Martino Nicoletti, Lo sciamanesimo himalayano PDF

Title Martino Nicoletti, Lo sciamanesimo himalayano
Author Anonymous User
Course antropologia culturale per la scuola
Institution Università degli Studi di Firenze
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martedì, 14 luglio 2020

Martino Nicoletti, lo sciamanesimo himalayano Nicoletti si è occupato della zona himalayana, in particolare di alcune popolazioni del Nepal orientale. ! Lo sciamanesimo è un enorme complesso religioso che esiste in tutto il mondo da sempre, infatti abbiamo tracce di sciamanesimo e di pratiche sciamaniche dal Paleolitico in poi. In alcune civiltà lo sciamanesimo è rimasto la forma di religione predominante, in altri casi lo sciamanesimo nel corso dei secoli e dei millenni con il susseguirsi delle civiltà si è innestato in religioni di natura diversa rimanendo come sostrato.! Lo sciamano è un intermediario tra gli esseri umani e gli spiriti, che sono tutta una serie di entità che abitano in vari luoghi della natura, come nelle montagne, nei fiumi, nelle foreste, e in alcuni casi anche in dei sacrari creati appositamente. Lo sciamano sta in mezzo a questi due mondi perché gli uomini e gli spiriti spesso convivono negli stessi luoghi e come in ogni convivenza ci può essere armonia ma talvolta possono crearsi anche degli squilibri e delle lotte. Lo sciamano si occupa di mantenere in equilibrio le relazioni tra i due mondi ossia il mondo visibile degli umani e quello invisibile degli spiriti. ! Nello sciamanesimo c’è un elemento particolare: lo sciamano, in genere attraverso la musica battendo il suo tamburo, lavora in una condizione di trance, ossia in uno stato di coscienza diverso da quello ordinario di veglia. È capace quindi di creare all’interno della propria persona volontariamente una condizione estatica, compiendo quello che gli sciamani chiamano il volo magico, cioè andando lui direttamente a contattare i vari spiriti nei luoghi dove abitano, oppure sempre attraverso il suono del tamburo e la trance può anche fare il contrario e chiamare dentro di sé degli spiriti, i quali parleranno attraverso lo sciamano. Inoltre, nella dimensione dell’estasi c’è un potenziamento che viene dato dagli spiriti allo sciamano, come ad esempio il controllo sul fuoco, la chiaroveggenza, la capacità di fare diagnosi. Lo stato di trance può arrivare anche fino alla catalessi, e in alcuni casi in questa fase, in cui appunto la distanza tra l’anima e il corpo dello sciamano è enorme, non è detto che sempre gli sciamani riescano a ritornare. ! Si diventa sciamani perché c’è una vocazione da parte degli spiriti, i quali si manifestano generalmente durante l’adolescenza. I primi segni della chiamata avvengono attraverso sogni, ma anche malattie inspiegabili con sintomi come febbre, insonnia, inappetenza, e in generale alienazione a livello psichico. Nel caso himalayano, a iniziare il futuro sciamano portandolo per giorni con sé nella foresta è Laladum, una divinità descritta come una bambina dai lunghi capelli e i piedi rovesciati. In seguito il ragazzo farà un vero e proprio apprendistato presso uno

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martedì, 14 luglio 2020 sciamano anziano, e quando sarà riconosciuto come sciamano dal villaggio allora potrà cominciare ad officiare i suoi rituali. ! Gli sciamani non sono dei mistici, hanno un’esperienza che è effettivamente mistica, ma che viene riconvertita alle utilità della comunità. La trance sciamanica è un’esperienza, soprattutto le prime volte, dolorosa proprio a livello fisico. ! Oltre alla divinazione e alla terapia, lo sciamano accompagna i morti: è uno psicopompo, cioè accompagna le anime dei defunti, che d’istinto sono portate a non voler lasciare il luogo che invece devono abbandonare. Il pericolo maggiore infatti è che l’anima di un defunto stagni dove risiedeva e voglia riprendere il suo posto. Gli sciamani si occupano in particolare di anime di persone morte in circostanze violente, come casi di suicidio o morti traumatiche, come ad esempio per una madre durante il parto. In questi casi l’anima infatti non solo è spaesata, ma prova un enorme risentimento e rischia di diventare violenta nei confronti della famiglia, dei membri del villaggio. Lo sciamano allora deve prendere l’anima e costringerla ad andare nella sua destinazione ultraterrena. ! Il lavoro etico dello sciamano è cercare di aiutare al meglio la gente del proprio villaggio con tutti gli strumenti possibili. ! Il rapporto nell’ambito sciamanico tra il mondo visibile e invisibile è un do ut des, c’è un patto da cui non si può uscire. !

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