Dalla storia PDF

Title Dalla storia
Author Giorgio Greco
Course linguistica applicata
Institution Università telematica e-Campus
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dalla storia, mentre quelli liberi non sono essenziali...


Description

dalla storia, mentre quelli liberi non sono essenziali dal punto di vista della storia e sono interessanti dal punto di vista letterario, sono ciò che rende un'opera letteraria. Lezione 007 01. L'orizzonte di attesa: è un sistema di aspettative relative al genere, allo stile e alla forma 02. Il Gruppo '63 è un movimento letterario che si costituì a: Palermo 03. La fenomenologia è l'indirizzo filosofico fondato da: Husserl 04. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è corretta: In base all'ermeneutica il significato del testo è univoco e stabile 05. Quale di questi studiosi non fa parte della Scuola di Ginevra? Wilhelm Dilthey 06. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è corretta: L'ermeneutica si concentra su un'analisi stilistica dei testi 07. Quali sono i due principali studiosi della Scuola di Costanza? R. Jauss e W. Iser 08. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è corretta: L'orizzonte di attesa del lettore in genere è sempre confermato dall'opera letteraria 09. Il testo e i suoi lettori: la Scuola di Ginevra e il circolo ermeneutico. La Scuola di Ginevra unisce critici che analizzano le opere letterarie a partire dal formalismo russo e dalla fenomenologia di Husserl. Il fondatore della scuola è Marcel Raymond secondo il quale la critica deve mettere tra parentesi le introduzioni storiche e le teorie letterarie per dedicarsi a un'esperienza di lettura intesa come compartecipazione con un'altra coscienza. Secondo il saggista belga Georges Poulet la lettura è l’incontro tra due coscienze: la coscienza soggettiva dell’autore che si manifesta nell’opera e una coscienza critica che deve prestarsi ad accogliere questa coscienza altrui. La figura più importante della Scuola di Ginevra è Jean Starobinski. Starobinski si dichiara a favore di una critica in quanto ricrea il mondo immaginario dell'opera tramite i meccanismi del «contatto» e della «coincidenza» e mantiene una distanza per scoprire l'ordine o il disordine interno ai testi, i simboli e le idee intorno ai quali si organizza il pensiero dell’autore. L’ermeneutica assume un ruolo culturale prioritario soprattutto nel Medioevo, sviluppandosi come esegesi biblica. In epoca romantica l’ermeneutica non si occupa esclusivamente dei testi sacri, ma di qualsiasi messaggio verbale, divenendo una disciplina universale. In particolar modo il teologo e filosofo D.E. Schleiermacher introduce la nozione di «circolo ermeneutico» (circolo del comprendere) in base alla quale la conoscenza ha struttura circolare, perché si può conoscere solo ciò di cui si ha già una qualche idea, ciò di cui si ha una precomprensione. Il circolo interpretativo, inoltre, non è chiuso, perché l’indagine conduce a modificare i pregiudizi di partenza e ad aprire il testo e la tradizione a infiniti significati. Dunque anche il significato di un’opera letteraria può essere indagato a partire da una serie di circoli interpretativi. Il fondatore dell’ermeneutica novecentesca è il l filosofo Martin Heidegger. A differenza di quanto detto da Husserl, secondo Heiddeger il testo non ha un nucleo di significato stabile, poiché ogni interpretazione si basa su una “precomprensione” che dipende dalle idee precostituite dell'interprete, idee condizionate dalla situazione storica che egli vive. 10. Lettura e interpretazione: l'ermeneutica del Nocevento. L’ermeneutica del Novecento è la corrente filosofica che riflette sulla soggettività delle interpretazioni, considerando il cambiamento dell’“orizzonte di ricezione” dei testi da un punto di vista storico, o facendo previsioni sugli atteggiamenti del lettore, sulle sue “mosse interpretative”, e dunque sul modo in cui è condizionato dalle “istruzioni per l’uso” previste dal testo. La fenomenologia e l’ermeneutica del Novecento considerano l’interprete come il produttore per eccellenza del significato di un testo, per questo si concentrano sul momento della lettura interrogandosi sui processi di interpretazione. Le questioni interpretative affrontate dalla critica a partire dalla seconda metà del Novecento sono legate a due approcci filosofici in particolare: la fenomenologia di Edmund Husserl e l’ermeneutica di Martin Heiddeger. Lezione 008 01. L'orizzonte di attesa: è un sistema di aspettative relative al genere, allo stile e alla forma 02. Quali sono i due principali studiosi della Scuola di Costanza? R. Jauss e W. Iser 03. Indicare l'autore dei saggi "La metafora viva" e "Tempo e racconto": Paul Ricoeur 04. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è corretta: L'orizzonte di attesa del lettore in genere è sempre confermato dall'opera letteraria 05. L'orizzonte di attesa:

dipende dal codice estetico dei lettori che condiziona la ricezione dell'opera 06. Indicare quale dei seguenti studiosi è stato protagonista del dibattito sull'ermeneutica in Italia L. Pareyson 07. La teoria della ricezione. A partire dagli anni Settanta il dibattito sull’interpretazione e sul ruolo del lettore ha come protagonisti gli studiosi che fanno capo alla Scuola di Costanza, e che elaborano la cosiddetta teoria della ricezione. Gli esponenti principali della Scuola di Costanza sono Wolfang Iser e Hans Robert Jauss, che ereditano dal filosofo Gadamer l’idea in base alla quale un’opera prevede un lettore implicito che non coincide con quello reale. 08. La Scuola di Costanza: studiosi e caratteri principali. Gli esponenti principali della Scuola di Costanza sono Wolfang Iser e Hans Robert Jauss che elaborano la cosiddetta teoria della ricezione. Secondo lo studioso tedesco Hans Robert Jauss l’arte non deve essere ridotta a qualcosa di astratto come avevano fatto i formalisti russi, i quali non consideravano la prospettiva del lettore né l’importanza della “ricezione” e dell’“efficacia” dell’opera. Jauss sostiene che la letteratura è determinata dalla sua ricezione storica, per questo è necessario costruire una storia delle varie ricezioni dell'opera. L’opera letteraria, secondo Jauss, non offre lo stesso aspetto ad ogni osservatore e in ogni tempo, ciò vuol dire che ogni “orizzonte di interpretazione” trasforma il testo. La parziale stabilità del significato è assicurata da un “orizzonte di attesa” legato ad ogni opera, costituito da un sistema di aspettative relative al genere, allo stile, alla forma, alle poetiche, ecc., Le aspettative del lettore, in particolar modo rispetto ai generi letterari, possono determinare il successo o l’insuccesso dell’opera. Jauss introduce il concetto di “efficacia” dell’opera, vale a dire la sua capacità di farsi apprezzare dal pubblico al di là del gusto dominante. L’altro nome importante della Scuola di Costanza che con Jauss contribuisce a teorizzare l’“estetica della ricezione” è lo studioso tedesco Wolfang Iser. Iser si interessa soprattutto della “risposta” del lettore. Il testo, secondo Iser, fornisce degli stimoli a cui il lettore è chiamato a rispondere, tra lettore e opera si deve instaurare una cooperazione affinché le parti testuali che l’autore lascia indeterminate possano essere completate dal lettore, che in questo modo partecipa alla formazione del senso portando le proprie esperienze. L’intervento del lettore è fondamentale per mettere in atto le potenzialità del testo. Iser sottolinea che l’interazione tra il testo e il lettore è fondamentale, poiché il processo della lettura fa emergere di volta in volta nuovi significati. 09. L'interpretazione testuale secondo Jauss e Iser. Vedi sopra + La lettura fa emergere di volta in volta nuovi significati. Il testo non coincide totalmente con la realtà, dunque produce spazi di indeterminatezza che il lettore andrà a riempire dalla propria prospettiva individuale. Secondo Iser gli atti della finzione fanno da tramite tra gli elementi della realtà e la facoltà immaginativa del lettore. Se da un lato rendono irreale nel testo ciò che è reale, dall’altra rendono reale l’immaginario, dunque il testo seleziona gli elementi del reale, li rielabora creano un mondo proprio. Questa selezione è guidata dalla scelta compiuta dall’autore e si manifesta nella combinazione degli elementi testuali (scelta lessicale, organizzazione dei personaggi e delle azioni). Il lettore attribuisce caratteristiche di realtà al mondo narrato e, allo stesso tempo entra in contatto, tramite il testo, con un mondo irreale, che dà una forma alla sua immaginazione. Il senso del testo emerge, secondo Iser, proprio da questa concretizzazione dell’immaginario. I diversi significati che il testo può assumere non dipende solo dalle sue caratteristiche semantiche, ma dall’immaginario dei diversi lettori, dunque vi sarebbe una stretta interazione tra mondo testuale, mondo reale e lettore. In questa interazione i contenuti dell’immaginario del lettore attivano il significato potenziale del testo, in altri termini i pensieri e i sentimenti del lettore vivificano i contenuti del testo. Lezione 009 01. Il narratario: è l'immagine del lettore proiettata all'interno del testo 02. Indicare quale di queste affermazioni è vera: La teoria della ricezione ha influenzato la letteratura comparata 03. Chi ha scritto "Atlante del romanzo europeo 1800-1900" (1997)? Moretti 04. Quale studioso ha proposto una teoria dei processi interletterari? Dionýz Durišin. 05. Letteratura comparata e teoria della ricezione. La teoria della ricezione ha avuto una notevole influenza sugli studi di letteratura comparata. Lo studioso tedesco Hans Robert Jauss è interessato all’aspetto sociale della fruizione della letteratura. A tale proposito parla di «orizzonte di attesa sociale», riferendosi alla disposizione d’animo e al codice estetico dei lettori che condizionano la ricezione. Lo studioso spiega che il significato dell’opera deriva da una catena di ricezioni e si ottiene coniugando i punti di vista dei vari lettori. È chiaro, dunque, che la ricezione dell’opera si lega al concetto tradizionale di influenza letteraria, vale a dire alla complessa rete di relazioni che si instaurano tra autori, testi, opere e lettori anche distanti tra loro nel tempo e nello spazio.

06. In che modo la teoria della ricezione ha influenzato la letteratura comparata? Grazie alla teoria della ricezione, gli studi di letteratura comparata conoscono un vero e proprio rinnovamento. Innanzitutto diventa un aspetto chiave il rapporto tra l’epoca in cui è stata prodotta l’opera e le epoche in cui viene recepita, vale a dire il rapporto tra il testo e le varie interpretazioni che possono darne lettori storicamente diversi. Questo significa che il canone letterario, vale a dire l’insieme dei capolavori di una letteratura, non può essere assoluto, ma è storicamente determinato, varia a seconda delle epoche e del gusto dei lettori. I “cultural studies” o studi culturali, vale a dire una prospettiva di studio interdisciplinare nata negli anni Sessanta che indaga i rapporti tra cultura e società, hanno evidenziato l’influenza del contesto storico e ideologico nella definizione del canone e viene messo in discussione l’idea che possa esistere un canone neutro che abbia validità universale. Lezione 010 01. Chi ha parlato di "angoscia dell'influenza rispetto ai grandi della letteratura?"? Bloom 02. Indicare quale di queste affermazioni è falsa: Il canone è l'insieme degli autori minori messi a confronto con quelli principali 03. Il valore oggettivo del canone letterario: è stato messo in discussione anche a partire dai cultural studies 04. Chi ha scritto "Il canone occidentale" (1994)? Bloom 05. Alla luce di quali fattori sono stati rivisti i criteri di inclusione e di esclusione nella lista dei capolavori letterari mondiali? Un importante filone in ambito critico riguarda lo studio del canone, inteso come insieme di regole, modelli e principi della narrazione. Il canone letterario è costituito da un compendio di grandi opere e autori considerati 'ufficiali', 'originali', ai quali viene riconosciuto il maggior valore artistico. Accanto a un canone nazionale esiste un canone sovranazionale che può far riferimento alla letteratura occidentale, mondiale ecc. Il canone non è solo l’elenco di autori e opere considerati come classici, come modelli estetici di una determinata tradizione che devono essere imitati e riprodotti, ma racchiude anche i valori identitari. Nell’ambito delle università americane fino agli anni Sessanta vigeva un canone sovranazionale di classici europei e statunitensi. Veniva cioè tramandata la tradizione dei Great Books, la lista dei grandi libri da leggere perché in grado di coniugare valore culturale e intenti educativi. 06. In che modo si è evoluto il concetto di canone letterario? Il canone è l’elenco di autori e opere considerati come classici, come modelli estetici di una determinata tradizione che devono essere imitati e riprodotti. Il canone letterario racchiude anche i valori identitari che strutturano una comunità e insieme ad essa i soggetti che ne fanno parte. Accanto ai modelli di rappresentazione della realtà esterna, il canone fornisce modelli etici, relativi al modo in cui si rappresentano la memoria, le emozioni, gli affetti e il fluire del pensiero. È a partire dagli anni Settanta, con il riconoscimento delle culture marginali, delle minoranze etniche e delle realtà postcoloniali, che nasce l’esigenza di rivedere il canone: non basta più considerare una lista di pochi autori euroamericani perché in questo modo vengono esclusi dei mondi e con essi le loro culture. Negli Stati Uniti la questione del canone solleva un dibattito che durerà decenni. Negli anni ’80 in America si sviluppa in maniera decisiva il dibattito sul canone, poiché viene sentito molto forte il problema del pregiudizio ideologico alla base della scelta dei canoni. Questa atmosfera culturale ma anche rivoluzionaria spiega la rivolta alla Stanford University nel 1987, episodio durante il quale gli studenti protestarono per la presenza di un’unica lista di classici obbligatoria per tutti. Questo episodio portò all’aumento delle liste di lettura, in modo da aumentare il pluralismo: all’interno delle liste vennero infatti inserite opere rappresentative di minoranze fino ad allora senza voce, come i miti africani, gli scritti di Colombo, le ballate popolari del west, la letteratura postcoloniale, femminista, gay, proletaria e alle diverse minoranze linguistiche e razziali. Lezione 011 01. Indicare quale delle seguenti affermazioni è vera: I motivi sono elementi di contenuto ricorrenti, in genere di carattere astratto, composti da aggregati semantici minori chiamati temi 02. Indicare quale delle seguenti affermazioni è falsa: I temi sono unità minime dei motivi 03. Quale dei seguenti studiosi ha fondato un metodo di interpretazione dei testi chiamato "psicocritica"? Charles Mauron 04. Indicare quale delle seguenti affermazioni è falsa: Benedetto Croce ha promosso lo studio dei temi nella letteratura 05. La Stoffgeschichte: è la storia dei contenuti tematici nel loro passaggio da una tradizione all'altra 06. Indicare quale delle seguenti affermazioni è falsa:

I motivi sono elementi di contenuto ricorrenti, in genere di carattere astratto, composti da aggregati semantici minori chiamati temi 07. Indicare quale delle seguenti affermazioni è vera: I motivi sono unità minime del tema 08. Chi ha scritto "Anatomia della critica" (1957)? Northrop Frye 09. Chi ha scritto "Letteratura europea e Medio Evo latino"? Curtius 10. "Letteratura europea e Medio Evo latino", un inventario di tòpoi che dalla letteratura della tarda latinità si travasano nelle letterature europee, è un testo di: E. R. Curtius 11. Chi ha scritto "Ritratto dell'artista da saltimbanco" (1970)? J. Starobinski 12. Lo studio dei temi in letteratura I formalisti hanno studiato i temi in relazione all’architettura del testo, la critica tematica li considera da un punto di vista contenutistico. E’ possibile studiare un tema all'interno di una singola opera ed è possibile studiare l'evoluzione della tradizione contestualizzando il tema in un preciso ambito culturale. In relazione al viaggio, certamente l’Odissea costituisce il modello classico all'origine di innumerevoli storie di viaggio nelle quali assistiamo a diverse incarnazioni. Il tema del viaggio nella letteratura non è influenzato solo dal paradigma classico, ma anche dalle diverse varianti presentata dalla Bibbia dal viaggio come punizione e nella Genesi, al viaggio come mezzo con il quale Dio garantisce all'uomo il possesso della terra (Genesi), oppure come riscatto da una condizione di schiavitù. Anche nel Medioevo il viaggio conosce diverse variazioni: dalla commedia dantesca dove diventa itinerario nell'aldilà, dove il viaggio rappresenta un percorso penitenziale che, dopo il ritorno di Beatrice, diventa itinerario di redenzione, e viaggio dell'anima verso Dio. Lezione 012 01. Indicare quale di queste affermazioni è falsa: I motivi sono elementi di contenuto ricorrenti, in genere di carattere astratto, composti da aggregati semantici minori chiamati temi 02. Quali funzioni del mito individua lo studioso Brunel? esplicativa ed esemplare 03. Evoluzione della critica tematica La scarsa attenzione che la critica tematica ha ricevuto da parte della critica dominante dipende da diversi fattori, tra cui i pregiudizi della critica crociana e l’assenza di un rigore storico-filogico. Inoltre, si nota una vera e propria proliferazione di termini in relazione alla categoria di tema (tema, motivo, mito e tòpos). Negli anni Sessanta il critico Raymond Trousson identifica la “tematologia” con lo studio dei processi politici, sociali ed estetici legati alla continua rigenerazione di determinati temi. La critica tematica è l’indagine di un tema in una singola opera, mentre la tematologia è lo studio comparatistico delle trasformazioni storiche di un tema attraverso diversi testi. Trousson distingue: i temi dell’eroe legati a figure mitiche che diventano autonome rispetto al contesto narrativo in cui sono nate e i temi della situazione relativi a figure mitiche che hanno una stretta correlazione con lo scenario narrativo. 04. Spiegare la differenza tra temi, motivi e miti e le loro diverse funzioni. I temi sono elementi di contenuto ricorrenti, in genere di carattere astratto, composti da aggregati semantici minori chiamati motivi. La tematologia interpreta le metamorfosi di un tema letterario nel tempo, le sue variazioni rispetto ai diversi contesti storici, culturali e ideologici. Trousson distingue: i temi dell’eroe legati a figure mitiche che diventano autonome rispetto al contesto narrativo in cui sono nate e i temi della situazione relativi a figure mitiche che hanno una stretta correlazione con lo scenario narrativo. I miti sono contenuti narrativi riguardanti una vicenda, un personaggio o una situazione di cui si tramandano diverse versioni. Il mito, dal greco mŷthos, che significa narrazione, favola, leggenda, nasce per rappresentare e spiegare una realtà che si fa fatica a comprendere attraverso il pensiero razionale. Secondo l’antropologo Claude Lévi-Strauss il passaggio dai miti etno-religiosi a quelli letterari produce una perdita del valore sacro del racconto mitico, mentre il compartista francese Brunel individua due funzioni del mito: una esplicativa e l’altra esemplare. La funzione esplicativa del mito, vale a dire la sua volontà di interpretare la realtà, è chiara ad esempio nel mito dell’età dell’oro che spiega l’origine del mondo, mentre la funzione esemplare prevale in quei miti che hanno come protagonisti figure rappresentative della natura umana, dei suoi sentimenti, delle sue debolezze e delle sue aspirazioni. Ci occupiamo infine dei topoi, plurale del greco topos, “luogo”, nuclei tematici tramandati nel tempo, che sono entrati a far parte della tradizione culturale e sono diventati luoghi comuni, elementi ricorrenti non solo della letteratura, ma della civiltà in generale. I topoi rappresentano un’identità letteraria, culturale e antropologica: un topos ricorrente è l’Invocazione alle Muse, divinità pagane protettrici delle arti a cui il poeta si rivolge al fine di essere ispirato nel comporre la sua opera. Lezione 013 01. Quale scrittore ha tradotto in latino la novella "Griselda" di Boccaccio?

Petrarca Lezione 014 01. Per traduzione intralinguistica si intende: la riformulazione nella stessa lingua dell'opera originale 02. Le cosiddette traduzioni "belle e infedeli" si diffondono: tra il Seicento e il Settecento 03. Per traduzione interlinguistica si intende: la traduzi...


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