Lezione undicesima corso di lingua e letteratura latina UNITS triennale 9 cfu PDF

Title Lezione undicesima corso di lingua e letteratura latina UNITS triennale 9 cfu
Course Filologia romanza
Institution Università degli Studi di Trieste
Pages 6
File Size 144.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 2
Total Views 146

Summary

Appunti del corso di lingua e letteratura latina da Livio Andronico a Tito Livio, UNITS, lezione undicesima....


Description

LEZIONE 11 21/04 Ricapitolazione lezione 10 : ci siamo occupati del PROLOGO DELLA MEDEA DI ENNIO che abbiamo incominciato a incontrare sulla pagina della edizione che dei frammenti tragici di ennio che ha allessistito HOUSTLIN. Questo testo ha più di un testimone, ma quello principale è contrassegnato dalla lettera (a) ed è rappresentato da uno scritto anonimo " RETORICA A RENNIUM " composto agli inizi del primo secolo a.c che trattando di un problema tecnico retorico, ossia SI OCCUPA della parte iniziale della TERZA PARTE DEL DISCORSO ossia la " argomentatio " osserva come ci siano degli errori tipici come quello di RIFARSI TROPPO INDIETRO ossia CERCARE LE PREMESSE DELL'ARGOMENTAZIONE FACENDO UNA RETROCESSIONE ECCESSIVA DEGLI ANTEFATTI DI CUI SI DEVE PARLARE e l'anonimo dice che questo modo di procedere è tipico dei POETI e riporta dunque i primi 9 versi del PROLOGO DELLA MEDEA : la quale ci è pervenuta con una intitolazione diversa : medea exul ; medea > doppia titolatura. Due lezioni fa abbiamo trattato di TEATRO COMICO : TERENZIO E L'ANDRIA > abbiamo visto come terenzio e il suo pubblico considerassero l'andria una OPERA DI TRADUZIONE ossia " vertere dei latini " da originali greci. Questo LAVORO DI TRADUZIONE degli originali greci da parte dei latini non è confinato nella prassi compositiva dei poeti comici, ma appartiene anche alla FABULA COTURNATA ossia alla TRAGEDIA basata su originali greci chiamata così dal calzare degli attori di scena. La fabula coturnata si presentava come una TRADUZIONE DI TESTI PRECEDENTI, in questo caso una traduzione della MEDEA DI EURIPIDE.

APOLLONIO RODIO > LE ARGONAUTICHE : Gli argonauti sono giovani eroi che varano a seguito di un eroe di nome GIASONE, varano una nave di nome ARGO dalle coste della TESSAGLIA e partono alla volta della COLCHIDE ( una regione che si affaccia sul mar nero ). parte da pegase, passa per lo stretto dei dardanelli e passa nel ponto eusino per ragigungere la costa sud-orientale dove vive MEDEA figlia del RE EETA, re della colchide. Una volta raggiunta la meta, gli argonauti, medea tradisce il padre, aiuta Giasone a conquistare il VELLO D'ORO e riparte con gli argonauti di nascosto alla volta della GRECIA. Le argonautiche di apollonio rodio, narra appunto di questo viaggio, dedicando 4 libri : i primi 2 > il viaggio di andata il terzo > le imprese il quarto > il ritorno in grecia Questo è lo sfondo mitologico-geografico della vicenda.

ENNIO : MEDEA EXULA, MEDEA testo : 208 ( parla na nutrice di medea ) " magari, tagliata dalle scuri, nel bosco del monte Pelio, non fosse caduta a terra la trave di abete, ne di li avesse preso inizio la costruzione della nave, che ora è denominata ARGO, poiché scelti eroi ARGIVI trasportati su di essa, cercavano di ottenere dai COLCHI il vello d'oro dell'ariete per ordine del re PELIA, con l'inganno ( per dolum ). infatti mai la mia padrona esule mai avrebbe lasciato la patria, MEDEA ferita nel suo animo dolente da un amore crudele ".

SPIEGAZIONE : il monte pelio > monte tessalo sulla cui cima sorge un bosco, che viene tagliato per costruire una NAVE ( secondo certe tradizione è LA PRIMA NAVE ). viene abbattuto questo bosco di ABETI perché è il tronco di abete che cade a terra per dare inizio alla costruzione della nave, e questa prende il nome di ARGO ( perché si chiama argo? ) poiché in essa erano trasportati EROI ARGIVI ( argivi è il nome dei cittadini di argo ma è anche per estensione un modo di riferirsi ai greci come ACHEI ; dunque argivi vale come eroi che venivano da diverse parti della grecia ). questi eroi volevamo ottenere dai COLCHI ( abitanti della COLCHIDE ) il vello d'oro che gli argonauti voglio sottrarre con l'inganno e gli ordina di fare così il RE PELIA ( lo ha fatto ingannandoli ). LA NUTRICE DI MEDEA che è colei che fa il discorso, si RAMMARICA che tutto questo sia accaduto dal fatto che siano stati tagliati i tronchi di abete sulla cima del monte pelio, se non fosse successo questo non ci sarebbe questa situazione difficile ossia la padrona che soffre per amore "

IL PUBBLICO di questa tragedia messa in scena da EURIPIDE nel 430 a.c doveva aver chiari questi particolari geografici e mitologici. ANCHE ENNIO sa che il pubblico se la cava abbastanza con queste nozioni. MITOLOGIA DELLA STORIA DEGLI ARGONAUTI : LA FIGURA DI EOLO : da al mondo 3 figli maschi : SALMONEO-CRETEO-ADAMANTEda SALMONEO nasce TIO con la quale si unirà il dio POSEIDONE > dalla loro unione nasceranno due figli gemelli NELIO E PELIA. DOPO CHE TIO si è unita con POSEIDONE, sposa CRETEO quindi sposa il re della città : dalla loro coppia nasce ESONE ( fratellasto di nelio e pelia ) che genererà GIASONE ( il comandante dela spedizione degli argonauti ). ADAMANTE si unirà con NEFELE e nasceranno FRISSO e ELLE > questi devono scappare dalla città in cui vive con L'AUSILIO DI UN ARIETE MAGICO > un ariete volante che ha un VELLO D'ORO > mentre scappano in volo in direzione della COLCHIDE, sullo stretto dei dardanelli cade in mare e quindi quel tratto di mare viene chiamato ELLESPONTO. Poi FRISSO raggiunge la COLCHIDE, viene ospitato dal PADRE DI MEDEA ( EETA ) il quale riceva in dono indiretto il VELLO D'ORO ( l'ariete viene sacrificato e viene assegnato alla città in cui vive EETA sotto la guardia di un drago appeso ad una quercia ). FRISSO riceva in sposa la sorella di MEDEA. A questo punto della storia abbiamo bisogno di una visione di dati di ciò che succede in patria: PELLIA con il gemello NELEO si è trasferita nella città di IOLCO, alla morte di CRETEO vuole impadronirsi del trono della città. Caccia neleo in esilio. A questo punto dobbiamo prendere il PROEMIO DELLE ARGONAUTICHE DI APOLLONIO RODIO :

apollonio rodio, le argonautiche traduzione-spiegazione : questo testo inizia con una invocazione come buona prassi del poeta epico,e si rivolge ad APOLLO: vengono chiamati gli eroi dalla grecia da affiancare a GIASONE nella impresa e ancora la nave è da costruire. La nave viene costruita con il legno del monte pelio ( questo è il punto in cui il testo di euripide prende inizio ) > il taglio del bosco sul monte pelio è il primo episodio che viene ricordato nella medea. Il taglio di abeti sulla sommità del pelio, ricordato da ennio, è un RIFARSI MOLTO INDIETRO del discorso della nutrice ( che mentre si trova sul palcoscenico, si ritrova molto avanti ) cosa è successo tra il taglio del bosco e il momento in cui la nutrice pronuncia queste parole sul palcoscenico? Questa scena si svolge a CORINTO, la nutrice con medea si trovano la : una volta completatasi l'impresa deglia argonauti, giasone lascia la nave argo e la dona a poseidone e con medea ritorna a iolco, ma chiede a MEDEA di vendicare il torto che pelia ha commesso ossia L'USURPAZIONE DEL TRONO – poi aver mandato con fine subdolo Giasone e gli altri eroi in colchide - durante l'assenza di giasone i genitori si erano date la morte. Dunque MEDEA che è una maga, asseconda le richieste di GIASONE, accosta le due figlie di PELIA e promette loro di aiutare il loro padre a ritorvare la giovinezza per mezzo di un incantesimo : medea dice loro che se avessero fatto a pezzi il padre e getteto le membra in un calderone poi il padre sarebbe ringiovanito. E per dimostrare l'attendibilità della sua proposta, compie questa operazione su un ariete. Le figlie di PELIA credono a MEDEA ma ovviamente le cose vanno a finire male. Un cittadino da sepoltura al re pelia e allontana giasone e pelia in esilio ed è cosi che la coppia GIASONE E MEDEA sposi, raggiunge CORINTO dove il RE CREONTE propone a GIASONE di sposare la figlia GLAUCE il quale acconsente. Questa è la circostanza in cui la NUTRICE DI MEDEA produce il prologo : l'afflizione che colpisce medea è causata dalla perdita dell'uomo che ama , poi la follia e l'uccisone dei figli e la fuga sul carro del sole > con questo esodo si concluderà la tragedia di euripide.

IL TESTO DI ENNIO : in che rapporto si trova il testo di ENNIO con il TESTO DI EURIPIDE? Secondo la logica del " VERTERE " latino è una traduzione : ossia che ci riferiamo a quel modo di intendere la traduzione secondo " verto " ossia TRASFORMO.

Il testo di euripide nella traduzione : il testo di ennio di 9 versi corrispondono ai primi 8 di euripide : DIFFERENZE TRA I DUE TESTI: 1> ENNIO parla di ABETI, mentre EURIPIDE parla di PINI : nel testo di ennio ( l'abete ) perché le navi da guerra nel suo periodo venivano costruite con questo albero. 2>ENNIO parla del legno per la costruzione della nave, mentre EURIPIDE dice che il legno era usato per dare i remi ai marinai. 3>Ennio esplicita chi ha dato il nome alla nave argo e chi lo ha ordinato ( il re pelia ) > in ennio c'è una intenzione di far conoscere al pubblico chi ha dato il nome argo alla nave e specifica anche chi lo ha ordinato > presuppone quindi che il suo pubblico fosse meno informato rispetto al pubblico

greco di eurpidie. 4>Ennio dice che MEDEA soffre da un amore , mentre EURIPIDE non esplicita. 5> le variazioni di ennio rispetto al testo di euripide : saturo di sostantivi-aggettivi 6> Ennio compie una " INVERSIONE DI ORDINE " > stabilisce che questi fatti siano raccontati in un ordine cronologico diverso da euripide , perchè? Ennio doveva essere uno abituato a insegnare visto che era un GRAMMATICUS, dunque nel narrare segue un ORDINE ARTIFICIALE (alterando l'ordine cronologico o logico, lo fa in vista di un effetto = FLASHBACK > come nell'ODISSEA in cui ODISSEO racconta la sua storia nei libri 8-12 , un racconto retrospettivo ) ENNIO : L'ordine artificiale è una interferenza con la sequenza cronologica naturale dei fatti che ha per modello esemplare il caso dei 4 libri dell'odissea. Chi applica L'ORDO ARTIFICIALIS è un narratore provetto altrimenti risulta essere il prodotto di un modo di pensare il passato in maniera confusa. La nutrice di euripide poteva essere una narratrice sofisticata? NO quindi per una ragione di coerenza con la rappresentazione di un carattere, ENNIO ha deciso di CORREGGERE IL TESTO DI EURIPIDI perché è poco verosimile che la nutrice di medea mettesse in prima posizione uno degli episodi principale degli argonauti invece di rammaricarsi per la situazione della sua padrona e quindi ingenuamente dice " magari non fossero mai stati tagliati quegli alberi sul pelio " 7> LE SIMPLEGADI, episodio memorabile : perché era destino che una volta superate le rupi cozzanti, queste si sarebbero bloccate interrompendo il pericolo ai naviganti e questo significa una TRASFORMAZIONE DI UN PAESAGGIO MAGICO IN UN PAESAGGIO NATURALE E STORICO. Ennio quindi crea un racconto che qualcosa di esotico viene toccato, superando le rupi cozzanti e quindi viene eliminato. 8> verso 5 : NOMINATUR NOMINE ARGO : rindondanza > chi sta parlando, ennio con la bocca della nutrice, sta prendendo posizione sull'etimologia del nome di questa nave > ennio prende posizione in una disputa erudita sull'origine del nome argo. 9> la colchide è stata spostata in ennio più avanti : perché la prima operazione di tagliare i boschi per fabbricare la nave, e la colchide è la meta del viaggio. 10> nei versi 8-9 si fa riferimento alla situazione di MEDEA in ennio : abbiamo una patetizzazione del testo originale ( abbondanda di espressione ) tipica dei poeti latini ( era essans allitterazione espressiva e prende in considerazione un elemento patetico come l'erranza cioè essere l'esule. Compare nel testo di euripide ma viene adoperato non per una accentuazione patetica della situazione di medea, diversamente in ennio )

Siamo in grado di descrivere le caratteristiche del " vertere " : IN ENNIO : è evidente che gli INIZI sono simmetrici, ma dopo LE PRIME DUE PAROLE INIZIA UNA " DIVARICAZIONE " che non resta permanente perché poi il testo latino ritorna ad aderire al testo greco. Il testo latino non si presenta come un testo che si allontana ma un testo che RIFLETTE-RIPRODUCE il testo greco ma in questa riproduzione si prende delle libertà di coloritura ( patetizzazione ) e di ADATTAMENTO ( ATTUALIZZAZIONE ) come nel caso del legno usato per la nave argo ( abeti e non pini )e poi ancora si prende la libertà di

intervenire sulla STRUTTURA DEL CONTENUTO, contestando l'opportunità che vede adottato dalla nutrice euripidea. Inoltre PRENDE POSIZIONE IN UNA DISPUTA DOTTA : quella relativa all'etimologia del NOME DELLA NAVE e questa scelta è una scelta che lui FA CONSOCENDO il testo di APOLLONIO che è posteriore a quello di euripide : ennio quindi nella RIELABORAZIONE del testo di euripide che si presenta come una traduzione sul palcoscenico romano ENTRANO IN GIOCO ELEMENTI DI UNA LETTERATURA CHE SI è SVILUPPATA NELL'INTERVALLO TEMPORALE CHE STRA TRA 430 A.C ( anno di produzione della MEDEA DI EURIPIDE ) all'anno in cui ENNIO FA RAPPRESENTARE LA SUA MEDEA ( anno ignoto ).

TERENZIO ED ENNIO : sono poeti contemporanei, anche se ENNIO era più anziano di terenzio, morendo del 169 e avendo occupato fino all'ultimo giorno della sua vita scrivendo ( sappiamo che gli annales arrivano fino al giorno della sua morte ), sappiamo che lavorano contemporaneamente : terenzio > rappresenta la TEATRALITA' COMICA ennio > TEATRALITA' TRAGICA

RIEPILOGO IMPORTANTE : abbiamo insieme visto finora 1 > un testo rappresentativo della PRIMA FASE DI ELLENIZZAZIONE DELLA CULTURA DEI ROMANI : PRIMO VERSO DELL'ODYSSIA di LIVIO ANDRONICO 2> un testo rappresentativo della SECONDA FASE DI ELLENIZZAZIONE , quella che facciamo cominciare con la VITTORIA DI PIDNA e il TRIONFO DEL 167 Di LUCIO EMILIO PAOLO, trionfo che significa anche arrivo della grande BIBLIOTECA MACEDONE A ROMA : IL TESTO DI TERENZIO, L'ANDRIA 3>un testo rappresentativo della TERZA FASE DI ELLENIZZAZIONE : CATULLO ( CARME 64)

ORA vediamo il PROGRESSO DELLA POESIA LATINA compiuto con le PROPRIE FORZE : nel senso che IL TESTO di CATULLO è un testo le cui radici affondando nella tradizione letteraria alessandrina ( un testo impregnato di memoria CALLIMACHEA ) di CATULLO e i suoi amici, ma contemporaamente dobbiamo vedere che IL CARME 64 DI CATULLO rappresenta UNA GRANDE NOVITA' ED è SEGNO DI UNA MATURA SICUREZZA DEI MEZZI DEL POETA LATINO.

CATULLO : CARME 64 la struttura del carmen è costituito da 408 versi : è la poesia più lunga di catullo ed è il testo più complesso che l'antichità ci ha lasciato.

L'inizio del testo : " pini cresciuti sulle cime del pelio nuotarono, un giorno lontnao, per lucida onda verso i flutti del fasi e la terra d'eeta, quando giovani scelti, i forti dei forti di argo, bramosi di togliere ai colchi il vello dorato, con poppa veloce osaron varcare i salsi sentieri le azzurre distese spazzando CON PALME D'ABETE" QUESTO TESTO STA " DIALOGANDO " con i suoi precedenti ( ennio:medea – euripide:medea – apollonio rodio: argonautiche ) > è un DIALOGO DOTTO TRA IL TESTO DI CATULLO e testi che non sono più in una sola lingua, ma catullo ha alle spalle ennioeuripide-apollonio rodio : il materiale per l'interlocuzione dotta è costituito da testi che appartengono a due generi diversi ( epos e dramma ) e due lingue diverse ( latino e greco )....


Similar Free PDFs