Riassunto - Breve storia del Sudafrica. Dalla segregazione alla democrazia - Storia della Gran Bretagna e del Commonwealth PDF

Title Riassunto - Breve storia del Sudafrica. Dalla segregazione alla democrazia - Storia della Gran Bretagna e del Commonwealth
Author Stefano Maffi
Course Storia della Gran Bretagna e del Commonwealth
Institution Università degli Studi di Milano
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Riassunto completo del libro...


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BREVE STORIA DEL SUDAFRICA INTRODUZIONE Il 10 maggio 1994 Nelson Mandela pronuncia al parlamento il suo discorso come presidente del nuovo Sudafrica, dopo lo svolgimento delle prime elezioni libere. Inizia una nuova epoca. Ma quando inizia la storia del Sudafrica? Convenzionalmente si è scelto di identificare il 1652 come punto di partenza per l'avvio di quei processi di trasformazione fondamentali per il territorio. E' importante, però, segnalare la complessità della storia precoloniale della regione caratterizzata da entità politiche e culturali assai diverse. Anche la questione della terra e del suo utilizzo è fondamentale: la storia politica della segregazione è connessa al rapporto tra interessi economici e produttivi e controllo della terra da parte degli europei. Il Sudafrica dell' apartheid è stato un paese unico, il cui processo si consolidava mentre i processi di decolonizzazione si diffondevano nel resto dell'Asia e dell'Africa. La società è composta da due "nazioni": una privilegiata minoranza bianca e una maggioranza non bianca caratterizzata da violenza e privazioni.

La storia sudafricana è marcata da tre principali cambiamenti:   

Anni 40 dell'Ottocento  all'utilitarismo liberale si sostituisce la superiorità razziale; Fine del XIX secolo l'imperialismo britannico e gli interessi legati al settore minerario rafforzano le ideologie razziali legate al darwinismo sociale; Sistema dell'apartheid dal 1948 sviluppo di un nazionalismo afrikaner basato su violenza e aggressività.

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CAPITOLO 1 - IL PERIODO COLONIALE: CONQUISTA E SPOLIAZIONE (1652 - 1910) 1.1 Il colonialismo olandese nella regione del Capo (1652 - 1800) Nel 1652 la Compagnia Olandese delle Indie Orientali stabilì una stazione alla Table Bay, presso il Capo di Buona Speranza. In quel momento gran parte dei territori era abitato dalle popolazioni: 



di lingua khoisan (indigene): o khoi - khoi : popolazioni dedite all'allevamento o san: raccoglitori e cacciatori bantu: popolazioni sedentarie agricolo - pastorali.

Al momento dell'arrivo degli europei erano in atto processi di consolidamento, espansione e riorganizzazione. Tra questi la formazione dello Stato Zulu che all'inizio dell'Ottocento provocò trasformazioni rilevanti e traumatiche. Nei primi anni del suo arrivo la compagnia dipendeva dalla fornitura di bestiame da parte delle popolazioni indigene: inizialmente fu preferita una politica non conflittuale nei confronti degli indigeni ma nel 1659 iniziò un conflitto tra la Compagnia e i Khoi - khoi: la compagnia aveva liberato una serie di dipendenti dai loro contratti facendoli diventare agricoltori indipendenti (boeri). Gli olandesi erano convinti che nella regione non ci fosse terra sufficiente per le attività pastorali degli indigene e per quelle agricole dei coloni  avviano così il processo di spoliazione della terra che culminò solo nel 1913 con il Native Land Act, legge caposaldo del modello di segregazione. Il fenomeno schiavistico (1652 - 1833) fu fondamentale per lo sviluppo dell'economia in quella prima fase→ quando la schiavitù fu abolita nel 1833 dagli inglesi era in atto un processo di creolizzazione della popolazione: il 70% degli schiavi era nato dalla mescolanza delle popolazioni khoisan con quelle bianche. I bambini che nascevano erano trattenuti al servizio dei padroni dei loro genitori→ questo tipo di lavoro fu chiamato inboekstelsel e fu legalmente nel 1779. Dal 1770 la colonia del Capo sperimentò uno sviluppo economico dovuto a una crescita del numero di navi che si fermavano alla città del Capo→ la domanda di carne crebbe rapidamente e i boeri aumentarono la loro richiesta di terra e lavoro. Nel 1778 il governatore fissò sul fiume Great Fish la frontiera orientale della colonia e aprì l'area dello Zuurveld all'occupazione dei boeri. Ne seguì tra il 1799 e il 1803 la ribellione khoisan → con la fine della guerra ai khoisan furono fatte promesse di libertà e uguaglianza che non furono mai mantenute. La loro cultura fu distrutta e sostituita da quella dei boeri.

1.2 Il colonialismo britannico (1800 - 1910) LA COLONIA DEL CAPO La Gran Bretagna assunse definitivamente la colonia del Capo (ceduta dagli olandesi) nel 1814, fino al 1910 anno della formazione dell'Unione Sudafricana. L'arrivo degli inglesi produsse una serie di conflitti politici e sociali che riguardavano il lavoro, la terra e il capitale. La G.B., i cui riferimenti ideologici erano liberalismo economico, mercato, individualismo e tutela dei diritti di proprietà, riorganizzò questi elementi con lo scopo di proteggere i propri interessi coloniali (Pax 2

Britannica). La fase di consolidamento economico e militare durò fino al 1840. Molte situazioni di difficoltà furono risolte con guerre di frontiera (1811 - 1853) contro le popolazioni xhosa, strutturate in una confederazione di diverse entità politiche decentrate che includevano gruppi etnici differenziati. L'assalto degli xhosa mise in atto un processo di liberazione di forza lavoro per l'emergente colonia (nel 1866 la colonia fu, infatti, incorporata a Capo). Ai conflitti si aggiungevano le migrazioni delle popolazioni che provenivano da Oriente in seguito allo mfecane (=tempo di problemi, difficoltà), un processo legato alla riorganizzazione delle entità statali. Un'altra popolazione, gli sotho, si difese dalle guerre dello mfecane rifugiandosi nelle aree montagnose del Sudafrica centrale. Le dispute tra le popolazioni vennero risolte con l'inizio del protettorato inglese fino al 1966, quando fu proclamata l'indipendenza dello Stato del Lesotho. In linea con il liberalismo vittoriano nel 1854 venne istituito nel Capo un parlamento rappresentativo basato su un sistema elettorale non razziale: potevano votare tutti i maschi che guadagnassero 100 rand l'anno e possedessero proprietà di valore 50 rand. Di fatto la norma privilegiava i bianchi. Allo stesso modo il modello di proprietà privata riuscì a stabilire un capitalismo agrario basato su un sistema repressivo, anche dopo l'abolizione della schiavitù. Se il sistema coloniale olandese aveva ampliato una classe di mercanti che facevano profitti con la schiavitù, il sistema britannico iniziò un periodo di imperialismo e libero commercio. Negli ultimi due decenni il colonialismo inglese si trasformò in un espansionismo imperiale aggressivo e di sfruttamento verso i giacimenti minerari: diamanti nella regione del KIMBERLEY e oro nel TRANSVAAL. Dopo la ribellione dei Khoisan (1799 - 1803) i rapporti tra questi e boeri peggiorarono → nel 1809 fu emessa la Hottentot Proclamation con la quale si volevano ridurre i maltrattamenti e il cattivo uso della manodopera; cercava anche di risolvere la questione della carenza di forza lavoro mobilitandola e controllandola direttamente. Nel 1828 fu emessa l'Ordinance 50 con l'intento di migliorare le condizioni di vita di tutte le persone non bianche: la norma aboliva le restrizioni discriminatorie, modificò le modalità di lavoro favorendo, però, tensioni all'interno dell'economia agricola dei bianchi perché li privò della possibilità di usare la forza lavoro servile. In ogni caso il provvedimento arrivò troppo tardi per i khoisan: le loro strutture economiche e sociali erano già state distrutte. Inoltre la loro libertà fu abolita nel 1856 dal Masters and Servants Act che legava i lavoratori con contratti quinquennali e prevedeva pene molto severe se il rapporto veniva interrotto.

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A partire dalla seconda metà del XIX secolo due furono i fenomeni paralleli: quello della peasantisation, partecipazione a pieno titolo all'economia monetaria e della produzione per il mercato di piccoli agricoltori indigeni; e quello della proletarizzazione degli africani. Esistevano tre tipi di produttori agricoli:   

produttori individuali→ coltivavano su terre comunitarie ma vendevano i loro prodotti direttamente ai mercati; squatters→occupati illegali, che producevano, pagando un affitto, su terre in cui i proprietari erano assenti; contadini su terre di proprietà individuale→producevano su piccola scala ma autonomamente.

Con la scoperta dei giacimenti minerari la legislazione forzò gli africani a diventare proletari: la proletarizzazione si legava perfettamente all'idea della segregazione razziale. La rivoluzione mineraria cambiò l'economia in quanto mise in crisi le economie agricole africane autonome della colonia. LA COLONIA DEL NATAL La Colonia del Natal (precedentemente Repubblica di Natalia) fu annessa agli inglesi nel 1843. Fino al 1910 circa gli inglesi praticarono modelli di segregazione razziale che portarono ad una lotta tra coloro che cercavano di mantenere la propria indipendenza economica e gli agricoltori bianchi che volevano disporre della forza lavoro africana. L'agricoltura africana era stata molto fiorente perché molta della forza lavoro veniva importata dall'estero. Tuttavia anche qui la scoperta dell'oro e dei diamanti mise in crisi l'agricoltura: tutta la forza lavoro era ora concentrata nelle miniere. IL GRANDE TREK A partire dalla metà degli anni 30 del XIX secolo i gruppi di agricoltori boeri della frontiera lasciarono il Capo in una serie di migrazioni e si stabilirono a nord del fiume Orange.Questo processo di spostamenti è stato definito Grande Trek, un momento importante della storia afrikaner in quanto fu la ricerca di libertà dal dominio britannico. Alla San River Convention del 1852 la Gran Bretagna riconobbe l'indipendenza di una repubblica boera→ nel 1860 nacque la Repubblica Sudafricana,

mentre nel 1854 la repubblica boera dell'Orange free state. Mentre nelle colonie del Capo il sistema di lavoro si basava sulla proletarizzazione di africani e meticci, i boeri privarono gli africani di parte della loro terra e li costrinsero a pagare delle tasse. Nonostante questo alcuni di loro riuscirono a mantenere la propria indipendenza economica. Alla fine del XIX secolo due eventi incisero negativamente sulla posizione economica di bianchi e neri: le epidemie che colpirono il bestiame e la guerra anglo - boera (1899-1902)→ alla fine del secolo 100.000 africani lavoravano nelle miniere e molti provenivano da territori confinanti con il Sudafrica. Gli Afrikaner della Repubblica avevano poca simpatia per la questione mineraria e queste tensioni sfociarono nella guerra contro gli inglesi. Le ragioni di fondo vanno cercate nelle trasformazioni economiche del capitalismo globale alla fine dell'Ottocento:  

si trattava innanzitutto di un conflitto tra due civiltà bianche: quella inglese che voleva ampliare i suoi possedimenti e quella afrikaner che era ancorata alle concezioni feudali; la guerra era poi collegata agli interessi del capitale minerario e finanziario internazionale che doveva risolvere due questioni: il sistema agrario feudale guidato da un'elite agraria arretrata ma interessata a partecipare alla potenzialità dello sviluppo economico; inoltre l'agricoltura delle società africane autonome (produttrici di mais) era fondamentale all'interno di un'economia definita dai colonizzatori. La guerra fu una tragedia: con la sua fine agli africani non rimase altra scelta se non quella di diventare un proletariato salariato.

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CAPITOLO 2 - IL PERIODO DELLA SEGREGAZIONE (1910 - 1948) Tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo il Sudafrica sperimentò alcune trasformazioni politiche ed economiche:  si rafforzò l'economia mineraria e agricola europea; il capitalismo razziale si estese anche nel resto del paese  le esistenti unità politiche furono unite nell'Unione Sudafricana sotto l'effettivo controllo dei bianchi (supremazia dei bianchi). Per facilitare questo processo fu fondamentale il ruolo attivo dello stato e il rafforzamento della burocrazia. La politica dal 1910 fu caratterizzata dall'esigenza di soggiogare definitivamente gli indigeni e di risolvere il problema della forza lavoro. Lo strumento usato fu la segregazione razziale che costruiva una gerarchia delle civiltà. LE POLITICHE DEI GOVERNI BIANCHI (1910-1929) Nelle elezioni del 1910 era uscito vincitore il South African Party (SAP) dominato dagli afrikaner. Il principale partito di opposizione era l'Unionist Party, fortemente associato agli interessi del capitale minerario e della finanza. Nel 1913 fu approvata la legge che affidava agli indigeni solo il 7% del territorio sudafricano. Nel 1914 fu fondato un altro partito, il National Party (NP), che accusava il SAP di essere troppo accondiscente verso gli interessi britannici. Questa nuova formazione sfidò la politica di riconciliazione e operò a sostegno dell'identità culturale degli afrikaner. Al SAP rimaneva, invece, l'elettorato di lingua inglese. Nel 1924 il NP vinse le elezioni grazie all'alleanza con il Labour Party (LB): che segnava l'alleanza tra afrikaner e lavoratori bianchi. Il successo della coalizione fu una vittoria nel consolidamento della supremazia bianca. Leggi approvate: 

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1924, Industrial Conciliation Act → incorporava il sindacato bianco, limitava le azioni di lotta politica e controllava le tensioni nel mondo del lavoro al fine di garantire la supremazia dei lavoratori bianchi. 1923, Native (urban areas)→ gli indigeni potevano risiedere nelle aree urbane iservate ai bianchi solo fino a quando ciò era funzionale ai bianchi e ai loro interessi. 1926, Conferenza imperiale di Londra→ definì i dominions come una comunità autonoma all'interno dell'impero britannico. 1934: si eliminò definitivamente il potere legale del governo britannico di intervenire negli affari del paese.

LE POLITICHE DEI GOVERNI BIANCHI (1929-1948) Dopo la crisi economica del 1929, nelle elezioni del 1934 il SAP e il NP si fusero nell' United Party (UP) per ottenere la maggioranza→ si rafforzò la simbiosi tra stato e capitale. Grazie alla ripresa economica l'UP ottenne la maggioranza anche nelle elezioni successive del 1938. In questo periodo la legislazione di segregazione raggiunse il suo picco: 



1936, Representation of Blacks Native Act→ rimuoveva i votanti africani nel Capo dalla lista comune e li riuniva in una separata; Development Trust and Land Act →dava autorità al governo di aumentare le riserve indigene fino al 13% del territorio. 1937, Black Native Laws Amendement Act→proibiva agli africani di acquistare terra nelle aree urbane. 6

Durante la seconda guerra mondiale si registrò un forte boom industriale che favorì il processo di industrializzazione. Tuttavia la guerra aggravò la crisi politica: l'UP si divise, in quanto una parte voleva rimanere neutrale al conflitto e l'altra intervenire a fianco della G.B. Inoltre se da un lato la legislazione sul lavoro soddisfava le richieste dei bianchi, dall'altro erano incisive le contestazioni e le lotte dei lavoratori. Tra i movimenti politici della popolazione nera, nel 1912 era stato fondato l'African National Congress (ANC), che rimase un'organizzazione moderata fino al 1940. Quando, infatti, nello stesso anno Xuma divenne presidente del partito (fino al 1949) l'opposizione politica contro la segregazione si sviluppò ulteriormente e nel 1949 il partito tentò di costruire un programma di azione comune contro la dominazione bianca. FATTORIE BIANCHE, LAVORO NERO I processo di trasformazione del settore rurale sono importanti per la comprensione del cambiamento sociopolitico del Sudafrica: la distruzione del sistema agricolo africano è iniziata a partire dal XIX secolo→ le miniere e le fattorie bianche cercavano forza lavoro e per far fronte a tale richiesta fu sacrificata l'autonomia produttiva dei neri. Il processo di spoliazione della terra aveva due obiettivi:  

ridurre la competizione che i produttori africani avevano sostenuto, creare un vasto serbatoio di manodopera

Nel 1936 le modifiche apportate al Native Land Act (del 1913) proibivano agli africani di acquisire terra al di fuori delle riserve indigene e stabiliva che gli africani non potessero vivere al di fuori delle riserve, fu la definitiva divisione legale e l'inizio della segregazione razziale della terra. La legge voleva proteggere gli agricoltori bianchi e distruggere il modello agricolo tradizionale di peasantisation. Gli agricoltori africani alla fine non riuscirono a sostenere la competizione. Le politiche statali si basarono su espropri, controllo delle attività agricole e della commercializzazione dei prodotti, tassazione. Nel 1936 il 17% degli africani viveva in città, il 45% nelle riserve a loro assegnate e il 38% nelle aree rurali bianche dove occupava la terra con varie forme di accordo. Il sistema di lavoro migrante si legò in modo inscindibile alla politica agraria: i lavoratori migranti oscillavano fra le loro famiglie in ambito rurale ed i compound, ossia gli alloggi riservati ai maschi nelle miniere o nelle aree urbane. Anche fra i bianchi era emersa una classe salariata: molti afrikaner si impoverirono e divennero lavoratori salariati a causa dello sviluppo del settore minerario e agricolo su larga scala. Per proteggere i bianchi che si erano impoveriti si accentuarono e diffusero meccanismi di protezione dei bianchi e di discriminazione degli africani nell'accesso al lavoro. A partire dal 1933 l'economia ricominciò a crescere favorendo l'industrializzazione, che ampliò i processi di urbanizzazione. Aumentò la domanda di forza lavoro qualificata, mentre le riserve erano serbatoi di manodopera sovrappopolati e degradati.

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CAPITOLO 3 - L'APARTHEID: I QUARANT'ANNI PERDUTI (1948 - 1994) In NP coniò il termine di apartheid nel 1948 per distinguere la propria politica verso gli indigeni da quella segregazionista. Le principali differenze con il passato riguardavano: -la presenza di un forte elemento di distinzione determinato dall'esclusività etnica del mondo afrikaner; -fu diverso nelle modalità con cui realizzò la repressione e la discriminazione; -fu un sistema violento, mentre la segregazione fu istituzionalizzata dal punto di vista legislativo. A partire dagli anni 30 alcuni settori del mondo afrikaner erano stati sempre più in grado di enfatizzare le ingiustizie (supposte) subite a causa dell'imperialismo britannico→sindrome della vittima. Gli africani erano considerati un popolo incivile da civilizzare e cristianizzare, gli inglesi, invece, erano persone interessate solo al materialismo e al capitalismo. Queste idee permisero a il NP di vincere le elezioni del '48, anche grazia all'alleanza con una classe nazionalista formata da agricoltori commerciali, lavoratori bianchi e uno strato piccolo borghese ai quali si aggiungeva parte del settore imprenditoriale. Il partito mantenne l'alleanza ristrutturando l'economia in favore dei loro interessi. Il livello di vita dei bianchi migliorò notevolmente. Come gli inglesi, gli afrikaner cercarono di giustificare il proprio nazionalismo attraverso le diversità etniche e culturali, ma con alcune differenze rispetto ai primi: la propaganda inglese fu più articolata e sofisticata, cruda e violenta; l'elemento religioso fu più evidente in quella afrikaner; la politica britannica era legata agli interessi di una grande potenza coloniale mentre quella afrikaner venne formulata in un momento storico di grandi trasformazioni ed era legata al soddisfacimento delle esigenze locali. Mentre il Sudafrica rafforzava la sua politica razziale, nel 1948 era stata proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. 3.1 Gli anni 50: Il NP al potere I sostenitori del NP avevano due diversi punti di vista circa le modalità di far prevalere la supremazia bianca: -verkrampte, era la versione purista, reazionaria che prevedeva come unica via la segregazione; -verligte, era la versione moderata. Il NP era, poi, ossessionata dalla possibilità della mescolanza razziale: per questo le nuove norme dovevano proteggere la razza pura, civilizzata, bianca. Passo dopo passo il governo eliminò qualsiasi residuo di partecipazione della popolazione non bianca nel sistema politico sudafricano: gli africani furono prima collocati in una lista separata e poi furono aboliti i rappresentanti parlamentari bianchi dei votanti africani. Il successo del NP causò, nel 1977, lo scioglimento dell'UP. L'apartheid si trasformò ben presto in un programma di ingegneria ...


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