Pedagogia generale e sociale sbobinatura PDF

Title Pedagogia generale e sociale sbobinatura
Author Chiara Valenza
Course Pedagogia Generale E Sociale
Institution Università telematica e-Campus
Pages 87
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appunti e sbobinatura prof mancini e campus...


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PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE 0-1 LEZIONE La lezione odierna prevede 5 punti nodali di cui 1. illustrazione del programma 2. Definizione dei requisiti di conoscenza prevista. 3. Evidenziazione dei principali punti nodali e dei concetti basilari 4. Come e dove studiare il corso 5. Modalità d'esame -1 - Illustrazione del programma Il programma di pedagogia generale e sociale intende fornire una chiara definizione della pedagogia generale e sociale attraverso una critica attiva e positiva dei suoi elementi fondativi ed epistemologici. sotto tali aspetti diventano fondamentali .i temi che tratteremo quali: -la pedagogia come scienza autonoma -la sua natura assiologica ed ontologica capace di annoverare e avvalorare la persona -i problemi pedagogici attuali che trova nelle istituzioni educative ed extra scolastiche -del valore che assumono i grandi maestri nella ricostruzione storica della pedagogia -i contesti entro cui opera la pedagogia -il discorso pedagogico come base scientifica ed epistemologica -l'indagine sulla relazione educativa capace di annichilire o destare la persona nel suo processo di maturazione ed evoluzione -la differenziazione tra pedagogia generale e pedagogia -il concetto di educazione permanente 2 - Definizione dei requisiti di conoscenza prevista l'analisi e la riflessione pedagogica richiedono quattro momenti fondamentali : 1. uno studio approfondito delle maggiori problematiche ad essa inerenti 2. una puntuale conoscenza dei termini e di un lessico pedagogico 3. un punto di vista critico della disciplina 4. ed infine un rapporto con essa che permetta Al soggetto a prendere secondo le proprie inclinazioni e peculiarità. 3 - Evidenziazione dei principali punti e dei concetti basilari del corso Va analizzato Innanzitutto secondo la prospettiva che la pedagogia è una scienza dell'educazione e non semplicemente la scienza dell'educazione, come già ricordato all'interno delle vostre slide attraverso la metafora del cerchio piagetiano. É doveroso quindi dare alcune definizioni che vi aiuti che li aiutino nel nello sviscerare la valenza della pedagogia. Nelle definizioni troviamo una duplice prospettiva la prima richiama le posizioni filosofiche e tra cui ricordiamo quella di Gentile che definisce la pedagogia un'auto sviluppo dello spirito, oppure quella di Agazzi la quale identifica la pedagogia come una relazione tra scienza e teoria, in cui la teoria è il momento filosofico ed epistemologico, invece la scienza è un momento di indagine conoscitiva. Infine ricordiamo la definizione espressa da Flores D'arcais il quale richiama il valore della pedagogia come “il sapere che si occupa dell'educazione” questa definizione è generalmente accettata da tutti i pedagogisti. La seconda posizione è quella sperimentalista pragmatista in cui Dewei la fa da padrone asserendo che la pedagogia è quel processo di chiarificazione dell'esperienza educativa. La Porta afferma che “la pedagogia è teoria empirica” dove empirica sta come processo di conoscenza proveniente dai sensi e dall'esperienza. In sintesi si può affermare che esistono due grandi paradigmi di riferimento della pedagogia così anche come dell'educazione: uno di impianto prettamente filosofico, dove tutto è interamente riconducibile all'articolazione del paradigma classico umanistico e cristiano, e quello scienziato-nichilista questa prospettiva attribuisce a

soggetto caratteri che hanno a che fare con l'ontologia, con l'etica e con l'ermeneutica. Il paradigma filosofico si può descrivere, come afferma Piaget, come una presa di posizione ragionata su tutto, mentre quello scientifico-empiristico-tecnologico tenta di coniugare la forma delle scienze fisiche in quelle umanistiche. Sostanzialmente si può fermare che la pedagogia sta a cavalcioni tra i due paradigmi quello di impianto filosofico e quello scientifico tecnologico La pedagogia abbiamo detto essere scienza ed arte: SCIENZA---> La pedagogia è scienza autonoma in quanto dotata di un proprio statuto epistemologico, cioè tutti i fondamenti logico conoscitivi di una determinata disciplina ,nel nostro caso la poliformia dell'educazione stessa, e un oggetto di studio ossia la persona. Da un punto di vista pragmatico ,cioè pratico ,la pedagogia trova la sua solida base scientifica nella programmazione e nella sua declinazione in progettazione, realizzazione e valutazione. Diviene fondamentale la diversificazione tra pedagogie e pedagogia in quanto la pedagogia generale oggi si distingue dalle altre pedagogie sperimentale, speciale, sociale in quanto tali sono una respecificazione settoriale dovuta dalla approfondimento sperimentale di determinati problemi del settore. Le varie specificazioni invece che si possono dare alla pedagogia ad esempio della famiglia, della scuola, indicano solamente una finalizzazione settoriali dell'intervento pedagogico. E' fuori da ogni dubbio quindi che nel riflettere e con il riflettere ,attraverso la pedagogia ,viene richiamato per cause di forza maggiore quel concetto basilare di educazione come abbiamo detto essere nelle riflessioni di Flores D'Arcais. definizioni di educazione: Richiamando ancora una volta Dewei il quale asserisce che:" l'educazione consiste nella progressiva partecipazione delle giovani generazioni al patrimonio consolidato e tramandato dall'umanità e dell'umanità". E' qui chi viene richiamato ampiamente il concetto di Paideia( significato: educazione) ; Durkeim ,dal canto suo ,asserisce che "l'educazione è un'opera attraverso la quale la società ( punto di vista sociale) procede a forme di integrazione nei propri sistemi di funzionamento e nei propri sistemi di valori. Infine Giuseppe Acone asserisce che "l'educazione è l'autorizzazione del soggetto persone socialmente e culturalmente orientato sulla scorta di una costellazione di conoscenze (di qui il valore dell'Istruzione) di competenze, valori e significati in vista di un orizzonte di senso. Ecco l'educazione, la sua valenza fondamentale è data dall'orizzonte di senso che deve prospettare all'interno di un contesto sociale ed pedagogico. ARTE---> Abbiamo detto anche che la pedagogia è arte:dal concetto di arte possiamo sviscerare quel mistero delle persona, e quindi una prospettiva di trascendenza di umanizzazione espressa da Mouniè, oppure ricordando il noto psicologo Freud quando asserisce che "l'insegnante e l'insegnare è un mestiere impossibile". Un'ultima notazione è data dalla riflessione espressa da Majon il quale asserisce che "l'educazione è una forza onnipotente". Ecco allora che la pedagogia sotto questa veste valorizza quella triplice componente appartenente alla persona e cioè quella dell'amore ,quale prospettiva dialogica, di apertura verso gli altri e la cultura nella relazione educativa di creatività ,quale espressione più intima di singolarità e diversità ed infine l'autonomia quale concetto che richiama sicuramente nel valore assoluto che è insito nel concetto di cultura. 4 - Come e dove studiare il corso Oltre a fornire gli strumenti di conoscenza della pedagogia, richiede una partecipazione attiva e critica da parte del soggetto in apprendimento ,sotto tali aspetti, esige un continuo ripensamento e una continua sedimentazione o un continuo processo di interiorizzazione di ogni singolo argomento . Quindi non esiste un argomento principale, ma è nel connubio di tutti gli argomenti che si trova la valenza della pedagogia. dove studiare il corso: i testi che ho che vi ho consigliato di cui due solamente sono obbligatori hanno caratteristiche diverse;

5 - Modalità d'esame L'esame previsto e solitamente suddiviso in due parti ben distinte: la prima che indaga le conoscenze possedute ,quindi un carattere quantitativo :andiamo a vedere qual'è il vostro grado di istruzione . Un secondo momento di incontro un colloquio nel quale si cerca di avvalorare la componente assiologica ed ontologica della persona per mezzo di un interscambio di prospettive su un determinato problema pedagogico in questa seconda parte viene richiesta una sedimentazione e una rilettura di ogni argomento pedagogico. Per ulteriori informazioni contattatemi presso l'indirizzo email Riccardo [email protected].

- 1. LA PEDAGOGIA ( NOTA INTRODUTTIVA) Dopo aver preso in considerazione la pedagogia come studio sull'educazione ma soprattutto come scienza che investiga sulla agire educativo e dopo aver proiettato le finalità della pedagogia all'interno del pensiero comeniano, del suo lumicino, che è appartenente ad ognuno di noi è che le finalità dell'educazione è quella di accenderla ,abbiamo intrapreso un percorso dove andavamo dichiarando che la pedagogia è sia un sapere pratico sia un sapere teorico, avente un alta caratura da un punto di vista ontologico. In questo senso ,il continuum del nostro discorso ci porta alla presa in considerazione di una ontologia che varia e si determina in base alle varie fasce di età che la pedagogia investiga. Una delle maggiori tassonomie ,la più elementare è quella che distingue la pedagogia dell'infanzia, la pedagogia della scuola, la pedagogia dell'adulto e la pedagogia delle terza età .(dichiarare che tutte queste pedagogie verranno riassunte in quella che è l'educazione permanente e via discorrendo). Oltre all'evoluzione umana naturale anche il perfezionamento delle scienze che investigano l'uomo ampliano l'ambito delle ricerche che è possibile effettuare sotto una prospettiva ontologica. Più avanti vedremo quello che è l'apporto delle tecnologie o delle neuroscienze alle scienze umane e dell'educazione. In tale modo vengono avallate tutte quelle pedagogie che si delineano secondo una temporalità di intervento a partire dalla pedagogia dell'infanzia. -La pedagogia dell'infanzia non è solo quella che accompagna o è poco precedente all'ingresso del bambino all'interno della scuola, piuttosto è tutta quella al pedagogia che si occupa della fanciullezza e della relazione che il bambino ha all'interno di ogni nucleo familiare, dove dovrebbe imparare tutti quelli che sono gli schemi mentali della sfera affettiva, emotiva, emozionale e via discorrendo -La pedagogia della scuola che naturalmente affronta i problemi propri della scolarizzazione del bambino ad esempio la relazione tra il gruppo di pari, l'apprendimento individuale o collettivo oppure l'insegnamento e la formazione dei maestri; soprattutto la pedagogia della scuola soprattutto dovrebbe mettere in consiglio in evidenza la continuità tra le varie fasi che ogni soggetto affronta all'interno delle agenzie formative di ogni ordine e grado. -La pedagogia degli adulti che riguarda sostanzialmente la formazione post-scolastica e quindi l'avviamento al lavoro e agli esercizi della professione che sono una formazione permanente dove si cura soprattutto l'aspetto delle competenze e delle abilità che sono spendibili all'interno del mercato del lavoro. -La pedagogia della terza età che "assolve e conclude" il progetto educativo dell'uomo nelle sue inclinazioni più autentiche ,perché non soggette a costrizioni sociali o economiche .Molti pedagogisti dichiarano che la pedagogia della terza età è considerabile come l'età d'oro della mente in cui trovano un equilibrio sia l'esperienza accumulata in tutti gli anni, sia anche la l'apprendimento che si è maturato durante tutto il percorso di vita - 2.ESEGESI DELLA PEDAGOGIA Abbiamo preso in considerazione il tema del esistenzialità e dell'essenzialità della pedagogia e dell'essere umano, e che la pedagogia non può essere considerata “La scienza dell'educazione” ma una scienza all'interno della metafora del cerchio piagetiano. Di certo è che la pedagogia è una scienza o no autonoma dotata quindi di un proprio Statuto epistemologico, di un proprio campo di applicazione ed un proprio oggetto di studio. Il termine pedagogia assunto nel corso del tempo ha assunto numerose sfaccettature tanto da rendere necessarie in questa fase alcune precisazioni , perché quello che concerne la sua caratterizzazione scientifica. Numerosissime sono le interpretazioni che sono state date nel corso del tempo quindi della pedagogia e questo ci voglia per i paradigmi di riferimento, la cultura dove è inserita e sembra ,addirittura, che una definizione sia antitetica di un'altra; di certo però è che il termine pedagogia occupato ampio e ampio posto all'interno dei dibattiti educativi non a caso riempie biblioteche, scaffali editoriali. Da principio si può dire la pedagogia ha richiesto una rivendicazione come scienza che studia la formazione del bambino: comunemente infatti la pedagogia viene ad essere interpretata come la

scienza che studia il bambino. con il passare del tempo però la sua più intima natura si è andata affermando tanto che oggi possiamo descriverla quale scienza a sostegno di ogni soggetto che vuole maturare e che vuole evolvere non anche esprimere le proprie potenzialità indipendentemente quindi tra la fase di vita e indipendentemente dal contesto educativo Se ciò, da un lato, ha generato una scienza sempre a fianco del soggetto di gente, è anche vero che nello stesso tempo acutizzato e ampliato i problemi ad essere riferibile circoscrivibili; Infatti se fosse stato una scienza che si occupa solo della fase della vita della fanciullezza , avrebbe avuto molti meno problemi sia da un punto di vista pratico sia da un punto di vista teorico. Nel momento in cui allarghiamo il nostro campo di indagine ovviamente si moltiplicano esponenzialmente questi queste problematiche. Da quanto espresso quindi emerge la necessità di una pedagogia di assoluto valore di scienza: cioè con determinate finalità, con determinati obiettivi, soprattutto con una idea di persona,qual è il ruolo che oggi gioca all'interno del panorama delle scienze umane e dell'Educazione. Nel momento in cui la pedagogia si trova a relazionarsi quindi con le altre scienze dell'educazione , non si tratta di negare il ruolo di quest'ultima in favore di una completezza delle altre, piuttosto quale di valorizzare l'espressione pedagogica il massimo in quanto inserita all'interno di altre valorizzazioni. Come vedremo ogni scienza che inferisce che sull'uomo ha legittimità di divenire scienza autonoma. LA PEDAGOGIA COME SCIENZA Da un punto di vista storico il temine pedagogia compare per la prima volta sul finire del V sec a. C., in modo particolare nella letteratura di Euripide risalente al 408. In tale periodo, va precisato, che il significato semantico di pedagogia viene ad essere ricondotto esclusivamente all’allevamento della prole, al travasare conoscenze ed abilità spedibili nel quotidiano vivere. Successivamente, riflette G. Genovesi, “con la parola Pedagogia si cominciò ad intendere l’insieme di tutte quelle pratiche che i pedagoghi, ossia i servi cui erano stati affidati da seguire con massima attenzione i rampolli di casa almeno fino all’efebia, mettevano in atto per portare a compimento i loro compiti” La pedagogia è “la scienza e l’arte dell’insegnamento”. Questa è la definizione classica sulla quale possiamo riflettere con maggiore modernità. Occorre, quindi, chiedersi perché scienza e perché arte: - è scienza perché ogni intervento progettato per educare non può essere affidato all’estro o alla genialità dell’insegnante, ma esige una riflessione ed una legittimazione che assicurino il successo educativo e tengano alla larga dalla prevaricazione e dalla pretesa che colui che possiede conoscenza, l’insegnante, possa fare ciò che vuole rispetto a colui che non conosce e vuole apprendere. - è arte, perché si affida alla sensibilità dell’insegnante, alla sua genialità creativa, al suo amore nei riguardi dell’allievo, alla sua passione ed intelligenza nel educare L’insegnamento rinvia necessariamente al signum agostiniano: quello, che consente di individuare, attraverso l’indicazione del maestro – anche gestuale, perciò il signum – la fonte di verità. (Non a caso S. Agostino scrisse un libro dal titolo De Magistro, così come farà dopo di lui S. Tommaso.) Insegnare significa dare qualcosa, sotto forma di contenuto o altro, quindi, di informazione o formazione a qualcuno. Una tendenza alla solidarietà ed apprezzamento umano, in cui la relazione educative la fa da padrona. Questa espressione – l’insegnamento – negli anni recenti, anche sotto l’influsso della tecnologia e degli studi di settore, è stata sostituita, quando non anche integrata, dalla parola “apprendimento” che, in forma davvero rivoluzionaria, ribalta la responsabilità

educativa spostandola dall’educatore (quello che ieri comunicava nozioni e verità) all’educando (il fanciullo o l’adulto che apprende) La pedagogia come scienza dell’educazione La persona umana è dotata di potenzialità interiori profonde che chiedono di essere liberate ed espresse. Esse si orientano certamente sul piano: - della esistenzialità: si pensi soltanto alla cura della salute fisica, psichica e mentale; - della essenzialità: cioè quella che altrimenti può essere definita come la dimensione trascendentale o verticale che conduce alla valorizzazione dello spirito. Deve essere osservato che la pedagogia non può e non deve essere riconosciuta come la (unica e sola) Scienza dell’educazione. Con il termine la Scienza dell’educazione, suggerisce G. Genovesi, “si va, necessariamente, oltre la pedagogia. L’educazione ha sì una sua scienza, ma questa non sarà la pedagogia [...]. Essa ha il grande merito sia di aver preparato il terreno e tenuto in incubazione quegli aspetti che permetteranno la nascita della Scienza dell’educazione, sia di sapersi ritagliare un suo ruolo e una sua funzione all’interno della rete della Scienza dell’educazione” Il rapporto che la pedagogia fissa con la Scienza dell’educazione è, comunque, a fondamento di quest’ultima e ne rappresenta una delle maggiori espressioni nei contesti educativi e formativi. La pedagogia, quindi, è una scienza autonoma all’interno delle Scienze dell’educazione alla quale offre il suo “pensoso” aspetto critico e disciplinare. Un vettore che autorizza sia le Scienze dell’educazione, quanto la pedagogia stessa a rinnovarsi costantemente e divenire scienze a disposizione del soggetto in apprendimento. La pedagogia ha il grande dovere di riflettere sul significato e sull’importanza sociale che ha l’educazione, sollecitando criticamente ogni aspetto ad esso appartenente. Tale immagine suggerisce e reclama l’elaborazione di un pensiero umanizzante, il quale costituisce la “maggior forza” al servizio dello sviluppo del singolo e della comunità in generale, nonché capace di riconoscere l’uomo nella sua totalità e diversità. È una pedagogia che postula una continua relazione tra chi educa e chi viene educato, promuovendo una società dell’uomo e per l’uomo, fondata sui principi di riconoscibilità del soggetto umano. Parlare di pedagogia, così come di educazione, significa principalmente riflettere sulla persona e sulla sua valenza trascendentale. Un valore assoluto, quello della persona, su cui si è investito e edificato ogni sviluppo collettivo e singolare e sui cui saremo costretti a capitalizzare il nostro divenire. La ricerca scientifica appartenente alla pedagogia sostiene l’impegno messo in evidenza nella slide precedente, sia quando attinge i propri contenuti dalla psicologia, sia quando si interessa ai fenomeni relazionali propri del sapere sociologico, sia, infine, quando dalla biologia configura gli aspetti corporei dell’apprendimento. Di certo si tratta di una sfida continua, di una impresa che richiede impegno e sacrificio conoscitivo e riflessivo, ma quantunque capace di assicurare alle nuove generazioni un futuro migliore rispetto a quello, seppur qualitativamente sostenibile, lasciato dai nostri padri. Una scommessa che passa attraverso strade tortuose, ma che comunque vale la pena ingaggiare al fine di non cadere in una società fondata su principi futili, su un rapporto con l’ambiente deficitario e su mode sempre più denigranti e scadenti. Per questo è necessario ricercare nuove strade, paradigmi e strategie educative e formative. Così, la pedagogia si delinea come scienza fondando le sue radici nel rinascimento e, più precisamente, in quel inquietudine scientifico-culturale che si è espressa nell’Italia fiorentina nel XVI secolo. Nel XX secolo attraverso l’affermarsi dello spiritualismo e del neoidealismo, la pedagogia ha cercato di connotarsi come scienza in continuo divenire, capace di conformarsi ai rapidi

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