Manovra einaudi 1947 - Appunti storia economica anno 2020/2021 PDF

Title Manovra einaudi 1947 - Appunti storia economica anno 2020/2021
Course Economia aziendale 
Institution Università degli Studi di Udine
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Appunti storia economica anno 2020/2021...


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LA MANOVRA EINAUDIANA DEL 1947 Nel settembre 1947 Luigi Einaudi (a capo del Ministero del bilancio e Vicepresidente del Consiglio) attua una manovra di STABILIZZAZIONE MONETARIA. A luglio creò il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio insieme agli altri dicasteri economici della Finanza, Tesoro, Industria. Il Comitato adottò diverse severe misure per limitare la liquidità del sistema bancario, in particolare vincolando parte dei depositi a riserva. COSA FECE QUINDI? ¾ RESTRINSE IL CREDITO BANCARIO ALL’INDUSTRIA e AL COMMERCIO, CAUSANDO UNA CADUTA DELLA DOMANDA GLOBALE. Questo costrinse gli speculatori a immettere nel mercato le merci accumulate nei magazzini in previsione di un ulteriore indebitamento della lira. Questo causò un aumento dell’offerta globale accompagnato da una sensibile riduzione dei prezzi. La circolazione monetaria prese a diminuire e il risparmio a crescere. Tra 1947 e 1948 il Bilancio dello Stato cominciò a migliorare, vedendo lentamente ridursi il disavanzo. Il Governo e la Banca d’Italia perseguono una politica di stabilizzazione del corso dei cambi. La lira però continuava ad indebolirsi nei confronti della moneta Usa. …In sintesi… Le misure di politica economica attuate nel 1947 ebbero successo da un punto di vista monetario ma la stretta creditizia di Einaudi determinò un crollo degli investimenti in un momento in cui il Paese aveva bisogno di risorse per il rilancio della produzione. ¾ Ne conseguì uno Stato di depressione economica che fu superato nel 1950. VEDIAMO NEL DETTAGLIO LA MANOVRA EINAUDIANA Einaudi propose tre mosse utili per cercare di bloccare l’inflazione: 1) Attua una stretta creditizia, per cercare di ridurre la circolazione monetaria il cui incremento era volano per l’inflazione. 2) Aumenta il tasso di sconto dal 4% al 5,5% = aumenta così il costo de denaro. 3) Aumenta le riserve obbligatorie = si sottrae così liquidità al sistema e questo dà anche un segnale di una valuta forte. Con questa manovra, per la prima volta dopo la guerra c’è un rallentamento alla corsa al rialzo dei prezzi, che continuano a crescere ma con ritmi più sostenuti. Bisogna però accettare gli aspetti negativi della manovra: a) La manovra ha un costo non marginale; si discosta dall’indirizzo liberista assunto dopo la guerra: c’è consapevolezza del ruolo dello Stato però c’è anche la necessità da parte dello Stato di correggere le distorsioni che si sono create. b) Questa manovra non favorisce il risparmio quindi NO INVESTIMENTI = DISOCCUPAZIONE. Quindi De Gasperi crea una condizione di stabilità economica accettando una caduta degli investimenti e della produzione. La manovra avrà i suoi effetti negli anni ’50. Per fronteggiare la disoccupazione che viene a crearsi con la manovra einaudiana, va ricordato nel 1949 IL PIANO DELLE CASE FANFANI: costruzione di alloggi per le famiglie e questo dà luogo a migliaia di famiglie. FANFANI: segretario della Democrazia Cristiana, dal 1954 è espressione di un’alleanza della DC che propende per una dilatazione dell’intervento pubblico nell’economia. Non a favore del liberismo economico ma a favore della mobilitazione della spesa pubblica come strumento d sviluppo economico e sociale. In più sosteneva una PRECISA PROGRAMMAZIONE DEGLI INVESTIMENTI, tenendo conto di una sorta di solidarismo sensibile alle ragioni di equità distributiva e attento ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. La Politica di Fanfani si rivelò vincente: - Sia nei fatti pratici della sua attuazione - Sia per i cambiamenti nello scenario mondiale

L’INIZIALE RIFORMISMO Nel Mezzogiorno il disagio economico si aggravava. Nel 1949 ripresero le agitazioni dei lavoratori agricoli: è necessario intervenire per attuare misure volte a migliorare tali condizioni nel Mezzogiorno. I Governi, come soluzioni, si concentrano su seguenti tre progetti. 1. RIFORMA FONDIARIA 2. ISTITUZIONE DELLA CASSA PER IL MEZZOGIORNO 3. PREDISPOSIZIONE DI INCENTIVI PER CREARE E POTENZIARE LE INDUSTRIE RIFORMA FONDIARIA Viene attuata in 3 tempi: ● Maggio 1950: Calabria con la LEGGE SILA ● Ottobre 1950: Campania, Puglia, Sardegna con la LEGGE STRALCIO DELLA RIFORMA FONDIARIA; legge di Antonio Segni, ministro dell’Agricoltura ● Dicembre 1950: Sicilia con legge adatta all’isola Queste leggi stabilivano che i terreni posseduti in “eccedenza” al valore di 30.000 lire, fossero espropriati in base a quote crescenti in funzione diretta al reddito complessivo del proprietario e in funzione inversa al reddito medio per ettaro dei terreni stessi. Gli espropriati in cambio ricevettero titoli del debito pubblico con rendimento annuo del 5%. La riforma interessò circa il 30% della superficie agraria e forestale del Paese. I terreni espropriati furono addati alle famiglie contadine, assegnando un intero podere o una quota integrativa dei fondi già posseduti con lo scopo di poter raggiungere un livello di reddito accettabile. ISTITUZIONE DELLA CASSA PER IL MEZZOGIORNO Con legge 10 agosto 1950, n. 646 fu istituita la Cassa per il Mezzogiorno. Nasce come un’agenzia chiamata a gestire l’intervento straordinario nel Mezzogiorno. Si riteneva essenziale, per la promozione dello sviluppo economico nazionale, l’intervento dello Stato che avrebbe dovuto favorire la costruzione infrastrutture e opere pubbliche. A questo si opponevano i comunisti che individuavano la radice dell’arretratezza meridionale nei rapporti di proprietà esistenti nelle campagne e nell’alleanza tra possidenti terrieri del sud e imprenditori del nord. La cassa finanziò: - Realizzazione delle infrastrutture (delle quali avrebbe beneficiato l’agricoltura). - Costruzione di strade, opere idrauliche, scuole, ospedali - Solo dopo il 1960 ci furono gli investimenti industriali INCENTIVI PER L’INDUSTRIALIZZAZIONE Qui lo Stato non operò in modo diretto: preferì attivare gli imprenditori per combattere la disoccupazione. Gli interventi a favore delle imprese si possono dividere in 3 categorie: a) Facilitazioni per ridurre costi d’impianto (diminuzioni d’imposte per la costituzione di nuove società) b) Incentivi per la riduzione dei costi d’esercizio c) Norme dirette ad accrescere la domanda. Pubbliche Amministrazioni devono riservare alle imprese almeno il 30% della spesa pubblica e il 40% delle uscite per realizzare investimenti. VERSO IL MIRACOLO ECONOMICO 1954 - FASE DEL PRE-MIRACOLO ECONOMICO Da ricordare: ▪ PIANO INTERNAZIONALE: troviamo un contesto di denuncia dei crimini di Stalin

e la crisi del colonialismo. ▪ PIANO INTERNO: diventa sempre più chiara l’azione di governo per la POLITICA DELLE PARTECIPAZIONI STATALI. 1956: nasce il Ministero delle Partecipazioni Statali e l’IRI diventa il PRIMO STRUMENTO DEL PROGRESSO INDUSTRIALE. FANFANI con la sua teoria della mobilitazione della spesa pubblica , sostiene che le partecipazioni statali possono essere dei mezzi per gestire una regia pubblica dell’economia, fondamentali per la valorizzazione di quelli che lui considera fattori residuali dello sviluppo (ricerca scientifica, fonti energetiche, progresso tecnologico). Sostiene la necessità di rivedere l’azione dell’IRI. Doveva facilitare l’attuazione di una politica industriale in grado di risolvere alcune carenze del nostro apparto produttivo. Viene dunque affidato all’IRI: ● 1955: varato un piano decennale per la costruzione di strade e rete automobilistica (l’autostrada del sole) ● 1956: Nasce il Ministero delle Partecipazioni Statali; ● 1953: Istituita l’ENI □ Ente Nazionale Idrocarburi per favorire le fonti energetiche al capo del quale c’era ENRICO MATTEI che riuscì a trasformarlo in un operatore di livello mondiale e centro plurisettoriale, perché comprendeva settore idrocarburi + settore della chimica + settore della meccanica. Segnò un rapporto preciso nei rapporti con i Paesi arabi e compagnie petrolifere. L’ENI è un ente pubblico a carattere economico e si occupa dell’intero ciclo degli idrocarburi. Confluiscono nell’ENI: - AGIP (ricerca e distribuzione idrocarburi) - SNAM (Estrazione Idrocarburi) - ANIC (Trasformazione e Raffinazione) IRI ED ENI A CONFRONTO o Entrambi sono Enti Pubblici o Differenze: IRI nasce da un contesto di gravità, mentre ENI nasce in un contesto diverso e nasce con l’obiettivo di essere competitiva. Si discosta dall’operato dell’IRI perché quest’ultimo è totalmente al servizio dello Stato. Diventa una delle realtà più solide nel panorama dell’economia italiana. Ha due caratteristiche inedite rispetto all’IRI: ❖ Impresa multinazionale ❖ Impresa multisettoriale MATTEI va ricordato con il fondatore dell’Eni e anche perché riflette la nuova filosofia dell’intervento dell’impresa pubblica. Va ricordato anche Oscar Sinigaglia con il “Piano Sinigaglia” del 1948: con questo piano si prevedeva un forte aumento della capacità produttiva della siderurgia nazionale, incentrata sulla ricostruzione dello Stabilimento di Genova-Cornigliano, Piombino e Bagnoli. 1953: segna la fine dell’Età Degasperiana e con essa lo schema di POLITICA ECONOMICA TEMPERATA. Nel giugno 1953 ci furono le elezioni: De Gasperi viene sconfitto e sostituito da GIUSEPPE PELLA. Queste elezioni si svolgono con una legge elettorale detta “Legge Truffa”: prevedeva un sistema proporzionale con premio di maggioranza alla lista che avesse ottenuto la maggioranza assoluta (50%+1). RISULTATO: arretramento della DC. Loro si presentano con il Partito Repubblicano, Partito Social Democratico e ai liberali. Le elezioni le perdono perché il PS e il PC

prendono più voti e perché prende voti il Movimento Sociale Italiano. L’Italia sarà guidata dai governi della DC fino al 1962. L’Italia nel 1947 fa una scelta: quella di escludere le sinistre dalla coalizione di governo; questo significa che il Paese sposa la linea occidentale quindi per certi aspetti guarda all’economia statunitense come economia di riferimento e questa scelta favorirà l’accesso ai cosiddetti aiuti del Piano Marshall. Come mai questo risultato deludente? Si osserva che la posizione centrista con visione liberista Degasperiana comincia a lasciar spazio ad una orrente interventista. Giuseppe Pella è un personaggio vicino a Luigi Einaudi, convinto sostenitore della Libertà Economica quindi CONTRARIO ALL’INTERVENTISMO STATALE. Lo si poteva considerare un monetarista: afferma che controllando l’offerta di moneta si controllava l’aumento generale dei prezzi e scoraggiava l’inflazione, favorendo contemporaneamente il risparmio e in conclusione l’investimento. Il liberismo professato da Pella era estraneo ad Amintore Fanfani (1948 Progetto delle Case Fanfani: spesa pubblica come strumento di sviluppo). EZIO VANONI, autore dello SCHEMA DI SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE DEL REDDITO IN ITALIA NEL DECENNIO 1955-1964 ¾ SCHEMA VANONI che puntava a trovare: o un equilibrio tra iniziativa privata e intervento pubblico e sistemare i conti con l’estero: raggiungimento dell’equilibrio nella bilancia dei pagamenti; o fronteggiare ed eliminare il dualismo territoriale (eliminazione divario tra Nord e Sud); o fronteggiare la disoccupazione con la creazione di milioni posti di lavoro (pieno utilizzo della forza lavoro): - Trae ispirazione dalla teoria keynesiana della crescita; - Si scontra un po' la teoria dell’equilibrio automatica tra risparmio e investimenti pronunciata dalla tradizione classica. Lo schema Vanoni viene approvato nel 1954 ma non viene mai trasformato in legge; rimane una sorta di schema di ragionamento. Rimane importante lo stesso perché è espressione del nuovo orientamento dello Stato in materia di politica economica e costituisce la prima organica elaborazione di uno strumento programmatico: PRIMO STRUMENTO PROGRAMMATICO. I tre obiettivi dello schema Vanoni come sono raggiungibili? CONDIZIONE NECESSARIA: nel decennio 1955-1965 il pil deve aumentare almeno del 5% l’anno. LIMITI ALLO SCHEMA: motivi per i quali rimane teorico, uno schema. Per quanto riguarda l’aumento del Pil va bene, ma come si può fare? Mancano le istruzioni concrete. Vanoni ipotizza l’intervento dello Stato in 3 settori secondo lui propulsivi: - Agricoltura - Imprese di pubblica utilità - Opere pubbliche Il discorso dell’occupazione e della creazione di nuovi posti di lavoro secondo Vanoni dovevano crearsi in questi 3 settori. Però non si può chiedere allo Stato di sostituirsi all’iniziativa privata: la creazione di occupazione deve provenire dall’iniziativa privata. Questo schema fu ritenuto corretto nell’individuare i veri problemi dell’economia italiana, ma troppo ottimistico nel prospettare tempi e modi della loro soluzione....


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