Network Society - programma completo sociologia della comunicazione PDF

Title Network Society - programma completo sociologia della comunicazione
Course Sociologia dei processi culturali
Institution Sapienza - Università di Roma
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programma completo sociologia della comunicazione...


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NETWORK SOCIETY: A partire dagli anni 80 si assiste un cambiamento del sistema dei media lungo le direttrici della decentralizzazione, diversificazione e personalizzazione sospinte dai nuovi media che cominciano a mutare l'esperienza audiovisiva del pubblico di massa e che hanno una capacità di adattarsi per soddisfare le esigenze e desideri dei singoli, infatti nuovi media spingono in direzione di una crescente segmentazione delle audience. L'idea di un pubblico omogeneo a cui inviare contemporaneamente uno stesso messaggio non costituisce più un punto di riferimento. Il senso dello schermo per i pubblici evolve così da una prospettiva catodica di fascinazione delle masse a una realtà in cui informazione, comunicazione intrattenimento possono passare da schermi sempre più portatile personali. Questa trasformazione tuttavia è supportata da una riconfigurazione della morfologia sociale in una network Society. Castells l'affermarsi di un nuovo paradigma tecnologico che ha al suo centro le tecnologie dell'informazione; la messa in crisi dei modelli socio-economici capitalisti e statalisti è una loro ristrutturazione; l'affermarsi di alcuni movimenti culturali portatori di valori sociali come la difesa dei diritti umani, l'ambientalismo e il femminismo. L'intreccio tra questi fattori ha dato vita a una nuova struttura sociale dominante, la società in rete; . Secondo Castells e le caratteristiche che costituiscono il cuore del paradigma della tecnologia dell'informazione e che rappresentano il fondamento essenziale della nuova società sono 5: 1. La centralità dell'informazione come infrastruttura della nuova società; 2. la diffusione pervasiva degli effetti delle tecnologie che agiscono in profondità sulle dinamiche di esistenze individuali collettive; 3. Lo sviluppo di una logica di rete di ogni sistema o insieme relazionale che utilizza le tecnologie informazionali; 4. La flessibilità del paradigma informazionale, che implica la capacità di riconfigurazione che supporta un bisogno di cambiamento costante della società; 5. la convergenza delle tecnologie in un unico sistema integrato. o. La network society trasforma l'esperienza spaziale e temporale, producendo cambiamenti nella nostra esperienza del mondo, fattore che si interseca, a metà degli anni novanta, con la fusione di in un nuovo sistema di comunicazione elettronico dai mass media e la comunicazione mediata dal computer. Questo secondo Castells dà vita a uno specifico modello socio culturale che modifica le caratteristiche identificative dei pubblici di massa e che oggi ci paiono ancora capaci, sia pure con qualche revisione, di rappresentare il contesto mutato dei pubblici dei media: 1. Una differenziazione sociale e culturale diffusa: i pubblici si segmentano in modi sempre più complessi sotto la spinta del marketing editoriale di mercato e delle persone che sfruttano le possibilità interattive di selezione per approcciare contenuti diversificati; 2. Una stratificazione sociale degli utenti; 3. L'integrazione dei messaggi in uno schema cognitivo comune ; 4. L’assorbimento all’interno del sistema dei media digitalizzato di tutte le espressioni culturali e delle loro distinzioni. Questo lavoro seminale costruisce un quadro di riferimento imprescindibile per comprendere come sia evoluta la società di massa e come il pubblico sia stato trasformato in un soggetto collettivo di riferimento all'interno di un contesto in cui la network logic e l'infrastruttura di rete pervadono la dimensione sociale e quella mediale.

PLATTFORMSOCIETY: La sfida posta dalla realtà delle piattaforme è data dalla costruzione di un nuovo spazio pubblico di comunicazione in cui avviene una condivisione di norme e diventa visibile una negoziazione delle regole della convivenza. Le piattaforme infatti modificano i modelli comportamentali che caratterizzavano gli spazi fisici off-line di tipo tradizionale della socialità. Ad esempio, l'abitudine di condividere contenuti appartenenti alla sfera privata in pubblico tale che il senso della privacy e mutato significativamente nell'ultimo decennio. La socialità che si sviluppa nelle piattaforme non è quindi semplicemente la traslazione in nuovi spazi tecnologici di meccanismi fidati, ma viene modellata dalle architetture delle piattaforme stesse e dalle affordances che vengono messe in gioco, modificando i modi che le persone hanno per interagire, relazionarsi, produrre e condividere contenuti. Facebook abbia nel tempo modulato le reazioni ai post introducendo altre variabili accanto al like in modo da misurare meglio le emozioni degli utenti e poterle profilare. In pratica le piattaforme tendono non solo alla raccolta ma ad

una prestrutturazione del dato in modo da consentirne una standardizzazione che sia utile ai processi di elaborazione automatizzata dei segnali forniti dall'utente. Occorre poi tener conto che le piattaforme sono ambienti in cui le affordances mutano nel tempo e tale mutamento va concepito in una prospettiva ecologica in connessione con le altre piattaforme che favoriscono i processi di standardizzazione sugli utenti. Le piattaforme Inoltre incoraggiano gli utenti all'uso di una logica neoliberista nella gestione dei rapporti di rete, perché le proprie risorse personali ed espressive vengono concepite utilizzate come un insieme di beni che devono essere continuamente investiti, nutriti, gestiti e sviluppati. è proprio la struttura di piattaforme come i social media a sostenere questo approccio visto che: ●Consente di presentare il proprio Sé come una collezione di gusti, coerentemente con la riduzione del cittadino a consumatore propria della logica neoliberista; ●Offre una rete di contatti con cui tessere alleanze finalizzate a ottenere vantaggi relazionali e simbolici in termini di visibilità, popolarità e autopromozione; ●Offre un'informazione ampia ma mai completa, mai priva di ambiguità, di zone di ambivalenza o di possibilità di fraintendimento. Se il prodotto che vendiamo sulle piattaforme siamo noi stessi, la strategia neoliberista di promozione del sé consiste nell' esaltare le nostre qualità senza mai fornire dettagli che non vogliamo rendere noti. Il profilo deve essere costantemente aggiornato, gestito, talvolta ripulito a posteriori cancellando vecchi contenuti che non ci rappresentano più. Gli effetti delle piattaforme sugli individui costituiscono una condizione pervasiva che converge con le istituzioni off-line e le pratiche attraverso le quali sono organizzate le società tradizionali, una realtà che si definisce platform society, un termine che enfatizza l'inesplicabile relazione tra le piattaforme on-line e le strutture sociali. Le piattaforme non riflettono il sociale: producono le strutture sociali nelle quali viviamo. Le piattaforme non costituiscono quindi un semplice canale di distribuzione di contenuti informativi e di intrattenimento: aziende come Google, YouTube, Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat eccetera fanno convergere interessi di attori diversi i quali dovrebbero giovarsi reciprocamente degli effetti di networking prodotti dalla partecipazione delle altre parti La platform Society è caratterizzata quindi dal confronto e dal conflitto tra diversi sistemi valoriali, da diversi modi di intendere il bene comune e una nozione incostante contestazione tra interesse pubblico e privato.

CONNECTIVE SOCIETY: Un secondo approccio utile per comprendere le trasformazioni in corso e quello che definiamo come connective society e che si interroga circa il nesso fra dimensione sociale e media prodotto nel momento in cui la propensione all'essere online networked tende a diventare una condizione diffusa e a essere vissuta come uno stato di normalità. Rainie e Wellman esplorano la natura della società in rete o è il concetto di networked individualism che mette in luce come, attraverso le tecnologie di comunicazione internet, si sia passati dalla connettività tra i luoghi a quella tra le persone. Gli individui sono sempre meno vincolati a reti parentali, e sempre più orientati verso network personali più allargati, diversificati e caratterizzati da minor coesione sociale. Alla base di questo nuovo sistema operativo sociale vi è una triplice trasformazione: 1. La social network Revolution, che ha portato gli individui a gestire i legami sociali in forma e più complesse che tengono conto della possibilità di fare affidamento sulla connessione anche con rapporti deboli, che possono intensificarsi quando vengono attivati attraverso interessi e passioni comuni; 2. Internet Revolution, che ha consentito agli individui di assumere Maggiore potere comunicativo e maggiore capacità di reperimento delle informazioni. inoltre ha introdotto nuovi modi di relazionarsi e di produrre e distribuire autonomamente i contenuti; 3. La Mobil Revolution che arreso la tecnologia pervasiva e portatile. si evidenzia come le possibilità di comunicazione a una nuova modalità comunicativa personale di massa che fa saltare i confini tra la comunicazione dei mass media e le altre forme di comunicazione. li individui percepiscono di non essere più semplice oggetto di una forma di comunicazione di massa prodotta attraverso i media ma potenziali soggetti di comunicazione. Si tratta di un passaggio cruciale dall'idea di pubblico come audience a quella di pubblici connessI. Le persone sono più o meno consapevoli di esporre la propria individualità al pubblico generale e trasformare la propria esperienza vissuta in opportunità di comunicazione con altre persone, le cui vite saranno collegate alle loro da quel

momento in poi. Quello che si genera nella connective society è un anello di retroazione tra la diffusione di tecnologie di connessione e le pratiche d'uso che ne ridefiniscono i confini potenziali e le possibilità a partire dalle affordances che le stesse tecnologie presentano. La cultura della connessione che si genera nella connective society è una cultura in cui le strutture dei social media sono penetrate gradualmente al centro delle nostre routine e pratiche quotidiane. è lungo questo percorso che ha attraversato l'ultimo decennio che il web si è caratterizzato sempre più come una piattaforma, si è cioè riconfigurato come un'architettura programmabile di tipo sociale e guidata dai dati.

CULTURAL STUDIES: Lo studio della cultura di massa trova uno sviluppo autonomo tra gli anni 50 e 60 mettendo al centro una vocazione politica che vede la cultura come luogo in cui osservare le dinamiche di potere della società. Si tratta di una prospettiva critica da volgere allo studio dei fenomeni socio-culturali, attorno ai media e alla comunicazione che prende corpo con i Cultural Studies nati nel 1964 in Gran Bretagna presso il Centre for Contemporary Cultural Studies(CCCS). e. Gli studiosi del CCCS utilizzano un approccio multidisciplinare con diversi punti di vista fra cui quello sociologico, dell’estetica, dell’economia politica ecct.. facendo della cultura e dei media il loro terreno d'indagine. L'obiettivo dei Cultural Studies era sviluppare una critica ideologica del modo in cui le discipline umanistiche si presentavano come forme disinteressate di conoscenza e di svelarne la natura normativa e il ruolo che hanno nel costruire una cultura nazionale. Dal punto di vista metodologico, si trattava di far diventare il concetto di cultura un tema accademico da analizzare attraverso l'analisi dei fenomeni sociali supportati da modelli teorici capaci di spiegare ciò che accadeva. Gli studi culturali utilizzano il lavoro etnografico sul campo, le interviste, l'analisi testuale discorsiva e metodi storici tradizionali di ricerca per indagare una vasta gamma di questioni. Ovviamente il lavoro dei cultural studies fa riferimento ad uno specifico contesto sociale, vale a dire l'Inghilterra degli anni 50 in cui si verificarono profonde trasformazioni le cui conseguenze furono oggetto di studio. Difatti sul fronte socio-economico ci fu una forte ripresa economica e l'affermazione del welfare state che si basava anche nella ritrovata unità dell'Occidente contro il loro nemico comune: l'URSS. . L'idea di cultura dei cultural studies è il risultato di una visione pienamente sociale che porta a costruirla attraverso la complessità delle pratiche vale a dire che la cultura non è una pratica ma passa attraverso tutte le pratiche sociali ed è risultato delle loro interrelazioni . Inoltre, i Cultural Studies hanno l’esigenza di difendere le espressioni della cultura Popolare studiandole e dando loro dignità. superando una contrapposizione rigida con la cultura d'elite mostrandone tutta la sua vivacità. La cultura Popolare si costruisce nel tempo attraverso un processo di elaborazione e rielaborazione continua delle trasformazioni dovute alla modernizzazioneE’ possibile individuare ben 4 tipi di rottura in quanto i cultural studies: 1 rompono con l'enfasi comportamentista(stimolo-risposta) che caratterizza gli studi sulla comunicazione di massa per approcciare i media come forze sociali e politiche onnipervasive, la cui influenza è indiretta e impercettibile, 2 sfidano l'idea dei testi mediali come portatori trasparenti di significato, richiamando il potenziale di strutturazione che ogni medium ha e per questo attingono alla semiotica al fine di analizzare in modo attraverso cui significati arrivano alle audience, 25 3 rompono con l'idea di ricezione passiva e indifferenziata dei pubblici per indagare la varietà dei modi in cui messaggi possono essere decodificati da audience con diversi orientamenti politici, 4 rompono con l'idea di cultura di massa come fenomeno unitario e indifferenziato per adottare una visione dei media come strumenti che mettono in circolo e rendono solide le definizioni e rappresentazioni teologiche dominanti., Il continuo riferimento alla realtà sociale nella quale vivono i soggetti che producono e consumano cultura rende i Cultural Studies uno dei più interessanti contributi teorici allo studio del sistema di media.

Moley modello encoding: Seguendo il modello di enconding-decoding di Hall, David Morley sviluppa una ricerca sulle audience del programma televisivo di attualità Nationwide trasmesso dalla BBC che lo porterà a scrivere il testo seminale per la audience research The Nationwide Audience(1980). Morley conduce una

ricerca qualitativa su partecipanti appartenenti a diverse condizioni educative e occupazionali con l'obiettivo di analizzare il tipo di interpretazione utilizzato ovvero la “lettura preferita” che coincideva con un'immagine di tipo tradizionalista e idealizzata della Gran Bretagna.Una delle principali critiche a questo studio è la riduzione dell'operazione di decodifica all'appartenenza di classe, difatti successivamente Morley ha precisato che non voleva assumere una posizione di determinismo sociale,al contrario sostiene che la posizione sociale consente di accedere a un certo dominio di discorsi che permette di articolare un certo tipo di decodifica.Il limite di questo lavoro è la rigida applicazione del modello di Hall , poiché sul piano metodologico Morley mostra due puntate del programma ai gruppi,registra la discussione che ne segue e la analizza riconducendola a una delle tre letture I Cultural Studies mutano in modo profondo la prospettiva di analisi delle audience introducendo una “svolta etnografica”. Tale proposta intende indagare il pubblico non come un soggetto unitario ma come un insieme di pratiche quotidiane, volta all'interno di specifici contesti.Morley ritiene che l'atto di guardare la televisione assume senso se lo collochiamo all'interno del consumo domestico e nell'ambito delle strutture e dinamiche familiari. Nel suo approccio alla family television metodi qualitativi come quello etnografico e dell'osservazione partecipante possono garantire una comprensione più profonda Ad esempio la televisione viene indagata come una tecnologia domestica costruita come bene materiale e simbolico,nelle differenze d'uso e di competenze (in base al sesso o all'età) per come mette in relazione la famiglia con la sfera pubblica e per come si relaziona con il suo complesso ambito delle tecnologie comprese nello spazio domestico. Morley ad esempio studia le reali modalità di consumo televisivo in 18 nuclei familiari tradizionali residenti nella zona sud di Londra ma con differenti condizioni socio-economiche.

Un secondo elemento è rappresentato dal concetto di radicamento(embedding), indica come sia le pratiche di consumo sia i media come oggetti culturali siamo entrambi situati. Una tecnologia mediale si situa all'interno di determinati contesti familiari, si relaziona con il contesto fisico della casa e con le altre tecnologie presenti. Nella fase di radicamento si può verificare anche una rinegoziazione delle dinamiche familiari ( ad esempio la decisione di fruizione di gruppo di una serie televisiva) ed inoltre il processo di radicamento riguarda anche la collocazione di una tecnologia in un determinato contesto urbano e di quartiere come ad esempio l'installazione di una parabola su un terrazzo o anche la ridefinizione dei confini tra sfera pubblica e privata. Un terzo elemento è costituito dall’articolazione, cioè dai modi in cui una nuova tecnologia mediale si sposa con le culture vive del consumo e consente ai soggetti sociali di esprimere attivamente sensi di identità e di distinzione. La collocazione dei media e dei testi mediali nelle culture vive dei pubblici, come elemento materiale e simbolico di queste, è parte dell'eredità del pensiero di Silverstone,che con il concetto di addomesticamento (domestication)

La domestication è poi caratterizzata da una doppia articolazione che riguarda la relazione tra la natura materiale dei media e i significati relativi ai contenuti,cioè la dimensione separata del significato culturale,sia come oggetto sia come mezzo di comunicazione. Come oggetto un medium è acquistato sia per le sue funzionalità, ma anche per essere collocato secondo i canoni estetici della famiglia in un contesto familiare, al contrario come mezzo di comunicazione in quanto attraverso il suo consumo vengono negoziati significati pubblici e privati. I diversi contenuti,generi e programmi portati all'interno dell'ambito domestico dai media mettono in relazione un ambiente esterno pubblico con uno interno e privato

costruendo un appartenenza alla comunità più allargata. Infine l'addomesticamento avviene attraverso quattro momenti che possiamo vedere come parte evolutiva del processo: appropriazione, oggettivazione, incorporazione, conversione. L’appropriazione si ha quando una tecnologia lascia il mondo delle merci ed entra nell'ambito domestico,questa fase implica l'attraversamento della soia tra economia formale e quella morale ,vale che il bene di consumo è trasformato da oggetto freddo e privo di significato in un bene che si arricchisce del valore simbolico che incarna per l'ambito familiare. L'oggettivazione è inerente alla collocazione spaziale dell'oggetto medium e alla sua esibizione in quanto è acquistato anche per la sua capacità di collocarsi esteticamente in un ambiente (dipende dallo status della famiglia). L'incorporazione riguarda i modi in cui gli oggetti mediali si inseriscono nella routine quotidiana rientrando nei ritmi temporali della famiglia l(a variabile temporale è spesso associata a quella di genere o età). La conversione definisce la relazione fra l'ambito familiare e il mondo esterno,il momento in cui l'artefatto e i significati possono essere trasformati in uno status per il soggetto nella sua capacità di partecipare ad una cultura pubblica. Il consumo mediale rappresenta in questa prospettiva un elemento utile a definire l'appartenenza ad un particolare gruppo o ad un particolare universo. Le fasi centrali di incorporazione e oggettivazione lavorano sui meccanismi di differenziazione all'interno della realtà domestica e presiedono alle dinamiche di identificazione consentite sia dall'esibizione che dall'uso della tecnologia.Le fasi che si trovano ai margini, appropriazione e conversione, connettono invece l'interno con l'esterno ed elaborano così l'economia morale dell'unità domestica .Qui la dimensione materiale e quella simbolica del medium devono continuamente essere elaborate nella produzione di significati che sfidano le competenze familiari. A fondamento di questa analisi è l’idea di come i media assuma...


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