hanno prestato una villa…)



 La Nonostante si dica che i vociani abbiano avuto un tragico destino, in Jahier sua poesia spicca in una società culturalmente vuota, come se fosse l’eco di un grido, non di un discorso.

CAMILLO SBARBARO nacque da una famiglia medio-borghese.  Dopo aver conseguito il diploma di liceo classico non volle più continuare gli studi.  Visse una vita ritirata, ed ebbe amicizie selezionate.  Collaborò con la rivista “La Riviera  I suoi primi versi furono pubblicati nel 1911 Ligure” e per la “Voce” e in quest’ultima pubblicò i versi di Pianissimo (1914).  Fu anche un soldato per due anni e una volta dato il congedo insegnò greco e latino in istituti privati. l. Successivamente si dedicò anche all’attività di traduttore.  introduce un’immagine dell’uomo, come il poeta, mai vista prima nella  La sua poesia poesia italiana, essa è l’unione tra autenticità e ipocrisia.  Fra le sue opere, la critica ritiene di maggior rilievo le prose liriche dei Trucioli (1914-18) (poesia pag. 22Padre che muori tutti i giorni un poco…)  consiste nell’aver puntato sull’alienazione, pietrificazione, il cinismo.  Il suo limite (poesia pag. 24- 25 – 26Voze, che sciacqui al sole la miseria… )

LA POESIA DI DINO CAMPANA E IL SUO MITO La giovinezza di Campana  viene descritta come un periodo energico e sprezzante, appassionato. CANTI ORFICI  dove per “orfico” si intende qualcosa di mistico, di magico e segreto. Il termine Orfeo dio greco della poesia;  deriva da Leopardi Il termine “Canti”  Leopardi scrive canti per evidenziare l’eterogeneità, concerne nei “canti” solo poesie 

Campana con questo termine, intende la poesia del cuore, superando le barriere del significato, in questa raccolta includerà anche dei testi in prosa e quest’ultima significherà alla poesia e la poesia viceversa.

L’idea di prosa poetica  proviene dalla tradizione francese, in particolare da Baudelaire Quest’opera ha prodotto una serie di effetti in Europa  Le prime due parti della prosa “La notte” introducono uno dei maggiori temi di Campana: l’oscurità fra sogno e veglia in cui si svolge un’allegorica vicenda di corruzione (prosa pag. 29-30La notte)  Nella conclusione di quest’opera  appariranno simboli che si ripresenteranno nell’attività successiva di Campana, ad esempio la schiava adolescente, le prostitute enormi, le città portuali, le pianure ventose, la Chimera. (prosa lirica pag. 30-31Il viaggio e il ritorno) 15 anni dopo la sua morte (1932) alla fine della guerra (1945)  l’interpretazione della sua opera sarà rivalutata e sarà considerato come solo ed unico poeta della lingua italiana capace di affidare allo spessore di una parola apparentemente incontrollata. Oggi la sua tendenza all’allucinazione  è interpretata come l’esempio di un tentativo di raggiungere l’assoluto verso l’orfismo, ovvero la poesia come forma del magico, che fa di lui un eversore/un poeta alternativo.

IL   

DISSIDIO STORICO DI CLEMENTE REBORA Nacque a Milano nel 1885  Ebbe formazione familiare laica Durante gli anni universitari si avvicinò alla culturale spirituale e decadente  fu piuttosto influente anche per Montale negli anni a seguire. La sua poetica



Egli sosteneva di essere un “espressionista”  pur non conoscendo il vero significato di tale termine.

L’Espressionismo  può essere definito l’esatto contrario dell’Impressionismo  I pittori impressionisti hanno l’obiettivo di riportare l’istante dell’impressione visiva, 

I pittori espressionisti cercano di tirare fuori le espressioni.

I “Frammenti lirici”  è contraddittoria in quanto la provenienza di tali “frammenti” è sconosciuta,  Questa sua raccolta include 72 frammenti, numerati con numeri romani.  Sono ordinati intenzionalmente col fine di dare un ordine interno alla raccolta.  I testi hanno la forma di canzoni polimetre. domina l’endecasillabo e il settenario con frequenti  Per quanto riguarda i versi cambiamenti ritmici 

Il tema dominante  è quello del conflitto tra volontà buona e positiva e pigrizia depressiva e negativa. (poesia pag. 38 Dall’intensa nuvolaglia)

Le liriche di Rebora  sono spesso caratterizzate da un’opposizione interna, introdotte da un “ma” avversativo che segna il passaggio dalla positività alla negatività.  I verbi  prevalgono sui sostantivi, viene fatto un abuso dell’infinito che viene sostantivato  Vi è anche un gran numero di allusioni e di cripto citazioni ad esempio quelle inerenti alle rime e al Paradiso di Dante, alle cadenze pariniane, al ritmo del periodo leopardiano, ma anche l’influenza di Campana sarà presente.  Più che dal futurismo, egli sembra essere condizionato dal pensiero cubista (poesia pag. 43-44Fortuna del giorno)  Tra le sue principali poesie con tema la guerra Rebora ha inserito un testo, caratterizzato dall’alternanza di sillabe accentate ed atone al suo inizio (poesia pag. 45-46Vanno, poesia pag. 46-47 Voce di vendetta morta)

DALL’INTENSA NUVOLAGLIA La poesia, la terza della raccolta Frammenti lirici, è in versi liberi con rime liberamente disposte.  Da un fitto strato di nuvole (un insieme di nuvole che generano Dall’intensa nuvolaglia lampi) giù – brunita la corazza,  corazza di acciaio scintillante con guizzi di lucido giallo, per il bagliore dei lampi

con suono che scoppia e si scaglia – con grande fragore dei tuoni e attacca (Allitterazione) piomba il turbine e scorrazza  verso il basso, come un cavaliere (e come per incursione armata) - (Metafora) sul vento proteso a cavallo  in groppa al suo cavallo infuria battaglia. campi e ville, e dà battaglia;  sugli ampi spazi delle campagne, dando ma quand’urta una città ma s’imbatte in una città si scàrdina in ogni maglia,  spezza le maglie (rimanda alla corazza, parte dell’armatura) s’inombra come un’occhiaia,  e si incupisce (diventa scuro come le occhiaie che segnano un volto stanco, perde la sua unicità) e guizzi e suono e vento  e i lampi, i tuoni, il vento tramuta in ansietà  si trasformano in angoscia (nell’ansia di)  per le persone affaccendate nella quotidianità dalla d’affollate faccende in tormento: pioggia e dal vento (come nella metropoli, parallelismo tra violenza naturale e violenza della città) e senza combattere ammazza.  e che, quindi, non si preoccupano di conoscere le forze della natura. (la battaglia si interrompe, uccidono senza neppure combattere) Sul piano stilistico  all'inizio le sensazioni si vanno accumulando; il lettore giunge d'un fiato fino al punto e virgola, quando ricomincia la lettura, la forte pausa del "ma" attenua il ritmo, proprio come rallenta la forza temporalesca Sul piano fonico  12 versi su 14 presentano la vocale "a" in posizione di ultima sillaba tonica (cioè accentata), con effetti di drammatizzazione. Le esigenze foniche di violenza e di eccesso si esprimono soprattutto nei verbi inizianti con s- e nelle allitterazioni doppia z La scelta del lessico e soprattutto dei verbi, risponde a esigenze di violenza semantica e di rilevanza fonica. Ciò è più evidente nei verbi di movimento: «scoppia e si scaglia» , «piomba» e «scorazza» , «urta» «si scàrdina» La sintassi è a sua volta tesa a causa della posticipazione del verbo (vv. 1-5 e 14). Figure retoriche  Allitterazione = con suono che scoppia e si scaglia (v. 4). Ripetizione della consonante "s". 

Metafora = piomba il turbine e scorrazza. (v. 5). Come se il vento si stesse spostando a cavallo.

Commento  diviene spunto per una riflessione morale. Un fatto naturale  diviene l'occasione per denunciare la caduta dei valori Un improvviso temporale All'inizio esso si presentava come una gioiosa giostra cavalleresca, ma poi esso diviene qualcosa di molto diverso, in quanto trasmette ansietà alla gente di città L'agire fisico della tempestasi muta così nella violenta lacerazione interiore che essa produce nell'individuo (tema della seconda sequenza). La sconfitta è inevitabile il vento non ha resistenze e quindi non può più combattere la sua epica battaglia, in quanto nessuno è pronto a raccoglierne la sfida, ma continua ugualmente nella sua opera devastatrice.

VOCE DI VEDETTA MORTA La partecipazione alla prima guerra Mondiale di Clemente Rebora fu un’esperienza traumatica, che lo segnò profondamente. C'è un corpo in poltiglia  C’è un morto Con crespe di faccia, affiorante  Già in decomposizione Sul lezzo dell'aria sbranata.  La puzza lacera l’aria intorno Frode la terra.  La realtà interna Forsennato non piango:  Pur avvilito non piango,

Affar di chi può, e del fango.  poiché il pianto è per chi non è afflitto dalla violenza della vita Però se ritorni  Se ritorni (dalla guerra) Tu uomo, di guerra  Tu soldato A chi ignora non dire;  In un luogo dove l’uomo Non dire la cosa, ove l'uomo  dove esiste ancora un accordo E la vita s'intendono ancora.  tra uomo e natura Ma afferra la donna  Ma prendi una donna, Una notte, dopo un gorgo di baci,  in una notte d’amore Se tornare potrai;  Se ritorni Sòffiale che nulla del mondo  Capirai che nulla al mondo Redimerà ciò ch'è perso  Potrà recuperare la parte che è andata perduta Di noi, i putrefatti di qui;  in ogni uomo durante la guerra Stringile il cuore a strozzarla:  abbraccialo violentemente E se t'ama, lo capirai nella vita  se ti ama, lo capirai Più tardi, o giammai.  solo più tardi nella vita o mai La voce con la quale il poeta  parla agli altri soldati e a se stesso coincide con quella di un soldato morto, in particolare una sentinella. Questa poesia sembra un buon mezzo per poter esemplificare le sofferenze della guerra e i dolori che causa e ha causato agli uomini. LE APPARIZIONI DI ARTURO ONOFRI E LE PRESENZE DI DIEGO VALERI Sono due autori che, nonostante la loro divergenza e malgrado la trascuratezza nei loro confronti, hanno avuto un’influenza assai diffusa. L’attività di ONOFRI sarà florida per circa un ventennio  Inizialmente  più vicino al crepuscolarismo nelle sue prime raccolte, successivamente si dedica all’approfondimento del simbolismo francese 

Compose anche delle prose rimiche intitolate “Orchestrine”  in cui l’autore introduceva una sorta di idillio e commento alla realtà.



abbandona in parte questo tipo di prosa lirica per dedicarsi Successivamente all’alternanza di versi e prosa



Nella sua produzione lirica  egli si ispirò alle dottrine di carattere spirituale.



La poesia  però doveva fondarsi su una estrema consapevolezza, non sull’irrazionalità. (poesia pag. 50Simili a melodie rapprese in mondo)

VALERI egli può essere considerato un realista oggettivo che odia “umanizzare la natura”;  è un poeta “non tragico”.  In “Suor Gesuina” si sviluppa una scena in ospedale, uno dei luoghi comuni della poesia del tardo simbolismo fiammingo. (poesia pag. 51)  è successiva è segnata da incertezze che tentava di  La sua produzione poetica ristabilire dei rapporti di equivalenza fra oggetto e discorso

UMBERTO SABA (1883-1957) IL CANZONIERE La difficoltà nella lettura della poesia di Saba deriva dal carattere autobiografico del suo “Canzoniere”, di non facile interpretazione per quanto riguarda la struttura e l’articolazione. A ciò si aggiunge la distanza, da parte dell’autore, con le correnti più importanti del 900. egli sembra approfondire i temi tardoromantici  Ai suoi inizi  Con il passare del tempo  egli si avvicina ai vociani, da cui però si sente comunque estraneo  Saba capì  che la metrica tradizionale, la fedeltà alla rima sarebbero attraverso cui costruire un romanzo narrativo.  Successivamente si è avvicinato al simbolismo europeo



Saba criticherà D’Annunzio  per la sua rappresentazione retorica e immaginaria dei sentimenti, a sfavore di quella “vera” e autentica.



Saba sarà influenzato da Leopardi  ma solo per quanto concerne alcuni schemi formali, in quanto Saba non appartiene alla tradizione più classica della le...


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