Schemi riassunto di prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo PDF

Title Schemi riassunto di prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo
Course Psicologia dello sviluppo sociale ed emotivo nell'infanzia e adolescenza
Institution Sapienza - Università di Roma
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Description

Il bullismo a scuola: stato delle conoscenze, predittori e fattori concorrenti Ricerca sul bullismo: aumentata in modo esponenziale, poiché si tratta di un fenomeno che rappresenta un grave violazione dei diritti umani e si configura come particolarmente grave per alcune categorie di ragazzi più vulnerabili: alunni con disabilità, bambini immigrati, rifugiati, bambini esclusi o non accettati dai compagni. 1. Bullismo e cyberbullismo Studi sul bullismo: iniziati 40 anni fa  Olweus: definì questo comport come un atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo ripetutamente e nel tempo, contro una vittima che spesso non riesce a difendersi  molti ricercatori convengono che gli atti di bullismo mirano a far male alla vittima, in mood ripetuto a continuativo e comportano uno squilibrio di potere tra le due parti in causa  interazione dinamica tra la vittima e il bullo in cui la prima perde progressivamente il suo status nel gruppo, mentre il secondo aumenta il suo potere: difficile per la vittima rispondere e fronteggiare la situazione  squilibrio di potere che può essere ricondotto alla forza fisica, allo status sociale o alla numerosità del gruppo di aggressori che attaccano la vittima  la vittima può essere raggiunto anche tramite l’attacco delle sue debolezze o diversità Ruolo che il gruppo assume rispetto alla manifestazione e al mantenimento nel tempo dei comport di prevaricazione  diversi sono i ruoli dei partecipanti alla dinamica del bullismo: oltre al bullo e alla vittima, i compagni del bullo e della vittima vengono considerati veri e propri partecipanti con diversi gradi di coinvolgimento nel sostegno a una delle due parti Diverse forme di bullismo: -

Attacchi diretti e indiretti  i primi sono manifestazioni più aperte e visibili di prevaricazione nei confronti della vittima e possono essere di tipo fisico (oltre alla botte, si riconoscono tra questi attacchi anche il furto o il danneggiamento volontario delle cose altrui) ma anche verbale (offese, minacce, prese in giro)  i secondi, invece, sono più nascosti e sottili e per questo più difficilmente rilevabili

Di recente, trovate altre tipologie di bullismo: -

BULLISMO ETNICO  basato sul pregiudizio etnico e culturale, orientato alla derisione della vittima in virtù di alcune sue caratt (colore pelle, tradizioni culturali, religione, nazionalità ecc..) BULLISMO SESSISTA  stereotipi negativi connessi al genere BULLISMO SESSUALE  molestie sessuali o contatti sessuali inappropriati e non desiderati dalla vittima BULLISMO OMOFOBICO  stereotipi negativi relativi all’orientamento sessuale (offese e minacce) BULLISMO VERSO LA DISABILITA’  emarginazione o derisione dei compagni con disabilità fisiche temporanee o permanenti, oppure con problemi nella sfera dell’apprendimento BULLISMO VERSO I COMPAGNI PIU’ DOTATI  forma di ostracismo o pressione negativa nei confronti di una vittima particolarmente dotata o talentuosa sia in ambito scolastico che non

Ulteriore tipologia di bullismo: quello in AMBITO VIRTUALE, mediato dalle tecnologie dell’info e della comunicazione (internet, cellulari, tablet e PC)  fenomeno detto CYBERBULLISMO: uso dei social network, sms, e-mail, creazione di siti internet usati come minaccia, diffusione di foto e video compromettenti tramite la rete  il cyberbullismo può contare sull’anonimato che porta l’aggressore a sentirsi disinibito nel contesto online e sulla dimensione pubblica delle rete  comprende anche l’esclusione della vittima dai gruppi sociali online, la richiesta di atti sessuali sia online che offline e appropriazione indebita dei dati personali della vittima per inviare mess a suo nome e diffondere info imbarazzanti

La natura mediatica del cyberbullismo differisce da quello del bullismo tradizionale per vari aspetti: -

Intrusività dell’attacco, non circoscritto solo al tempo-scuola, ma anche a spazi e tempi privati Impatto comunicativo dell’azione, non ristretto solo al gruppo-classe, ma ha come rif il villaggio globale Elevato num di persone che possono assistere all’episodio Difficoltà a bloccare in tempi rapidi un messaggio postato online La percezione di muoversi in un contesto privato e anonimo permette al bullo di agire segretamente e continuare a diffondere materiale compromettente  riduzione della responsabilità del bullo nei confronti della vittima

Classificazione di Willard: distingue tra: FLAMING (insulti rabbiosi, infuocati), MOLESTIE (invio di mess ripetuti volti a far male), rivelazione di segreti o immagini compromettenti dell’altro, esclusione, impersonificazione e uso dei dati personali, stalking online Classificazione delle tipologie di cyberbullismo secondo 4 gradi di comportamento: 1. ATTACCHI SCRITTO-VERBALI comport scritti o verbali volti a offendere la vittima 2. ATTACCHI VISUALI  invio o condivisione, pubblica e/o privata, di foto o video personali, compromettenti e imbarazzanti 3. IMPERSONIFICAZIONE  accesso non autorizzato e uso delle credenziali private, dell’account di un compagno 4. ESCLUSIONE  escludere qualcuno dai gruppi online 2. Prevalenza Variabilità ampia nella stime di incidenza e prevalenza del fenomeno in relazione a diverse fasce di età  Junoven e Graham: stimato un’incidenza di circa il 20-25% di giovani coinvolti nel fenomeno: bulli, vittime o bullo-vittima  studi su larga scala in paesi occidentali: 4-9% di ragazzi e ragazze riferisce di fare prepotenze, mentre il 9-25% di essere stato vittima  sottogruppo meno numeroso: è sia vittima che bullo (3-5%)  Modecki e coll: stimato una prevalenza media del 35% per il bullismo e del 15% per il cyberbullismo. In questi ultimi anni il fenomeno del bullismo sta registrando un’attenzione globale e molti studi riportano la gravità del problema anche in culture diverse rispetto a quella occidentale Smith, Robinson e Marchi: dal confronto fra i 10 paesi dell’Occidente e dell’Asia, hanno concluso che i comport di bullismo sono frequenti nei 10 paesi considerati, mostrando tassi di prevalenza comparabili tra Oriente e Occidente e valori intorno al 10%  studi relativi al continente sudamericano: incidenza media del 40-50% tra gli adolescenti del Perù e della Colombia  risultati preoccupanti anche in Africa: percentuale del 56,4% di studenti sudafricani vittima di bullismo e un 25-30% di ragazzi di 8,10, 12 anni dell’Algeria coinvolti nel fenomeno. Oggi il bullismo è un problema globale per molte società  incidenza preoccupante soprattutto nei paesi ad alto rischio, nei quali i fenomeni raggiungono livelli superiori al 60%  è motivo di preoccupazione anche nel nostro paese: il 21,5% di studenti di 11 anni ha dichiarato di aver subito prepotenze almeno una volta negli ultimi 2 mesi, tra i ragazzi di 13 anni la percentuale è del 16,3% e tra quelli di 15 anni è del 7,8%  la percentuale di giovani italiani di 11 anni di età vittima di bullismo da parte dei loro coetanei è del 5% per le ragazze e del 9% per i ragazzi  tra i giovani di 13 anni: 6% per le ragazze e 5% per i ragazzi  15 anni: 2% per le ragazze e 3% per i ragazzi. Altri studi documentano un più alto tasso di bullismo: circa il 20% degli adolescenti (11-17 anni) è stato vittima di bullismo più volte al mese, mentre nel periodo di tempo di un anno circa il 50% dei ragazzi ha sofferto episodi offensivi, irrispettosi e/o violenti  in Italia, in media, la presenza del bullismo varia dal 5 al

25%. Anche le stime di prevalenza del cyberbullismo mostrano ampie variazioni: Palermiti e coll stimano per l’Italia una presenza di ragazzi coinvolti dell’11%, mentre risulta vittima un 15% dei giovani di età compresa fra i 10 e i 20 anni  studio di Palladino, Menesini e Nocentini condotto su 1142 adolescenti di 11-15 anni: evidenzia che l’11,9% dei ragazzi può essere classificato come cyberbullo occasionale e il 5% come cyberbullo seriale  per la cybervittimizzazione: 19,1% classificato come bullo occasionale e 8,9% come bullo seriale. Anche il cyberbullismo ha una prevalenza in Italia che va dal 5 al 19% 3. Differenze di età e di genere Al crescere dell’età di registra un passaggio dal bullismo fisico verso forme indirette e relazionali  ci sono cambiamenti evolutivi anche nell’incidenza dei diversi ruoli  Cook e coll: analizzando la relazione tra i diversi ruoli e l’età, hanno evidenziato un leggere aumento del bullismo e una diminuzioni di vittime e bullivittima al crescere dell’età  evidenziato anche un picco di fenomeni di bullismo durante gli anni di scuola media e una loro diminuzione verso la fine del liceo. E’ frequente che i ragazzi siano maggiormente coinvolti rispetto alle ragazze, anche se alcuni studi hanno trovato scarse differenze  la maggior parte degli studi ha trovato che i ragazzi hanno maggiore probabilità di essere coinvolti in forme fisiche di vittimizzazione, mentre il bullismo tra ragazze è più probabile che si manifesti sotto forma di attacchi relazionali o verbali 4. Comportamenti di bullismo derivanti dal pregiudizio RUOLO DELLA DIVERSITA’: culturale, etnica, di orientamento sessuale, legate alle abilità  spesso sono i ragazzi con disabilità fisiche o mentali, le minoranze etniche o sessuali, i ragazzi obesi a essere più a rischio  Farmer e coll: le ragazze BES avevano una prob 4 volte maggiore di essere vittima di bullismo e quasi 5 volte superiore di essere bullo-vittima, rispetto ai loro coetanei  riguardo la vittimizzazione dovuta al pregiudizio etnico: non c’è un gruppo consistente a rischio più alto  bullismo omofobico: la scarsa letteratura sul tema evidenzia dati di incidenza preoccupanti (sondaggio gestito da associazioni LGBT: quasi 9 su 10 studenti lesbiche, gay, bisex e transgender subiscono attacchi e molestie a scuola  insulti omofobici: valori che coinvolgono tra il 50 e l’80% degli studenti esaminati)  Italia: progetto “Le cose cambiano” che ha coinvolto 25 scuole superiori della provincia di Roma, ha evidenziato che l’8% degli adolescenti esaminati ha subito bullismo omofobico nel periodo considerato 5. Fattori di rischio  BULLISMO AGITO Olweus: ha descritto il modello della personalità aggressiva dei bulli evidenziando il pattern motivazionale alla base del loro comport  avere atteggiamenti e credenze che favoriscono l’aggressione e bassi livelli di empatia verso gli altri: associati sia alla violenza in generale, che al bullismo in particolare. Alcuni descrivono i bulli come individui con deficit delle competenze sociali, bassa condizione sociale nel gruppo dei pari, bassa autostima, carenze nel trattamento delle info sociali e altri problemi di adattamento  altri considerano il bullismo come un comport funzionale a perseguire det scopi nel gruppo e a ottenere benefici specifici  bulli-vittima: in genere presentano un maggior livello di disadattamento rispetto ai bulli puri e hanno maggiori caratt di vulnerabilità. Ci sono poche evidenze in letteratura riguardo al fatto che una bassa autostima porti all’aggressività  altre evidenze suggeriscono che il narcisismo o i tratti Callous Unemotional sono associati al bullismo. Suttun, Smith e Swettenham: molti ragazzi prepotenti presentano un alto livello di abilità nella comprensione della mente e delle emozioni altrui  Peeters, Cillessen e Scholte hanno individuato 3 gruppi di bulli: -

Quelli molto popolari e socialmente intelligenti Quelli mediamente popolari con intelligenza sociale moderata

-

Quelli non popolari con basso livello di intelligenza sociale

I bulli sono caratt da BIAS COGNITIVI che supportano l’utilizzo di comport aggressivi come vantaggiosi e ammissibili  si sentono sicuri rispetto al loro uso, si aspettano risultati positivi, pensano che i comport aggressivi siano una normale condotta, visione di insieme positiva per quanto riguarda l’uso dell’aggressione. Hawley e Williford: si sono chieste se queste caratt dei bulli costituiscano un vero e proprio deficit cognitivo-sociale  la competenza sociale è vista come un comport che favorisce l’accettazione e l’inserimento nel gruppo ma può essere definita anche come la capacità di avere successo nei propri obiettivi  i bambini che raggiungono con successo i propri obiettivi, sia utilizzando strategie positive che coercitive, potrebbero quindi essere visti come socialmente competenti  studi successivi suggeriscono che i bulli siano bistrategici: fanno uso sia di strategie prosociali che coercitive per ottenere ciò che vogliono. I bulli possono essere percepiti come popolari, forti, cool tra i loro coetanei  spesso hanno amici simili a loro con effetto di rinforzo ed emulazione. Fattori di rischio familiare: i bulli tendono a percepire i propri genitori come autoritari, repressivi e non solidali e riportano meno coesione familiare rispetto ad altri bambini  Cook e coll: fattori di famiglia in media debolmente associati al bullismo, tuttavia alcuni fattori familiari (conflitti genitoriali, loro capacità di monitoring, status socioeconomico della famiglia) spesso covariano insieme e possono influenzare la messa in atto di comport aggressivi  VITTIME Vittimizzazione associata a una serie di vissuti di sofferenza (depressione, ansia e bassa autostima), ma è anche legata a difficoltà sociali (rifiuto da parte dei compagni, scarsa accettazione da parte dei pari, amicizie negative)  hanno maggiore prob di essere vittime anche quei bambini con problemi di esternalizzazione e bassi livelli di comport prosociale  sono facili bersagli dei bulli i bambini insicuri e poco assertivi e, contribuiscono al mantenimento delle prepotenze, proprio a causa delle loro caratt  i bulli scelgono vittime sottomesse, deboli fisicamente e rifiutate dal gruppo dei pari, in questo modo possono segnalare il loro potere al resto del gruppo senza temere il confronto o la perdita dell’affetto degli altri  anche le caratt degli amici delle vittime sono rilevanti: i bambini timidi e ansiosi hanno maggiore prob di essere vittima se hanno amici deboli e non accettati dai compagni  se invece hanno amici capaci di proteggerli, le vittime possono beneficiare di questo fatto (anche se questo è molto raro, perché di solito le vittime legano con ragazzi simili a loro)  alcuni studi affermano che molti bambini vittime di coetanei sono vittime anche in altri contesti (polivittimizzazione), mentre altri studi sostengono che questi bambini percepiscono il loro ambiente familiare come iperprotettivo (iperprotettività più correlata all’essere vittima pura, mentre la trascuratezza è maggiormente correlata allo status di bullo-vittima)  BULLO-VITTIMA Sono spesso rifiutati dai loro compagni e mostrano sia problemi di esternalizzazione con caratt di aggressività, impulsività e rabbia, sia problemi di internalizzazione, con ansia, depressione, scarsa autostima  spesso provengono da ambienti familiari molto avversi, caratt da maltrattamenti e genitorialità negligente  hanno punteggi alti sia nell’aggressività reattiva che in quella proattiva  profilo cognitivo diverso dai bulli puri: meno capacità strategiche e maggiori fragilità personali.  LIVELLO CLASSE Connotazione contestuale del bullismo: quali sono i fattori capaci di spiegare le differenze tra le classi? I fattori demografici incidono poco su tale variabilità, mentre quelli legati alle dinamiche di gruppo, alle norme del gruppo o alle caratt degli insegnanti, sono più rilevanti. Gerarchia sociale nel gruppo: fattore importante  c’è più bullismo nelle classi altamente gerarchiche, in

cui è molto elevato lo status di superiorità e potere e in cui le decisioni sono centrate su pochi individui, che in quelle più uniformemente distribuite (una classe non gerarchica NON rappresenta un buon terreno di sviluppo del bullismo). Norme del gruppo: in alcune classi le norme probullismo possono essere molto elevate e supportate dalle aspettative positive relative all’uso della prepotenza  reazioni degli osservatori quando accade un episodio di violenza: importante indicatore delle norme del gruppo  le norme del gruppo classe sono capaci di moderare e/o rinforzare l’associazione tra fattori di rischio e vittimizzazione: tale associazione varia da classe a classe, suggerendo che la vulnerabilità individuale è maggiormente associata alla vittimizzazione quando il contesto classe è orientato verso modelli di prevaricazione e potere  la prob di bullismo è alta in quelle classi dove si registrano alti livelli di rinforzo del bullo e bassi livelli di difesa della vittima da parte degli osservatori. Insegnanti e loro reazioni a fenomeni di bullismo: uno studio ha dimostrato che i cambiamenti percepiti dagli studenti nel comportamento dei loro insegnanti mediano gli effetti del programma sul comport  se i ragazzi ritengono che gli insegnanti non sappiamo cosa sta succedendo o lascino correre (nonostante ne siano consapevoli), ciò correla con un livello più elevato di bullismo e vittimizzazione in classe  i ragazzi interpretano il mancato intervento come una legittimizzazione del loro comport. 6. Le conseguenze per la salute Il bullismo ha conseguenze negative per la salute fisica, psicologica e relazionale, sia per i bulli che per le vittime.. ma può avere anche un impatto sugli osservatori  vittime di bullismo: spesso la loro sofferenza si esprime col rifiuto dell’ambiente scolastico, tendenza a evitare di andare a scuola e mostrare difficoltà sul piano del rendimento  presentano anche maggiore solitudine e condizioni di salute più precarie, maggiori livelli di ansia e depressione (risultati correlati con la gravità e la frequenza degli episodi di vittimizzazione)  Van der Ploeg e coll: le vittimi di attacchi frequenti e multipli soffrono di più rispetto ad altre vittime  Reijintjes e coll: relazione tra problemi di internalizzazione e bullismo, le difficoltà internalizzate sono sia antecedenti che conseguenti alle esperienze di vittimizzazione fra pari e costituiscono un circolo vizioso che contribuisce alla stabilità della condizione di vittima  molti collegano anche lo status di vittima ai processi di ideazione suicidaria. Il bullismo è associato a gravi sintomi di salute mentale e ha effetti che possono persistere fino all’età adulta  agire in modo prevaricatorio a scuola influenza molti ambiti della vita adulta, come la salute fisica, i comport rischiosi o illegali, i successo scolastico e/o professionali, le relazioni sociali  i bulli hanno una maggiore prob di sviluppare dist psichiatrici, dist della condotta, comport a rischio, abuso di sostanze, propensione ad azioni illegali, malesseri fisici, maggiori insuccessi scolastici e professionali, relazioni centrate su dinamiche di potere  il bullo è un forte fattore di rischio per reati e sintomi psicotici (Ttofi e coll)  un livello di coinvolgimento del bullismo più elevato nell’infanzia e adolescenza è associato a maggiori avversità in età adulta  inoltre agire in modo prevaricatorio per molto tempo può portare a un aumento della devianza e al rischio di depressione. Bulli-vittima: più prob di sviluppare problemi psicosociali, ma presentano anche una serie di conseguenze legate alla concomitanza delle due situazioni (sono aggressivi, reattivi, impulsivi ma anche molto tormentati dai compagni)  presentano rilevanti problemi sul versante della condotta e su quello ansioso-depressivo, elevato rischio di autolesionismo e pensieri suicidari, di abbandono della scuola e di genitorialità precoce  in età adulta hanno spesso problemi di lavoro e famiglia e hanno in genere una maggiore frequenza di malattie croniche  Importanza della realizzazione di PROGRAMMI ANTIBULLISMO che abbiano un elevato rapporto costi/benefici in termini di prevenzione della criminalità, rischio di suicidio, sintomi di internalizzazione altri problemi psicologici e di salute  importanza di inserire questi programmi nell’ambito della prevenzione della salute pubblica

Capitolo 2. Approcci evidence based per il contrasto del bullismo e cyber bullismo 1. Interventi di prevenzione del bullismo: esperienze e rassegne critiche Negli ultimi 25 anni sono stati pubblicati numerosi studi sull’efficacia di interventi volti al contrasto e alla prevenzione del bullismo. Dai risultati della metanalisi di Ttofi e Farrington (2011), emerge che i programmi antibullismo sono spesso efficaci: raggiungono una diminuzione media del 20-23% per il bullismo agito e del 17-...


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