Lezione Meyrowitz - sociologia dei media esercizi PDF

Title Lezione Meyrowitz - sociologia dei media esercizi
Author Luciana Ned
Course Sociologia dei media
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Pages 8
File Size 190.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 53
Total Views 147

Summary

sociologia dei media esercizi...


Description

LEZIONE 4 23/10/2019

SESTA DEFINIZIONE: i media come strumenti di separazione, tra spazio fisico e spazio sociale. UN MODELLO ESEMPLARE. LA SOCIOLOGIA DEI MEDIA DI JOSHUA MEYROWITZ. Joshua Meyrowitz è un teorico dei media già a partire dalla metà degli anni ’70. Scrive il libro “Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale” (1995 o 1885):  Idea di luogo. La definizione di luogo non è semplice: l’antropologia ha definito luogo come porzione di spazio determinata da un’azione antropica (dall’uomo). Nel momento in cui l’uomo esce dalle dinamiche del nomadismo comincia a percepire il luogo in modo diverso perché si crea un’identità/memoria collettiva: da qui nasce la differenza tra spazio e luogo. 1985 un antropologo famoso scrive il libro “non-luoghi” dove dice che esistono alcune locazioni dove l’uomo passa, ma non possono essere definiti luoghi perché sono posti dove l’uomo è solo di passaggio, quindi non è possibile creare una memoria collettiva e li definisce non-luoghi (es. centri commerciali, stazioni dei treni…).  Oltre il senso dell’uomo: intende spingerci oltre la presenza fisica. Sotto il punto di vista delle dinamiche esperienziali per tanto tempo l’uomo ha dovuto fare esperienza diretta e quindi attraverso l’esperienza fisica, fino a quando nell’età tardomoderna quello che accade del mondo ci può arrivare pur non essendo presenti fisicamente. Questa è la differenza tra esperienza diretta ed esperienza mediata. Meyrowitz è ossessionato dall’esperienza mediata e inizia a rifletterci intorno agli anni ’70 fino a quando nell’ ’85 scrive il volume.  Impatto dei media elettronici sul comportamento sociale: Meyrowitz sta parlando della televisione, non parla ancora dei computer perché l’impatto dei computer al tempo era ancora molto contenuto. Jhon Ellis (teorico dei media britannico) divide la storia tv in tre età: 1. Età della scarsità: anni ’50. Tv inizia a entrare nella vita delle persone. 2. Età della disponibilità: fine anni ’70 e inizi anni ‘80. Ha un palinsesto più fitto, comincia ad essere un medium che ci inizia a raccontare il mondo. Televisione commerciale. 3. Età dell’abbondanza: televisione non lineare, decidiamo noi quando e dove vedere le cose. Si possono vedere i contenuti televisivi al di furi della televisione. Ciò che Meyrowitz aveva intuito e definito elettronico oggi diventa e viene definito digitale. Senso del luogo e senso della presenza: l’esperienza della diretta televisiva. Non si parla più di presenza fisica, ma si parla di effetto di presenza. Spingerci oltre il senso del luogo significa spingerci oltre al senso di presenza fisica, fino appunto ad arrivare al concetto di effetto di presenza. Diretta televisiva: vedere le cose nella simultaneità degli eventi. La televisione introduce la diretta come che avevano già fatto i media sonori negli anni ’50. Diventa quindi un modo per raccontare il mondo nell’immediato. L’introduzione del libro presenta una citazione di un fatto: Dallas, 24/11/63: Jack Ruby spara a Lee Harvey Oswal. Due giorni prima Oswald aveva ucciso presidente USA. Cita questo perché americani avevano visto questo avvenimento in diretta, quindi si parla di qualcosa che non si sapeva sarebbe successo, ma che è successo mentre guardavano la televisione. Un esempio di questo genere è perfetto come diretta televisiva abbia segnato americani che hanno visto questo fatto mentre accadeva. Spettatori diventano dei testimoni. NYC, 11/11/01: secondo aereo, crollo delle torri gemelle. Evento concepito per essere visto in diretta. Il ritardo con cui il secondo aereo che colpisce le torri è un espediente studiato perché fosse

visto in diretta da tutti gli americani. Il primo aereo è il battesimo dell’attentato, ma quello che conta è l’arrivo del secondo perché tutti iniziano a guardare le torri avendo visto che la prima fosse in fiamma. L’arrivo del secondo viene concepito da tutti, lo statuto spettacolare diventa uno statuto testimoniale. Nel momento in guardiamo qualcosa che accade nel mondo e ed è di importanza storica veniamo investiti dall’effetto di presenza, quasi come se fossi a NWY, non ci si sente più semplici spettatori. Punti principali del pensiero di Meyrowitz: 1. Il senso della presenza fisica è diventata una componente prescindibile dell’esperienza, essere assenti nel luogo dove accade qualcosa non significa più non fare esperienza o non essere testimoni. 2. Non conta più lo spazio, ma è rimasto il tempo. Media elettronici hanno avuto un impatto tale da far saltare lo spazio, ma di dare tutta l’importanza al tempo. Jhon Duran Poeters dice che un conto è il “being there” e un conto è la “live trasmition”: chi sta facendo esperienza mediata non è escluso da ciò che sta accadendo, non esclude il fare l’esperienza. I media elettronici, mutando il significato dello spazio e del tempo come variabili della comunicazione, modificano il comportamento di gruppi e individui all’interno delle cosiddette situazioni sociali. Le situazioni sociali non sono determinate solo da ambienti fisici, ma anche da ambienti creati dai media, così come dall’interazione dei due tipi di ambiente. I media elettronici cambiano i nostri comportamenti che regolano le nostre giornate. La situazione è dettata da un ambiente fisico e da un ambiente mediato. Un esempio per spiegare questo ragionamento: mandare il figlio in punizione in camera senza togliergli telefono non è più una punizione, quindi i media elettronici/digitali modificano il comportamento del nucleo familiare. Richiede una nuova forma di isolamento/punizione. I media intercettano quindi le variabili del comportamento. Questo discorso ha a che fare con la metodologia del lavoro: senza capire in quali modi i limiti influiscono sul comportamento non possiamo valutare [?]. Non si tratta solo di capire in che modo i gruppi/individui hanno cambiato i comportamenti, ma si tratta di prevederlo. Il suo metodo del lavoro è predittivo. Non si limita a capire quello che accade nell’ ’85, ma vuole prevedere ciò che sarà nel futuro (il profeta diverso colui che prevede). Vuole cercare di proiettare su una prospettiva temporale futura quello che potrebbe essere l’impatto dei media. L’impatto digitale non contraddice quello che diceva Meyrowitz, anzi è molto coerente e in qualche modo ci racconta della robustezza del suo pensiero teorico. Meyrowitz vuole smarcarsi da alcuni dei grandi modelli della scienza sociologica. C’è molto coraggio nella sua ricerca, ed ha la capacità di tenere cosa c’è di buono delle vecchie teorie sociologiche e di scartare ciò che non è più veritiero. Cerca di trovare un modello che funziona, che racconti come funziona il mondo e ciò che potrebbe funzionare. Si distanzia sostanzialmente da due dei modelli principali della sociologia: 1. Modello stimolo-risposta (teoria ipodermica o bullet theory): modello di azione e reazione, nel senso che l’azione da cui parte la comunicazione/chi stimola sono i media e chi risponde sono i destinatari. Negli anni ’20 era così, l’azione dei media era davvero così al tempo perché sembrava che la comunicazione fosse fatta perché tutti rispondessero nello stesso modo. I media non fanno altro che iniettarci i loro messaggi e la nostra reazione può essere solo una, è come se il corpo sociale venisse vista come un corpo unitario, passivo ed inerme.  Meyrowitz dice che questa teoria non possa valere ancora al suo tempo, visto che raggiunge un target di destinatari differenti, che quindi reagiscono in modo differente. Presuppone che i media influenzino le persone.

2. Modello usi e gratificazioni: conferisce ai destinatari un luogo meno passivo. Siamo negli anni ‘30/’40 e dice che spettatori si ritagliano, rivendicano un ruolo attivo che sta nella selezione della recezione dei messaggi in base alle loro necessità, li seleziona in base a ciò che gli è più comodo. Corpo sociale risulta stratificato. Presuppone che le persone influenzino i media, che debbano assecondare le esigenze delle persone che ricevono i messaggi.  Meyrowitz dice che nemmeno questo modello funziona al suo tempo. Dice che c’è una fallacia di fondo in entrambi i modelli perché considerano il mezzo di comunicazione in quanto tale come sistema di erogazione neutro: l’interesse è rivolto al contenuto, non sull’azione dei media in quanto tale. Il messaggio può cambiare in base al mezzo con cui viene comunicato. La forma mediale dipende dal mezzo stesso con cui si sta inviando il messaggio. Risulta quindi importante il mezzo e non il messaggio, perché il messaggio assume la forma tessa del mezzo che si sta utilizzando. In che modo i media possono modificare l’ambiente sociale? Marshall McLuhan e la “teoria del medium”: dice esattamente il contrario di ciò che dicevano i modelli precedenti, perché prende in considerazione la cornice, i mezzi e non il contenuto.  Il medium è il messaggio: prospettiva storica e interculturale che tiene conto delle specificità dei media (non neutralità dei media). Non pone l’attenzione sul contenuto dei media, ma pone l’attenzione sulla forma mediale, sulla cornice mediale, come un medium funziona rispetto ad un altro nel trasferire un messaggio.  Media come protesi: media come estensione dell’uomo che si diramano a livello globale, aggiornando l’assetto delle culture orale e scritta (ma senza eliminarle). L’idea protesica è un’idea suggestiva e vincente. Estensioni che servono a garantirci delle esperienze accresciute, ampliate. In questo caso la protesi non è un’ipotesi sostitutiva, ma è un’ipotesi espansiva. Idea di Meyrowitz parla di media elettronici, e vede la cultura elettronica come un paradigma. (per lui gli altri due paradigmi principali sono quelli dell’oralità e della scrittura). Meyrowitz la definisce matrice dei media e non la vede come sostitutiva degli altri media, ma come aggiuntiva.  Equilibrio sensoriale: l’uso dei media diversi influisce sull’organizzazione dei sensi umani. Quindi nel momento in cui uso i media come protesi del mio corpo cambierò anche l’organizzazione dei miei sensi, percepirò il mondo in modo diverso. Non si pensa solo a un mezzo, ma si crea una cultura differente. Vengono create esperienze che non sarebbero possibili senza questi mezzi. In che modo il cambiamento dell’ambiente sociale influiscono sul comportamento? Erving Goffman e il concetto di “situazione”: è colui che negli anni ’50 coniuga questa parola.  Recita: come a teatro. esiste un modello drammaturgico che regola la vita sociale. Descrive vita sociale come se fosse basata su un modello performativo.  Situazione: ambiente sociale o “contesto” in cui determinati comportamenti sono previsti ed esibiti socialmente.  Ruolo: esibizione consapevole di comportamenti percepiti come adeguati e conformi per quella specifica situazione. Ogni giorno recitiamo un ruolo che dipende dalle situazioni sociali i cui ci troviamo, significa proiettare sull’ambito della ricerca sociale un impianto di natura recitativa. Ci comportiamo in determinati modi non perché ci sentiamo di volerci comportare così, ma perché il codice sociale ce lo impone, rendendoci come attori in una recita. Ci comportiamo in determinati modi non perché ci sentiamo di volerci comportare così, ma perché il codice sociale ce lo impone, rendendoci come attori in una recita. Divisone di un individuo all’interno dell’ambiente:

1. Spazio di primo piano: spazio da palcoscenico, laddove attori sociali sono davanti al pubblico per recitare un ruolo particolare (la versione ideale e socialmente compatibile di quel ruolo). 2. Spazio di retroscena: spazio delle retrovie, nascosto ai più e non a contatto con il pubblico, dove sono permessi ed esibiti comportamenti diversi. È finalizzato al momento in cui siamo davanti al pubblico, a quella che è la vera e propria recita. Le persone possono cambiare il ruolo quando cambia la geografia situazionale. M unisce queste due teorie, dalle quali tiene e scarta qualcosa. Meyrowitz risponde a queste sue due domande attraverso le due rispettive teorie. Critiche di Meyrowitz: 1. Secondo Meyrowitz il modo di comunicare di McLuhan è sbagliato. Meyrowitz ha un modo di procedere aristotelico e punta all’obbietto die essere chiari, a costo di essere una scrittura che predilige ciò che vuole dire e non privilegiando la forma. McLuhan ha una forma di scrivere opposta: predilige delle verità assolute ed utilizza molte metafore. McLuhan esce dal mondo della semiotica, ad esempio viene intervistato da Playboy, recita in un film di Woody Allen… dietro la lettura di McLuhan tiene un grande sforzo interpretativo da parte dello spettatore, quindi c’è una polarizzazione. Quando muore le sue teorie non attecchisce in campo accademico, ma attecchisce nel mondo pop. 2. Secondo Meyrowitz quello che Goffman racconta funzione, ma offre una visione stabile dell’ordine sociale dove non c’è libertà e tutto è importo dall’alto. Secondo questo ragionamento siamo condannata a recitare sempre le stesse parti e non possiamo mai cambiare ruolo. Per Meyrowitz non è così e contesta fortemente questa idea. Pensa che questa visione statica è inefficace per il suo periodo storico. Tutto ciò che succede negli anni ‘60/’70 per Meyrowitz avviene per colpa dei media. Dice che la società non è stabile come dice Goffman, sostiene che è possibile interpretare ruoli differenti. Riprende la divisione dei due spazi divisi, che vengono percepiti come comportamenti inadeguati ed obsoleti perché non risultano più validi per il periodo del tempo. Meyrowitz offre una visione laterale e riprende il concetto di spazio intermedio. Questo spazio permette di vedere parte dei comportamenti di retroscena. Quello che cambia non è il frame comportamentale, ma è l’assetto della comunicazione. I media hanno riscritto le coordinate in cui avvengono le varie situazioni, che sono legate all’interazione dell’ambiente fisico con quello mediale. Forse questo spazio intermedio in cui i comportamenti di primo piano paradossalmente sono concepiti come inadeguati. Si crea quindi un comportamento tipico da spazio intermedio. “Colmare un gap teorico”: McLuhan si occupa dei media, ma dimentica le interazioni faccia a faccia; Goffman si occupa di interazione faccia a faccia, ma dimentica i media. Meyrowitz vuole integrare le due prospettive fondendole in una teoria di influenza dei media sul comportamento sociale. Il ragionamento di Meyrowitz viene sviluppato negli anni ’80, quindi si basa sui media elettronici. Il meccanismo tramite cui i media influiscono sul comportamento sociale è la ristrutturazione e la combinazione dei palcoscenici sociali sui quali interpretiamo i nostri ruoli (da cui deriva il cambiamento della nostra concezione di comportamento adeguato) Dinnanzi all’impatto dei media elettronici, spingersi oltre il denso del luogo significa allora definire la situazione non più sulla base delle sue coordinate fisiche, ma sulla base anzitutto di come esse si presenta nei termini di un sistema informativo. I media cambiano il comportamento innervandosi nel luogo. Inizia a chiamare la “situazione” con il termine “sistema informativo”. L’informazione è [vedi dispensa: cosa intende M con informazione]

Com’è possibile che i media elettronici cambiano i comportamenti sociali? Tentativo di cercare un sostituto concettuale all’idea di luogo: superare l’idea che la situazione sia ancorata a delle coordinate e condizioni fisiche. Dinnanzi all’impatto rivoluzionario dei media elettronici l’idea è di spingersi oltre al senso del luogo. Prima di lui era il luogo che consente e modella una situazione. L’idea che ha Meyrowitz per rilanciare la situazione oltre il senso del luogo è di pensare alla situazione che si presenta innanzitutto come un sistema informativo. Geografia situazionale: predominanza del luogo per determinare una situazione. Questa teoria non è del tutto sbagliata, ha alcune cose valide. Il luogo determina l’assetto di una situazione, determina cosa accade in una determinata situazione. Il luogo è il dispositivo che permette di includere ed escludere qualcuno: è il luogo che impone una situazione al alcuni e la esclude ad altri. Il luogo è fondamentale perché accada una situazione, è necessario il luogo per creare una situazione: questa è l’idea che Meyrowitz non accoglie del tutto. Differenza di comportamenti tra scena e retroscena non è determinato dal luogo fisico (Es. del cameriere). Crede che ci sia un altro concetto per spiegare la differenza di comportamento, ciò che lo determina. Il luogo non basta e non è il fattore fondamentale per determinare una situazione. Introduce quindi il concetto di sistema informativo. Definizione di informazione: [vedi p.60]. Con informazione intende tutto ciò che possiamo sapere sul comportamento nostro e sul comportamento degli altri, non è quindi un’idea epistemologica o quantitativa. Abbiamo acquisito col tempo come ci si comporta nei vari contesti e abbiamo capito che ogni contesto porta con sé dei determinati comportamenti. L’informazione sociale ci permette di capire il comportamento adeguato nei diversi contesti. La situazione è determinata da come essa si predispone, dal sistema informativo. Fa una serie di considerazioni sulla sostituzione del luogo con il sistema informativo:  È legittimata dal fatto che è importante cosa si sa, ma è ancora più importante sapere se anche gli altri lo sanno e cosa loro sanno. Squilibrio tra l’informazione sociale: chi ha avuto accesso all’informazione sociale risulta quindi privilegiato. Il sistema informativo include ed esclude dalle situazioni: questo concetto rimane dal concetto del luogo, quindi dà una maggiore sicurezza della sua tesi.  Un’altra forma di squilibrio è ciò che ci porta a pensare che l’accesso alle informazioni sociali non significa necessariamente accesso al luogo. Posso partecipare ad una situazione anche se non sono presente fisicamente, allo stesso modo posso essere presente fisicamente alla situazione ma non sentirmi parte di essa perché non ho avuto accesso al sistema informativo, quindi non sappiamo come comportarci in quella situazione perché non abbiamo conoscenza dell’informazione sociale. Ad esempio, i media elettronici, come la tv, ci permettono di avere accesso ad un sistema informativo senza essere presenti fisicamente (Es. della diretta tv della caduta delle Torri Gemelle). Essere con una presenza fisica nella situazione, quindi l’importante era avere accesso al luogo, mentre per lui l’importante è avere accesso al sistema informativo. Vuole dimostrare che questa sostituzione avviene ed è necessaria grazie all’avvento dei media elettronici. Il termine informazione è il concetto perfetto per riuscire ad unire le teorie di Goffman e McLuhan, è il denominatore comune: la presenza delle tecnologie cambia il comportamento, perché permette ad un luogo di diventare anche un luogo mediale. L’informazione sociale è ciò che regola qualsiasi interazione faccia a faccia, bisogna conoscere l’informazione sociale per sapere come ci si comporta in tutte le situazioni. Il concetto di informazione e di sistema informativo spartito tra entrambe le teorie. Informazione che influenza gli ambienti (McLuhan) e i comportamenti (Goffman).

Due passaggi: I. Nuovi media = nuove situazioni (McLuhan): esempi sull’impatto del media telefono sui nostri comportamenti. Il luogo era il contesto necessario perché ci fosse interazione tra gli individui. Meyrowitz supera questa impostazione, supera l’idea che il luogo sia necessario perché ci sia interazione. È possibile creare situazioni senza essere definite in un luogo fisico. Passaggio da scena a retroscena non è un passaggio fisico, ma è un passaggio informativo. La soglia è informativa e non fisico. II. Nuove situazioni = nuovi comportamenti (Goffman): era un’architettura sociale ingessata, che è un sistema descrittivo, dove non c’è possibilità di crescita. Meyrowitz vuole cerare un sistema non stabile, ma variabile e predittivo, è un’idea consapevole dell’importanza che i media hanno le nostro sistema sociale e dimostrano che i ruoli possono essere cambiati. Nel momento in cui ha anche fare con la variabilità ed il dinamismo del sistema sociale bisogna trovare un metodo predittivo, un metodo che è sempre valido e che possa prevedere i cambiamenti dei comportamenti. La fusione di due situazioni precedentemente diverse non è mai la somma delle due situazioni, ma è una logica sintetica (è come se fosse...


Similar Free PDFs