Purgatorio - Analisi canti I, II, III e VI + sintesi altri canti PDF

Title Purgatorio - Analisi canti I, II, III e VI + sintesi altri canti
Author Maria Vittoria D Andrea
Course Italiano
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Analisi canti I, II, III e VI + sintesi altri canti...


Description

DIVINA COMMEDIA PURGATORIO

Le ultime scene dell’inferno: Virgilio prende sulle sue spalle Dante e salta addosso a Lucifero, prima scende, si capovolge e poi risale la calotta di ghiaccio fino a che non escono, percorrono un tunnel sotterraneo che dal centro dell’universo, dove si trova Lucifero, porta verso il purgatorio. Risalendo lungo il ruscello nel natural burello (il tunnel) arrivano sull’isola del purgatorio. Si trova nell’emisfero australe (quello sotto), diametralmente opposto a Gerusalemme. Si tratta di un’isola molto grande, tanto che al suo interno è collocata la montagna più alta del mondo, quella del purgatorio. È composta da dieci gradoni, che Dante chiama cornici. In realtà la cornice è riferita solo al purgatorio vero e proprio, in quanto è formato anche dall’antipurgatorio. Sulla cima è collocato l’Eden, ovvero il paradiso terrestre. Le persone prima di riuscire a salire al cielo, devono passare tutti questi gradini, dipendentemente dalla loro condotta. Nel purgatorio si puliranno, prima di salire. I 7 gradoni del purgatorio rappresentano le sette tendenze peccaminose, e se ho commesso un peccato di questi resterò in quel gradone per un po’, ma se una di queste non le ho fatte salto direttamente a quelle dopo. Nel purgatorio non c’è il gradino degli omicidi, perché se ti penti vai al purgatorio. Non è il peccato in se ad essere considerato, ma la causa per quale ho peccato, la causa per la quale ho ucciso. Il tempo nel purgatorio è lunghissimo: ci sono anime che scontano condanne per centinaia se non migliaia di anni. Per assurdo un’anima potrebbe tornare indietro, ovvero finire all’inferno; in teoria il rischio c’è, ma in pratica non si verifica mai, poiché l’anima è influenzata dal peso del corpo, una volta che si è staccata di esso, sente meglio l’influenza del divino. Quelli del purgatorio, poiché voglio essere beati, hanno voglia e fretta di scontare la loro pena.

CANTO I Proemio L’argomentum è già nel primo verso “migliori acque”; Metafora nave riferita all’ingegno. Secondo Dante e la dottrina cristiana, dio è intensamente uguale dall’inizio del paradiso fino alla fine dell’inverno, poi sono le anime a decidere se accoglierlo o meno. L’anima risente dell’influenza del corpo di quando era in vita. San Paolo già da vivo era in grado di accogliere la grazia divina — “lo vas d’elezione” ovvero il vascello per eccellenza. Dante sta dicendo che il suo ingegno si innalza, sta quindi dichiarando che questa cantica sarà più elevata sia dal punto di vista concettuale che stilistico.

Verso 7-12 Invocazione alle muse La poesia morta - ovvero che ha cantato il mondo dei morti, ha cantato l’anima smarrita davanti alla retta via Sante muse - divinità classiche sono un’allegoria per la fede Dice che userà un linguaggio più elevato Il topos da cui fa riferimento è la “metamorfosi” di Ovidio; tra i tanti episodi trattati c’è quello delle pieridi, chiamate anche Piche, figlie del re Pierio: il mito racconta che queste sorelle erano molto brave a cantare in coro, e così peccarono di iubris e sfidarono le muse; ovviamente dato che gli dei non si sfidano finiscono male e vengono trasformate in piche, ovvero in gazze. Dante dice “accompagnami con la tua forza in grado di trasformare le persone/aiutami ad essere altro oltre che uomo, ovvero poeta”

Verso 13-18 Prima interpretazione: il celeste che va da oriente verso occidente, quindi poco prima del sorgere del sole Denotazione temporale: siamo al mattino Seconda interpretazione: mezzo sarebbe inteso come materia con cui è composto il cielo, ovvero l’aria che riceve la luce Verso 19-24 Venere è chiamato Lucifero, ovvero portatore di luce (lucem fero), perché si vede tendenzialmente a oriente di mattina e di sera Velando la costellazione dei pesci; altra denotazione temporale: in cielo ci sono i pesci quindi più o meno marzo finito - importante perché si riferirebbe al momento dell’anno che Dante ha voluto inserire, probabilmente il 10 aprile 1300, quindi la Pasqua; il viaggio di Dante sarebbe così iniziato di venerdì santo, con la morte di cristo si merde e poi risorge; arriva alla salvezza del purgatorio il giorno di Pasqua Lettera a Cangrande della scala - ospitò Dante, in questa lettera attribuita a Dante, lui scrive i 4 livelli di scrittura (allegorico ecc...); nella lettera ha citato il passaggio dall’Egitto alla terra promessa, quindi Dante qui li avrebbe messi in pratica con il passaggio dall’inferno al purgatorio

(Nel purgatorio i peccati sono messi in posizione chiasmica rispetto all’inferno Le anime nel purgatorio si sono tutti pentiti, anche se in punto di morte) Puosi mente a l’altro polo: se parla Dante agens intende il nord, se invece parla Dante auctor intende il meridione Quattro stelle che nessuno prima aveva visto ad eccezione di Adamo ed Eva: valore allegorico, rappresentano le quattro virtù cardinali, ovvero Giustizia, Fortezza, Prudenza e Temperanza

Verso 25-33 Sito settentrionale vedovo - il cielo settentrionale è povero perché queste stelle non ci sono; dal punto di vista allegorico gli uomini hanno perso le virtù e non le trovano Veglio - Catone Luticense, personaggio che viene messo a guardia dei campi elisi già da Virgilio, quindi Dante riprende questo topos ispirandosi a Virgilio È un personaggio famoso tanto che è il protagonista positivo del bellum civile di Lucano Verso 34 Le luci delle quattro stelle (punti cardinali) erano talmente tanto brillanti sul suo viso che sembrava avesse il sole davanti a lui. Ovviamente è un simbolo allegorico; Rappresentano le quattro virtù cardinali. Dica sono ovviamente non abbiamo ritratti affidabili però Dante si ispira ad un topos iconografico tipico dei patriarchi dell’antico testamento. Verso 40 Non essendo dotato di fede, non può sapere qual è l’ordine divino, ma possiede le quattro virtù. Sicuramente conosce le leggi divine, quindi sa che le persone normali non possono entrare nel Purgatorio. Dunque pensa che sono due anime scappate dall’inferno. Grotta è un termine toscano che indica una parte di roccia, quindi inteso come parete del Purgatorio. Verso 49 Virgilio con le mani, gesti e parole ha fatto inchinare Dante davanti a Catone perché degno di rispetto. Virgilio di spose che stato incaricato da Beatrice di accompagnare Dante lungo il suo cammino. Verso 55 Virgilio dice che non può negare la verità qualcuno che è superiore a lui, perché è giusto che io ti rispetti e ti renda onore. Quindi spiega che Dante non è morto, ma stava per morire, dal punto di vista spirituale, a causa dei suoi peccati. Aveva perso la retta via, e dunque la fede. Se non fosse venuto in aiuto Virgilio, Dante sarebbe morto e la sua anima sarebbe andata via per sempre. Verso 61 Per poterlo salvare Virgilio non poteva non compiere questo percorso, passando dunque per l’inferno. Virgilio: gli ho mostrato tutti i peccati tramite le anime dell’inferno, e adesso voglio mostrargli tutte quelle anime che si purificano per raggiungere la salvezza sotto la tua (Catone) protezione.

Verso 67 Come portato Dante fin qui è difficile lungo da spiegare, ad aiutarmi c’è il volere divino. Adesso lascialo passare perché deve liberarsi dai peccati e cerca la libertà che tanto preziosa come sa chi per inseguirla si è suicidato. Qui Virgilio fa riferimento a Catone; dice che Dante come lui cerca anche lui disperatamente la libertà.

Verso 73 Qui ci sono molteplici interpretazioni: quella più ovvia dice che Catone durante il giudizio universale sarà tra le anime salvate, quindi tra i beati. Questa interpretazione però andrebbe a contraddire il criterio Cristiano, secondo cui solo che è morto in fede di Dio si può salvare, Quindi molti criticano questa versione, in quanto Catone non sarà sicuramente condannato, ma lo stesso tempo non potrà mai stare tra i beati. Virgilio spiega che nemmeno lui è stato giudicato da Minosse, ma fa parte di quel cerchio dove ci sono i gli occhi puri di tua moglie moglie Marzia, che ancora ti vorrebbe vedere. Verso 82 Quindi lasciaci passare per i due per i tuoi sette regni, cioè le sette e cornici, in modo che possa portare i tuoi saluti a tua moglie. Verso 89 Adesso che vive aldilà dell’Acheronte (il limbo e prima dell’Acheronte) non mi convince più quella legge che mi fece andar via dal limbo (quando Cristo Passone l’inferno per sconfiggere il demonio). Lui dal passaggio di Cristo non appartiene più a quel mondo ma di un altro, quindi non ho più niente a che fare con i pagani E con la moglie, perché devo venire a qualcun altro. Infatti Catone si farà convincere in nome di Beatrice che è una dama del cielo. Verso 94 Catone gli ordina di far circondare la vita di Dante con un bastone di vimini, e di fargli lavare il viso in modo tale da togliere tutta la sporcizia e di presentarsi in modo degno davanti al primo ministro di Dio (Angelo). Infatti il purgatorio e custodita da un angelo, quindi Dante sporco di peccato deve purificarsi con l’acqua lustrale. Il giunco è un rametto che deve rappresentare l’umiltà, sostituito alla corda.

Dal verso 100 Dal punto di vista allegorico questo dimostra che gli unici spiriti che possono raggiungere il cielo sono gli umili, cioè coloro che sono inchinarsi davanti alla potenza divina e sanno guardare in basso. Nessun altra pianta può crescere qui perché quelle che mettono le foglie sono simbolo di vanità, quelle rigide simbolo di superbia Catone dice a Virgilio che Dante deve fare alcuni riti; usa la ragione come intermediario; deve lavarsi la faccia e cingersi il busto con un ramo di vimini — riprende il cammino di umiltà; all’inferno aveva il busto cinto con una corda che usa per attirare Gerione Il sole che sta sorgendo vi dirà dove dovete salire, ma nonostante questa indicazione avranno difficoltà (il sole, la fede, vi aiuterà a salire) Diserto - dal latino sero, non seminato Nessun uomo che arriva fino a qui può tornare indietro

CANTO II Di là stava facendo notte, qui giorno D’inverno, quando la notte è più lunga del giorno, la notte non sorge più sulla costellazione della Bilancia ma cambia

Era il periodo dell’anno in cui a nord sorge la bilancia; quindi da lui è primavera Oltre a questa denotazione temporale aggiunge un’altra descrizione temporale: l’aurora che ha le guance rosse e bianche, adesso diventano arancioni - l’aurora sta invecchiando Verso 31-36 L’angelo sulla barca non ha bisogno di remi o vele; il divino è un fenomeno superiore a quello umano, che non risente delle leggi fisiche Eterne penne...mortale pelo: sono penne immortali e quindi non si modificano, non invecchino; Oppure un’altra interpretazione è che non risentono delle leggi umane, non si muovo perché non sono toccate dall’aria Dal verso 37 L’occhio non sostiene lo sguardo dell’angelo troppo luminoso; la fisicità non permette di avvicinarsi al divino, e qui quella di Dante è ancora troppo forte; dovrà fare un lungo percorso prima di poter vedere gli angeli La barca non sfiora l’acqua, le leggi fisiche non valgono per gli elementi divini Quando Caronte gli disse che sarà destinato a passare per un legno più leggero (prima profezia che riceve Dante): è proprio questa barchetta

V.44 - ineffabilità, è talmente tanto bello/divino che solo leggendo la descrizione si diventerebbe beati, ma descriverlo è impossibile V.46 - Dante conosce bene i salmi perché ne aveva curato la traduzione; questo è il salmo che rappresenta l’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto, che si canta a Pasqua: per Dante è Pasqua V.52 - paragone positivo, le anime sono paragonate a persone che non conoscono il luogo; nell’inferno i paragoni, solitamente negativi, sono fatti con animali; qui con gli uomini V.65 - aspra e forte come la selva V.70-72 nella tradizione antica il messaggero positivo portava un ramoscello di ulivo V.79-81 topos del 3 e dell’abbraccio all’anima: Enea con il padre, e Ulisse con la madre [■+▲= 7; 4x3=12; primo quadrato e primo numero dispari pari] V.86 - conobbi - nell’inferno non è “riconoscere” ma conoscere; qui invece si capisce che la usa come riconoscere CASELLA - amico di Dante, cantore e liutaio, che ha musicato alcune poesie di Dante; è morto qualche mese prima dell’anno di ambientazione, quindi 1299; gli chiede come mai è arrivato solo adesso al purgatorio se è morto prima. V.94-99 - è volontà divina; prima di poter entrare bisogna aspettare un po’ di tempo; probabilmente i tre mesi è riferito al giubileo di Bonifacio VIII, se faccio tutto ciò che è richiesto dal giubileo i peccati mi sono tolti e vado direttamente in barca; Casella è morto prima del giubileo e quindi non ha potuto farli; non puoi entrare direttamente al purgatorio, prima devi attendere un po’ di tempo in base ai peccati veniali

Il giubileo l’ha inventato Papa Clemente III, e il primo dichiarato è stato fatto da Papa Celestino a L’Aquila Escamotage che usa Dante; usa questo ritardo per far sì che lui incontri Casella proprio in quel momento V.100-102 - coloro che non vanno all’inferno, sono radunate alla foce del Tevere, e lì c’è un angelo che traghetta 100 anime alla volta verso l’isola del purgatorio Tevere - Roma è la sede del papato e dell’impero; l’acqua ha una funzione lustrale, e il porto naturale che si crea alla foce del Tevere è il punto di partenza per l’inizio del viaggio Dante, stanco, gli chiede di cantare, se è ancora in grado di farlo, poiché in vita il suo canto gli alleviava i dolori Casella risponde cantando una canzone composta da Dante che fa parte del Convivio; la canzone parla di filosofia e non di amore divino, quindi quasi un peccato; tutti erano assorti nel canto Arriva Catone che arrabbiato, dice alle anime di sbrigarsi poiché 1 si stanno dedicando a una cosa pagana, 2 dovrebbero avere fretta di andare avanti e invece stanno fermi Spoiler: al paradiso terrestre Dante incontra Beatrice; questa gli rimprovera un errore; abbiamo due interpretazioni, e una è proprio la canzoncina poiché oltre ad essersi fermato invece di correre da lei stava parlando di filosofia; oppure la vita nova, dove dopo la morte di Beatrice Dante si consola con una “nobile donna” e Dante piange

V.120 - spiriti lenti: dovreste avere la voglia di andare avanti V.123 - dio emana la stessa presenza ovunque; non è dio che è meno forte, ma sono gli elementi e le anime che sono meno disposti ad accettare e accogliere dio; quindi qui neanche le anime sono disposte, altrimenti avrebbero fretta di raggiungerlo V.126 - paragone positivo; i colombi sono simbolo dello spirito santo (so figo, so bello, so colombo modello) Mentre mangiano, se arriva qualcosa che gli spaventa corrono via, così allo stesso modo le anime corrono come persone che non sanno dove andare Due paragoni: colombi/anime, anime/persone V.130 - masnada, gruppo, prima era una vox media, adesso invece ha assunto un significato negativo

CANTO III V.3 - ragion ne fruga, due interpretazioni: - Dio con ragione fa penare le anime - La ragione umana viene consumata, poiché sostituita dalla fede

Dante dal punto di vista metaforico, senza Virgilio non può intraprendere il percorso verso la salvezza Virgilio ha rimorso, si sta pentendo, di non essere intervenuto mentre gli altri perdevano tempo dietro la canzoncina V.15 - dislaga, il monte si alza dal livello del mare, più alto di tutti gli altri V.16-18 - davanti a me c’era la mia ombra Si trovano ad est, dove sorge il sole sul mare, e si rivolgono verso il monte ad ovest V.22-24 - Virgilio gli chiede perché non si fida Tu me teco e ch’io ti guidi - doppio chiasmo tra tu e io Virgilio stava partendo per visitare i luoghi di cui canta nell’eneide, partí da Brindisi, lungo il viaggio si ammalò, torno indietro e morì lì Si dice che l’eneide non sia finita, e affidata per completarne la struttura principale ad alcuni suoi amici poeti Dante e Virgilio sono sulla spiaggia e andando verso la montagna stanno camminando spalle al sole; Dante vede solo la sua ombra e non quella di Virgilio e credendo che non sia più con lui si gira a cercarlo; ma solo il corpo fa ombra, l’anima no Secondo l’astronomia tolemaica la terra era al centro dell’universo, ma oltre a questo secondo l’interpretazione di scritto di Platone e Aristotele si pensava che tutto ruotasse intorno alla terra secondo delle sfere differenti: oltre l’aria, sfera gassosa, ci sono delle sfere solide, mosse dall’amore divino; quest’ultimo trasmette la volontà di girare al primo cielo, al secondo e così via... Sapendo che le sfere solide non fanno ombra e non ti stupisci che i cieli oscurano la luce del sole, perché ti stupisci che io non faccio ombra? Solo il corpo fa ombra, io anima sono di sostanza incorporea Il fatto che le anime possano provare il dolore tipicamente fisico è un mistero della fede

V.34-36 - è matto chi pensa che con la ragione si possa spiegare la trinità Spoiler: nel paradiso percorrerà quasi tutto con Beatrice, nell’ultimo passaggio c’è San Bernardo, facente parte della corrente mistica Matto si potrebbe riferire ad una persona specifica, ovvero San Tommaso d’Aquino, capostipite della corrente tomistica, razionalistica e scolastica; vuole che l’uomo provi a spiegare tutto ciò che è spiegabile, prima provi, se non riesci ti abbandoni al mistero; Dante invece segue la corrente mistica secondo cui le cose che non si possono spiegare non si devono neanche provare a spiegare. Sant’Agostino, racconta che pensando al fatto che Dio è uno e trino; sogna di stare sulla spiaggia, e incontra un pupetto che con una conchiglie prende l’acqua e la butta sulla spiaggia, e gli dice “sto svuotando il mare”, poi gli dice “come io non posso svuotare il mare con una conchiglia tu non potrai mai capire perché Dio è uno e trino” Paragona la mente umana alla conchiglia e la mente divina al mare

V.37-42 - sta parlando di coloro che si trovano nel limbo, che sono destinati per l’eternità non possono soddisfare il loro desiderio di raggiungere la beatitudine, anche non avendo commesso peccati, solamente perché sono stati sfortunati e sono morti prima che arrivasse Gesù Quia - la manifestazione dell’oggetto Quid - l’essenza della cosa V.49-Lerice e Turbia, paesini in Liguria Fa un paragone con la più ripida costa ligure, abbastanza rocciosa e scoscesa, che in confronto al monte del paragone è una scala V.60 - le anime si muovono a rallentatore; un conto è muoversi velocemente per scontare la pena, un conto è scontarla V.55-57 - basso e suso; si riferiscono al luogo, ma hanno una valenza più che allegorica; Virgilio sta guardando in basso, Dante sta guardando in alto; Virgilio non ha la fede e solo con la ragione non riesce a guardare verso il paradiso Dal v.61 V.67-69 - similitudine con elementi positivi V.73 - “o ben finiti, o già spiriti eletti” nel senso Cristiano del termine; non si tratta di riferimenti di predestinazione; finiti va inteso come avete fatto un buon percorso e finalmente siete giunti alla fine V.86 - allotta = all’epoca Similitudine positiva=nonostante le pecore siamo animali, è un elemento positivo all’interno del cristianesimo V.90 - grotta = toscanismo, significa rupe Le anime vedendo l’ombra di Dante si fermano e indietreggiano Virgilio spiega alle anime che quello che vedono è un corpo umano, e dice di non preoccuparsi perché se Dante vuole superare questa parete lo fa con virtù V.100-102 - se sta parlando Virgilio dice alle anime di avvicinarsi; altra interpretazione: parlano le anime in prima fila che dicono a quelle dietro di tornare verso di loro V.103-105 - una delle anime chiede a Dante se in vita l’avesse mai visto

V.106-111 - topos dei poemi classici, nei quali le anime vengono presentate con le caratteristiche che hanno al momento della loro morte ⁃ Riferimento ad Agamennone, descritto come un’anima mutilata, in quanto è morto “accettato” dall’amante della moglie, Egisto, durante la notte. È quindi descritto con le ferite di morte Questo non avviene nell’inferno, poiché nella parte più bassa del purgatorio conservano le caratteristiche corporee che avevano in vita

V.112-117 - sorridendo = le anime del purgatorio sono felici, perché sanno che prima o poi si salveranno Manfredi - uno di figli naturali di Federico II, nato dunque da una donna che non era sua moglie, ma che venne comunque riconosciuto come suo figlio Alla morte del padre, Manfredi cerca di diventare re dell’Italia...


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