Osservazione - Riassunto Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e d\'intervento PDF

Title Osservazione - Riassunto Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e d\'intervento
Author Paolo Sottile
Course Psicologia della disabilità e dell'integrazione
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

METODO DELL’OSSERVAZIONE

L’osservazione è il metodo più funzionale per rilevare comportamenti e modi di essere di un bambino nella misura e nella fase dello sviluppo che può corrispondere all’infanzia e ad altre fasi della traiettoria di sviluppo atipico.
L'osservazione è un meto...


Description

METODO DELL’OSSERVAZIONE L’osservazione è il metodo più funzionale per rilevare comportamenti e modi di essere di un bambino nella misura e nella fase dello sviluppo che può corrispondere all’infanzia e ad altre fasi della traiettoria di sviluppo atipico. L'osservazione è un metodo da privilegiare, perché in molti casi di atipicità dello sviluppo in cui la gestione del linguaggio presenta delle compromissioni è proprio l'osservazione che ci dà la possibilità di avere delle informazioni sul bambino che non sono rilevabili con altri sistemi. CONDIZIONE OSSERVATIVA   

è trasversale a qualsiasi tipo di intervento; l’osservazione che scatta è immediata quindi i dati che attengo non sono sempre certi e attendibili; non ho certezza e non ho attendibilità di quello che io sto rilevando.

SITUAZIONE OSSERVATIVA  

se predispongo un piano osservazione in funzione di alcuni criteri, i dati che ottengo sono attendibili; è orientata da intenzionalità, progettualità e criteri di congruenza e coerenza.

È un metodo che viene accusato di essere troppo soggettivo. È l'osservazione che chiama la soggettività dell'insegnante, e non il metodo dell'osservazione. Quando possiamo parlare di metodo dell'osservazione?

1. 2.

Avere un modello di lettura del fenomeno che si vuole osservare. (esempio: voglio

osservare l'attenzione);

Nel definire il percorso di osservazione, devo avere chiaro che ci sono una serie di

elementi che la caratterizzano; Relazione tra il sistema osservante e il sistema osservato. È fondata su una struttura epistemologica. Ha una struttura che considera l'osservazione in un modo o in un altro. Epistemologia dell'osservazione significa che io che mi accingo a predisporre un percorso di osservazione, ho presente dentro di me delle cose mie. L’osservazione deve essere intenzionale e orientata da un modello. L'osservazione come metodo scientifico è: -fondata su una struttura epistemologica; -intenzionale; -orientata da un modello;

-progettata e programmata; -soggetta a controllo (i dati ottenuti diventano oggetto di discussione insieme a figure professionali; -realizzata da persone adeguatamente formate; -guidata da criteri di coerenza e congruenza;

Rigore metodologico:

Coerenza Tra due elementi non appartenenti allo stesso piano e parallelamente sovrapponibili

Congruenza Tra due elementi appartenenti ad uno stesso piano e sovrapponibili

tra

Modello

progetto

strumento

interpretazione

L’approccio operativo dell’osservazione Le funzioni dell'osservazione: 1. Esplorativa: non so niente di quell’area/ambito e devo esplorare per avere informazioni; 2. Conoscitiva: ho già delle informazioni di quell’area/ambito che voglio esplorare ma ne desidero altre; 3. Dimostrativa: uso l'osservazione per andare a dimostrare una tesi; 4. Modellizzante: è una funzione che l'osservazione assume per crearsi uno schema di riferimento che può tornare utile in un'altra situazione. Mi “modellizzo” in modo da poter fare l'osservazione. La prospettiva è un setaccio mentale, un'azione che ci fa vedere le cose che vogliamo vedere secondo una tipologia di approccio della mente. Le possibili prospettive: 1. Euristica: Osserva il bambino per cogliere elementi di novità nel suo profilo di funzionamento (diventare ricercatori, quindi per es. lavorare secondo ipotesi, considerazione); 2. Di valutazione: (assumere un atteggiamento che perviene a giudizi);

3. Formativa: Osserva tutto ciò che il bambino fa in termini di formazione (assumere un atteggiamento mentale proteso verso il valore di cambiamento dei comportamenti osservati); 4. Descrizione: guardo con logica descrittiva.

Le possibili modalità: 1. Distaccata: non interagisce sull'attività, lascio che l'attività scorra senza intervenire minimamente; 2. Partecipante: interagisce intenzionalmente con l'attività ma è la più difficile perché mentre partecipi devi osservare; 3. Critica: pone domande retoriche o riflessioni ad alta voce ma non aspettiamo risposte. Critica perché vuole mettere in crisi il sistema; Ogni di osservazione a uno scopo: L’osservazione è sempre orientata a una meta politico-sociale (di qualità della vita) OBIETTIVO: metà legata ad un'azione o a un'attività. FINALITA’: coinvolgimento di tanti obiettivi. Fare osservazione significa acquisire la capacità di definire questa progettualità e poi di metterle in campo. PROGETTO OSSERVATIVO Consente di poter individuare e tratteggiare gli elementi che caratterizzano l'idea generale del percorso osservativo attraverso specifiche scelte dettate da specifici indicatori:             

motivazione dell'osservazione; fine dell'osservazione; definizione del team dell'osservazione (quali competenze); area dell'osservazione, con relativi fattori e indicatori; modello di riferimento per la lettura dell’area; funzione dell’osservazione; ipotesi progettuale; contesto; individuazione di tipologie di strumenti; approcci con funzioni, prospettive e modalità; dimensione temporale; ipotesi di ridefinizione: quali correttivi; valutazione

DISPOSITIVO OSSERVATIVO Il dispositivo rappresenta il piano d’azione che si è individuato per poter “agire” nel progetto:

        

Obiettivo; Ipotesi di lavoro; Recupero area con pattern comportamentali fino ai descrittori; Indicazioni di specifici strumenti; Individuazione tempo-fase osservativo; Indicazione delle unità osservative e della durata; Procedure; Verifica e valutazione; Indicazioni di correttivi secondo un’ottica proattiva

Tecniche narrative… Da poter utilizzare secondo continuità temporale IL DIARIO

Self-report

diario

orientato

Diario di bordo

Specimen-record

Si tratta di una tecnica di osservazione narrativa, retrospettiva che consiste nel narrare in maniera dettagliata e semplice, giorno per giorno, nel linguaggio abitualmente utilizzato, e la successione di comportamenti e/o attività. Tali testi narrativi sono introspettivi, in quanto l’annotazione è affidata alla percezione, alla selettività e alla memoria dell’osservatore. Tra le tipologie di diari che si ritiene possano essere utilizzati in Psicologia pediatrica, vanno considerati: Diario

Diari comprensivi: si propongono di annotare tutto quello che di nuovo appare nel sistema osservato

Diari biografici: descrizione e interpretazione della storia naturale del sistema osservato

Diari topologici: si limitano a registrare modificazioni relative ad alcuni aspetti parziali del sistema osservato

Diari autobiografici: presuppongono una identificazione tra sistema osservante e sistema osservato

Il diario di bordo Si tratta di una tecnica di osservazione che comporta l’annotazione/narrazione non solo di comportamenti e/o attività manifeste e realizzate, ma anche di una molteplicità di informazioni riguardanti le intenzioni che guidano lo psicologo pediatrico che compila, la giustificazione di questa, le attività previste, le circostanze, la situazione e i suoi effetti, le difficoltà incontrate, le interpretazioni date agli avvenimenti, le reazioni di fronte al comportamento degli altri, le decisioni d’azione. Devono essere rispettati determinati requisiti:  Esatta indicazione del tempo e dello spazio in cui avvengono le attività che vi sono descritte e i loro effetti;  Analisi personale del proprio vissuto, dei bisogni e delle aspettative, delle costrizioni e delle risorse. Lo specimen-record Si tratta di una procedura articolata e flessibile di raccolta di informazioni che riproducono dettagliatamente il comportamento nella sua sequenzialità, secondo specifici indicatori, così come si manifesta nel contesto naturale e in condizioni di tempo e spazio ben definiti. L’osservatore introduce una limitazione temporale, spaziale o situazionale e osserva, registra, descrive ciò che accade in contemporanea. Questo strumento descrive minuziosamente, per tutto il periodo, i comportamenti di riferimento degli indicatori previsti in modo da avere un modello rappresentativo di questi, della situazione in cui vengono messi in atto, dei possibili rapporti tra questi comportamenti e quelli che li precedono e che li seguono in uno specifico contesto ambientale. Self-report orientato Si tratta di una procedura di raccolta di informazioni molto simile allo specimen – record, in quanto anche in questo caso esiste un riferimento per la notazione costituito da però da un unico indicatore. Il comportamento viene annotato nella sua sequenzialità, così come si manifesta nel contesto naturale e in condizioni di tempo e spazio ben definiti. L’osservatore, anche qui, introduce una limitazione temporale, spaziale o situazionale. OSSERVA – REGISTRA – NARRA quel che accade in contemporanea. Nel diario self-report il comportamento viene registrato in maniera meno dettagliata rispetto allo specimen-record, in quanto l’indicatore di riferimento che orienta l’osservazione e delimita il campo di indagine definendo il sistema osservato è molto ampio e non presuppone categorie comportamentali specifiche.

Tecnica degli eventi critici

Si tratta di una tecnica di osservazione che assume diverse funzioni. Si inserisce dentro la prospettiva descrittiva in quanto l’attenzione vien concentrata su specifici eventi/azioni che si svolgono all’interno di determinate situazioni e che vengono ritenute significative rispetto all’oggetto fenomeno osservato, e anche in funzione del modello di lettura di questo assunto. Consiste nell’annotare il più rapidamente possibile, quasi simultaneamente, degli episodi critici, nel senso di significati rispetto all’area che vogliamo osservare, e quindi, le parole significative che sono state pronunciate o le azioni/eventi rilevanti che si sono svolte nelle situazioni concerete e che coinvolgono il soggetto osservato; si devono riportare solo i fatti e non opinioni o giudizi. Tali resoconti vengono redatti contemporaneamente alla seduta osservativa, non sono introspettivi, anche se la scelta dell’episodio può essere connotata dalla soggettività del ricercatore, essa viene definita comunque dall’obiettivo dell’indagine dell’area che si vuole osservare.

Tecniche descrittive…

Check-list

Catalogo

Q-sort

Base-line

LA CHECK-LIST Si tratta di liste di macro-comportamenti attesi, più o meno rigorosamente definiti, che vengono rilevati (checked) all’interno di intervalli, temporali predefiniti da osservatori che sono stati sottoposti a training specifico. A un intervallo di osservazione segue un tempo necessario per annotare il verificarsi dei singoli comportamenti accaduti durante l’intervallo di osservazione. Sarà cura dell’osservatore formulare la check list nella maniera più completa possibile comprendendo tutti i comportamenti che possono manifestarsi in quella determinata situazione e per l’area individuata. Sono solitamente utilizzate per registrare «dal vivo» il comportamento dei soggetti studiati, ma possono diventare schemi di codifica dei dati registrati con altri strumenti. Nella costruzione della CHECK-LIST si deve tenere conto di 5 parametri fondamentali:

1. Frequenza con cui il comportamento viene osservato. Lunghezza del tempo di osservazione rispetto al tempo di registrazione. 2. Quantità del tempo totale di osservazione. Tempo totale di registrazione del comportamento, e, quindi, tempo d’uso della check-list. 3. Numero di codici di osservazione. Ampiezza della check-list. 4. Grado di omogeneità delle categorie osservative (macro categoria). 5. Grado di strutturazione della situazione osservativa. (definito dal campo di indagine – manipolazione o meno delle variabili all’interno del sistema osservato se si vogliono osservare specifici comportamenti). IL CATALOGO Si tratta di una tecnica di codificazione. Tale tecnica prevede la struttura portante del catalogo come elenco di tutti quei microcomportamenti che danno vita alle performances che operazionalizzano gli indicatori di uno specifico pattern comportamentale (es. il protagonismo nella stanza di degenza, in condizioni di lungo degenza). L’individuazione del pattern, per altro, si sviluppa da un processo di differenziazione progressiva che consente l’individuazione di un’area, per esempio lo sviluppo di un pattern comportamentale (es. competenza genitoriale), di indicatori (coping, caregiving,…), e quindi di un par comportamentale (es. utilizzare un’intonazione adeguata, ecc.). Sono previste più sul singolo soggetto, attraverso le unità osservative che consentono di individuare specifici inventari, per stilare un repertorio. Il catalogo si applica più volte in situazioni e contesti prestabiliti per individuare stabilità e sviluppo di un pattern comportamentale attraverso la rilevazione di un numero progressivo di microcomportamenti. Ogni singola applicazione ci fornisce un inventario (insieme di performances) corrispondente all’insieme dei micro-comportamenti rilevati. L’insieme degli inventari costituirà il repertorio del soggetto rispetto ai pattern comportamentali in oggetto e consentirà di monitorare incremento e decremento dei micro-comportamenti, orientando la conoscenza di quei pattern comportamentali che, nel repertorio caratterizzeranno il soggetto. La struttura dell’inventario si fonda su: 1. Identificazione del dato di realtà comportamentale (rilevazione del singolo micro-comportamento) 2. Ridondanza (rilevazione della ripetitività dei segmenti comportamentali che costruiranno lo stato comportamentale) 3. Contestualità (rapporto diretto con il catalogo) 4. Individualità (riferimento a uno specifico soggetto attraverso i dati – micro-comportamenti rilevati relativi al singolo soggetto) 5. Circolarità (relazione con il catalogo e il repertorio, che consente di orientare e di essere orientato da questi prodotti)

L’inventario si articola in quei descrittori che, all’interno del catalogo, sono stati rilevati di volta in volta, nelle diverse situazioni di applicazione del catalogo. L’insieme degli inventari costituisce il repertorio che corrisponde al profilo globale definito da stati comportamentali che danno una caratterizzazione del pattern di riferimento. Tale profilo risulta costruito attraverso il percorso che va dal catalogo agli inventari, e il rapporto circolare che esiste tra questi e il primo. BASE-LINE Si tratta di una tecnica di osservazione che viene utilizzata in un periodo iniziale di osservazione, definito come fase iniziale di base, e in un periodo finale (prima/dopo il trattamento/intervento) in maniera tale da offrire informazioni sul livello di comportamento, prima che inizi un intervento e sulla dimensione del problema per descrivere il livello di prestazione esistente. Ha la funzione d’individuare una linea di base rispetto alle macro-categorie, controllando in itinere l’andamento del processo e i risultati; tale tecnica si struttura come tabella di contingenza o tabella a doppia entrata:

Tempo 1 Comportamento Tempo 2

L’osservazione ha il compito di registrare una frequenza, ogni qual volta si verifica l’azione corrispondente, nella cella formata dall’incrocio tra situazione ed esiti....


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