Organizzazione del Corpo Umano: generalità, organi e regioni PDF

Title Organizzazione del Corpo Umano: generalità, organi e regioni
Author MILAZZO Michela
Course Anatomia umana
Institution Università degli Studi di Catania
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Summary

ORGANIZZAZIONE DEL CORPO UMANO – generalità, organi (organi cavi e pieni), regioni (regioni e punti di repere, organizzazione degli spazi viscerali quali torace e addome)...


Description

2 ORGANIZZAZIONE DEL CORPO UMANO – organi, regioni e sistemi GENERALITÀ Nel corpo si possono identificare 10 sistemi, le cui funzioni contribuiscono all'omeostasi: sistema tegumentario, sistema locomotore, sistema nervoso, sistema endocrino, sistema cardiovascolare, sistema linfatico e immunitario, sistema respiratorio, sistema digerente, sistema urinario e sistema genitale. Questa suddivisione non deve essere considerata come rigida e immodificabile: ad esempio, sistema immunitario e sistema genitale possono essere riuniti nel sistema urogenitale visto che alcuni organi sono comuni, soprattutto nel maschio. Il corpo umano è quindi un insieme organizzato e coordinato di funzioni, le quali si estrinsecano sotto forma di funzioni di sopravvivenza e funzioni di adattamento. Infatti, l'ambiente circostante, con la sua continua variabilità, influisce sulle funzioni del corpo modificandole. A sua volta, il corpo reagisce con tutte le sue strutture a quelle variazioni per stabilire la migliore relazione possibile con l'ambiente. Le diverse funzioni del corpo si modificano con il passare degli anni e, in particolare, si svolgono con minore efficacia nei periodi estremi della vita, l'infanzia e la vecchiaia. Durante l'infanzia c'è un costante miglioramento delle funzioni e una sempre maggiore efficacia delle reazioni omeostatiche; durante l'età adulta si può dire che esse siano sviluppate al massimo; durante la maturità e poi la vecchiaia tendono a ridursi gradualmente diventando sempre meno efficienti e adeguate alle necessità omeostatiche. ORGANI Gli organi sono parti del corpo di forma definita, separabili tra loro e costituiti da diversi tipi di tessuti. Essi si raggruppano nei sistemi per svolgere, in collaborazione tra loro, funzioni ben definite. Gli organi sono contenuti nelle grandi cavità corporee. Le tonache sono ciò che rivestono la superficie esterna degli organi raccolti e le pareti di queste grandi cavità. ORGANI CAVI E ORGANI PIENI ORGANI CAVI ESEMPI. Esempi di organi cavi sono lo stomaco, la trachea e i vasi sanguigni. STRUTTURA GENERALE. Gli organi cavi hanno una forma a sacco e possono comunicare direttamente o indirettamente con l'esterno. La loro parete, che circonda una cavità detta lume, è costituita da strati sovrapposti di differenti tessuti, detti tonache. Procedendo dall'interno verso l'esterno si possono trovare i seguenti strati: 1. Tonaca mucosa: è costituita da un epitelio di rivestimento che, con l'interposizione di una membrana basale, si appoggia sopra una lamina di tessuto connettivo lasso contenente vasi sanguigni e talvolta ghiandole. Negli organi cavi del sistema digerente, essa trova a sua volta appoggio sopra una muscularis mucosae, cioè un sottile strato di muscolatura liscia. Ha funzione protettiva, meccanica, immunitaria, di assorbimento e di secrezione. 2. Tonaca sottomucosa: è costituita anch’essa da tessuto connettivo lasso contenente importanti vasi sanguigni e linfatici, fibre nervose e talvolta ghiandole. Non è reperibile nella parete dei vasi sanguigni. 3. Tonaca muscolare: è costituita da due strati di tessuto muscolare liscio (quello più interno con cellule a orientamento a spirale stretta, quello più esterno con cellule a orientamento longitudinale). Ha funzione di mobilità. 4. Tonaca avventizia: è costituita da tessuto connettivo. Avvolgendo esternamente l'organo cavo, ha funzione di dare fissità all'organo con le formazioni circostanti Tonaca sierosa: è costituita dal mesotelio, cioè un sottile epitelio, e da uno strato di tessuto connettivo molto sottile. Sostituisce la tonaca avventizia nel cuore (dove prende il nome di epicardio), nei polmoni

(dove prende il nome di pleura) e in alcuni organi cavi nell'addome e nella pelvi (dove prende il nome di peritoneo); in questi casi, essa forma una doppia parete e, nell'intervallo tra le due pareti, è presente il liquido sieroso, prodotto dal sottile epitelio delle due lamine per mantenerle bagnate e minimizzare l'attrito. Un'organizzazione compiuta in quattro tonache non è presente in tutti gli organi cavi. Ci sono organi che mancano della tonaca sottomucosa (ad esempio l'utero), della tonaca muscolare (ad esempio il palato osseo della cavità orale propriamente detta) o alcuni possono essere formati da tessuto muscolare striato scheletrico (faringe). STRUTTURA DEI VASI SANGUIGNI. I vasi sanguigni vengono divisi in arterie, vene e capillari. La parete delle arterie e delle vene è formata da tre strati concentrici che, dall'interno verso l'esterno, sono la tonaca intima, la tonaca media la tonaca avventizia. La tonaca media è quella che caratterizza strutturalmente e funzionalmente il vaso, ed è formata da tessuto connettivo elastico e da cellule muscolari lisce (in proporzioni diverse nelle arterie e nelle vene, e il rapporto con il calibro del vaso). 



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Arterie: le arterie, a parità di calibro con le vene, hanno una parete più spessa dovendo sostenere una pressione sanguigna più elevata. o Le arterie di calibro superiore a 7 mm vengono definite arterie di grosso calibro o arterie elastiche, in quanto la zona che è formata da 30 a 50 strati di fibre elastiche e, tra i quali sono presenti le cellule muscolari lisce che le producono, fibre collagene e matrice extracellulare. La tonaca media circondata sia all'interno che all'esterno da due membrane e formate da fibre elastiche, dette rispettivamente membrana elastica interna ed esterna. La tonaca intima è costituita da uno strato di cellule endoteliali che poggiano su una membrana basale. La tonaca avventizia è costituita da un tessuto connettivo lasso. o Le arterie di calibro compreso tra 0,5 e 7 mm vengono definite arterie di medio e piccolo calibro o arterie muscolari, in quanto la tonaca media è formata da 10 a 40 strati di cellule muscolari lisce e da piccole quantità di fibre elastiche. Le membrane che avvolgono la tonaca media sono molto spesse, così come la tonaca avventizia. o Le arterie di calibro inferiore ai 0,5 mm vengono definite arteriole, in quanto la tonaca media è formata da 1 o 2 strati di cellule muscolari lisce, mentre le lamine elastiche possono essere assenti. La tonaca avventizia è così tanto sottile che si confonde con il tessuto connettivo circostante. Capillari: i capillari hanno un diametro da 5 a 20 μm e sono formati da un solo strato di cellule endoteliali, molta appiattite, che poggiano su una membrana basale. I capillari sono immersi nella matrice dei tessuti connettivi (quello lasso e quello denso a fasci intrecciati) e sono interposti fra arteriole e venule per formare il microcircolo e per gli scambi gassosi e metabolici tra plasma e matrice. È possibile identificare tre tipi di capillari: o Continui: con un endotelio continuo in cui le cellule endoteliali sono unite da. giunzioni comunicanti o occludenti; si trovano nei muscoli, nel tessuto nervoso e connettivo o Fenestrati: con endotelio fenestrato poiché il citoplasma delle cellule endoteliali presenta discontinuità chiuse da diaframmi; si trovano nel glomerulo renale, nelle ghiandole endocrine e nell’intestino. o Discontinui: con endotelio discontinuo che presenta pori o discontinuità che facilitano gli scambi tra plasma e tessuti, hanno un calibro variabile poiché si adattano gli spazi tra le cellule dell'organo in cui sono presenti; si trovano nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nelle ghiandole endocrine.



Vene o Le vene più piccole vengono definite e venule post capillari, con un diametro dai 10 ai 30 μm. Esse non hanno una vera e propria tonaca intima, ma presentano periciti che favoriscono l'entrata dei fluidi tessutali. o Le vene di piccolo e medio calibro hanno una tonaca avventizia ben sviluppata, mentre la tonaca media è formata da due soli strati di cellule muscolari lisce; la lamina elastica interna è discontinua. Nelle vene di medio calibro della cavità addominopelvica e dell'arto inferiore vi sono delle valvole semilunari o a nido di rondine, costituite da estensioni verso l'interno della tonaca intima con un contingente di fibre elastiche, che permettono il passaggio del sangue in una sola direzione (verso il cuore). In alcune regioni esistono delle anastomosi arterovenose, cioè dei collegamenti diretti tra arterie di piccolo calibro o arteriole e venule postcapillari che impediscono al sangue di scorrere nei capillari e che intervengono nella termoregolazione; si trovano nella cute (soprattutto delle labbra, dita e naso).



Cuore: anche il cuore appartiene al gruppo degli organi cavi vascolari. All’interno si trova l’endocardio (strato endoteliale corrispondente alla tonaca intima), esternamente a esso si trova il miocardio (strato muscolare striato) e in superficie si trova il pericardio (rivestimento sieroso).

ORGANI PIENI ESEMPI. Esempi di organi cavi sono il fegato, la milza, il rene e il linfonodo. STRUTTURA GENERALE. Gli organi pieni possiedono una struttura più complessa degli organi cavi. Si riconoscono: 





Lo stroma è un reticolo con funzione di supporto meccanico, in cui sono presenti i vasi sanguigni e linfatici, nervi e gli eventuali dotti escretori nell'organo. Generalmente lo stroma connettivale contiene una quantità variabile di fibre elastiche e di scendere muscolari lisce. Il parenchima, formato da un tessuto predominante di natura epiteliale o linfoide. In alcuni organi tieni, come fegato e milza, vi è abbondante impalcatura di fibre reticolari attorno alle cellule del parenchima. Una capsula di tessuto connettivo denso che circonda l'organo e da cui originano dei setti che si portano in profondità nel parenchima e lo suddividono in lobi, suddivisi a loro volta in lobuli, costituendo così lo stroma. L'ilo, una regione attraverso la quale passano vasi, nervi e condotti escretori, individuabile a livello della capsula.

REGIONI E PUNTI DI REPERE Gli organi all’interno del corpo sono strettamente ravvicinati e sono alloggiati in tre grand cavità completamente chiuse, cioè non comunicanti con l’esterno: la cavità cranica, la cavità toracica e la cavità addominopelvica (comunica con l’esterno solo nella donna). I piani e gli assi corporei consentono di suddividere il corpo umano in regioni, sulla superficie delle quali vengono indicati dei punti di repere, cioè dei punti di riferimento che permettono di individuare velocemente ed esattamente la parte oggetto del discorso e i cui nomi dipendono proprio dalla regione considerata e da formazioni ossee/muscolari lì presenti. La prima suddivisione che si può fare è dividere il corpo umano in ampie regioni cioè:     3

Testa: neurocranio (contiene buona parte del sistema nervoso) e splancnocranio (cranio viscerale dato che qui si aprono il sistema respiratorio e digerente). Tronco: collo, torace, addome, pelvi e peritoneo. Arto superiore: spalla, braccio, gomito, avambraccio e mano. Arto inferiore: anca, coscia, ginocchio, gamba e piede.

ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI VISCERALI Il termine “viscere” si riferisce agli organi che sono accolti entro le cavità della testa e del tronco. La maggior parte dei visceri occupa cavità sierose o logge connettivali, cioè degli spazi nettamente delineati da membrane sierose o da lamine connettivali: 





I visceri accolti in cavità sierose (intrapleurici o intraperitoneali) sono mobili. La fissità è garantita da delle lamine peritoneali doppie che, dalla superficie del viscere, si attaccano ad altri visceri o alle pareti addominali. I visceri accolti in logge connettivali hanno mobilità ridotta. La fissità è garantita dall’aderenza alla parete della loggia stessa o da legamenti fibrosi, detti inserzioni, che legano la parete del viscere alla parete della loggia. Per i visceri sia rivestiti dal peritoneo che contenuti in una loggia connettivale, la fissità è garantita da entrambi i metodi (utero).

TESTA LIMITI

ORGANIZZAZIONE GENERALE

COLLO LIMITI

ORGANIZZAZIONE GENERALE

FASCE

LOGGE

TORACE Il torace è quella porzione del tronco, compresa tra il collo e l’addome, che da attacco agli arti superiori. LIMITI Nel torace si identificano: 

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Una parete toracica: i limiti della parete toracica sono la linea cervicotoracica (la separa dal collo) e la linea toracoaddominale (la separa dall’addome), che inizia alla base del processo xifoideo dello sterno, segue da ciascun lato l’arco costale e il margine inferiore dell’ultima costa, per poi raggiungere il processo spinoso della dodicesima vertebra toracica (T12). Inoltre, si possono identificare le linee toracoappendicolari (la



separa dall’ascella e quindi dagli arti superiori) disegnate sulle linee ascellari anteriori e posteriori, passanti mediante l’articolazione glenomerale o articolazione della spalla. Una cavità toracica: i limiti della cavità toracica sono le fosse sopraclavicolari con le cupole pleuriche e gli apici polmonari in alto (sopra la linea cervicotoracica) e la cupola diaframmatica in basso (sopra la linea toracoaddominale). Per questo, alcuni visceri addominali sono situati in una zona che appartiene al torace.

ORGANIZZAZIONE GENERALE LA PARETE TORACICA è costituita da ossa, muscoli e scheletro osseo (la gabbia toracica). LA CAVITÀ TORACICA è lo spazio delimitato dalla parete toracica rivestito di parti molli. In alto comunica con gli spazi connettivali del collo attraverso l'apertura superiore del torace e in basso è chiusa dal muscolo diaframma. Viene scomposta in tre regioni: 



Due logge pleuropolmonari destra e sinistra: sono due spazi pari e simmetrici contenenti i polmoni, avvolti dalle sierose pleuriche e delimitate medialmente dal mediastino, inferiormente la diaframma e lateralmente dalle coste dei muscoli intercostali. Il mediastino: è uno spazio impari e mediano limitato inferiormente dal diaframma, lateralmente dalla parte mediastinica della pleura parietale anteriormente dallo sterno e posteriormente dalla porzione toracica della colonna vertebrale. Esso può essere diviso ulteriormente utilizzando un piano orizzontale passante per l’angolo sternale che raggiunge il disco tra la quarta e la quinta vertebra toracica in: o Mediastino superiore. o Mediastino inferiore. Il mediastino inferiore viene ulteriormente suddiviso dal pericardio in:  Mediastino anteriore (tra lo sterno e la parte anteriore del pericardio).  Mediastino medio (pericardio e il suo contenuto).  Mediastino posteriore (tra la parte posteriore del pericardio e la colonna vertebrale).

ADDOME L’addome si dispone tra il torace e la pelvi, e ha forma di un cilindro appiattito in senso anteroposteriore. È costituito da una parete muscoloaponeurotica e da una cavità. LIMITI L’addome è delimitato in alto dalla linea toracoaddominale e in basso dalla linea addominopelvica, che inizia dal margine superiore della sinfisi pubica, segue la piega inguinale raggiungendo la spina iliaca anteriore superiore, prosegue lungo la cresta iliaca e raggiunge infine l’apice del processo spinoso della quinta vertebra lombare. 



La parete addominale è costituita superiormente dal diaframma, anteriormente e lateralmente dai muscoli retti, obliqui interni ed esterni e trasversi dell’addome, inferiormente dal diaframma pelvico e posteriormente dalla colonna vertebrale lombare (muscoli propri del dorso contenuti nelle docce vertebrali e muscoli quadrato dei lombi e ileopsoas, con le rispettive fasce). Delimita la cavità addominale. La cavità addominale si estende dalla faccia inferiore del diaframma all’apertura superiore della pelvi ossea, definita da una linea che parte dal promontorio dell’osso sacro, passa per la linea arcata dell’ileo e la linea pettinea del pube, e raggiunge il margine superiore della sinfisi pubica. In basso, la cavità addominale continua nella cavità pelvica, e il complesso viene così definito cavità addominopelvica.

I limiti della parete e della cavità addominale non coincidono, in quanto la cavità si estende in alto fin sotto la parete toracica.

ORGANIZZAZIONE GENERALE 5

PARETE ADDOMINALE. È costituita da strutture aponeurotiche e muscolari a strati, che sono in due regioni superficiali, la regione anterolaterale (costituita prevalentemente da formazione muscolari e fasciali) e la regione vertebrale lombare (costituzione prevalentemente muscolo-scheletrica; parte della regione mediana posteriore del tronco). È possibile operare una suddivisione tracciando due linee orizzontali e due linee verticali:  

Le due linee verticali sono le linee emiclaverari, che passano per il punto di mezzo della clavicola. Le due linee orizzontali sono la linea sottocostale (quella superiore), che unisce i punti più bassi degli archi costali, e la linea bisiliaca (quella inferiore), che unisce le due spine iliache anteriori superiori.

Così si individuano nove regioni: o o

Tre regioni impari e mediane denominate, dall'alto in basso, epigastrio, mesogastrio (che comprende la regione ombelicale) e ipogastrio (che comprende la regione pubica). Tre pari laterali, denominate ipocondrio, fianco e regione inguinale.

CAVITÀ ADDOMINALE.

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