Palazzo della memoria e conversione fonetica PDF

Title Palazzo della memoria e conversione fonetica
Author Andrea falcone
Course Economia
Institution Sapienza - Università di Roma
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ecoooooooooooooooooooooooonomia...


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PALAZO DELLA MEMORIA E’ molto importante che: - Li individui esattamente. Nella tua stanza infatti ci saranno sicuramente ben più di dieci oggetti - L’ordine con cui compaiono uno dopo l’altro sia chiaro e non lasci spazio a confusioni. Stanza con loci mnemonici La tua stanza è ideale per creare il tuo primo piccolo palazzo della memoria. Si tratta infatti di un ambiente che conosci perfettamente e in cui è facile individuare 10 o più “luoghi” ben distinti l’uno dall’altro

Ora, guarda i nomi e l’ordine dei dodici nervi cranici qui di seguito: Ricordare i nervi cranici.

Una bella immagine dell’origine encefalica dei nervi cranici, in omaggio ai futuri colleghi medici.

Anche leggendoli diverse volte farai fatica sia a ricordarli tutti sia, sopratutto, a ricordarli in ordine (cosa che invece viene invariabilmente pretesa in qualunque esame di neuro-anatomia). E’ normale: la nostra memoria di breve termine è molto limitata, sia nel tempo che nella quantità. Per questo possiamo ricordare poche cose e per poco tempo, almeno fino a quando non le abbiamo passate nella memoria di lungo termine. Soprattutto per certi tipi di informazioni questo passaggio richiede normalmente molte ripetizioni. Con la tecnica del palazzo della memoria invece, per ogni informazione crei una immagine di breve termine che leghi alla immagine di lungo termine, e in questa maniera la rendi subito più facile da ricordare. Un piccolo esempio di come funziona il palazzo mentale Poco fa hai costruito un (micro) palazzo della memoria di dodici loci all’interno della tua stanza per

ricordare ciascun nervo cranico. Mettiamo che il primo di questi loci sia il letto. Si tratta di una immagine che conosci benissimo e che è scolpita graniticamente nella tua memoria. Ecco che d’improvviso, sul letto, compare un enorme naso ….

Non è difficile a quel punto ricordare che al primo locus, il letto, si trova il primo nervo cranico, rappresentato da un grande Naso. E, da questo, risalirne al nome: nervo olfattorio. Mettiamo poi che il secondo Locus sia il comodino a lato del letto. Apri un cassetto e ci trovi dentro un omino con un camice bianco che cerca di venderti degli occhiali -> Ecco l’immagine che ti ricorda il nervo ottico… Nota: se conosci qualcuno che fa l’ottico, utilizzalo! Più l’immagine è vicina a qualcosa di concreto che conosci, meglio è. L’ottico nel tuo cassetto combina così due benefici che la rendono memorabile: è concreto – perchè lo conosci – ed è assurdo – perchè sta nel tuo cassetto!

E così via, un locus dopo l’altro, un nervo dopo l’altro. Un esempio di palazzo della memoria per giurisprudenza Vediamolo con un esempio semplice. Diciamo che tu debba ricordare gli articoli della costituzione, e scegliamone qualcuno a caso. .

Per un articolo come il numero 6: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” Potresti immaginare una lingua piccolissima nel sesto locus del tuo palazzo, per esempio la finestra della tua stanza.

Per l’articolo 10, che parla del diritto d’asilo e del trattamento per gli stranieri, potresti proprio legare l’immagine di un asilo al decimo locus del tuo palazzo, per esempio la lampada sulla tua scrivania. E così via. Superata la difficoltà di trovare immagini adeguate, memorizzare l’argomento principale di ciascuno dei 139 articoli della nostra costituzione diventa una questione di poche ore. Certo, non saprai l’articolo parola per parola; ma avrai già fatto un enorme passo avanti, risparmiandoti ore e ore di studio. Per i codici il discorso non cambia nella sostanza. Però, oltre al palazzo, puoi usare la tecnica della conversione fonetica, in particolare quando i numeri degli articoli si moltiplicano. Grazie ad essa, invece dei loci, userai le immagini / numero che identificano l’articolo (lo so, sembra complicato a dirlo) Che risultati puoi ottenere con un buon palazzo mentale Per farti un esempio su qualcosa di piccolo e che abbiamo appena visto, un mnemonista allenato può imparare nomi e ordine dei 12 nervi cranici qui sopra anche in meno di un minuto e ricordarli perfettamente anche dopo una settimana. Quando un normale studente di medicina ci mette almeno 5 volte tanto e dopo una settimana se ne è sicuramente dimenticato un pezzo. La cosa notevole poi è che siccome le varie informazioni non sono legate fra di loro ma sono legate ciascuna a un locus: – E’ davvero facile ripeterle sia in un senso che nell’altro. E quindi, per esempio, partire dal primo nervo cranico e recitare in ordine crescente gli altri 11. O partire dall’ultimo e recitare gli altri 11 in ordine decrescente. Come Pico della Mirandola con la Divina Commedia. – Se per caso dimentichi una informazione, questo non ha alcuna influenza sulle altre. Ovvero, se per esempio non ricordi il quarto nervo, potrai comunque ricordare il quinto, il sesto e così via. Quando invece impariamo “a filastrocca”, se ci blocchiamo in un punto anche tutto il resto non lo ricordiamo.

Alcune tecniche di memoria funzionano come gli anelli di una catena. Se se ne rompe uno – ovvero dimentichi una informazione – non puoi ricordare nulla del resto. Col palazzo della memoria questo non succede: se non ricordi il contenuto di un locus, potrai sempre riprendere dal successivo. – E’ possibile ricordare a comando qualunque posizione. Se per esempio quindi ti chiedono “qual è il settimo nervo cranico”, te ne vai con la mente al settimo locus, vedi l’immagine associata, ed ecco che sei in grado di rispondere facilmente. Naturalmente poi, se hai fatto molto esercizio (e alla fine dell’articolo ti spiegherò come cominciare a esercitarti), puoi studiarci non solo qualche elenco e nozione, ma interi libri. La chiave per ottenere una performance di questo tipo sta nelle due parole “molto esercizio”. Hai bisogno infatti di imparare a risolvere tre problemi non banali: 1.Come costruire un palazzo di dimensioni adeguate 2.Come trasformare le informazioni in immagini efficaci 3.Quali informazioni trasformare in immagini e quali no Non sapere come risolvere in maniera adeguata questi tre problemi condiziona l’utilizzo che puoi fare del palazzo. Questo non lo rende inutile: puoi anche usarlo in maniera più immediata, anche se ovviamente con delle limitazioni. Ma solo chi impara a risolvere i tre problemi di cui sopra può davvero utilizzarlo per memorizzare tutto. Le dimensioni del palazzo della memoria Tutti – io stesso solo poche righe fa – nel parlare del palazzo mentale facciamo esempi come quello della tua stanza con il letto, il comodino, la lampada, il termosifone, e via dicendo. Ora, va benissimo per spiegare le basi.

Ma è chiaro che, con la tua stanza, non ci prendi mica una laurea. Anzi, non ci fai manco un esame e probabilmente neanche un capitolo di un libro. La prima difficoltà che tutti incontrano nell’usare il palazzo della memoria è quella di come costruirne di abbastanza grandi. Per farlo devi diventare molto bravo in una tecnica che si chiama “segmentazione” e che consiste nel suddividere tutto quello che puoi in elementi più piccoli. Per esempio, il letto di cui abbiamo parlato sopra potresti dividerlo in testiera, cuscino, bambolotto, lenzuolo, piedi. Segmentazione memorizzazione

Con la segmentazione, ogni locus è serbatoio per altri sub-loci, diventando un vero e proprio micropalazzo della memoria. E così, da un unico locus, ne hai ottenuti altri 5, che possiamo chiamare SUB-LOCI, o SL. E poi da questi 5, associando 5 immagini random a ciascuno, ne puoi ottenere altri 25. E magari, segmentando ciascuna di esse ulteriormente, puoi aggiungere alla tua struttura altri 125 loci … tutti dipendenti dal primo locus, il tuo letto. In questa maniera, per una frase come quella che segue, può bastarti un solo locus, o anche meno. “Quel ramo del lago di como che volge a Mezzogiorno, fra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, secondo lo sporgere e il rientrare di quelli, vien, tutto a un tratto, a restringersi e a prendere corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra e una ampia costiera sulla sinistra!” Ti suona? E’ l’inizio del primo capitolo dei Promessi Sposi e sta tutto memorizzato sull’ immagine mentale della serratura della porta di casa mia, grazie alla tecnica della segmentazione. Se per memorizzarlo avessi utilizzato dei loci “interi”, avrei esaurito mezzo casa. Invece, segmentando, mi è bastato molto meno spazio. E questo, oltre a fare da esempio per questo primo problema, ci introduce al successivo di cui ti voglio parlare… Trasformare le informazioni in immagini “Ramo, Lago, Mezzogiorno, Catene, Monti”. Prova a creare, per ciascuna di queste parole, una immagine mentale. Poi, su un piccolo percorso di Loci che già conosci, vai a inserire ognuna di quelle immagini. Una volta che lo hai fatto, non dovrebbe essere difficile poter ricordare più o meno senza errori l’incipit del capitolo I dei Promessi Sposi. Magari non alla prima ripetizione, ma comunque molto rapidamente. Ogni immagine infatti fa da indizio per un pezzo di testo. Esempio loci

Tutti cominciano così: per ogni info da ricordare si crea una semplice immagine che la ricordi e poi si sistema ogni immagine in un Locus. E’ un’ottima maniera di spiegare il palazzo della memoria ed è un’ottima maniera per iniziare a esercitarci. Da un punto di vista pratico però, puoi farci poco di più che imparare la lista della spesa o i nervi cranici. Se però vuoi imparare l’intero capitolo le cose si fanno problematiche perché dovrai produrre una quantità di immagini e quindi di loci e subloci davvero mostruosa. A meno che non impari a condensare tante informazioni in un’unica immagine che metterai su un unico locus o sublocus. E allora sì che le cose funzionano! Se tu per esempio sei in grado di vedere nella tua mente un ramo in mezzo al lago puntato verso il sole e tenuto in bocca dall’ex presidente Monti in catene, ecco che con un’unica immagine ti è facile partire a recitare “Quel ramo del etc etc”. Farlo, nuovamente, non è facile e richiede parecchio esercizio, ma il risultato poi può essere notevole. Con un vantaggio: le immagini di un ramo, di un lago, di delle catene, prese singolarmente non sono particolarmente memorabili. Sono oggetti banali, e per essere ricordati devi renderli molto realistici e dettagliati nella tua mente. Invece un’immagine assurda, stupida e complessa come “Monti in catene nel lago che tiene in bocca un ramo puntato verso il sole” ha la caratteristica, una volta che te la sei pensata per bene, di essere davvero memorabile. Come un carro di latta sulla strada di un cavernicolo. Certo, se si tratta di imparare solo qualche riga e solo per un breve tempo, usare il palazzo della memoria può non servire; fai probabilmente prima a ripeterla un po’ di volte. Ma quando la riga diventa una pagina intera o addirittura un capitolo, solo un buon palazzo della memoria ti può permettere di memorizzare in tempi ragionevoli. Le informazioni da mettere nel tuo palazzo mentale

Questo problema è il più interessante di tutti perchè in realtà non riguarda solo il palazzo della memoria, ma la memorizzazione e l’apprendimento in generale. Decidere cosa trasformare in immagine e cosa no è infatti una semplice variante del problema di decidere che cosa vuoi memorizzare intenzionalmente e che cosa no. Vediamo insieme un breve testo: “La trachea è un organo impari, mediano che si estende da C6 fino alla sua biforcazione a livello di T4/T5. È un organo che possiede un andamento sinuoso in quanto si sposta verso destra per il passaggio dell’aorta. A livello della regione cervicale ha una distanza dalla cute di 18 mm, nella regione toracica di 45 mm,nel punto della biforcazione 7cm. ” Il tipico testo di anatomia da ricordare, e neanche dei più complessi. Per quali delle tante informazioni che contiene costruiresti una immagine mentale? Non è facile da decidere, perché ogni locus che occupi e ogni immagine che crei hanno un costo in termini di tempo ed energie che utilizzi. La stessa cosa, d’altro canto, capita con la frase dei promessi sposi che abbiamo appena visto. Esercizio palazzo mentale

Di 17 parole, alla fine solo 5 – quelle in rosso – sono memorizzate intenzionalmente nella immagine mnemonica che andrà nel palazzo … Basteranno per ricordare con precisione anche le altre 12? Questo tipo di decisione è fondamentale, ed alla fine è molto simile alla domanda che sempre ci dovremmo fare quando impariamo. Fino a che livello di dettaglio devo arrivare? Per esperienza so che tutti, ma proprio tutti, quando cominciano ad usare il palazzo della memoria cercano di trasformare in immagini troppe informazioni. Questo accade perchè: - Siamo allo stesso tempo insicuri di noi stessi e perfezionisti - Abbiamo scarsa fiducia nella nostra memoria normale - Non vogliamo fare lo sforzo di capire quali sono i concetti e le informazioni chiave. Quando inizi a usare il palazzo mentale dunque, la prima cosa che devi forzarti a fare è usarlo il meno possibile. Meglio memorizzare qualche info in meno e poi eventualmente ampliare il tuo palazzo in un secondo giro di memorizzazione che non sfiancarsi a ricordare roba che non serve o che ricorderesti comunque, anche senza palazzo. A questo proposito tra l’altro, non è affatto detto che esso ti serva sempre …. Quando NON usare il palazzo della memoria Il palazzo della memoria è stato da sempre utilizzato soprattutto per imparare i discorsi, perché in un discorso non solo devi sapere cosa dirai, ma lo devi sapere in ordine. Ma se le cose che devi imparare non le devi sapere in ordine, ma solo sapere e basta, perché darti la pena di costruire un palazzo della memoria? Ritorniamo nuovamente alla frase sulla trachea: “La trachea è un organo impari, mediano che si estende da C6 fino alla sua biforcazione a livello di

T4/T5. È un organo che possiede un andamento sinuoso in quanto si sposta verso destra per il passaggio dell’aorta. A livello della regione cervicale ha una distanza dalla cute di 18 mm, nella regione toracica di 45 mm,nel punto della biforcazione 7cm”. Per sapere dunque, per esempio, che a livello della regione cervicale la distanza cute / trachea è 18 mm, doveva percorrere parte del palazzo per trovare l’informazione associata ad un locus. Dal mio punto di vista, una perdita di tempo enorme: sia perché devi costruire il palazzo sia perché devi percorrerlo per trovare l’informazione. E’ ovvio che se devi imparare a memoria i promessi sposi o qualunque altra cosa dove l’ordine conta (per esempio, i nervi cranici, di cui va saputo sia nome che numero) ti serve il palazzo. Ma se no puoi, e anzi, è più efficace, utilizzare come áncora mnemonica l’informazione stessa che devi ricordare. Sarà lei stessa un micro-palazzo mentale a cui associare ogni ulteriore informazione ad essa rilevante. Micro-palazzi della memoria e loro utilizzo Per esempio, nel testo sopra, l’informazione da ricordare è “la posizione della trachea rispetto alla colonna vertebrale e alla superficie del corpo”. Crea allora, semplicemente, una immagine della colonna vertebrale e della trachea insieme! E utilizza quella come base per associare le informazioni. E’ per questa ragione che chiamo questo tipo di immagini “IMMAGINI BASE”: Per esempio, visto che la trachea è descritta come “sinuosa”, immagina un serpentello infilato giusto davanti alla tua schiena (a rappresentare la domanda “posizione della trachea rispetto a colonna e cute”). Esso sarà l’ IMMAGINE BASE e rappresenterà per te l’essenza dell’ informazione che devi ricordare, che è la posizione della trachea rispetto a colonna e cute. Poi segmentalo, per esempio in 5 loci: - occhi - denti - lingua - pelle - coda E associa a ciascuno di questi segmenti le varie sotto-informazioni che vuoi ricordare (Ci sono parecchi numeri in quella frase, quindi per farlo dovrai conoscere anche la tecnica della conversione fonetica ). A quel punto, per ricordare le informazioni che ti servono, non dovrai più andarle a cercare sul tuo letto, sul termosifone, sul balcone del vicino o su qualunque altro elemento del percorso che ti sei costruito. Essa saranno invece auto-contenute all’interno della immagine base che rappresenta la domanda a cui esse rispondono. Facciamo un esempio con un altro tipo di materia, immaginando che tu debba stuidare Karl Marx, a partire dalla biografia: “Marx nacque il 5 maggio 1818 a Treviri, allora provincia prussiana del Granduccato del Basso reno e oggi parte della Renania-Palatinato, da un’agiata famiglia ebraica aschenazita, terzogenito dei nove figli del facoltoso avvocato tedesco Herschel Meier Halevi Marx (1777-1838) e di Henriette Pressburg (1788-1863), una donna olandese originaria di Nimega”

Nuovamente, un bel po’ di informazioni in poche righe. A voler studiare Marx col palazzo della memoria, ecco che prima ancora di iniziare devi essertene costruito uno bello grosso! E poi piano piano lo devi andare a riempire. Ma che senso ha? E’ molto più semplice agire come segue. Stabilire in maniera chiara di che cosa parla il paragrafo, qual è il suo tema principale. Per es. in questo caso, potrebbe essere “Le origini di Karl Marx”. Trovare una immagina che rappresenti bene questo tema principale. Per esempio, una culla con dentro la faccia di Marx. Questa sarà la IMMAGINE BASE. - Segmentare in loci l’immagine della culla e associare ad ogni locus una o più informazioni. - Eventualmente proseguire con sub-loci o altre associazioni libere se le info sono davvero tante (una associazione libera non sfrutta il meccanismo dei loci, ma è semplicemente una immagine/info che si attacca a un’altra immagine/info da cui dipende). ESEMPIO LOCI

In parte, come vedi, si agisce come per il palazzo della memoria, creando immagini che rappresentano dati/concetti e individuando dei loci in cui metterle. La grossa diversità è che l’immagine / concetto principale, in questo caso la culla, non andrai ad associarla a nessun locus di un palazzo della memoria già conosciuto. Ma sarà essa stessa un micropalazzo indipendente su cui associare altre immagini. Questo ti farà perdere un po’ del vantaggio dell’associazione breve termine / lungo termine, ma ti

farà guadagnare tanto tempo, energie e chiarezza. Oltre al fatto che, quel primo passaggio in cui decidi il “tema principale”, è molto utile sia per la comprensione del testo che per la memorizzazione tradizionale. Scegliere una buona immagine base e un buon titolo che la rappresenti sarà uno sforzo di logica e di sintesi davvero utile all’apprendimento. Cominciare a usare il Palazzo della Memoria La risposta, come puoi immaginare, è si MA…. Il primo grande MA è che, appunto, non sempre serve un palazzo della memoria. Si possono invece utilizzare, come abbiamo visto le informazioni stesse che devi ricordare come Immagini Base su cui costruire un micro-palazzo. Il secondo grande MA è che per avere grandi risultati serve parecchio esercizio Molti fanno l’errore di cercare di colpo di studiare un intero libro con il palazzo della memoria. Un errore che, come abbiamo visto, è doppio: - Non ti serve avere tutto in un palazzo - E` molto faticoso e difficile costruire palazzi di grande ampiezza Le mnemotecniche, come qualunque altra tecnica, vanno invece apprese in maniera logica e progressiva. Ecco un semplice schema per esercitarsi nel palazzo della memoria in maniera progressiva 1 – Inizia con semplici liste di parole banali. Costruisci 2-3 piccoli palazzi di 20-25 loci e li utilizzi per ricordare liste di 20-25 parole tipo banana/cane/casa/maglione e così via. Questo ti insegnerà a creare immagini dettagliate e memorabili, a imparare a non confondere l’ordine dei loci, a costruire associazioni mentali forti 2 – Passa a parole / concetti / info un po’ più impegnative. Meglio ancora se li prendi dal tuo materiale di studio reale. I dodici nervi cranici che abbiamo visto sono un buon esempio di cosa intendo. In questa maniera cominci a capire quali sono le difficoltà specifiche dell’applicare il palazzo. E magari scopri così che devi ricordare tanti numeri e quindi devi imparare la tecnica della conversione fonetica. O che hai spesso a che fare con nomenclature molto complesse e devi allora diventare abile a trasformare in immagini parole come cefalosporine, gonadotropina corionica, usucapione, e via dicendo. 3 – Impara giochetti c...


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