Plauto e Terenzio PDF

Title Plauto e Terenzio
Author Debora Manzoli
Course Teatro e drammaturgia dell'antichità
Institution Università degli Studi Guglielmo Marconi
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Il teatro latino, trovò ampia espressione soprattutto in due personaggi: Plauto e Terenzio, le cui produzioni contribuirono fortemente allo sviluppo della commedia. I due grandi commediografi, presentarono fin dall'inizio delle loro carriere alcune analogie ma anche forti differenze che caratterizzarono singolarmente le loro produzioni. Il teatro di Plauto era vivace, alla continua ricerca del comico che spesso liberava l'autore dai rigidi limiti della buona educazione. Il linguaggio era colorito, derivato dal colloquiale Sermo familiaris da lui arricchito e in grado di dare vita ad una farsa comica molto amata dal popolo. Elemento caratterizzante delle sue opere erano i lunghi prologhi che le precedevano con la declamazione dell'argomento per favorirne la comprensione e un ampio discorso al popolo. Elemento centrale delle sue opere era però la contrapposizione tra il mondo greco e quello romano, che spesso venivano a confondersi e diveniva difficile comprendere quali elementi appartenessero all'uno e quali all'altro. Il modello rimaneva sostanzialmente ellenico, poiché voluto dalla stessa istituzione, come anche i soggetti, gli intrecci e lo sviluppo dell'azione, ma l'insieme era tipicamente Plautino con riferimenti al mondo romano e il pensiero nazionale sempre presente. L'intento di Plauto era proprio mettere in rilievo le differenze di questi due mondi, con i diversi principi e le diverse morali, senza mai abbandonare l'elemento comico grazie ai personaggi astratti e caricaturali. Il teatro di Terenzio tendeva invece al serio, egli dava molta più importanza alla perfezione formale, a volte a discapito dello stesso elemento comico. Proprio per questo, con un linguaggio più formale, egli preferì il mondo dei letterati a quello popolare tipicamente Plautino. Le sue opere non erano precedute da prologhi poiché egli dava maggiore importanza ai dialoghi che allo stesso svolgimento della vicenda. Egli rimase molto fedele al modello della Palliata, con un teatro moderato e commedie nelle quali confluivano più modelli greci. Al teatro puramente comico di Plauto, Terenzio contrapponeva l'elemento educativo, l'esigenza di rappresentare le inquietudini delle nuove generazioni in un ambiente di forti cambiamenti sociali, e di trasmettere i valori dell'uguaglianza, della tolleranza, dell'Humanitas, attraverso personaggi più sfumati che svelano persone reali. Entrami gli autori, si rifecero a Menandro, analizzandone la produzione secondo i proprio criteri, ed entrambi secondo un punto di vista metrico utilizzarono senari, settenari e ottonari giambici. Un'ultima differenza si trovava invece nell'elemento l'irico, poiché mentre Plauto utilizzava la cantica per rompere la monotonia del dialogo, Terenzio sottolineava attraverso di essa le articolazioni psicologiche del testo....


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