NASO Antonino - Good Omens dalla pagina allo schermo PDF

Title NASO Antonino - Good Omens dalla pagina allo schermo
Author Nino Naso
Course Traduzione Audiovisiva
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Antonino Naso Onofrio #1023014

Good Omens dalla pagina allo schermo : analisi di un adattamento transnazionale da testo eterogeneo a fiction seriale Il presente elaborato mira ad analizzare un caso di adattamento di immaginari seriale transnazionale, nello specifico ci concentreremo sulla trasposizione da romanzo a miniserie di Good Omens di Neil Gaiman e Terry Pratchett. Seppur con riferimenti all’intero snodo narrativo dell’opera, l’analisi verterà principalmente sul primo episodio della miniserie (Pilot) e, di conseguenza, sulla prima parte del romanzo (circa 90 pagine) di cui vengono rappresentati gli eventi. Trattandosi di due prodotti di natura quanto più differente, particolare attenzione verrà data ai rispettivi (e ben diversi) target editoriali, nonché socioculturali. Verranno poi delineati i principali snodi narrativi dei due prototesti e si vedrà come i diversi elementi sono stati mantenuti (o modificati) nel passaggio da romanzo a serie. Adottando un approccio ‘a scatole cinesi’, l’elaborato verterà poi sulle diverse problematiche di adattamento interlinguistico e interculturale (verso l’italiano) di cui sono stati oggetto sia il romanzo sia la miniserie. Si vedrà quindi come tali problematiche sono state affrontate rispettivamente dal traduttore del romanzo e dagli adattatori della serie al fine di delineare un quadro complessivo sulla filiera di adattamento del caso di studio. Prima di entrare nello specifico dell’analisi inter-immaginaria ritengo sia opportuno accennare brevemente alle vicende oggetto della narrazione per poi andare a contestualizzare il prototesto con particolare attenzione al target editoriale e socioculturale cui è indirizzato. Al centro della vicenda di Good Omens sono i due protagonisti, Aziraphale e Crowley, rispettivamente un angelo e un demone; quest’ultimo, inizialmente chiamato Crawly, è niente meno che il serpente che indusse Eva a cogliere la mela dall’albero della Conoscenza. Sebbene appartenenti a fazioni opposte, i due hanno stretto un saldo rapporto di amicizia (e di collaborazione) nel corso dei secoli, adattandosi alla vita sulla terra in mezzo al genere umano, con tutti i lussi e piaceri che il nostro mondo ha da offrire. La nascita del figlio di Satana, l’Anticristo, segna però l’inizio del conto alla rovescia per l’ormai imminente Apocalisse, l’inizio della grande guerra tra Bene e Male attesa da millenni. Per i due protagonisti ciò vorrebbe dire niente più Terra, niente più comfort, niente più macchine sportive, niente più libri da collezione; pertanto, sono decisi a fermare questa pazzia. Come? Neutralizzando l’Anticristo stesso, il quale, però, sembra essere stato smarrito da qualche parte nel sud dell’Inghilterra, cresciuto dalla famiglia sbagliata, e né Cielo né Inferno sono in grado di trovarlo. Gaiman e Pratchett dipingono una vera e propria corsa contro il tempo all’interno di un caleidoscopio di personaggi, parodie, umorismo e riferimenti eruditi, tanto che il lettore ha come l’impressione di assistere alla messa in scena di una commedia metafisica Il romanzo, scritto a quattro mani, viene pubblicato per la prima volta nel Regno Unito il 1° maggio 1990 con il seguente titolo: Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch, letteralmente “Buoni presagi: le belle e accurate profezie di Agnes Nutter, strega”. La pubblicazione avviene sotto Victor Gollancz Ltd, casa editrice fondata nel 1927 e specializzata in pubblicazioni di diverso genere, in

Antonino Naso Onofrio #1023014 particolare fantascienza, fantasy e horror. Nel corso degli anni è poi soggetto a numerose ristampe da parte di altre case editrici nei diversi formati (digitale compreso) tra cui William Morrow, Harper Collins, Ace, e Corgi. Il libro, nominato peraltro al World Fantasy Award e collocato nel 2003 alla posizione numero 68 delle “Big Read” della BBC, costituisce un amalgama di più generi: dal fantasy all’apocalittico, dal metafisico all’umoristico. Inizialmente indirizzata prettamente a un pubblico anglofono, l’opera riscuote subito grande successo, specialmente negli Stati Uniti. A livello internazionale, la ricezione del romanzo non è stata delle più veloci se paragonata ad altri fenomeni editoriali: viene pubblicata la versione francese nel 1995 (De bons présages), tedesca nel 2005 (Ein gutes Omen), spagnola nel 2009 (Buenos presagios ). La versione italiana viene invece pubblicata nel 2007 sotto Arnoldo Mondadori Editore nella collana Oscar Fantastica con titolo Buona apocalisse a tutti! Un elemento su cui ritengo importante spendere qualche parola è la distanza temporale tra la data di pubblicazione inglese e quella italiana. Se si esclude il brevissimo prologo ambientato intorno alla “notte dei tempi”, la vicenda ha inizio nel 1989 e copre gli undici anni precedenti la fine del millennio. In questo senso, il lettore britannico (o in linea di massima francese) che si fosse trovato a leggere il libro in questione nel periodo 1990-9 avrebbe “effettivamente” vissuto le vicende nella stessa dimensione spazio-temporale dell’intreccio, nonché avrebbe percepito il manoscritto quasi come il “libro di profezie” che preannuncia di essere dal sottotitolo di copertina. Tale elemento di condivisione temporale che va ad arricchire il patto narrativo viene purtroppo vanificata nel caso italiano: poiché la traduzione viene pubblicata solo nel 2007, il lettore si trova a ‘vivere’ l’intreccio a posteriori, come qualcosa che sa per certo non essere accaduta. A differenza della versione inglese che, come già accennato, ha subito diverse ristampe e cambi di editore nel corso degli anni, il prodotto italiano rimane tuttora un’esclusiva di Mondadori, inclusa la più recente ristampa (2019) sotto nuovo titolo che segna un riavvicinamento all’originale – Good Omens: le belle e accurate profezie di Agnes Nutter, strega –, sintomo di un evidente effetto mediatico dovuto al lancio della miniserie targata Amazon Prime. In tal senso, il target editoriale della versione inglese del romanzo si discosta, almeno inizialmente, da quello della versione italiana. Mentre Gollancz Ltd risulta avere un target di lettori prettamente delimitato dai generei su cui specializza, i.e. fantasy, fantascienza e horror, Mondadori ha invece una diramazione ben più articolata; la casa editrice inglese cataloga il titolo sotto le pubblicazioni “per adulti”, mentre quella italiana non presenta specifiche indicazioni, per quanto oggi sia possibile trovare il titolo in questione sia tra gli scaffali Fantasy che quello Giovani adulti. Alla luce di tali considerazioni, non sembra esserci un target socioculturale univoco, né in termini di gender né di età: possiamo tuttavia ipotizzare, paragonando il contenuto ad altri fenomeni editoriali, che un “presunto” target culturale possa coinvolgere il gruppo di età da 16 ai 25, fino ai 30, per quanto, a mio avviso, l’opera sia caratterizzata da elementi parodici, culturali, eruditi (impliciti e non) su diversi livelli di lettura che possono essere colti in diversa percentuale a seconda del background sociale del lettore; in termini di gender non vi è una preferenza evidente: alcuni elementi sono apprezzati indistintamente (l’elemento fantastico, l’intreccio avventuroso), lo stereotipo vedrebbe i personaggi ‘demoniaci’ trovare maggiore apprezzamento in un pubblico maschile, mentre quelli ‘angelici’ sono prediletti da un pubblico femminile, ma si tratta di una considerazione di dubbia validità oggi – in poche parole, in termini di gender il target culturale sembra essere abbastanza bilanciato.

Antonino Naso Onofrio #1023014 Per quanto riguarda i luoghi della vicenda, l’ambientazione principale è il Sud dell’Inghilterra, in particolare Londra (sede del negozio di libri di proprietà di Aziraphale e del quartier generale dei Cacciatori di Streghe) e il villaggio di Lower Tadfield (zona di residenza di Adam Young – l’Anticristo – e del suo entourage). Vengono inoltre menzionati, in maniera meno sostanziale, ulteriori luoghi meno identificabili durante le parentesi di presentazione dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse sparsi per il globo, nonché altri di natura più ‘mistica’ come il giardino dell’Eden. Ciò conferisce al lettore un parziale elemento di familiartità della dimensione spaziale, se il lettore (britannico) riconosce i luoghi realistici, lo stesso non si può dire di quelli mistici. Tornando invece agli snodi narrativi principali, il libro, come già accennato, copre orientativamente l’ultimo decennio del secolo scorso (1989-99); una caratteristica fondamentale su cui ritengo valga la pena soffermarsi è che la narrazione non lineare e la particolare suddivisione del testo conferiscono al libro un carattere quasi cinematografico, che inquadra e apre diversi nuclei narrativi contemporaneamente, passando da uno all’altro e riprendendo via via la vicenda di ciascuno, pur consentendo al lettore di mantenere senza particolare fatica quel fil rouge. Tale elemento, come vedremo, andrà a favorire la sua trasposizione seriale, dando esattamente lo stesso effetto, o quanto meno molto simile. Al fine di illustrare tale caratteristica e analizzare attentamente il processo dell’adattamento a fiction seriale ritengo opportuno delineare (per quanto sinteticamente) tutte le principali azioni che costituiscono la parte iniziale del romanzo, poi argomento del primo episodio. La vicenda si apre con un breve prologo ambientato al momento della “cacciata” di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden, dove vengono presentati i due protagonisti, Aziraphale (angelo) e Crowley (demone). Segue un “Dramatis Personae” che elenca pressoché tutti i personaggi della vicenda, quasi come uno script televisivo o teatrale, per poi proiettare il lettore all’inizio dell’intreccio, UNDICI ANNI FA. Dopo un’introduzione sulle diverse teorie sulla nascita dell’universo, la narrazione si focalizza intorno all’anno 1989, nell’Oxfordshire, precisamente a Lower Tadfield, luogo in cui si svolgerà pressoché l’intera vicenda. La scena si apre con due demoni, Hastur e Ligur, che emergono dal sottosuolo trasportando un cesto; fa subito seguito l’arrivo di uno dei personaggi principali, Crowley, a cui viene affidato il cesto, contenente un bambino neonato, niente meno che il figlio di Satana, l’Anticristo, segno dell’inizio della ‘fine’. La narrazione si sposta quindi su un ospedale/convento, gestito da un ordine di suore Sataniche, l’ordine delle Chiacchierone di St Beryl (The Nuns of the Chattering Order of St. Beryl). Viene introdotto il personaggio del Sig. Young, la cui moglie si trova attualmente in travaglio in una delle sale parto. In un’altra delle sale parto troviamo, invece, la Sig.ra Dowling, moglie dell’ambasciatore americano. L’obbiettivo delle Suore è, infatti, quello di scambiare il neonato dei Dowling con l’Anticristo, così che possa crescere in una famiglia ‘privilegiata’ e conquistare il mondo quando verrà il momento. La scena è segnata dall’arrivo di Crowley, che incrociando il Sig. Young sulla porta, chiede “in quale stanza si trovi”, senza alcun riferimento specifico. Scambiando Crowley per un medico, il Sig. Young lo indirizza allora nella sala 3, dove si trova attualmente la moglie. Tale malinteso, unito ad un’incomprensione tra le suore stesse, di cui è responsabile il personaggio di Suor Maria Loquace, fa sì che a ricevere l’Anticristo non sia la Sig.ra Dowling, ma la Sig.ra Young. Tale

Antonino Naso Onofrio #1023014 scambio dei bambini A, B e C, viene abilmente descritto dal narratore attraverso la metafora del gioco dei “tre bicchieri e una pallina”. Ultimato lo scambio, Crowley abbandona l’ospedale, ancora incredulo (e per niente felice) che ‘il momento’ sia già arrivato. La sequenza si sposta quindi a presentare molto brevemente il personaggio di Anathema Device (bambina), intenta a studiare il libro di profezie scritto dalla sua antenata. Intanto in ospedale, convinte di aver assolto al proprio compito, le Suore consigliano ai Dowling di dare al bambino il nome di Warlock (letteralmente demone stregone). Dopo un’ulteriore interruzione in cui viene introdotto il personaggio di Newton Pulsifer, torniamo nuovamente in ospedale dove Suor Maria Loquace consiglia invece il nome di Adam per il piccolo Young. La narrazione si proietta quindi a due giorni più tardi, momento in cui le famiglie abbandonano l’ospedale; avendo le Suore assolto al compito per cui si preparavano da millenni, non hanno più ragione di esistere, per cui Hastur dà fuoco all’intero convento. Il narratore ci fornisce poi un breve flashback sul passato di Aziraphale e Crowley e di come abbiano stretto un particolare rapporto di collaborazione (e amicizia) nel corso dei secoli, trasportandoci poi nel presente a St. James Park, dove i due discutono dei recenti eventi legati all’Anticristo. Segue una breve caratterizzazione del personaggio di Aziraphale con particolare riferimento alla sua passione per il collezionismo di testi antichi e rari, e al fatto che abbia aperto una sua libreria nel quartiere di Soho, in pieno centro di Londra. I due protagonisti decidono quindi di andare a cena insieme per metabolizzare il fatto che il mondo sta ormai per finire; si ritrovano poi ubriachi nel negozio di Aziraphale. In una scena di puro umorismo, decidono di ritornare istantaneamente sobri grazie ai loro poteri soprannaturali e decidono di prendere un ruolo attivo nell’educazione del piccolo Warlock. Figlio di Satana o meno, bilanciando le influenze angeliche con quelle demoniache, il bambino potrebbe venir su “normale”, evitando di distruggere l’universo; o almeno è ciò che sperano. Il narratore abbandona a questo punto il nucleo narrativo dei protagonisti per introdurre quattro diversi personaggi, ciascuno in un luogo diverso, poco definito, del pianeta: si tratta dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse – Guerra, Carestia, Inquinamento (Pestilenza è andato in pensione) e Morte. Torniamo poi al filone principale con un timelaps sull’infanzia di Warlock che ci mostra come i due protagonisti siano stati figure costanti nella sua vita cercando di orientarlo sulle loro rispettive vie, fino ad arrivare al presente, alle porte del suo undicesimo compleanno. Crowley informa Aziraphale dell’arrivo del segugio infernale che Warlock riceverà per il suo compleanno; nel momento in cui il bambino darà un nome al cane, i suoi poteri si risveglieranno e Armageddon avrà inizio. Veniamo quindi trasportati a MERCOLEDÌ, giorno del compleanno. Aziraphale e Crowley sotto mentite spoglie, partecipano ala festa per tenere d’occhio la situazione; ma del segugio infernale nemmeno l’ombra. La narrazione si sposta quindi nel bosco appena fuori dal villaggio di Tadfield, dove vengono presentati i Quelli: Adam Young (il vero Anticristo) e i suoi amici, Pepper, Wensleydale e Brian. Adam dice agli amici

Antonino Naso Onofrio #1023014 che vorrebbe un cane per il compleanno, ma non un cane grosso, uno piccolo, e che lo chiamerà “Cane”. Il segugio infernale è intanto apparso nelle vicinanze del suo vero padrone, e sentando la sua voce e i “comandi” da lui espressi lo raggiunge, una volta assunta ‘l’identità’ da piccolo cagnolino come richiesto. Il segugio ha quindi ricevuto un nome e, per quanto il piano non stia andando esattamente come programmato, Armageddon potrà avere inizio. Si torna quindi ai due protagonisti alla fine di un disastroso party, non riescono a capire come mai il segugio non abbia fatto la sua apparizione. Intuiscono quindi che Warlock non è l’Anticristo e che deve esserci stato un errore undici anni prima al momento dello scambio. Tutto ciò avviene nelle prime 90 pagine del libro, che, come abbiamo già detto, costituiscono la materia del primo episodio della miniserie. Comincerà da qui una corsa contro il tempo alla ricerca dell’Anticristo scomparso in modo da poter fermare l’Apocalisse. Ritengo opportuno, a questo punto, soffermarmi su quelle che sono le caratteristiche dei personaggi principali e delle loro interazioni. Come abbiamo visto, i protagonisti assoluti della vicenda sono Aziraphale e Crowley. In merito al primo, il narratore stesso ci fornisce quella che dovrebbe essere la nostra prima impressione: al primo incontro con Aziraphale, la gente giungeva spesso a tre supposizioni: che fosse inglese, intelligente, e più gay di un albero pieno di scimmie che si sono fatte di nitrogeno. Tale caratteristica ha una connotazione profondamente culturale: egli appare come il tipico inglese, elegante, perfettino, con un linguaggio controllato, amante dei libri e fondamentalmente allegro. Esattamente l’opposto si può dire di Crowley, impetuoso, amante del lusso e del piacere, delle auto sportive, astuto, e non così demoniaco come forse pensa di essere. Nel suo essere l’altra faccia della medaglia trova con Aziraphale una solta di equilibrio perfettamente bilanciato, uno Ying e Yang che si completa; il tutto comunica al lettore una dinamica di straordinaria reciprocità. I nuclei narrativi che li vedono insieme vanno quasi a costituire una storia a sé, come uno sketch comico (impregnato di humor britannico) che permette di alleggerire gli eventi (di per sé apocalittici) e donare al romanzo quel senso di intrattenimento. Sebbene la chiave di tutto sia Adam Young, Aziraphale e Crowley, risultano essere i veri protagonisti della storia, conferendo al resto dei personaggi (per quanto fondamentali all’intreccio) una sorta di ruolo cornice, in alcuni casi marginale; il lettore ha infatti l’impressione che i nuclei narrativi che non li riguardano siano quasi un semplice collante, e puntualmente si attende di ritornare a sapere cosa st ia succedendo a loro piuttosto che ad altri. Almeno in questa prima parte del romanzo. Concentrandoci brevemente sulla ricezione italiana del romanzo, abbiamo visto che questa è avvenuta solo dopo 17 anni dalla pubblicazione inglese. Indipendentemente dalle varie ragioni editoriali, una motivazione potrebbe risiedere nel denso riferimento a cultura e carattere britannici che caratterizzano l’opera. Sicuramente molti riferimenti non sarebbero stati colti nell’Italia dei primi anni ’90, e ciò avrebbe inficiato la piena fruizione dell’anima della storia. Il panorama socioculturale è invece diverso nel 2007, ormai in piena Globalizzazione, era digitale, e con strumenti informatici e informativi di cui non si disponeva prima, non ultima fra tutti una maggior conoscenza generale della lingua (e cultura) inglese.

Antonino Naso Onofrio #1023014 Un altro elemento culturale che credo valga la pena menzionare è l’elemento musicale: ciò è particolarmente presente nelle scene che vedono Crowley alla guida della sua Bentley. La musica in questione è una miscellanea di brani di Freddy Mercury e dei Queen, i quali erano ormai all’apice della loro carriera nel momento in cui è stato scritto (e pubblicato il romanzo); Mercury sarebbe morto solo un anno dopo. La radio della Bentley infatti trasmette ripetutamente i brani e le liriche si intrecciano con i monologhi di Crowley stesso – quasi come se in esse egli trovasse una risposta – e con le “chiamate” dal sottosuolo che riceve via radio. Tutto ciò contribuisce a creare una colonna sonora del romanzo che, come vedremo più avanti, è stata fedelmente ripresa e messa in risalto nella miniserie. Ciò, tuttavia, costituisce un elemento di difficoltà nella traduzione italiana del romanzo: infatti, sebbene all’atto della pubblicazione in Italia (2007) Freddy Mercury fosse molto più conosciuto a livello mondiale rispetto ai primi anni ’90, non solo non è detto che il lettore italiano abbia una tale conoscenza linguistica delle liriche tale da riconoscere i brani citati, ma l’elemento della barriera a linguistica crea nel lettore un senso di estraniamento, una brusca transizione da una lingua all’altra, e non quel continuum di parole (liriche, dialoghi e narrazione) che, nella versione originale, si mescolano e intrecciano in un unico filone narrativo. Continuando sulle questioni linguistiche, abbiamo già visto come il titolo italiano Buona Apocalisse a tutti! si discosti dall’originale, che traduce letteralmente con “buoni presagi”. Sappiamo che il mercato editoriale e cinematografico italiano hanno sempre fatto, in merito ai titoli, scelte singolari di diverso approccio rispetto alle altre lingue e nazioni. Sicuramente il titolo in questione risulta molto più accattivante rispetto a una traduzione letterale d...


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