Pascoli PDF

Title Pascoli
Author Armando Festa
Course italiano (letteratura)
Institution Liceo (Italia)
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PASCOLI









Giovanni Pascoli è una delle figure più importanti della letteratura italiana,fu un poeta inquieto ,turbato ,allucinato ma soprattutto visionario.Egli fu un poeta decadente,ma questa denominazione in lui rispecchia una una caratteristica positiva.egli si avventura a sondare il mistero che si cela dietro le apparenze riuscendo a trovare ,in una realtà dove non troviamo rapporti organici,simbologie negli oggetti più rari e collegamenti tra persone e cose che non hanno nessuna connessione logica .Egli inoltre conferisce alle sue ossessioni un significato universale sapendo esprimere l’oscuro tumulto e le perplessità esistenziali dell’anima moderna .Questo pascoli così turbato e inquieto,ma anche innovatore,è stato posto come iniziatore della poesia del 900’,verso di lui guardarono poeti come Montale,gozzani e Pasolini.Pascoli, secondo il critico serianni ,assieme a D’annunzio è uno dei grandi eversori della lingua poetica tradizionale, attraverso un cambiamento di paradigma totale.cita  contini con pascoli si aCome la visione della realtà,le soluzioni formali della poesia pascoliana sono radicalmente innovative.La sua sintassi frantumata esprime il rifiuto di una sistemazione logica e gerarchica del mondo,il prevalere di corrispondenze segrete tra le cose.A livello lessicale troviamo una pluralità di livelli,che è una cospicua novità nella tradizionale lirica italiana,dominata dal monolinguismo di ascendenza petrarchesca.Anche la metrica,che è solo apparentemente tradizionale in realtà sperimenta soluzioni personalissime.Inoltre nelle poesie di pascoli frequente è l’uso del linguaggio analogico,che accosta in modo sorprendente realtà lontanissime ,generando una pronuncia poetica allusiva e suggestiva,che crea intorno alle parole un magico alone;così è spesso usato un procedimento caro alla poesia simbolista,la sinestesia,che consiste nell’associazione espressiva tra due parole pertinenti a due diverse sfere sensoriali. La formazione di Pascoli fu essenzialmente positivistica,ma in esso si rivela anche quella crisi della scienza che caratterizza la cultura di fine secolo,segnata dall esaurirsi del positivismo e dall’affermarsi di tendenze spiritualistiche e idealistiche.Anche in lui insorge una sfiducia nella scienza come strumento di conoscenza e di ordinamento del mondo Gli oggetti materiali hanno un rilievo fortissimo nella poesia pascoliana,ma ciò non significa affatto che vi sia in essa un'adesione di tipo veristico all’oggettività del dato: i particolari fisici,sensibili,sono filtrati attraverso la peculiare visione soggettiva del poeta e in tal modo si caricano di valenze allusive e simboliche rimandando sempre a qualcosa che è al di là di essi,all’ignoto di cui sono come messaggi misteriosi e affascinanti.Il mondo per pascoli viene visto attraverso il velo del sogno e perde ogni consistenza oggettiva.La sfera dell’io si confonde con quella della realtà oggettiva e le cose acquistano una fisionomia antropomorfizzata caricandosi di significati umani come nella poesia: “Il grido dei puffini dell’adriatico” Da questa visione del mondo scaturisce con perfetta coerenza la poetica pascoliana,che trova la formulazione più compiuta e sistematica nell’ampio saggio “il fanciullino”.L’idea centrale è che il poeta coincide col fanciullo che vede tutte le cose come per la prima volta,con ingenuo stupore e maraviglia.Il poeta fanciullino inoltre deve saper utilizzare un linguaggio che si sottragga ai meccanismi mortificanti della





comunicazione abituale.l’atteggiamento irrazionale del fanciullino permette di cogliere direttamente l’essenza segreta delle cose senza mediazioni.Inoltre il fanciullino riesce a scoprire quella trama di rispondenze misteriose del reale che le unisce in una rete di simboli e che sfugge alla percezione abituale.Il poeta appare quindi come un veggente dotato di una vista più acuta di quella degli uomini comuni.Il fanciullin o in conlusione è una metafora dell’inconscio del poeta la parte più intima di noi stessi che si apre al reale Pascoli, secondo il critico serianni ,assieme a D’annunzio è uno dei grandi eversori della lingua poetica tradizionale, la poesia di pascoli secondo il critico contini si può dividere in: Pre-grammaticale:il linguaggio degli esseri umani viene esteso agli animali e agli oggetti,dando rilevanza all’onomatopea che viene posta al centro della poetica; Post-grammaticale:mette insieme lessici speciali e particolari che appartengono agli esseri umani ma che non fanno parte del linguaggio codificato



Nelle poesie di pascoli ritroviamo diverse tematiche: celebra la realtà piccolo borghese e i suoi valori;una parte della sua poesia è destinata proprio alla funzione di proporre intenti pedagogici, moralistici e sociali;l’invito ad accontentarsi del poco;la tematica del fanciullino che rappresenta la nostra parte naturalmente ingenua e buona e può garantire la fraternità degli uomini; il motivo ricorrente del ritorno dei morti che spesso accampano oi versi pascoliani;il nido familiare caldo e protettivo dove ci si può riparare dalla realtà esterna minacciosa e paurosa;interpreta la visione della vita e i sentimenti di larghi strati della popolazione italiana

I puffini dell'adriatico immagine tra cui tra cielo e mare c'è una parentesi dove troviamo una striscia rossastra che taglia tutto intorno le acque che grazie al loro leggero movimento cambiano continuamente colore. Siamo all'alba e i colori sono quelli che si possono avvertire proprio all'alba e cerula è la seconda nota di colore che si può avvertire dopo carlino. Non si vede nessuna imbarcazione nel diffuso colore celeste dello spettacolo. Pascoli usa randa perché mette in primo piano sensazioni visive e quello che si vede stando a distanza sulla terra non è tanto l'imbarcazione nel suo insieme quanto piuttosto la vela che spicca e impressiona alla vista. Pur, valore di continuamente. il soffio del garbino che è un particolare vento più comunemente noto come libeccio, se vogliamo anche in questi pochi versi troviamo delle parole che appartengono in questo caso ad un lessico marinaresco(puffini, randa, garbino) siamo quindi in misura ridotta nell'ambito del linguaggio post grammaticale. Questo vento porta delle risate oziose e tremolanti che appartengono a questi uccelli che volteggiano sul mare, essi sono in alto e lasciano arrivare a chi le osserva le lo loro chiacchiere nel pieno dell'alba, si noti il contrasto stra mute ondate e il chiacchiericcio che assomiglia al parlato degli esseri umani compiuto dai puffini.il verso 9 presenta la figura dell'ossimoro, il vociare vuol dire infatti il gridare tutti insieme mentre fioco significa il contrario, è difficile infatti che il vociare sia fioco,ma naturalmente il vociare di questi uccelli distanti può arrivare comunque attutito anche se si coglie la varietà delle voci dei versi. Un vociare dei marinai che di tanto in tanto giunga tra il leggero rumore che fa l'acqua nella risacca.nei versi successivi troviamo ancora un'immagine che rappresenta quando le paranzelle, che sono un tipo di imbarcazione usata per la pesca, si stagliano nei colori di questa alba, rappresentati dal color oro poiché il sole sta sorgendo e quindi porta il suo splendore nello scenario e il fuoco che richiama il rosso del carlino. Le paranzelle dondolano sul mare perfettamente calmo ma l'immagine concentra l'attenzione su l'epiteto lacca tanto liscio che sembra una superficie smaltata. In questa poesia vediamo l'illusione e realtà cioè il dramma di un orfano che in realtà è anche privato della mamma. Pascoli però sì è lasciato andare ad una serie di sensazioni soprattutto visive e uditive mettendo un primo piano la percezione della realtà e non la sua spiegazione proprio come fa un fanciullino. La poesia quindi ha il significato che noi, ogni volta che la leggiamo, vogliamo dare, si tratta di immagini che servono a colpire la nostra fantasia e a favorire dei collegamenti.in questo caso troviamo il collegamento tra il verso di animali e le voci di uomini cioè i marinai, essi appartengono a due mondi diversi ma che possono invece avere delle caratteristiche in comune. Il metro è il sonetto. Essa apre al novecento poiché ponendoci nella prospettiva di un lettore ingenuo potremmo chiederci il significato della poesia, ma essa invece vuole dire ciò che noi vogliamo da questa poesia.

ALBA FESTIVA il titolo è molto chiaro, ancora una volta si tratta dell’alba,l’alba di un giorno di festa in cui si sentono le campane di una chiesa che squillano e scandiscono i vari momenti del giorno festivo.Squillano e ronzano sono due verbi che hanno un contenuto onomatopeico,volendo potremmo distinguere un’onomatopea primaria in ronzare che nasce dal tentativo di riprodurre il ronzio,squillano invece un verbo che presenta un’onomatopea di tipo secondario perchè il verbo deriva da una parola squilla che ha una sua etimologia germanica,siamo noi che percepiamo attraverso questa doppia elle (laterale come si dice in fonetica) questo effetto squillante.L’inno che cantano queste campane è un inno che sembra non avere mai

fine e per rappresentarlo Pascoli ricorre non a immagini acustiche ma a immagini visive.Argento è una parola che si trova anche nella lingua comune dell'aggettivo argentino cioè una voce fresca e squillante; oro invece è un'innovazione sua che ricorre a due termini che non hanno riferimento col mondo acustico per avvicinarsi alla riproduzione a suggerire il senso di un suono.Le ombre mattutine (siamo all’alba) e quindi il giorno si fa via via strada diradando proprio le ombre notturne.Il dondolio da il ritmo del movimento delle campane essa infatti è una parola onomatopeica primaria,e tu implori la voce delle campane, è naturalmente una voce con un contenuto religioso,nel cielo sonnolento siamo ancora infatti nella fase primaria dell’alba e quindi in una fase in cui ci si prepara al nuovo giorno.Lo squillo delle campane ritorna ancora una volta all’immagine dell’oro.Oro al vero 8 rima tra l'altro con adoro al verso 12,è una rima raffinata che si chiama inclusiva, ossia la parola oro è ricompresa perfettamente in adoro.Le campane della chiesa rappresentano il culto del signore e quindi ne sottolineano l’adorazione da parte dei fedeli.Tintinno è un altra parola onomatopeica.La nota d’oro per cui si passa da un suono inarticolato ad un espressione di una preghiera,di un implorazione.Vi è un altro elemento da osservare che rientra nel procedimento tipico della poesia del riuso di suggestioni di poeti precedenti,questo meccanismo è noto con il nome di intertestualità; questi versi infatti possono fare venire in mente un passaggio di dante dove nel Paradiso nel canto 7 Dante dove troviamo l’espressione “dille-dille”.L’onda sonora sembra provenire dal cielo,poiché la chiesa ed il campanile sono lontani, ma per un credente l’onda sonora non proviene proprio dal cielo ma da dio, e quindi questa espressione dell’inno delle campane serve appunto per sottolineare l’adorazione da parte dei fedeli del signore,ed ecco che troviamo un significato aggiuntivo. A questo punto le prime 5 strofe sottolineano una situazione serena e positiva ma la conclusione introduce bruscamente una nota negativa una nota che fa pensare alla morte nel tempo umano l’alba cioè l’inizio ,è legato sempre alla fine cioè alla morte.L’avversativa “ma” ha un valore di forte distacco rispetto a quello che precede.Ma sotto l’amore rimbomba una voce più profonda che va al di là di ciò che noi possiamo rilevare dalla prima lettura.Vi è anche un’effetto onomatopeico tra profonda e rimbomba questa volta ai suoni che tendono ad essere rappresentati come squillanti subentrano invece suoni cupi,la -o infatti è una vocale chiusa e anche la la nasale -m ed -n. Pare che sia questa la voce più profonda che subentra alla voce gioiosa che avevamo sentito in un primo tempo.Dobbiamo ricordare anche che il tema della morte è un tema che accompagna pascoli proprio dal punto di vista delle sue vicende biografiche che vengono segnate dall'assassinio del padre che getta nella miseria la sua famiglia e che determina la dissoluzione del nido familiare,questo tema quindi si trova anche in una poesia che sembra tutta proiettata sul futuro di una giornata festiva e serena caratterizzata con epiteti come oro e argento che evocano immagini positive,in particolare oro si trova al verso 5,7 e 13....


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