prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo 2 PDF

Title prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo 2
Author REWIND MOON
Course Psicologia Dello Sviluppo
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 22
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Prevenire e contrastare ilbullismo e il cyberbullismoPsicologia Sociale Università degli Studi di Ferrara 21 pag.Document shared on docsityObiettivo librointento di far capire come attraverso l’intervento e la presa in carico del problema di questo fenomeno, i comportamenti negativi nelle interazion...


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Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo Psicologia Sociale Università degli Studi di Ferrara 21 pag.

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Obiettivo librointento di far capire come attraverso l’intervento e la presa in carico del problema di questo fenomeno, i comportamenti negativi nelle interazioni tra ragazzi e ragazze possono essere risolti; fondamentale perciò è intervenire su tutte le diverse manifestazioni del fenomeno del bullismo. Il bullismo a scuola: stato delle conoscenze, predittori e fattori concorrenti Ricerca sul bullismo: aumentata in modo esponenziale, poiché si tratta di un fenomeno che rappresenta una grave violazione dei diritti umani e si configura come particolarmente grave per alcune categorie di ragazzi più vulnerabili: alunni con disabilità, bambini immigrati, rifugiati, bambini esclusi o non accettati dai compagni. 1. Bullismo e cyberbullismo Studi sul bullismo: iniziati 40 anni fa Olweus: definì questo comportamento come un atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo ripetutamente e nel tempo, contro una vittima che spesso non riesce a difendersi molti ricercatori convengono che gli atti di bullismo mirano a far male alla vittima, in modo ripetuto e continuativo, comportando uno squilibrio di potere tra le due parti in causa emerge così un’interazione dinamica tra la vittima e il bullo in cui la prima perde progressivamente il suo status nel gruppo, mentre il secondo aumenta il suo potere: difficile per la vittima rispondere e fronteggiare la situazione. Lo squilibrio di potere può essere ricondotto alla forza fisica, allo status sociale o alla numerosità del gruppo di aggressori che attaccano la vittima la vittima può essere raggiunto anche tramite l’attacco delle sue debolezze o diversità. Aspetto fondamentale nel fenomeno del bullismo è il ruolo che il gruppo assume rispetto alla manifestazione e al mantenimento nel tempo dei comportamenti di prevaricazione diversi sono i ruoli dei partecipanti alla dinamica del bullismo: oltre al bullo e alla vittima, i compagni del bullo e della vittima vengono considerati veri e propri partecipanti alle dinamiche del bullismo, con diversi gradi di coinvolgimento nel sostegno a una delle due parti. Diverse forme di bullismo: •

Attacchi diretti e indiretti i primi sono manifestazioni più aperte e visibili di prevaricazione nei confronti della vittima e possono essere di tipo fisico (oltre alla botte, si riconoscono tra questi attacchi anche il furto o il danneggiamento volontario delle cose altrui) ma anche verbale (offese, minacce, prese in giro). I secondi, invece, sono più nascosti e sottili e per questo più difficilmente rilevabili

Di recente, sono state individuate altre tipologie di bullismo: •

BULLISMO ETNICO basato sul pregiudizio etnico e culturale, orientato alla derisione della vittima in virtù di alcune sue caratt (colore pelle, tradizioni culturali, religione, nazionalità ecc..)



BULLISMO SESSISTA stereotipi negativi connessi al genere



BULLISMO SESSUALE molestie sessuali o contatti sessuali inappropriati e non desiderati dalla vittima



BULLISMO OMOFOBICO stereotipi negativi relativi all’orientamento sessuale (offese e minacce)



BULLISMO VERSO LA DISABILITA’ emarginazione o derisione dei compagni con disabilità fisiche temporanee o permanenti, oppure con problemi nella sfera dell’apprendimento



BULLISMO VERSO I COMPAGNI PIU’ DOTATI forma di ostracismo o pressione negativa nei confronti di una vittima particolarmente dotata o talentuosa sia in ambito scolastico che non

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Ulteriore tipologia di bullismo: quello in AMBITO VIRTUALE, mediato dalle tecnologie dell’info e della comunicazione (internet, cellulari, tablet e PC) fenomeno detto CYBERBULLISMO: presenta un uso dei social network, sms, e-mail, creazione di siti internet come minaccia, diffusione di foto e video compromettenti tramite la rete il cyberbullismo può contare sull’anonimato che porta l’aggressore a sentirsi disinibito nel contesto online e sulla dimensione pubblica delle rete. Comprende anche l’esclusione della vittima dai gruppi sociali online, la richiesta di atti sessuali sia online che offline e appropriazione indebita dei dati personali della vittima per inviare messaggi a suo nome e diffondere info imbarazzanti. La natura mediatica del cyberbullismo differisce da quello del bullismo tradizionale per vari aspetti: •

Intrusività dell’attacco, non circoscritto solo al tempo-scuola, ma anche a spazi e tempi privati



Impatto comunicativo dell’azione, non ristretto solo al gruppo-classe, ma ha come rif il villaggio globale



Elevato numero di persone che possono assistere all’episodio



Difficoltà a bloccare in tempi rapidi un messaggio postato online



La percezione di muoversi in un contesto privato e anonimo permette al bullo di agire segretamente e continuare a diffondere materiale compromettente riduzione della responsabilità del bullo nei confronti della vittima.

Classificazione di Willard in relazione alle diverse tipologie di attacchi online: distingue tra FLAMING (insulti rabbiosi, infuocati), MOLESTIE (invio di mess ripetuti volti a far male), rivelazione di segreti o immagini compromettenti dell’altro, esclusione, impersonificazione e uso dei dati personali, stalking online. Classificazione delle tipologie di cyberbullismo secondo 4 gradi di comportamento: 1. ATTACCHI SCRITTO-VERBALI comport scritti o verbali volti a offendere la vittima 2. ATTACCHI VISUALI invio o condivisione, pubblica e/o privata, di foto o video personali, compromettenti e imbarazzanti 3. IMPERSONIFICAZIONE accesso non autorizzato e uso delle credenziali private, dell’account di un compagno 4. ESCLUSIONE

escludere

qualcuno

dai

gruppi

online

2. Prevalenza Vi è una variabilità ampia nella stime di incidenza e prevalenza del fenomeno in relazione a diverse fasce di età Junoven e Graham: hanno stimato un’incidenza di circa il 20-25% di giovani coinvolti nel fenomeno come bulli, vittime o bullo-vittima. Studi su larga scala in paesi occidentali: 4-9% di ragazzi e ragazze riferisce di fare prepotenze, mentre il 9-25% di essere stato vittima un sottogruppo meno numeroso: è sia vittima che bullo (3-5%) Modecki e colleghi: stimato una prevalenza media del 35% per il bullismo e del 15% per il cyberbullismo. In questi ultimi anni il fenomeno del bullismo sta registrando un’attenzione globale e molti studi riportano la gravità del problema anche in culture diverse rispetto a quella occidentale Smith, Robinson e Marchi: dal confronto fra 10 paesi dell’Occidente e dell’Asia, hanno concluso che i comport di bullismo sono frequenti nei 10 paesi considerati, mostrando tassi di prevalenza comparabili tra Oriente e Occidente e valori intorno al 10%. Studi relativi al continente sudamericano: incidenza media del 40-50% tra gli adolescenti del Perù e

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della Colombia. Risultati preoccupanti anche in Africa: percentuale del 56,4% di studenti sudafricani vittima di bullismo e un 25-30% di ragazzi di 8,10, 12 anni dell’Algeria coinvolti nel fenomeno. Oggi il bullismo è un problema globale per molte società incidenza preoccupante soprattutto nei paesi ad alto rischio, nei quali i fenomeni raggiungono livelli superiori al 60% è motivo di preoccupazione anche nel nostro paese: il 21,5% di studenti di 11 anni ha dichiarato di aver subito prepotenze almeno una volta negli ultimi 2 mesi, tra i ragazzi di 13 anni la percentuale è del 16,3% e tra quelli di 15 anni è del 7,8% la percentuale di giovani italiani di 11 anni di età vittima di bullismo da parte dei loro coetanei è del 5% per le ragazze e del 9% per i ragazzi tra i giovani di 13 anni: 6% per le ragazze e 5% per i ragazzi 15 anni: 2% per le ragazze e 3% per i ragazzi. Altri studi documentano un più alto tasso di bullismo: circa il 20% degli adolescenti (11-17 anni) è stato vittima di bullismo più volte al mese, mentre nel periodo di tempo di un anno circa il 50% dei ragazzi ha sofferto episodi offensivi, irrispettosi e/o violenti in Italia, in media, la presenza del bullismo varia dal 5 al 25%. Anche le stime di prevalenza del cyberbullismo mostrano ampie variazioni: Palermiti e coll stimano per l’Italia una presenza di ragazzi coinvolti dell’11%, mentre risulta vittima un 15% dei giovani di età compresa fra i 10 e i 20 anni studio di Palladino, Menesini e Nocentini condotto su 1142 adolescenti di 11-15 anni: evidenzia che l’11,9% dei ragazzi può essere classificato come cyberbullo occasionale e il 5% come cyberbullo seriale per la cybervittimizzazione: 19,1% classificato come bullo occasionale e 8,9% come bullo seriale. Anche il cyberbullismo ha una prevalenza in Italia che va dal 5 al 19% 3. Differenze di età e di genere Al crescere dell’età di registra un passaggio dal bullismo fisico verso forme indirette e relazionali ci sono cambiamenti evolutivi anche nell’incidenza dei diversi ruoli Cook e coll: analizzando la relazione tra i diversi ruoli e l’età, hanno evidenziato un leggero aumento del bullismo e una diminuzioni di vittime e bullivittima al crescere dell’età evidenziato anche un picco di fenomeni di bullismo durante gli anni di scuola media e una loro diminuzione verso la fine del liceo. E’ frequente che i ragazzi siano maggiormente coinvolti rispetto alle ragazze, anche se alcuni studi hanno trovato scarse differenze la maggior parte degli studi sottolinea che i ragazzi hanno maggiore probabilità di essere coinvolti in forme fisiche di vittimizzazione, mentre il bullismo tra ragazze è più probabile che si manifesti sotto forma di attacchi relazionali o verbali 4. Comportamenti di bullismo derivanti dal pregiudizio RUOLO DELLA DIVERSITA’ : culturale, etnica, di orientamento sessuale, legate alle abilità spesso sono i

ragazzi con disabilità fisiche o mentali, le minoranze etniche o sessuali, i ragazzi obesi a essere più a rischio Farmer e colleghi: le ragazze Bisogni Ed Speciali avevano una prob 4 volte maggiore di essere vittima di bullismo e quasi 5 volte superiore di essere bullo-vittima, rispetto ai loro coetanei. Riguardo la vittimizzazione dovuta al pregiudizio etnico: non c’è un gruppo consistente a rischio più alto. Il bullismo omofobico: la scarsa letteratura sul tema evidenzia dati di incidenza preoccupanti (sondaggio gestito da associazioni LGBT: quasi 9 su 10 studenti lesbiche, gay, bisex e transgender subiscono attacchi e molestie a scuola insulti omofobici: valori che coinvolgono tra il 50 e l’80% degli studenti esaminati) Italia: progetto “Le cose cambiano” che ha coinvolto 25 scuole superiori della provincia di Roma, ha evidenziato che l’8% degli adolescenti esaminati ha subito bullismo omofobico nel periodo considerato 5. Fattori di rischio •

BULLISMO AGITO

Olweus: ha descritto il modello della personalità aggressiva dei bulli evidenziando il pattern motivazionale alla base del loro comport avere atteggiamenti e credenze che favoriscono l’aggressione e bassi livelli di empatia verso gli altri: associati sia alla violenza in generale, che al bullismo in particolare. 3

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Alcuni descrivono i bulli come individui con deficit delle competenze sociali, bassa condizione sociale nel gruppo dei pari, bassa autostima, carenze nel trattamento delle info sociali e altri problemi di adattamento. Altri considerano il bullismo come un comport funzionale a perseguire det scopi nel gruppo e a ottenere benefici specifici bulli-vittima: in genere presentano un maggior livello di disadattamento rispetto ai bulli puri e hanno maggiori caratt di vulnerabilità. Ci sono poche evidenze in letteratura riguardo al fatto che una bassa autostima porti all’aggressività altre evidenze suggeriscono che il narcisismo o i tratti Callous Unemotional sono associati al bullismo. Suttun, Smith e Swettenham: molti ragazzi prepotenti presentano un alto livello di abilità nella comprensione della mente e delle emozioni altrui noti autori hanno individuato 3 gruppi di bulli: • Quelli molto popolari e socialmente intelligenti •

Quelli mediamente popolari con intelligenza sociale moderata



Quelli non popolari con basso livello di intelligenza sociale

I bulli sono caratterizzati da BIAS COGNITIVI che supportano l’utilizzo di comport aggressivi come vantaggiosi e ammissibili si sentono sicuri rispetto al loro uso, si aspettano risultati positivi, pensano che i comport aggressivi siano una normale condotta, visione di insieme positiva per quanto riguarda l’uso dell’aggressione. La competenza sociale è vista come un comport che favorisce l’accettazione e l’inserimento nel gruppo, ma può essere definita anche come la capacità di avere successo nei propri obiettivi i bambini che raggiungono con successo i propri obiettivi, sia utilizzando strategie positive che coercitive, potrebbero quindi essere visti come socialmente competenti. Studi successivi suggeriscono che i bulli siano bistrategici: fanno uso sia di strategie prosociali che coercitive per ottenere ciò che vogliono. I bulli possono essere percepiti come popolari , forti, cool tra i loro coetanei spesso hanno amici simili a loro con effetto di rinforzo ed emulazione. Fattori di rischio familiare: i bulli tendono a percepire i propri genitori come autoritari , repressivi e non solidali e riportano meno coesione familiare rispetto ad altri bambini. Da studi è emerso come i fattori di famiglia sono in media debolmente associati al bullismo, tuttavia alcuni fattori familiari (conflitti genitoriali, loro capacità di monitoring, status socioeconomico della famiglia), possono influenzare la messa in atto di comportamenti aggressivi •

VITTIME

La vittimizzazione è ssociata a una serie di vissuti di sofferenza (depressione, ansia e bassa autostima), ma è anche legata a difficoltà sociali (rifiuto da parte dei compagni, scarsa accettazione da parte dei pari, amicizie negative) hanno maggiore probabilità di essere vittime anche quei bambini con problemi di esternalizzazione e bassi livelli di comport prosociale sono facili bersagli dei bulli i bambini insicuri e poco assertivi e, contribuiscono al mantenimento delle prepotenze, proprio a causa delle loro carattere. I bulli scelgono vittime sottomesse, deboli fisicamente e rifiutate dal gruppo dei pari, in questo modo possono segnalare il loro potere al resto del gruppo senza temere il confronto o la perdita dell’affetto degli altri; anche le caratt degli amici delle vittime sono rilevanti : i bambini timidi e ansiosi hanno maggiore prob di essere vittima se hanno amici deboli e non accettati dai compagni se invece hanno amici capaci di proteggerli, le vittime possono beneficiare di questo fatto (anche se questo è molto raro, perché di solito le vittime legano con ragazzi simili a loro) alcuni studi affermano che molti bambini vittime di coetanei sono vittime anche in altri contesti (polivittimizzazione), mentre altri studi sostengono che questi bambini percepiscono il loro ambiente familiare come iperprotettivo (iperprotettività più correlata all’essere vittima pura, mentre la trascuratezza è maggiormente correlata allo status di bullo-vittima) • BULLO-VITTIMA Sono spesso rifiutati dai loro compagni e mostrano sia problemi di esternalizzazione con caratt di aggressività, impulsività e rabbia, sia problemi di internalizzazione, con ansia, depressione, scarsa 4

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autostima spesso provengono da ambienti familiari molto avversi, caratt da maltrattamenti e genitorialità negligente. Hanno punteggi alti sia nell’aggressività reattiva che in quella proattiva ed il profilo cognitivo diverso dai bulli puri: meno capacità strategiche e maggiori fragilità personali. •

LIVELLO CLASSE

Alta connotazione contestuale del bullismo, visto la sua natura sociale, essa può variare in funzione del gruppo classe: quali sono i fattori capaci di spiegare le differenze tra le classi? I fattori demografici incidono poco su tale variabilità, mentre quelli legati alle dinamiche di gruppo, alle norme del gruppo o alle caratt degli insegnanti, sono più rilevanti. Gerarchia sociale nel gruppo: fattore importante c’è più bullismo nelle classi altamente gerarchiche, in cui è molto elevato lo status di superiorità e potere e in cui le decisioni sono centrate su pochi individui, che in quelle più uniformemente distribuite (una classe non gerarchica NON rappresenta un buon terreno di sviluppo del bullismo). Norme del gruppo: in alcune classi le norme probullismo possono essere molto elevate e supportate dalle aspettative positive relative all’uso della prepotenzaimportante indicatore delle norme del gruppo sta proprio nelle reazioni degli osservatori quando accade un episodio di violenza. Le norme del gruppo classe sono capaci di moderare e/o rinforzare l’associazione tra fattori di rischio e vittimizzazione: tale associazione varia da classe a classe, suggerendo che la vulnerabilità individuale è maggiormente associata alla vittimizzazione quando il contesto classe è orientato verso modelli di prevaricazione e potere la probabilità di bullismo è alta in quelle classi dove si registrano alti livelli di rinforzo del bullo e bassi livelli di difesa della vittima da parte degli osservatori. Insegnanti e loro reazioni a fenomeni di bullismo: uno studio ha dimostrato che i cambiamenti percepiti dagli studenti nel comportamento dei loro insegnanti mediano gli effetti del programma sul comport se i ragazzi ritengono che gli insegnanti non sappiamo cosa sta succedendo o lascino correre (nonostante ne siano consapevoli), ciò correla con un livello più elevato di bullismo e vittimizzazione in classe i ragazzi interpretano il mancato intervento come una legittimizzazione del loro comportamento. 6. Le conseguenze per la salute Il bullismo ha conseguenze negative per la salute fisica , psicologica e relazionale, sia per i bulli che per le vittime.. ma può avere anche un impatto sugli osservatori vittime di bullismo: spesso la loro sofferenza si esprime col rifiuto dell’ambiente scolastico , tendenza a evitare di andare a scuola e mostrare difficoltà sul piano del rendimento; presentano anche maggiore solitudine e condizioni di salute più precarie, maggiori livelli di ansia e depressione (risultati correlati con la gravità e la frequenza degli episodi di vittimizzazione). Le vittime di attacchi frequenti e multipli soffrono di più rispetto ad altre vittime. Vi è inoltre una relazione tra problemi di internalizzazione e bullismo: le difficoltà internalizzate sono sia antecedenti che conseguenti alle esperienze di vittimizzazione fra pari e costituiscono un circolo vizioso che contribuisce alla stabilità della condizione di vittima. Il bullismo è associato a gravi sintomi di salute mentale e ha effetti che possono persistere fino all’età adulta agire in modo prevaricatorio a scuola, influenza molti ambiti della vita adulta, come la salute fisica, i comport rischiosi o illegali, i successo scolastico e/o professionali, le relazioni sociali i bulli hanno una maggiore prob di sviluppare dist psichiatrici, dist della condotta, comport a rischio, abuso di sostanze, propensione ad azioni illegali, malesseri fisici, maggiori insuccessi scolastici e professionali, relazioni centrate su dinamiche di potere. Il bullo è un forte fattore di rischio per reati e sintomi psicotici. Inoltre, agire in modo prevaricatorio per molto tempo può portare a un aumento della devianza e al rischio-depressione. Bulli-vittima: hanno più prob di sviluppare problemi psicosociali, ma presentano anche una serie di conseguenze le...


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