Piedi a fior di loto, museo del pime PDF

Title Piedi a fior di loto, museo del pime
Author Elisa Merlo
Course Storia dell'arte moderna
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Summary

elaborato dei piedi a fior di loto, elemento visto al Museo del Pime a Milano...


Description

Merlo Elisa

SCARPE DI LOTO

didascalia: Scarpe loto dorato o giglio d'oro -fine dinastia qing -seta ricamata -Cina Scarpe indossate dalle donne che praticavano la fasciatura dei piedi, usanza abolita nel 1911 con la caduta dell'Impero.

RELAZIONE Per secoli le bambine cinesi sono state costrette a fasciare i propri piedi in bende strettissime che li avrebbero gradualmente deformati per farli assomigliare, più in teoria che in pratica, a dei fiori di loto. Era un canone di bellezza necessario per tutte coloro che aspiravano a sposarsi e mantenere uno status sociale elevato. L'origine risale all'ultimo imperatore della dinastia Tang, innamorato di una danzatrice di corte che si fasciava i piedi in strette bende per avere una forma a mezza luna che permetteva passi di danza altrimenti impossibili. Tra le cortigiane e i nobili si iniziava a bendare i piedi alle bambine di due anni, mentre nella classe contadina intorno ai 15 anni(lavoro nei campi altrimenti impossibile). Soffermandoci invece sul procedimento di fasciatura e deformazione dei piedi essi venivano prima lasciati a mollo in acqua calda ed erbe per rimuovere pelle secca e impurità, poi massaggiati con olii e allume; le unghie venivano tagliate corte e le dita tutte piegate verso l'interno tranne l'alluce, si bendava poi con bende strette lunghe tre metri e larghe cinque. Il piede poi veniva compresso in minuscole scarpette di loto. Le fasciature venivano cambiate ogni due giorni per limitare le infezioni e i sanguinamenti e rifasciati sempre più stretti. L'intero processo provocava la rottura delle ossa e ne impediva l'allungamento. La sua durata andava dai tre ai dieci anni. Alla fine i piedi potevano avere una lunghezza variabile dai sette ai dodici centimetri. I piedi deformati causavano nei primi anni dolori lancinanti fino a quando i nervi perdevano sensibilità. La salute fisica della donna era comunque compromessa permanentemente con l'impossibilità di sorreggersi e camminare normalmente, problemi alla circolazione, alla schiena e alla postura in

Merlo Elisa generale. Una donna dai piedi di loto era considerata adatta al matrimonio, perché aveva interiorizzato valori quali docilità, sopportazione e coraggio. Il piede di loto aveva anche una connotazione erotica, essendo sempre fasciato e nascosto da eleganti scarpette ricamate(create dalle donne stesse) creava fascino e piacere negli uomini, inoltre l'andatura oscillante e lenta dava un'idea di vulnerabilità e nell'uomo il desiderio di proteggere la donna. Alcune interpretazioni sostengono che la fasciatura fosse per la donna un modo di interiorizzare i valori della dottrina filosofica del Confucianesimo attraverso la disciplina del corpo. Esprimeva obbedienza e coscienziosità che ogni donna osservava per essere una buona moglie (servire fedelmente il marito, partorire figli preferibilmente maschi e sacrificare la vita per la famiglia). Nel 1911 venne emesso un decreto del governo che proibiva la fasciatura dei piedi(influenza dei missionari, dei viaggiatori provenienti da altre culture). Nonostante ciò l'usanza proseguì fino agli anni 50 nelle zone più remote e rurali. Solo con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese del 1949 la pratica si estinse del tutto solo perché anche le donne dovevano lavorare per la costruzione della nuova patria; e i piedi di loto vennero considerati usanza aristocratica e perciò severamente condannati. Il destino giocò un brutto scherzo alle donne cinesi, costrette a vivere anni di dolore e impedimenti per essere in principio venerate, poi disprezzate e infine dimenticate. Ancora oggi possiamo trovare circa 80 donne coi piedi di loto. La fine della sadica tradizione dei piedi ai fiori di loto si deve sicuramente all'influenza dei nuovi arrivati in Cina tramite i viaggi legati ai commerci tra Stati e colonie, ai missionari impegnati a portare il loro credo in terre lontane e nel tentativo degli europei in genere di civilizzare gli altri popoli cancellandone le loro culture e le loro credenze. Spiace sottolineare che anche l'intervento della giovane Repubblica cinese verso le sue donne non sia stato per proteggerle e darle sostegno ma solo per trovare una nuova modalità di sfruttamento, il lavoro per la patria e beffa più grande far passare le portatrici di queste mutilazioni come depositarie di privilegi legate alla nobiltà....


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