LO Sviluppo Cognitivo Secondo Bruner PDF

Title LO Sviluppo Cognitivo Secondo Bruner
Author Simona Lino
Course Psicologia dello sviluppo e dell'educazione
Institution Università degli Studi di Palermo
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LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO BRUNER Jerome Bruner sostiene che qualsiasi processo mentale abbia un'origine sociale e che la cognizione sia influenzata dalla cultura. Bruner sottolinea e approfondisce l'importanza dell'adulto in interazione col bambino per l'acquisizione del linguaggio. L'approccio culturale allo sviluppo Al cognitivismo, secondo Bruner, si deve il merito di avere inizialmente reintrodotto il linguaggio mentalistico e il riferimento agli aspetti non direttamente osservabili del pensiero. La necessità di comprovare la validità dei costrutti teorici, però, ha portato i cognitivisti a strutturare metodiche specifiche. Questo eccesso metodologico, ha riportato l'indagine all'interno del laboratorio, rendendo il cognitivismo inadeguato allo studio dei vissuti reali degli esseri umani. La mente e il significato furono sostituiti dal computer e dall'informazione. Bruner compie la svolta culturale nella quale la mente dell'uomo è un'entità fondata sul concetto di significato e sulle modalità attraverso le quali esso viene creato. La psicologia culturale studia il modo in cui la società e la cultura influenzano lo sviluppo individuale. Alla base della condotta umana vi è il significato, ed è questo il concetto fondamentale della psicologia culturale. L’eredità biologica supporta sì l’azione ma è la cultura che ci consente di evolvere, andando oltre la nostra limitatezza. Come Vygotskij, anche Bruner enfatizza il ruolo della cultura nello sviluppo individuale. Lo sviluppo della conoscenza Il bambino partecipa attivamente alla vita fin dai primi mesi di vita all’interno di format: schemi interattivi in base ai quali si svolgono le interazioni abituali fra genitore e bambino fin dai primi giorni di vita. Il fatto che le prime interazioni siano scandite ciclicamente da necessità di tipo biologico e sociale fa in modo che le interazioni tra il bambino e l'adulto si strutturino secondo schemi fissi in cui adulto e bambino cooperano per uno scopo comune. Bruner ritiene che il modo in cui coloro che si prendono cura del bambino strutturano le proprie interazioni con lui, lo possa aiutare nell'acquisizione del linguaggio. Bruner sviluppa l'idea che gli esseri umani organizzino la loro conoscenza codificandola in modi diversi; a seconda dei mezzi impiegati per la codifica si distinguono tre tipi di rappresentazione. La rappresentazione è un insieme di regole in base alle quali l'individuo conserva le proprie interazioni con gli eventi.  La rappresentazione esecutiva è la forma di rappresentazione che caratterizza il primo anno di vita. In essa il bambino codifica la realtà attraverso l'azione.  La rappresentazione iconica è la forma di rappresentazione più utilizzata fino a 6-7 anni. Questo sistema di rappresentazione codifica la realtà attraverso immagini ed è collegato all’imitazione.  La rappresentazione simbolica è la forma di rappresentazione prevalente dagli 8 anni in poi. La realtà ora è codificata attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici come il numero. La rappresentazione simbolica si struttura secondo principi di categorialità, produttività e organizzazione gerarchica. Così, i bambini in età scolare, attraverso la costruzione di concetti si rappresentano la realtà svincolandola dal dato percettivo. Lo scheletro portante per la strutturazione delle competenze linguistiche è fortemente condizionato dalla necessità di costruire una narrazione. Nella narrazione ogni cosa trova il suo posto. Narrazione e pensiero narrativo La narrazione richiede quattro componenti fondamentali.  L’agentività, ossia il riconoscimento della responsabilità umana nelle azioni orientate al perseguimento di uno scopo.  La sequenzialità che ordina e collega gli eventi di una vicenda.  La sensibilità all'alternanza tra Il canonico e lo straordinario della vicenda umana.  La prospettiva che determina il punto di vista adottato dal narratore. Il pensiero narrativo è una forma di narrazione mentale di eventi, riguardanti l'azione e l’intenzionalità umane, il cui prodotto è la narrazione. I contenuti del pensiero narrativo sono:  Le azioni, in quanto si narra un qualcosa caratterizzato da dinamismo spazio-temporale,  Le intenzioni, perché l'azione è sempre di qualcuno, dalle cui intenzioni, aspettative, credenze dipende. Il pensiero narrativo è uno stile di pensiero contrapposto, ma in modo interdipendente, a quello paradigmatico: è tipico del discorso e del ragionamento quotidiano e perciò si fa influenzare dal contesto, e organizza oggetti eventi in senso orizzontale di coerenza; mentre il pensiero paradigmatico si caratterizza come tipico del ragionamento scientifico nel suo orientamento verticale-gerarchico che connette oggetti in concetti o categorie. Pensiero e linguaggio si concatenano in modo privilegiato nel pensiero narrativo, e trovano espressione nelle storie. Le storie rappresentano il modo contestualizzato e tipico dell'organizzazione narrativa che diamo quotidianamente alle nostre conoscenze....


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