Modello Autobiografia-progetto PDF

Title Modello Autobiografia-progetto
Author Krystian Malecki
Course Laboratorio di Tirocinio
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

EDU-FORM , scienze dell'educazione, Roma tre, per poter svolgere il tirocinio esterno dopo aver completato le ore di quello interno è fondamentale completare l'autobiografia-progetto per il prof. Postiglione per poi poterci fare un colloquio....


Description

Autobiografia-progetto di [Nome Cognome] [Data]

Le parti riquadrate, inclusa questa, sono una guida alla scrittura, riproducono le pagine di formonline.uniroma3.it e devono essere cancellate. Il vostro testo non va riquadrato e deve essere giustificato e in corpo 12 (non 10 come questo della guida)

Studi svolti e carriera scientifico-accademica Rifletteremo qui sulle ragioni per cui siete qui e sulle principali scansioni del vostro percorso di studio. Ricordate: vi è una raccolta di informazioni e una successiva parte narrativa, dove raccontare i modi in cui le varie attività svolte, lezioni seguite, libri studiati e dialoghi con docenti e colleghi hanno contribuito a trasformarvi e farvi crescere, fino a disegnare il vostro attuale profilo scientifico e professionale, con il quale vi preparate al tirocinio. È essenziale RACCONTARSI, riannodare, in una vostra narrazione, i fili di senso dell'esperienza di studio che avete vissuto. La carriera di uno studente universitario, di qualunque disciplina o corso di laurea, è un avvicinamento alla scienza e alla tecnologia. Assai spesso questo viene vissuto dagli studenti in modo passivo, anche in conseguenza di cattive pratiche scolastiche e, last but not least, della pigrizia degli accademici. Ne sortisce un dottrinarismo dogmatico, che non accetterebbero ormai neppure i seguaci fanatici di sette religiose. Viceversa, il percorso di studio deve essere un’apertura al nuovo, l’acquisizione di un metodo e di un abito mentale di discussione dei principi primi e dei principi propri alla luce del ragionamento e dell’esperienza. Per questo è necessaria una precisa consapevolezza del percorso di studio svolto e una capacità critica che consiste nel collocare quanto si studia in orizzonti più ampi, la cui apertura, inevitabilmente, deriva dalla vita culturale che lo studente o la studentessa riesce a coltivare. Chi studia è uomo o donna dei suoi tempi, attento e informato su quel che accade, capace di usare il proprio abito di ragionamento e ricerca anche nella conoscenza, inevitabilmente per molte parti non specialistica, dei fenomeni centrali del nostro tempo. Su questo ci soffermeremo nell’unità successiva. Ma qui è necessario notare come lo studio deve strutturarsi in base a questa apertura d’orizzonti che lo precede e l’accompagna, e che quindi il resoconto che vi chiedo da essa deve trarre linfa e basi di critica consapevole e ben fondata. Soprattutto per quel che riguarda l’abitudine ad allargare gli orizzonti, a collegare testi studiati in esami diversi, a raffrontare le proposte scientifiche che vi vengono fatte tramite i programmi d’esame con quelle che potete raggiungere documentandovi tramite l’uso e la consultazione delle basi di dati internazionali delle riviste o le biblioteche. Quanto vi chiedo, come prodotto di questa unità, è un resoconto puntuale ma critico del percorso di studio seguito o da seguire. Prima di tutto, tramite una tabella, un elenco degli esami svolti (inclusivo di voto; testi di studio; attività svolte: p. es. seminari, tesine, laboratori, ricerche ecc.), di quelli da svolgere e delle ragioni per cui è stato scelto il corso di laurea e sono stati scelti gli esami che compongono il piano degli studi. Tutto ciò confluisce in una tabella, che costituirà la prima parte del vostro resoconto.

A) Tabella di informazioni sul percorso di studio accademico finora compiuto e da compiere Ssd Denominazione Testi Altre attività Vot esame/ (esercitazioni, seminari, o Docente visite, ecc.)

titolare

Utilizzare una riga per Esame. Per incrementare il numero di righe disponibili posizionarsi sull’ultima casella a destra e premere il tasto tabulazione – replicare la tabella per la triennale, se vi è possibile, e per ogni corso di studi seguito di cui avete memoria e che ritenete rilevante per i nostri scopi

B) Gli studi svolti come esperienza spirituale. Narrazione dei momenti importanti del vostro percorso di studio. La seconda parte sarà costituita da una narrazione delle ragioni che vi hanno portati o portate qui, a svolgere questo percorso di studio e dei modi in cui esso si è snodato, raccontandolo come un'esperienza spirituale. In essa massima attenzione deve essere devoluta al racconto della vostra esperienza di studi, attraverso la narrazione organica delle risonanze che testi studiati e contenuti culturali, risultati a vostro avviso notevoli, hanno prodotto nella vostra crescita scientifica e culturale, e a come questi vi stiano aiutando per la definizione di un progetto di carriera accademica e professionale e/o per lo svolgimento e la scrittura della tesi. Sintetizzando gli scopi di questa attività, di questo nostro ripercorrere la nostra esperienza di studio: 1. riflettere sulle ragioni che ci hanno determinati a scegliere questa carriera e i corsi di laurea che abbiamo svolto e stiamo svolgendo; 2. fare il punto sul modo in cui l'esperienza di studio si lega alle scelte di carriera successive, a partire dal tirocinio; 3. prendere consapevolezza dei passaggi di crescita (o non crescita...) attraverso gli studi per dare conto della nostra personalità scientifica, culturale e professionale attuale; 4. riepilogare nozioni, concetti, dottrine, strumenti, dispositivi, tecniche, metodi e competenze più rilevanti che probabilmente utilizzeremo nel tirocinio e nel seguito della nostra carriera (mettendo anche a punto una prima bibliografia che comparirà nell'attività apposita).

Libri, arte, cinema, spettacolo L'educazione non si svolge mai esclusivamente nelle istituzioni in cui le varie società collocano gli individui in formazione. Spesso accade, trascinata dagli eventi della nostra vita, dagli altri, dalle situazioni in cui ci troviamo e da altri mille accadimenti. Ciascuno di noi, poi, costruisce un proprio percorso personale di letture, visioni, creazioni. Indicate qui quelle che hanno avuto il maggiore influsso sulla vostra esistenza e sulle vostre scelte accademiche e professionali. Ve lo richiedo anche qui: NARRATEVI: evitate elenchi freddi e repertori di trame o di recensioni. Come abbiamo appena visto, la vita di studio è un elemento di una vita culturale più ampia, che arricchisce e da cui trae alimento, spinta e contenuti. Per questa ragione, le scelte di carriera devono essere consapevolmente e sistematicamente inquadrate nell’esperienza culturale dello studente e, specialmente per gli studenti di discipline umanistiche, devono trarvi motivazioni e interessi. D’altra parte, lo studio deve avere anche la funzione di allargare e arricchire la vita culturale degli studiosi, incrementando le curiosità e i campi di interesse e migliorando la strumentazione che ciascuno di noi utilizza quando legge, guarda un film, ascolta un brano o un’opera musicale, contempla un dipinto o un manufatto, o anche si mette in gioco partecipando attivamente a queste realizzazioni umane. Si ingenera un circolo virtuoso che altera in profondità il profilo di chi lo vive, e soprattutto degli studenti che, troppo spesso, non sono avvezzi a questo stile di fruizione culturale.

La ricognizione che vi chiedo, lungi dal costituire un censimento esattoriale di quanto vivete, ha lo scopo di rendervi consapevoli di questa dinamica: essa si attiva in ogni caso nella vita di ogni studente, ma spesso assume forme inconsapevoli e il circuito tra studio e vita culturale è macchinoso e poco frequentato. Viceversa, già la presa di consapevolezza, legata alla mera elencazione che vi verrà richiesta, implica una riflessione che potrà rappresentare un punto di partenza nuovo. Oltre a tutto ciò, molto spesso e soprattutto per gli studenti di discipline umanistiche (ma non solo) la vita culturale non ricompresa nel perimetro degli studi rappresenta spesso un’occasione o una sede per acquisire competenze che possono spesso rivelarsi decisive per gli studi e per l’esercizio professionale delle dottrine acquisite. Infine, gli educatori spesso sono chiamati a utilizzare prodotti o tecniche narrativi, poetici, teatrali, artistici, cinematografici ecc. nel cuore della pratica educativa. Quel che vi chiedo è dunque una descrizione delle vostre abitudini di lettura (“letture notevoli”) e di fruizione/produzione culturale (musica, film/video, teatro, arti plastiche e visive ecc.). Rifletteteci, liberamente, e naturalmente raccontate sia quel che per voi è peculiarmente importante sia tutto quello che può avere un’attinenza con le scelte di carriera e/o arricchire il tirocinio o l’elaborazione della tesi. In conclusione, è necessaria qui un’avvertenza. Le vostre abitudini culturali possono legarsi a elementi riservati della vostra esistenza, sui quali non intendete coinvolgere nessun altro che voi stessi, o al limite pochissime persone care. Vale qui qualcosa che tornerà essenziale anche per la prossima sezione. Questo vostro diritto alla riservatezza non deve essere colpito dallo svolgimento di questa nostra attività. Se ascolto canzoni, leggo libri, svolgo attività che non voglio gli altri conoscano ho il diritto di mantenere la mia riservatezza in merito. Se queste attività sono state per voi estremamente importanti, ma ritenete debbano esser coperte da riservatezza, potete astenervi dal parlarne. Quel che conta qui è che avvenga una riflessione e vengano condivise informazioni che mi permettano di aiutarvi nell’assumere le vostre scelte. Queste informazioni debbono appartenere al vostro profilo pubblico, che volete presentare, e affermare. Se capiste, svolgendo questo nostro esercizio, che di alcune letture o attività culturali delicate sarebbe bene parlaste con qualcuno, per un aiuto, un sostegno, una spinta a uscire da un circolo vizioso, dovete sapere che non è questo il luogo per farlo. Ve ne sono altri (di tipo psicoterapeutico), e il nostro esercizio vi avrà portati a comprendere un bisogno di interlocuzione e di aiuto e a determinarvi a scegliere interlocutore idoneo e sede adatta. Vi raccomando, anche in questo caso come in tutti gli altri: è necessario raccontare, raccogliere le esperienze e disporle nel tempo ricostruendo fili di senso. Evitate elenchi di opere o di trame. Importa il vissuto di fruizione, quel che ne avete tratto, il modo in cui ogni libro importante, ogni opera decisiva vi ha modificato, trasformato, fatto crescere.

Esperienze pubbliche e professionali Raccogliete qui, secondo i criteri di selezione che abbiamo discusso nella sezione sul CV, le principali esperienze pubbliche e professionali che avete svolto. Vi chiedo di riflettere sia su quelle, più o meno attinenti alla sfera e alle professioni dell'educazione, che vi hanno permesso di maturare competenze e riflessioni rilevanti, sia su quelle che hanno direttamente inciso nella scelta di intraprendere la carriera di educatore che si fa carico di fabbisogni speciali e nella costruzione del vostro profilo attuale di educatori e studiosi di educazione. I contenuti sia culturali sia scientifici sia vocazionali e motivazionali delle professioni educative traggono spesso spunto o alimento da esperienze vissute, attività svolte, incarichi esercitati. Vi raccomando, anche qui di organizzare il vostro discorso in forma NARRATIVA L’ultima sfera di attenzione di questo nostro dispositivo di orientamento riguarda le vostre esperienze pubbliche e professionali, diverse dallo studio e dalle attività culturali. Una parte del lavoro sarà già stata svolta realizzando il CV, che ne costituisce l'elenco schematico e sintetico. Valgono quindi i criteri che enunciavamo per il CV: sono significative tutte le esperienze svolte che hanno avuto un carattere pubblico, quindi svolte con altre persone all'esterno dei propri rapporti amicali e familiari, e professionale, anche quando il rapporto non è stato formalizzato pienamente. Quindi le esperienze lavorative brevi ed episodiche, se vi hanno insegnato qualcosa, sono da prendere in considerazione. Così quelle di volontariato, associazionismo, impegno ambientale o civile, attività politica o religiosa, sport, espressione artistica o musicale, eccetera. Il criterio di selezione è dato dall'ampiezza, dalla rilevanza, dalla numerosità delle esperienze che avete svolto e dalle competenze che vi avete maturato. E poi dalla pertinenza rispetto all'ambito educativo e formativo. Si tratta qui di riprenderle in forma più narrativa, indicando il sapore esistenziale e sentimentale che hanno avuto per voi e le lezioni che vi avete potuto apprendere. È importante anche riflettere sul contributo che hanno

dato o stanno dando alle vostre decisioni vocazionali, al modo in cui intendete progettare la vostra carriera scientifica e professionale. Anche qui vale il ragionamento fatto nell’unità precedente. Non siete obbligati a esporre tutte le ragioni che hanno mosso le vostre scelte nel tempo. Di alcune esperienze rilevanti, sia di carattere professionale sia di natura politica, morale, sociale, religiosa ecc. potreste non voler parlare, potreste voler mantenere un riserbo che da parte mia e da parte dei vostri colleghi e datori di lavoro va rispettato. Tuttavia, soprattutto per la peculiare attinenza di questo genere di attività con le scelte di carriera e con i contenuti culturali degli studi educativi, in qualche modo, e tutelando la vostra esigenza di riserbo, le vostre motivazioni dovranno essere enunciate. In alcuni casi la loro importanza vocazionale, soprattutto per quelli di voi che scelgono il loro percorsi di carriera in funzione di un forte richiamo di tipo sociale, politico o religioso, li rende peculiarmente importanti e rende decisivo anche per me e per coloro che collaboreranno con voi avere consapevolezza di come queste motivazioni e le conseguenti esperienze vi hanno portato o accompagnato a compiere le scelte accademiche e professionali di cui parliamo qui. In ogni caso, anche qui, vi raccomando di raccontarvi, di collocare nel tempo attraverso fili di senso tutto quello che avete vissuto.

Dall'autobiografia al progetto Come immaginate, oggi, la vostra carriera? Avete già individuato una strada o intendete fare esperienze e prepararvi per individuarla meglio? Avete già pensato a una tesi? Qual è la vostra ipotesi di tirocinio? Queste le ipotesi su cui vi chiedo di fare mente locale prima di venire al colloquio e discutere con me. Passando dall'autobiografia al progetto. In questa sezione vi chiedo di cambiare i tempi della vostra narrazione, dal passato al futuro. Cos'altro è progettarsi, se non narrare al futuro la propria vita? Questo è un esercizio fondamentale per prepararci al futuro con apertura e disponibilità. Non si tratta, infatti, di scrivere l'agenda quotidiana dei giorni che verranno. Gli eventi futuri non sono nella nostra disponibilità se non in minima parte: accadono, ci accadono. E vanno quindi attesi con serenità, con apertura mentale ed emotiva, con disponibilità ad accogliere e accettare tutt'intera la loro valenza, positiva o negativa, gioiosa o dolorosa. Il nostro progettarci, dunque, è un necessario strumento di questa apertura, la disponibilità intenzionale con la quale ci prepariamo ad accogliere l'accadere del nostro futuro, la modalità attraverso la quale ci predisponiamo ad affrontarlo, se del caso stravolgendo proprio le ipotesi dalle quali eravamo partiti. Per questo vi chiedo di scrivere qui le ipotesi e i progetti di carriera che avete elaborato finora, riannodando i fili del vostro passato e aprendovi al futuro, iniziando quindi a scriverne la narrazione. Prima di tutto l'ipotesi o le ipotesi di carriera: che cosa volete "fare da grandi"? Come immaginate di avviare o sviluppare la vostra carriera? Vorreste continuare a studiare? Pensate di lavorare e studiare? In quale tipo di organizzazione immaginate di lavorare? Con quali mansioni? Con quali utenze? In quali contesti? Con quali livelli di responsabilità? In secondo luogo, avete ipotesi o progetti per l'elaborato finale? Avete individuato un tema? Relatore e controrelatore? E poi: avete in mente l'organizzazione in cui vorreste svolgere il tirocinio? Potete descriverla brevemente? Quali compiti o mansioni potreste svolgervi? Infine, se non avete ancora elaborato ipotesi sui quesiti precedenti, quali passaggi pensate di dover compiere per formularne e, a mano a mano, scegliere e progettare?...


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